Star Trek GDR

Versione completa: Lord of Death: Stazione Io
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Mentre percorreva i corridoi della struttura nessuno lo richiamò e, raggiunto l'hangar, riuscì a salire sulla navetta senza intoppi. Al suo interno, oltre ad un piano di viaggio per la Stazione Io inserito nel pilota automatico, avrebbe trovato un tricorder per l'hacking di ultima generazione, accompagnato da quello che sembrava essere un 'bottone' argentato delle dimensioni di una moneta. Quella 'moneta' era in realtà un completamento del tricorder, un sistema da appoggiare ad un terminale del computer per hackerarlo a distanza, senza dover per forza appoggiarci sopra il tricorder. Non c'erano ulteriori armamenti portabili oltre il phaser di servizio in possesso di NX-01, probabilmente perché sarebbe stato sospetto se lo scienziato si fosse presentato armato di tutto punto, ma c'era un micro-auricolare che gli avrebbe permesso di ricevere (ma non di trasmettere!) messaggi dagli agenti di Sheppard senza dover utilizzare il meno sicuro comunicatore.

Nel computer della navetta avrebbe trovato dei file contenenti tutte le informazioni riguardanti la Stazione Io, con un avviso sul fatto che si sarebbero automaticamente cancellati durante l'attracco alla base stellare. Di classe Watchtower, la Stazione Io era composta da uno scafo piatto di forma circolare dotato di phaser e di siluri fotonici. Al di sopra di questa struttura circolare c'era la torre di comando, con la plancia della stazione. Al di sotto c'erano le infrastrutture di supporto, gli alloggi dell'equipaggio, la zona cargo e la sala del computer primario. Infine, sotto l'anello di attracco c'era la zona del generatore di energia primario e di quello secondario, dotata di phaser e siluri fotonici esterni.

Mentre NX-01 finita di controllare l'equipaggiamento e le informazioni, e di monitorare i naniti, lo shuttlecraft era arrivato vicino a Giove e si stava dirigendo verso la sua luna, Io, e la stazione che vi orbitava. In quel momento, il computer di bordo segnalò una comunicazione in arrivo.

"Qui Stazione Io. La zona in cui vi trovate è attualmente interdetta al volo. Cambiate rotta o saremo costretti ad aprire il fuoco."

cnosso

Emmet "Doc" Brown

Human

Doc azionò il comunicatore del computer di bordo
"Stazione Io, nonostante sia un viaggiatore inaspettato per i vostri piani di volo ci tengo a precisare che la distruzione di questa navetta comporterebbe un'enorme perdita per il genere umano. Comunicate al signor Shinigami che il dottore Emmet Brown vorrebbe conferire con lui. Sono sicuro che già conosca la mia fama ed il mio lavoro"
Provò con della diplomazia, anche se non era abituato a certe cose, essendo da sempre un topo di laboratorio. Sperava che Shinigami avesse interesse a parlare con lui e chissà come la possibile conversazione si sarebbe evoluta. Mentre aspettava risposta fermò i motori della navetta per non attirare troppa attenzione prima del permesso di atterrare, mise il bottone in tasca e sistemò la sua attrezzatura (cosa che aveva già fatto più volte essendo iperpreciso e puntiglioso) e si sistemò i vestiti ed il camice bianco, suo inseparabile amico da una vita. Non era nervoso o preoccupato: morire non lo aveva mai terrorizzato, soprattutto da quando perse la sua famiglia; anche lo studio dei naniti sarebbe potuto proseguire senza di lui ora e non aveva nessuna preoccupazione, sapeva che Shinigami conosceva il suo operato e con tutta probabilità non avrebbe permesso la sua prematura morte, non prima di averlo sulla stazione almeno.
"Un'enorme perdita per il genere umano?" L'uomo sembrava perplesso e la sua voce era quasi sarcastica. "Non si avvicini più di così, signor Brown. Mi dia il tempo di avvisare chi di dovere della vostra identità e confermare se avete o vi verranno date le autorizzazioni per l'attracco. Ovviamente, qualsiasi ulteriore movimento non autorizzato verso la stazione verrà considerato alla stregua di un attacco e reagiremo di conseguenza."

Dopo quelle parole la comunicazione si interruppe. Dopo qualche interminabile minuto, la navetta ricevette una nuova comunicazione, questa volta criptata.

"Agente NX-01, Shinigami le ha dato il permesso di attracco. Le stiamo inviando le informazioni sull'attracco a lei destinato e sul suo percorso di volo. La prego di attenervisi strettamente, altrimenti potrebbero insorgere problemi."

cnosso

Emmet "Doc" Brown

Human

Doc sbuffò dopo la seconda comunicazione, un poco per noia ma anche per il sollievo di poter procedere e continuare la sua divertente pantomima. Si fermòa riflettere su quanto potesse essere vera la storia della sua fuga e del suo tradimento a Sheppard. Certo a quell'uomo doveva molto, ma non lo aveva aiutato per spirito samaritano, ma solo per poter avere la sua ricerca sui naniti. Pensò che avrebbe valutato Shinigami e poi avrebbe deciso chi tradire e con chi schierarsi. Essere nuovamente giocane era troppo bello ed eccitante.
Impostò quindi le coordinate ricevute e si preoccupò di seguirle minuziosamente, nonostante non avesse cara la vita farsi disintegrare nello spazio non era proprio un'esperienza che lo emozionasse.
L'attracco si svolse senza problemi, sotto lo sguardo attento degli addetti nella stazione. Addirittura, durante la manovra di attracco, una navetta della stazione si affiancò a quella di NX-01, segno evidente di come le manovre dello scienziato fossero sotto stretto controllo. Forse si trattava di preoccupazioni eccessive, ma Shinigami e il suo staff non potevano permettersi di sottovalutare Sheppard, nonostante l'indebolimento della sua influenza. Errori di quel tipo, in una lotta per il potere (per quanto ristretta alla Sezione 31) avrebbero potuto essere fatali.

Se fosse sceso dalla navetta - o se avesse controllato dal suo interno cosa stava succedendo al suo esterno - NX-01 avrebbe visto che ad attenderlo c'erano tre persone, due addetti alla sicurezza pesantemente armati ma non pronti a sparare, e - davanti a loro - un andoriano abbigliato con la caratteristica divisa della Sezione 31. Certamente la sezione non stava nascondendo la sua presenza sulla stazione Io.

Se fosse sceso, l'andoriano avrebbe iniziato a parlare: "Benvenuto, agente NX-01. Io sono l'agente Vaar. Mi piacerebbe poter credere che la sua presenza qui sia solo a fini scientifici, ma vista la situazione attuale mi sembra corretto chiederle il motivo della sua richiesta di attracco." Solitamente quelle domande si facevano prima di dar il permesso di attracco e che questo non fosse successo dava particolarmente fastidio a Vaar. Ma non poteva farci niente: erano stati ordini di Shinigami. E, in ogni caso, NX-01 non faceva di certo parte della cerchia di Sheppard. Una fortuna per lo scienziato, altrimenti la sua nave sarebbe stata distrutta appena confermata la sua identità. Dopotutto, erano in guerra. Più o meno.

cnosso

Emmet "Doc" Brown

Human

Doc si guardò attorno divertito vedendo come l'accesso alla stazione gli fosse stato concesso con incredibile facilità. Sorrise al sentire il certo Vaar e disse: "la mia richiesta è stata accolta e date le sue domande sono propenso a credere che l'ordine sia stato impartito da Shinigami stesso. Evitiamo inutili ciance e mi faccia parlare direttamente con lui. Magari obietterà circa strani riti e usanze che voi fissati di sicurezza potreste avere, ma il solo fatto di non aver già fatto esplodere mezza stazione con un possibile esplosivo ad alto potenziale occultato in qualche strano anfratto della navetta dovrebbe avervi persuaso che sono qui per incontrare Shinigami, ma data la vostra natura sospettosa e pessimista tipica dell'andoriano ora vorrà perquisirmi, torturarmi e fare chissà quali sciocchezze: se volete perdere tempo accomodatevi, ma se volete evitare problemi indicatemi il luogo dell'incontro e lasciamoci in buoni rapporti"
Era consapevole del fiume di parole che aveva appena fatto uscire, ma contava che un approccio schietto ed ubriacante potesse confondere quelle teste dure, il fatto di essere attraccato senza problemi era indice che Shinigami voleva parlargli.
"Parlare direttamente con Shinigami?" L'andoriano sembrava a dir poco indispettito. "Crede davvero che chiunque riceva il permesso di attraccare in questa stazione possa incontrarlo? Le sue richieste sono inaccettabili, agente NX-01, e lei dovrebbe saperlo."
"Ma signore... Shinigami ha detto..." Intervenne uno degli addetti alla sicurezza, mentre l'altro faceva un quasi impercettibile segno di diniego con la testa come nel tentativo di fermarlo.
"Quello che ha detto Shinigami, tenente Faure, non sono affari suoi. Qui sono io a dover decidere se l'agente NX-01 è affidabile o meno. E personalmente non mi piacciono le persone che non rispondono alle domande fatte." Sbottò Vaar, lanciando un'occhiataccia al sottoposto che borbottò un "Sissignore." e si zittì.
"Quindi, NX-01, ricominciamo da zero. Perché si trova qui? È in missione?"

Helori Lan

Human

"Sei il solito esagerato, Vaar. Perquisiscilo e finiscila lì. Non è mica Sheppard!" Sbottò una nuova voce. L'andoriano trasalì, girandosi appena in tempo per vedere entrare nel ponte di attracco un uomo dai corti capelli color rosso carota e la divisa della Sezione 31. "Le chiedo scusa per la sfiducia dimostrata dal mio sottoposto, ma credo che lei sia a conoscenza del motivo per cui Vaar non può fidarsi di lei. E son sicuro che sarà così gentile da consegnare lei stesso eventuali armi al nostro caro andoriano." Disse l'uomo, avvicinandosi. "Ma che sbadato, non mi sono ancora presentato: sono Shinigami, l'ufficiale in comando di questa stazione. Ammetto di essere particolarmente curioso di cosa Sheppard ha in riservo per noi questa volta. Sicuramente qualcosa di spettacolare e divertente come il suo tentativo, di qualche anno fa, di distruggere la Luna."

cnosso

Emmet "Doc" Brown

Human

Doc osservò incuriosito il siparietto e scambiò lo sguardo verso i membri della sicurezza che bisticciano. Quando entrò Shinigami lo osservò compiaciuto e rimase ad ascoltare la sua introduzione, quindi rispose:
"Piacere di conoscerla Shinigami. Io sono Emmet Brown, ma credo che in questo caso la mia nomea di NX-01 mi abbia preceduto. Per quanto riguarda le armi non ho alcun problema a separarmene, anche perché non ne ho mai usata una e probabilmente finirei per spararmi accidentalmente" sorrise estraendo con cura e calma il phaser dalla fondina e passandolo lentemente ad uno dei preposti alla sicurezza.
"Sono qui per parlare con lei, essendo curioso di conoscerla. Sheppard praticamente non parla che di lei ed il suo nome o la sua figura retorica si palesa nelle sue parole praticamente in ogni discorso. Scientificamente conosco solo due casi di una simile costanza verso una persona: amore o terrore, tiri lei le somme" sorrise ancora.
"Il signor Vaar è pessimista ed esagerato come ogni andoriano che si rispetti, inoltre farlo capo della sicurezza lo rende sicuramente più guardingo e diffidente: un connubio perfetto" commentò lanciando un'occhiata all'alieno.
"Sheppard cercò di distruggere la luna? Soluzione estrema e disperata: dovete proprio essere ai ferri corti. Ma io, nonostante lui ne sia convinto, non sono alle sue dipendenze e non sono un suo soldatino pronto ad ubbidire. Sono qui proprio per questo: possiamo avere un colloquio privato?" continuò ricordando che aveva il dispositivo di hack, ma ancora doveva decidere se appoggiare Sheppard o Shinigami: entrambi lavoravano e combattevano per la Sezione 31, l'unica domanda a cui dare risposta era con chi allearsi e contro chi combattere.

Helori Lan

Human

Al sorriso dello scienziato, Shinigami rispose con un'altro sorriso. Un sorriso forse sincero, cosa rara per l'agente della Sezione 31, conosciuto per le sue doti di recitazione e per la sua abitudine di non mostrare (quasi) mai le sue vere emozioni. Lo si definiva un assassino a sangue freddo, un calcolatore e un attore... ma anche un ottimo stratega e diplomatico. Caratteristiche un poco opposte, il bianco e il nero, la luce e l'ombra. Mentre NX-01 estraeva con cura il phaser dalla fondina, Vaar gli si avvicinò e lo prese, facendo allo scienziato un cenno di ringraziamento. Probabilmente non era ancora pienamente convinto che quella fosse l'unica arma a disposizione di NX-01, ma non poteva certo andare contro a quello detto dal suo capo, per quanto fosse a suo parere una dimostrazione di eccessiva fiducia. Che Shinigami volesse a modo suo mettere alla prova Emmet Brown? Ma non era un metodo un po' troppo rischioso?

"Già, ha perfettamente ragione." Rise Shinigami alle parole sull'andoriano, mentre Vaar faceva un'espressione un poco indispettita. Ma fu un attimo di secondo, e l'espressione dell'andoriano tornò più o meno neutra. "E proprio per questo risulta essere la persona ideale per quest'incarico, per quanto alle volte esageri un poco. Ma come dice il detto? Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio."

"Sheppard ha la brutta abitudine di considerare tutti delle marionette da manovrare." Aggiunse Shinigami, alle ultime parole dell'uomo. "In certi casi questo è un bene, in altri non molto. Ma non è quello il motivo perché non ci si può fidare di lui. Ma ne parleremo con calma. Mi segua pure, andiamo nell'ufficio del comandante. Lì potremo parlare tranquillamente, anche se non esattamente in privato: dubito che Vaar abbia intenzione di perdersi il nostro colloquio." Ridacchiò, indicando un Vaar quasi sul panico all'idea del proprio superiore da solo con un inviato nemico, per poi iniziare a muoversi verso l'uscita del ponte d'attracco.

cnosso

Emmet "Doc" Brown

Human

"Sicuramente non ho grandi segreti da svelare od informazioni che il mio nuovo amico Andoriano non possa ascoltare. Se ci vuole far compagnia sarò ben lieto di averlo con me" disse per poi seguire Shinigami.
"Non mi fraintenda, considero Sheppard una gran persona ed un condottiero capace: non sarebbe arrivato dov'é senza queste capacità. Ma le persone col tempo cambiano, cambiano le circostanze ed il mondo intorno a loro. Cambia tutto e spesso noi rimaniamo ancorati al nostro passato, alle nostre paure e ci perdiamo tutto quello che potremmo invece sfuttare e godere"
Emmet parlava ma nel suo cervello ragionava su come poter posizionare il bottoncino per poter poi hackerare il computer della stazione, se mai lo avrebbe poi hackerato, ma prepararsi ad ogni evenienza era nella sua indole.
"Ora che il mio corpo me lo fa notare avrei bisogno di rifocillarmi dal viaggio" disse "sarebbe possibile avere un alloggio e del cibo dopo la conversazione?" chiese cordiale.
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