Star Trek GDR
TFB Primo giorno - Versione stampabile

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Primo giorno - Sara Petrelli - 13-12-2023

Joanna McCoy

Human

Aveva studiato anni interi per raggiungere il suo obiettivo e ora che era riuscita nel suo intento si sentiva felice ma allo stesso tempo spaventata. Lavorare per l’Enterprise era un onore per la giovane, non solo per tutti i successi ottenuti dall’astronave ma anche e soprattutto perché poteva lavorare al fianco di suo padre.
Ma Joanna era davvero adatta a questo ruolo? Certo aveva già lavorato come infermiera sulla Terra ma non era la stessa cosa, non era lontanamente paragonabile.
Voleva parlare con suo padre prima di iniziare il suo lavoro, aveva bisogno della sua esperienza in campo o forse aveva solo bisogno di essere confortata.
Aveva usato il comunicatore per contattarlo, chiedendogli di raggiungerla nel suo alloggio non appena si fosse liberato dai suoi impegni ed era proprio a causa dell’attesa che stava camminando avanti e indietro tra il letto e la scrivania.
“Avrei dovuto fare un giro per ambientarmi ma non riesco a rilassarmi se non parlo prima con papà.” 
Sospirò, nonostante avesse sangue freddo quando doveva superare una crisi di lavoro, fuori dal suo ruolo da infermiera non riusciva a gestire la sua emotività e capitava spesso che si agitava troppo anche quando non doveva.
“Forse dovrei uscire almeno dalla stanza, magari camminare per il corridoio mi aiuterà a calmarmi.” 
Si fermò improvvisamente e con altrettanta velocità si voltò per raggiungere la porta del suo alloggio, fece qualche passo per raggiungere il corridoio; guardò a destra e sinistra prima di decidere dove andare, optò per percorrere la parte verso l'infermeria, magari in quel modo avrebbe incontrato suo padre.




RE: Primo giorno - @Les - 14-12-2023

Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.

James T. Kirk | Human

Jim reggeva tra le mani un contenitore di forma cilindrica. Attraverso il materiale trasparente non era difficile intravederne il contenuto: si trattava di una serie di granelli sottili che avrebbero potuto essere una qualunque cosa, da caffè macinato a semplice sabbia, passando per un'infinita serie di ipotesi più esotiche. Mentre percorreva il corridoio, l'attenzione dell'uomo passò rapidamente dal contenuto del suo contenitore alla ragazza che svoltò l'angolo con passo incerto e l'aria di un condannato a morte dipinta in volto. Joanna! la chiamò, rivolgendole un sorriso cordiale mentre affrettava il passo per raggiungerla. Non poteva certo dire di conoscela bene, in fondo si erano incontrati forse due o tre volte nel corso degli anni, ma era stato amico di suo padre tanto a lungo che, attraverso i racconti di lui, ne aveva seguito l'intera carriera in Accademia, per non parlare dell'epopea di resoconti altrettanto dettagliati che si era sentito riferire riguardo al periodo di lavoro sulla Terra. Inutile dire che, quando gli era arrivata la richiesta di trasferimento, non aveva esitato un solo istante a dare la sua approvazione.

Nervosismo da primo giorno? tirò ad indovinare. In fondo non era un'ipotesi azzardata considerando che erano passate non più di 24 ore standard da quando avevano lasciato la Base Stellare 183 con il nuovo equipaggio. C'era stato un momento di benvenuto ufficiale per i nuovi arrivati, ma Jim sapeva per esperienza che sarebbero servite diverse settimane prima che potessero ambientarsi davvero, abituandosi alle routine della nave e ai suoi ritmi serrati. Nel frattempo, tempo permettendo, aveva tutta l'intenzione di fare il possibile per mostrare loro che al di là del (non troppo) occasionale pericolo mortale, delle minacce alla stabilità socioeconomica della Federazione che si trovavano ad affrontare una settimana sì e l'altra pure... in fondo quello era un bel posto da considerare casa.

ho appena inventato il concetto di role-bombing *pat, pat a me* avete la mia parola che vi lascio prendere quel tè, volevo solo rompere le scatole prima. Tongue



RE: Primo giorno - Sara Petrelli - 14-12-2023

Joanna McCoy

Human

Teneva lo sguardo basso mentre percorreva il corridoio; stava valutando l’idea di tornare indietro, quando sentì qualcuno pronunciare il suo nome. Alzò la testa di scatto trovandosi davanti a James T. Kirk, l’uomo per il quale provava una grande simpatia, tanto da chiamarlo zio anche se lo aveva visto solo pochissime volte in tutta la sua vita.
Zio J…Capitano!
Fece una smorfia per l’errore, doveva ricordarsi che non poteva chiamare “zio” il capitano o “papà” un suo superiore; aveva bisogno di allenarsi in merito, soprattutto per quanto riguardava suo padre. Si lasciò sfuggire un sospiro, sorridendo nervosamente mentre faceva un cenno con la testa.
Si nota così tanto? Sono un fascio di nervi, non sono così nervosa da quando ho dato il mio primo esame all’Accademia. Sono felice di essere qui, era il mio sogno da quando ero piccola ma è tutto ancora molto nuovo.
Ciò che la rendeva più nervosa era la paura di non essere adatta al nuovo ruolo ma era agitata anche per il fatto che la sua vita avrebbe subito un cambiamento radicale. Ricordava quanto era stata turbata quando si era trasferita dalla Terra a Centaurus e viceversa; non era stato facile abituarsi, ma alla fine era riuscita a trovare un suo equilibrio, certo ormai era una donna adulta ed era più consapevole rispetto a quando era solo una bambina.
Osservò con titubanza il capitano, cercando di capire quanto poteva dire o meno; se la situazione fosse stata diversa, gli avrebbe chiesto subito un parere ma in quel momento era così spaesata da dimenticare anche le basi di ciò che aveva imparato negli ultimi anni.
“Sono così nervosa che è già tanto se mi ricordo come si parla o come si cammina.”


Io e Jo siamo più che felici di questo, un po' meno lei perché non sa come deve comportarsi  Laugh  



RE: Primo giorno - T'Dal - 14-12-2023

I don't need a doctor, damn it! I am a doctor!

Leonard McCoy Umano

Mi trovavo in infermeria a bordo dell'Enterprise, e la mia giovane Joanna era appena arrivata, pronta ad iniziare il suo lavoro sull'Enterprise. Aveva dedicato anni al suo addestramento e finalmente aveva raggiunto il suo obiettivo: aveva la sua prima assegnazione su una nave stellare. La sua voce attraverso il comunicatore mi aveva fatto sobbalzare leggermente e mi liberavo dai miei impegni subito dopo, Joanna aveva la priorità: mio Dio, quanto la capivo in quel momento. Ero un medico, ma quando si trattava di mia figlia, le mie emozioni prendevano il sopravvento sulla mia formazione scientifica. Sapevo quanto fosse importante per lei questo momento, e quindi ero determinato a darle il mio sostegno. Agli inizi non ero stato particolarmente felice della sua scelta lavorativa, io avrei preferito qualcosa di diverso e ben lontano dallo spazio, ma... ero da sempre orgoglioso di lei e dei suoi risultati e lo sarei sempre stato.

Vederla lavorare sull'Enterprise era un onore per me, non solo per il prestigio della nave, ma perché avrei potuto lavorare al suo fianco. Ero orgoglioso di lei, ma capivo bene i dubbi che la assillavano. Essere infermiera sulla Terra era una cosa, ma lavorare a bordo di una nave stellare era un'esperienza completamente diversa.
Camminai a passo svelto, per poi arrivare al suo alloggio e la guardai con affetto, notando poi che anche il capitano era presente.
«Ho fatto prima che ho potuto. Stai bene? Il capitano non ti sta importunando, vero?» dissi con tono scherzoso a Jo, per poi guardare divertito il mio amico.



RE: Primo giorno - @Les - 14-12-2023

Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.

James T. Kirk | Human

Il modo in cui la ragazza finì per incespicare sulle sue stesse parole riuscì a strappare a Jim un sorriso intenerito Puoi continuare a chiamarmi zio Jim quando non siamo in servizio... e no, in realtà ho tirato a indovinare, ma non ci è voluto un grande sforzo di immaginazione: è il tuo primo giorno e non sei la prima né sarai l'ultima ad essere un po' nervosa puntualizzò. Guarda il lato positivo: oggi è una giornata tranquilla, a quest'ora saremmo potuti essere nel bel mezzo di una qualche emergenza sanitaria, dispersi su un pianeta circondati da pericoli mai visti prima... o sotto attacco da parte di qualche nave fantasma! scherzò, sospettando che esagerare un po' le situazioni che avrebbero potuto incontrare l'avrebbe aiutata nel rendersi conto che non solo le era andata bene... ma non c'era realmente nulla di cui preoccuparsi in quel preciso istante. Hai già fatto un giro della nave? Se vuoi posso... fece per offrirsi, ma fu bruscamente interrotto dall'arrivo dell'ufficiale medico capo.

Il capitano non ha mai importunato nessuno, Mamma Chioccia. ribatté in direzione dell'amico. Piuttosto... stavo cercando proprio te. disse, rifilandogli senza troppi complimenti il contenitore pieno di granelli di polvere scura che reggeva tra le mani. Hai qualche idea di cosa sia questa roba? Siamo appena tornati dalla ricognizione sul pianeta e per tutto il tempo che siamo stati giù ha continuato a seguirci. E' stato inquietante... credi che possa essere una forma di vita? si informò, picchiettando con un dito sul contenitore. Per tutta risposta la polvere ondeggiò, come se il capitano avesse appena gettato un sasso in uno stagno. ... immaginati interi cumuli di questa roba che ti vengono dietro e hai un'idea della situazione laggiù. disse, continuando ad osservare la strana sostanza finché il movimento non si arrestò.



RE: Primo giorno - Sara Petrelli - 14-12-2023

Joanna McCoy

Human

Fu più sollevata, quando Jim le disse che poteva ancora chiamarlo zio quando non erano in servizio. Osservò con divertimento come l’uomo cercava di esagerare la situazione per sollevarle il morale, era davvero grata di questo e iniziava già a sentirsi meglio.
Tutte queste cose? Papà mi ha omesso un po’ di storie allora, non so se sperare di poterne avere di mie o augurarmi di no.
Si lasciò sfuggire una risata, aveva la sensazione che il peso sul suo petto fosse svanito, segno che iniziava a rilassarsi.
Dovrai raccontarmi qualcosa prima o poi, ho l’impressione che mio padre pensi ancora che sia una bambina.
Sorrise all’uomo e rimase in silenzio per ascoltarlo, quando il suo sguardo si posò su suo padre; il suo sorriso si fece ancora più luminoso, ora che era al suo fianco si sentiva sicuramente più protetta.
Andiamo papà, non essere così cattivo con lui, è stato gentile. Sto bene, sono solo un po’ agitata e avevo bisogno di qualche consiglio.
Guardò divertita Jim per come aveva chiamato suo padre, trovandosi perfettamente d'accordo con l'uomo, la sua attenzione però venne completamente catturata dall’oggetto che aveva tra le mani il capitano.
Ascoltò attentamente il racconto mentre si avvicinò leggermente all’oggetto, rimanendo comunque a distanza di sicurezza, non sapendo con cosa avessero a che fare non voleva rischiare nulla.
Curioso che si sia mossa a causa del picchiettare del dito e non dalla voce o da altri movimenti.
Si lasciò sfuggire questo commento, notando che polvere aveva iniziato a muoversi quando il capitano aveva picchiettato sul vetro, era piuttosto emozionata, conoscere nuove creature e culture era uno dei motivi per il quale voleva lavorare come infermiera di bordo. 



RE: Primo giorno - T'Dal - 14-12-2023

I don't need a doctor, damn it! I am a doctor!

Leonard McCoy Umano

Guardai Joanna con una smorfia divertita mentre sembrava finalmente rilassarsi un po' e le sorrisi raggiante, vedendo che sembrava più tranquilla, per poi rispondere al suo commento sul mio comportamento verso Jim con un'alzata di spalle. «Beh, credo che non mi abituerò mai a sentire il capitano chiamarmi 'Mamma Chioccia', ma va bene, sono solo preoccupato per te, tesoro.»
Mi unii allo sguardo curioso di mia figlia mentre Jim mi consegnava quel contenitore di polvere scura. Lo osservai attentamente, poi scrollai la testa in modo scettico.

«Non ho idea di cosa sia, Jim, ma sembra un bel guaio» mormorai e poi chiesi «Puoi gentilmente lasciare questo pacchetto esplosivo a Spock? Sembra proprio una di quelle cose che a lui piace analizzare, e io preferirei non trovarmi al centro di un esperimento scientifico accidentale.»

Osservai la polvere che si mosse in risposta al tocco di Jim e annuii lentamente. «Sembra reagire al contatto fisico, ma chi può dire cosa sia? Spero che Spock riesca a darci qualche risposta.»

Poi, notai quanto Joanna sembrasse desiderare di analizzare quell'oggetto, e sospirai. «Bene, Joanna, capisco che vorresti gettarti a capofitto nella scoperta e io avrei voluto fare una passeggiata insieme, ma questa volta direi che analizzeremo... il contenuto di questo contenitore, poi porterò il tutto da Spock per ulteriori indagini e sono sicuro che troverà una spiegazione logica e dopo passeremo del tempo padre e figlia Che ne dite?» chiesi, borbottando, guardando prima mia figlia e poi Jim. Non mi piaceva la cosa ed ero vagamente amareggiato, mia figlia aveva bisogno di me e avrei voluto passare un po' di tempo di qualità con lei, ma ero al lavoro e Jim era il capitano...ovviamente e per mia sfortuna il lavoro arrivava prima. Quanto avrei visto mia figlia nonostante lavorassimo nello stesso posto?



RE: Primo giorno - @Les - 15-12-2023

Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.

James T. Kirk | Human

Oh, non preoccuparti di questo... arriverà il momento in cui vivrai le tue avventure... che tu lo desideri o meno. rispose Jim, ripensando a tutto quello che gli era successo da quando si era accidentalmente ritrovato sull'Enterprise. Allo stesso tempo un secondo pensiero si insinuò nella sua mente: sarebbe mai riuscito ad arrivare dov'era, se avesse avuto suo padre al proprio fianco? Liberarsi dal peso del proprio cognome non era stato facile e sembrava che Joanna fosse finita suo malgrado in quell'identica situazione: non aveva alcun dubbio sul fatto che Bones cercasse di fare ciò che era meglio per lei... ma sarebbe riuscito a lasciarle lo spazio per sbagliare e imparare dai propri errori? Considerando la tolleranza che aveva per gli errori dei propri sottoposti, Jim cominciava ad avere qualche dubbio che l'infermeria dell'Enterprise fosse il luogo più salutare per Joanna. Sai, credo che tuo padre ci consideri tutti dei bambini... a quanto pare dovrò davvero raccontarti qualcuna delle nostre avventure... ridacchiò, pensando a tutte le volte in cui Bones lo aveva rimproverato per questa o quella decisione che considerava particolarmente avventata.

Ci manca solo che esploda! sbuffò inece in direzione del medico Spock sta cercando di capire come riallineare le sonde biometriche danneggiate, cosa che comunque non potremo fare senza scendere sul pianeta e io non intendo portare giù un'altra squadra finché non sarò certo che quei... cosi non siano un pericolo. Non siamo nemmeno riusciti a capire cosa abbia generato il guasto alla stazione di rilevazione, per quanto ne sappiamo potrebbero essere stati quei cumuli di sabbia semoventi a metterla fuori uso. disse, rivolgendo a Joanna un'occhiata incuriosita quando fece notare che non sembrava reagire alle voci. Hai qualche idea su cosa possa essere? chiese alla ragazza, realizzando solo in quel momento che non gli era passata nemmeno per l'anticamera del cervello l'idea di chiedere direttamente a lei.

Alla fine, comunque, il medico parve arrendersi e Jim gli rivolse un sorriso soddisfatto chiamatemi appena avete qualche novità si premurò, rivolgendo ai due un segno di saluto ed andandosene per la propria strada.

come promesso mi tolgo dalle scatole e vi lascio alla vostra romantica relazione padre-figlia. Skippatemi pure da adesso in avanti. Wink



RE: Primo giorno - Sara Petrelli - 15-12-2023

Joanna McCoy

Human

Sorrise dolcemente a suo padre, effettivamente era sempre stato protettivo nei suoi confronti e anche per questo in passato avevano avuto degli attriti; era felice che ora la situazione si era stabilizzata, amava troppo suo padre per tenergli il broncio.
So che ti preoccupi e ti ringrazio ma è anche vero che sei un pochino una Mamma Chioccia.
Joanna era abituata al fatto che entrambi i genitori fossero protettivi nei suoi confronti ma mentre la madre lo era solo in specifiche occasioni, suo padre era sempre iperprotettivo con lei e anche se in passato questo l’aveva fatta arrabbiare, ora che era più grande capiva che lo faceva solo per il suo bene.
Scosse la testa spostando lo sguardo dalla polvere a quello del suo capitano per rispondere alla sua domanda.
Ricordo vagamente discorsi sul fatto che non tutte le creature dell’universo possono essere studiate seguendo i tipici canoni su cui ci basiamo di solito e ricordo anche alcuni esempi ma niente di simile.
Alzò lo sguardo verso suo padre e gli regalò un sorriso entusiasta, era felice di poter analizzare la creatura insieme a suo padre; era emozionata all’idea di iniziare finalmente a lavorare con lui e allo stesso tempo la curiosità che provava per quella strana polvere era così tanta da farla fremere sul posto.
Possiamo sempre fare una passeggiata dopo, magari mangiare qualcosa insieme, sono più che felice di analizzare insieme a te qualsiasi cosa sia questa polvere.
Salutò con un cenno Jim, osservando mentre si allontanava da loro, sperava davvero di poter riprendere il discorso delle sue avventure in futuro, per il momento tutto il suo interesse era rivolto al voler capire con che cosa avevano a che fare.
Papà andiamo? Ho bisogno che il mio capo mi dica come muovermi, è il mio primo giorno dopotutto.
Sorrise a suo padre, sperava di avere spesso dei turni in comune così da lavorare insieme, non solo perché lo amava come genitore ma perché aveva una stima anche per il medico che era, proprio come stimava molti dei componenti dell’Enterprise e l’impegno che mettevano nel loro lavoro. 



RE: Primo giorno - T'Dal - 15-12-2023

I don't need a doctor, damn it! I am a doctor!

Leonard McCoy Umano

Jim aveva toccato un punto importante, uno che mi aveva tormentato a lungo nel mio rapporto con Joanna e sorrisi a mia figlia quando disse che ero davvero un po' una mamma chioccia. Era vero, avevo cercato di proteggerla, di mantenerla al sicuro, ma forse ero stato troppo protettivo. Dovevo ammettere che la mia esperienza nell'astronave era stata costellata di avventure rischiose, e forse avevo timore che Joanna potesse correre gli stessi rischi; ma ora, osservando il suo desiderio di esplorare, di scoprire e imparare, mi rendevo conto che forse era giunto il momento di lasciarla prendere il suo cammino.

Quando Jim disse che consideravo tutti dei bambini e ridacchiò, non potei fare a meno di sorridere anch'io. Era vero, avevo spesso rimproverato il capitano per le sue decisioni avventate, ma aveva dimostrato più volte di avere un'intuizione straordinaria e una capacità di leadership ineguagliabile. Avrei voluto commentare sarcastico, ma mi trattenni. C'erano volte, però, che nonostante amassi il mio lavoro, avevo dentro di me un certo desiderio di mandare tutto al diavolo.

Ascoltai le parole di Jim riguardo Spock e annuii, prendendo un appunto mentale di inoltrare le mie scoperte al vulcaniano non appena mi sarebbero arrivati i primi risultati, avevo intenzione di fare un monitoraggio a distanza e poteva risultargli utile.

«D'accordo.» risposi al capitano con un sorriso quando mi disse di contattarlo con le novità, poi mi rivolsi a Joanna che mi lanciò uno sguardo entusiasta e se mia figlia non vedeva l'ora di iniziare, io stesso non vedevo l'ora di iniziare a condividere con lei le sfide e le avventure dell'astronave. Era il momento giusto per lasciarla esplorare il suo potenziale, e sapevo che sarebbe stata brillante in quel ruolo.
«Beh, tesoro, sembra che abbiamo un mistero tra le mani. Sarà meglio che iniziamo a studiare questa sostanza da vicino e vedere se possiamo scoprire qualcosa di più, abbiamo un bel po' di analisi da far partire. Tu hai suggerimenti? Andiamo.» dissi facendo qualche passo verso l'infermeria.