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James T. Kirk | Human
Jim si considerava una persona molto paziente... ma i continui rapporti di incidenti provenienti dal laboratorio di botanica cominciavano ad accumularsi fino a scadere nel ridicolo. Certo, si trattava per lo più di cose di poco conto, ma quando il capitano si era casualmente trovato ad assistere ad uno dei suddetti incidenti, aveva cominciato a sospettare che il problema non fosse realmente la sbadataggine della guardiamarina Potter. Nei giorni seguenti aveva osservato la situazione abbastanza da avere la ragionevole certezza che la soluzione a quell'impiccio fosse più semplice di quanto potesse sembrare. L'unico problema era che l'unica persona in grado di mettere fine a quella pericolosa serie di incidenti senza bisogno di ricorrere a richiami ufficiali... sembrava l'unico a non essere in grado di intravedere la soluzione. O volerlo fare. Nelle settimane precedenti Jim aveva più volte provato a suggerire a Bones di prendersi del tempo per provare a conoscere meglio la guardiamarina, ma per una scusa o per l'altra, l'amico sembrava deciso a procrastinare.
Jim si infilò in infermeria, lanciò un'occhiata fugace in direzione di Joanna per poi avviarsi in cerca dell'ufficiale medico capo. Ehi, Bones! chiamò per attirare la sua attenzione mentre arrotolava la manica dell'uniforme ... puoi darmi un'occhiata a questo? chiese, mostrando una specie di eritema violaceo che aveva preso gran parte del suo avambraccio è comparso qualche ora fa, credo di aver toccato qualcosa mentre esploravamo le rovine giù sul pianeta e comincia a darmi fastidio. E' un dolore simile a quello di una leggera bruciatura da phaser. spiegò, tastandosi prudentemente il braccio.
Quella era una di quelle giornate di lavoro in cui mi sentivo esausto e alla voce di Jim alzai lo sguardo dai miei appunti riguardo una visita di controllo di Carol che voleva qualche rassicurazione, la mia espressione concentrata immediatamente venne trasformata in una di preoccupazione mista a rimprovero professionale. «Jim, sai benissimo che dovresti venire a farmi vedere queste cose immediatamente, non aspettare che diventi qualcosa che 'comincia a darti fastidio'» dissi, decidendo di non dire niente riguardo a Carol.
Mi avvicinai a Kirk, prendendo delicatamente il braccio per esaminarlo più da vicino e lo guardai con perplessità.
«Dato il colore e il dolore che descrivi, potrebbe trattarsi di una reazione allergica a qualche pianta o sostanza chimica presente sul pianeta, ma vista la tua descrizione del dolore, potrebbe essere qualcosa di più specifico. Forse una tossina locale? Questo pianeta sta cominciando a piacermi sempre meno. Dimmi che almeno Spock o Kov... o la Potter, non hanno avuto incontri ravvicinati con le piante, almeno non oggi» mormorai, guardando Kirk con un misto di esasperazione e affetto. «Stavolta ti terrò qui finché non avrò scoperto di cosa si tratta. E non accetto discussioni su questa cosa, dato che dovresti sapere meglio di chiunque altro che non si tocca nulla in un pianeta sconosciuto e di pazzi ne abbiamo qualcuno.» ammisi con un misto di preoccupazione professionale e rimprovero amichevole, pensando a Verad e alla Potter, mentre iniziavo ad esaminare l'eritema, sfiorando appena la pelle arrossata con le dita, poi presi un tricorder e iniziai a scandagliare l'avambraccio di Jim. Dopo un attimo, guardai i risultati sul display del tricorder, mormorando qualcosa a me stesso.
"Ci vuole sia un antistaminico sia un analgesico. E per l'amor del cielo, Jim, la prossima fai attenzione!" dissi, dirigendosi verso il dispensatore di medicinali. Tuttavia, mentre preparava l'iniezione, guardai mia figlia. «Jo, per favore, mi aiuti a preparare un antistaminico per tuo zio?» chiesi con tono stanco.
RE: tale as old as time - Sara Petrelli - 25-03-2024
Joanna McCoy
Human
Non ometteva e mentiva a suo padre da quando gli aveva nascosto che si era iscritta all’Accademia anni fa, non era brava a nascondergli qualcosa ma c’erano volte in cui non si poteva fare altrimenti. La giovane infermiera ricambiò lo sguardo che Jim le aveva dato mentre entrava in infermeria e tornò a sistemare lo scaffale dei farmaci cercando di evitare lo sguardo di suo padre come meglio poteva. Si voltò solo quando suo padre la chiamò per aiutare, posò lo sguardo verso il braccio di Jim e fece un cenno della testa mentre iniziava a preparare un antistaminico. Papà, se vuoi prendo un campione di tessuto per capire se è solo allergia o se è stato contagiato da qualcosa. Insomma, giusto per stare tranquilli ed evitare di dover trovare un possibile antidoto all'ultimo… Gli occhi di Joanna si posarono su quelli del capitano, l’espressione completamente seria mentre si rivolgeva a lui. Ricordi se hai toccato qualche pianta nello specifico? O qualche roccia di un colore strano? Magari qualche strana specie di muschio? Si avvicinò con quello che doveva essere un antistaminico per passarlo a suo padre, lo sguardo però non lasciava Jim o, per la precisione, eritema violaceo che aveva ormai occupato parte del suo avambraccio. L'antistaminico non avrebbe fatto effetto, Joanna lo sapeva benissimo, per quello iniziò a mordicchiarsi il labbro con fare pensieroso. “Rilassata Jo, andrà tutto bene.” pensò per autoconvincersi che non stava sbagliando, era stata piuttosto attenta e aveva ripetuto in mente più volte i passaggi.
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James T. Kirk | Human
Jim si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo: da un lato contava sul fatto che sarebbe riuscito ad attirare l'attenzione del medico, dall'altro quella preoccupazione sembrava davvero troppo prematura. oh, dai! E' una sciocchezza... probabilmente passerà da sola nel giro di qualche giorno protestò Jim mentre il medico esaminava il braccio. ... che sappia io comunque no: nessun incidente. Siamo scesi sul pianeta, abbiamo fatto qualche rilievo dell'area archeologica e siamo tornati a bordo. L'unica cosa che ricordo di aver toccato è stato qualche manufatto alieno, ma se gli altri della squadra non sono qui escluderei possa trattarsi... ehi, aspetta! Cosa!? si interruppe non appena il medico dichiarò di volerlo tenere lì fino a data da destinarsi. Quello era qualcosa che decisamente non aveva preventivato: aveva altro da fare, non aveva la minima intenzione di passare tutta la sua giornata in infermeria!
Sai, ripensandoci non mi dà poi così fastidio. Facciammo che se peggiora ritorno... suggerì, venendo però intercettato da Jo che sembrava sinceramente intenzionata a farlo a fettine... o qualunque altra cosa intendesse fare per prendere quel campione di tessuto. Jim ricambiò lo sguardo della giovane con un'occhiata interrogativa, quasi intendesse chiederle perché avesse deciso di tradirlo in quel modo. No... niente rocce... grugnì in risposta però, ora che mi ci fai pensare, le pareti di alcune delle stanze dell'edificio in cui siamo entrati erano ricoperte da una strana muffa bioluminescente. Ero concentrato su altro, non lo so... potrei averla toccata. mentì, perché sebbene la sua descrizione delle rovine fosse accurata, era stato attento a tenere le sue mani (e tutto il resto) ben lontane da quella cosa. O forse quando abbiamo attraversato la boscaglia: c'erano piante ovunque. Potrei averne spostata una con il braccio... suggerì.
Mentre esaminavo il braccio di Jim, non potevo fare a meno di notare l'improvviso cambio di atteggiamento di Joanna. Era stranamente tesa ed era evidente che qualcosa la preoccupava profondamente. La sua offerta di prendere un campione di tessuto era logica, eppure, qualcosa nella sua voce suggeriva un'urgenza che andava oltre la mera procedura medica. Riflettevo sulla situazione con un misto di frustrazione e preoccupazione, tipico di quelle giornate in cui l'infermeria sembrava più un crocevia di drammi che un luogo di cura.
Ascoltando Jim minimizzare la situazione, un brivido di frustrazione mi attraversò. La menzione di manufatti alieni e, soprattutto, di una muffa bioluminescente ricopriva improvvisamente l'incidente di una luce molto più seria. Nonostante le sue proteste e i tentativi di sminuire l'accaduto, era chiaro che non avevamo a che fare con una "sciocchezza". Jim era noto per il suo talento nell'evitare pericoli evidenti, ma anche per la sua capacità di finire in situazioni complicate attraverso vie meno dirette.
Joanna, con la sua abituale precisione, iniziò a preparare l'antistaminico, anche se entrambi sapevamo che sarebbe stato poco più di un gesto simbolico in questo contesto. La sua decisione di prendere un campione di tessuto era chiaramente il passo giusto. La sua insistenza e l'attenzione che rivolgeva al braccio di Jim, più che alla sua risposta, mi fecero pensare che forse stava vedendo qualcosa che io, nel mio primo esame, avevo trascurato.
«Niente da fare, Jim. Questa volta resti qui fino a che non avremo chiarito cosa ti ha causato questa reazione» insistetti, con un tono che non ammetteva repliche. «E Joanna, hai avuto un’ottima idea, prendi quel campione. Meglio essere troppo cauti, che correre ai ripari quando è troppo tardi.»
La mia preoccupazione per la salute di Jim si mescolava alla mia stima per la competenza di Joanna, anche se a volte il nostro lavoro ci portava a confrontarci direttamente. In quel momento, riflettendo sulla dinamica tra noi tre, mi resi conto di quanto fosse cruciale il nostro lavoro di squadra. C'era una sorta di equilibrio, forgiato attraverso innumerevoli crisi e momenti di tensione, un mix di sfide professionali e legami personali che ci tenevano uniti, anche nei momenti più difficili.
E in fondo, sapevo che questa era la natura del nostro lavoro sulla Enterprise: la preoccupazione per un membro che consideravamo parte della famiglia oltre che essere il capitano, una qualità che apprezzavo in Joanna nonostante i nostri battibecchi occasionali. Forse era il momento di abbattere quelle barriere costruite nel tempo, per il bene di tutti, promettendomi che, una volta risolto il problema immediato, avrei trovato il modo di parlare con mia figlia. Dopotutto, l'infermeria era un luogo di guarigione, in tutti i sensi e se avevo fatto qualcosa di male nei suoi confronti dovevo rimediare.
RE: tale as old as time - Sara Petrelli - 26-03-2024
Joanna McCoy
Human
Nell’attimo in cui suo padre si distrasse, Joanna guardò Jim con gli occhi spalancati osservandolo come per dirgli di darle corda come avevano pianificato. “Zio, ti prego, segui il piano!” pensò Joanna, temendo per un attimo che l’altro si fosse dimenticato di dover dire che aveva toccato qualcosa di strano; si rilassò solo quando Jim parlò della muffa bioluminescente. Sorrise innocentemente quando suo padre le fece i complimenti per l’intuizione, in realtà continuava a sentirsi in colpa per l’assurda idea che lei e Jim avevano avuto ma ormai erano nel bel mezzo di tutto e non potevano tornare indietro, non dopo aver ridotto in quel modo il braccio di Jim per quel piano. Pensavo, dato che ha parlato di una muffa autoctona, magari possiamo chiedere un campione di questa al laboratorio di Botanica? Se rilascia qualche strana sostanza posso compararla con il campione raccolto e creare l’antidoto. Mentre esponeva la sua idea si era allontanata per prendere il necessario per la biopsia, se riusciva a convincere suo padre ad andare immediatamente magari poteva anche evitare di farla, così da risparmiare suo zio che sembrava piuttosto in crisi per quell’idea. Non è che puoi andare tu, papà? Mi hai già visto raccogliere i campioni e sai anche che sono delicatissima quando lo faccio. Se lavoriamo contemporaneamente finiamo prima e ci concediamo una pausa e magari mandiamo via velocemente anche il nostro impaziente capitano. Si voltò verso suo padre sorridendo dolcemente mentre lo osservava con i suoi occhi da cerbiatto, aveva giocato tutte le carte in suo possesso per convincerlo ad andare via; solitamente era piuttosto sensibile al tono della voce che Joanna aveva usato per convincerlo, sperava che questa volta non fosse un’eccezione.
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James T. Kirk | Human
Alle parole del medico Jim sospirò lasciami almeno andare ad avvisare Carol che intendi sequestrarmi fino a data da destinarsi! Non posso chiamarla da qui! protestò, sperando che Bones si rendesse conto che un paio di macchie su un braccio non erano qualcosa di tanto grave da impedirgli di gironzolare per la nave e, soprattutto, che chiamare Carol dall'infermeria dicendole che l'ufficiale medico capo voleva tenerlo lì in osservazione, avrebbe fatto apparire la situazione molto più grave di quanto non fosse in realtà. L'idea di poter scampare il prelievo, poi, non faceva altro che rinforzare il desiderio del capitano di trovare una scusa per allontanarsi al più preso da quel luogo.
L'altra McCoy, nel frattempo, sembrava particolarmente nervosa, neanche fosse stata lei quella che intendevano sforacchiare inutilmente. All'occhiata preoccupata di Jo, Jim non poté fare altro che rispondere con sguardo interrogativo: "che c'è?" mimò, non appena lo sguardo dell'ufficiale medico capo si posò altrove. Non gli era, infatti, passato nemmeno per l'anticamera del cervello il fatto che Jo potesse non avere apprezzato il suo improvvisare e colorire qua e là la descrizione di qualche dettaglio che non avevano discusso fino in fondo. Non sarebbe meglio aspettare di vedere se fa effetto quell'antistaminico? Sono certo che sappiate come fare il vostro lavoro... ma davvero, ho già la sensazione che vada molto meglio garantì, ritornando sui propri passi per uscire da quella gabbia di matti prima che qualche McCoy pensasse davvero di infilargli un ago nel braccio..
La richiesta di Joanna di andare a recuperare un campione dalla botanica era intelligente, ma non potevo ignorare la sensazione che ci fosse di più dietro il suo suggerimento. Il suo modo di fare, quella mescolanza di ansia e astuzia, non era tipico di chi si limita a voler facilitare un processo medico. E il suo «Non è che puoi andare tu, papà?» con quegli occhi imploranti... quante volte mi ero lasciato ammorbidire da quello sguardo?
Jim, da parte sua, sembrava cercare qualsiasi scusa per sfuggire alla mia custodia. La sua insistenza su Carol e l'impossibilità di contattarla dall'infermeria era solo l'ultimo dei suoi tentativi di evitare le cure necessarie. Anche se indossava la divisa da capitano, in quel momento era per me un paziente un po' troppo riluttante alle cure, come il solito. «Jim, capisco che hai delle priorità e vuoi stare con Carol, ma la tua salute viene prima di tutto» dissi, nel tentativo di mediare.
E poi ci fu la mia richiesta a Joanna. «Jo, ti chiedo di tenere d'occhio il nostro paziente... impaziente. Assicurati che non faccia il furbo scappando. Se dovesse provare, la prossima volta non esiterò a legarlo e sedarlo al bioletto. Se puoi, senza fretta avvisa tu Carol» dissi, cercando di mantenere un tono serio ma non troppo minaccioso. «E se dovesse capitare che Jim se ne va, scriverei una lamentela ufficiale per segnalare che un paziente era troppo impaziente e l'infermiera non è stata in grado di mantenerlo in infermeria. Non fatemi pentire di essermene andato» dissi brontolando.
La decisione di dividere i compiti, come suggerito, prometteva di essere efficiente, ma avevo il sospetto che ci fosse un motivo secondario dietro alla richiesta di Joanna. «Va bene, andrò io a prendere il campione dalla botanica. Ma ricordati, Jo, di fare quello che ti ho chiesto. E Jim, mi aspetto di ritrovarti appena torno»
Osservando Joanna, non potevo fare a meno di ammirare la sua determinazione e la sua capacità di gestire la situazione, pur sospettando che il suo vero intento fosse di evitare ulteriori stress per Jim con la biopsia. Era davvero una McCoy, con tutta l'audacia e la resilienza che ciò comportava. E Jim, nonostante tutte le sue proteste, mi dimostrava una sorta di preoccupazione che, in fondo, apprezzavo, anche se spesso mascherata da un atteggiamento spensierato. Sospirai, decidendo di andare in botanica non totalmente sereno a lasciare quei due da soli.
RE: tale as old as time - Sara Petrelli - 28-03-2024
Joanna McCoy
Human
Lo sguardo interrogativo di Jim arrivò proprio quando Joanna aveva alzato la testa, si trovò a fulminarlo con gli occhi mentre, non appena suo padre si voltò nuovamente, mimò con le labbra la risposta. “Segui il piano!” Aveva voglia di mettersi le mani tra i capelli quando vide Jim uscire dall’infermeria, per un attimo sembrava che stesse andando nuovamente tutto secondo i piani ma lo zio aveva di nuovo cambiato le carte in tavola. Ora capiva perfettamente quello che intendeva suo padre quando le diceva che Jim gli faceva venire i capelli bianchi, probabilmente avrebbe avuto lo stesso problema anche lei di questo passo. Zio Jim no! Con uno scatto corse verso il capitano per fermarlo, in quel momento il suo grado non era importante, nell’infermeria comunque l’ultima parola spettava al medico. Diede una lieve stretta sul braccio sano, come per ricordargli il motivo per cui avevano creato tutta questa storia. Inoltre, non poteva andare via prima che gli avesse somministrato l’antidoto e per come stavano andando le cose, forse avrebbe messo da parte la sua delicatezza. Si rilassò immediatamente quando suo padre decise di ascoltarla e andare a prendere il campione in laboratorio, nonostante i problemi, era riuscita a convincerlo. Non ti preoccupare papà, ci penso io al nostro paziente. Sorrise innocentemente a suo padre, il suo sguardo che lo seguì fino a quando non lo vide sparire tra le porte. Fece un sospiro di sollievo prima di prendere la puntura che teneva nella tasca e iniettarla con poca grazia verso Jim; se qualcuno avesse assistito alla scena avrebbe sicuramente notato la somiglianza tra padre e figlia. Dovevi seguire il piano zio Jim! Per fortuna che almeno la prima parte è riuscita, ora tocca con la seconda. Ah, ti ho appena iniettato l'antidoto, se tutto va bene, tra ventiquattro ore starai bene. Dimmi che almeno la parte due è sotto controllo, ti prego.
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James T. Kirk | Human
Jim rivolse al medico un'occhiata interdetta, realizzando che non solo il medico sarebbe stato perfettamente capace di legerlo davvero a un bioletto, ma che probabilmente intendeva davvero inoltrare una lamentela formale se si fosse allontanato da quella sua infermeria... e tutto per un paio di macchioline su un braccio. Al netto del fatto che in realtà non stava correndo alcun rischio, era decisamente un po' esagerata come precauzione e se quella non fosse stata una giornata particolarmente tranquilla di sicuro non l'avrebbe trattenuto dal tornare al proprio lavoro. Tuttavia... in quel momento non aveva nulla di meglio da fare: curiosamente non c'era nessuna emergenza in corso né in prospettiva, così Jim decise di capitolare, almeno per il momento. Agli ordini, capitano... scherzò in direzione del dottore, mentre il medico si allontanava riluttante verso il laboratorio di biologia e Jo lo tratteneva, rassicurando suo padre che non avrebbe lasciato quella stanza. Cosa che, comunque rimaneva tutta da vede...
Ah! C@##*! sproloquiò Jim, colpito a tradimento dalla giovane McCoy ... delicata come un andoriano con il mal di denti! si lamentò, allontanandola come avrebbe fatto con una zanzara per poi massaggiare il punto di inoculazione dolorante. Dannazione, voi McCoy... è tutto sotto controllo. Dall'inizio alla fine. protestò, facendo qualche passo indietro verso il bioletto e tenendo, stavolta, sott'occhio ogni movimento dell'infermiera nel timore di ulteriori sorprese. C'è solo la Potter in servizio in questo momento, dovrà per forza parlare con lei... e visto che non abbiamo preso campioni delle piante, dovranno scendere sul pianeta. Scotty sa già dove teletrasportarli. C'era questo intrico intrico di stanze giù tra le rovine che era spettacolare, niente di meglio per un appuntamento romantico. garantì il capitano.
ok, sentite questa! Teletrasportandoli all'interno della struttura attiviamo accidentalmente qualche sistema dell'insediamento alieno che blocca i due piccioncini in una simulazione creata millenni prima dagli alieni. Lascerei decidere a T se preferisce qualcosa di romantico o horror, nel frattempo noi dobbiamo capire come tirarvi fuori Les è peggio di Jim quando mette mano alle trame... SP, muovi tu la Potter?