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Mai visto prima il castello, ma quel temporale non promette niente di buono. Concordo con il tenente Mendel: sembrerebbe uscito da un qualche racconto dell'orrore. valutò il boliano evidentemente poco entusiasta all'idea di metterci piede io dico di avviare una nuova simulazione, qualcosa che possa aiutarci a fermare eventuali attacchi dei droni. Anche solo qualcosa che possa fornirci un riparo sarebbe un passo avanti. E a proposito di passi... ritengo sarebbe più prudente procurarci delle calzature più adatte ad un combattimento suggerì, estraendo un piede dalla sabbia per mostrare le ciabattine in foglia di palma che indossava grazie al computer. Giusta osservazione non poté che convenire Tom mentre ascoltava non senza un certa perplessità l'idea della Mendel di andare a infilarsi in una delle camere di assimilazione. Per quanto la teoria di base potesse anche essere buona, l'idea di sperare che chi aveva programmato la simulazione lo avesse fatto con un buon grado di accuratezza gli dava la netta impressione che la Mendel non li avesse mai incontrati di persona: borg realistici significava che non potevano permettersi passi falsi. In quattro, senza armi o aiuti esterni si prospettava un'impresa potenzialmente suicida... e per cosa? Senza la certezza di poter riprendere il controllo del computer non avrebbero comunque risolto nulla.
Ha ragione rispose in direzione della dottoressa e del suo suggerimento di non correre rischi inutili lasciamo perdere gli strumenti convenne senza grande entusiasmo. Potendo avrebbe di gran lunga preferito fare qualcosa che restarsene lì con le mani in mano ad aspettare i soccorsi, ma in quelle condizioni rischiava di diventare un sacrificio inutile, visto che c'era sempre una terza opzione: ... il capitano sa che siamo qui, se non riusciremo a riparare il computer e arrestare la simulazione farà interrompere l'energia dall'esterno, è solo questione di tempo. Nel frattempo cerchiamo di rintracciare gli ufficiali scomparsi e assicuriamoci che stiano bene. decise. Se nel farlo fossero riusciti a trovare i mezzi per risolvere anche il problema al computer tanto di guadagnato, ma rischiare la vita quando avevano un piano B sarebbe stato sciocco, per non dire di peggio.
Il problema, a questo punto, era che dei membri dell'equipaggio scomparsi non sembrava esserci alcuna traccia. Non si trovano qui sulla spiaggia, quindi o sono con i borg, o sono lassù disse, indicando il castello, e non aveva alcun dubbio riguardo a dove preferisse controllare prima. Andiamo... annunciò, mettendosi in marcia, proprio mentre un nuovo fulmine squarciava il cielo ed il sole tropicale cominciava a lasciare il posto a pesanti gocce di pioggia. Qualcosa, probabilmente un animale, emise un verso acuto e sofferente in lontananza e Tom dovette trattenersi per non ordinare al computer di sospendere almeno per qualche istante quell'acquazzone o, quantomeno, moderare il vento gelido che si insinuava tra gli abiti estivi.
... in realtà era una scusa per vedere l'episodio sui traumi infantili di Sarah iniziamo a fare danni con il computer o prima la traumatizziamo e dopo facciamo danni?
I'm a perfectionist, so my bossiness definitely comes out
Saff | Zaldan
Ascoltai attentamente le proposte e le osservazioni di Sarah e del primo ufficiale: non potevo fare a meno di notare l'espressione di disagio sulla faccia di Sarah e il suo commento sui racconti dell'orrore. Riconobbi il disagio di Sarah legato al castello, intuendo che non dovessero piacere le storie dell'orrore o comunque ambientazioni spettrali per qualche storia vissuta.
«Capisco le tue preoccupazioni riguardo al castello e ai racconti dell'orrore che evoca, ma andrà tutto bene.» dissi cercando di consolarla, per quanto possibile.
Ascoltai attentamente le idee di Sarah e Tom riguardo alle possibili azioni da intraprendere; riflettei un attimo prima di rispondere.
«La tua idea di avviare una nuova simulazione potrebbe effettivamente fornirci un vantaggio tattico contro i Borg, ma temo che la nuova simulazione potrebbe non darci ci dia un ambiente più favorevole di quello attuale. In condizioni normali, concorderei sul fatto che possa essere una mossa prudente; ma mi rifaccio alla vostra competenza. Se possiamo usare qualcosa di presente senza farci attaccare... non mi lamenterei.» ammisi, per poi annuire, ascoltando considerazioni del boliano sulle calzature adeguate; per poi annuire nuovamente quando Tom menzionò l'intervento del capitano e l'interruzione dell'energia dall'esterno come piano B. Era una soluzione da tenere in considerazione, soprattutto se non fossero riusciti a riparare il computer e a fermare la simulazione. Nel frattempo, era essenziale trovare gli ufficiali scomparsi e assicurarsi che stessero bene.
Notando l'aumento della pioggia e del vento, sospirai appena, capendo che purtroppo non potevo assolutamente farmi un bagno nel mare se lo avessi desiderato. «Le condizioni climatiche si stanno deteriorando, meglio metterci in marcia e valuteremo lì il da farsi.» dissi seguendo il primo ufficiale a grandi passi.
"Andrà tutto bene..." ripeté Sarah, cercando di mettere convinzione nel tono della voce, soprattutto dopo che il Comandante Paris aveva indicato come prima destinazione per cercare i compagni il tetto castello che torreggiava in lontananza.
Ovviamente comprendeva la scelta dell'Ufficiale in comando e, da un punto di vista puramente razionale, la condivideva: un castello tetro e misterioso poteva essere un pericolo, qualche migliaio di Droni lo erano di sicuro e sarebbero stati una condanna a morte nell'istante esatto in cui si fossero accorti della loro presenza.
"Andrà tutto..." non riuscì a dirlo una seconda volta, poiché il temporale che prima.aleggiava solo sul castello si scatenò anche sulla spiaggia, investendoli con venti forti e secchiate d'acqua "Oh, al diavolo!"
Le ultime parole le esclamò, mentre con gli altri si muoveva rapidamente in cerca di un riparo. I Droni Borg che si trovavano in spiaggia o al ciringuito ignorarono completamente l'acquazzone che li aveva investito, cosa che spinse una piccola parte della mente della Rossa a domandarsi se ciò dipendesse dal fatto che la pioggia era irrilevante per i Borg - a prescindere dal trovarsi o meno in una simulazione - o che la coesistenza dei programmi facesse sì che gli appartenenti ad un programma ignorassero gli elementi degli altri.
Mentre si arrovellava il cervello per trovare una soluzione la loro corsa affannosa li portò ai piedi del castello. L'edificio oscuro e minaccioso era in cima ad una collinetta ed era raggiungibile percorrendo una via tortuosa di derra battuta, resa fango dalla pioggia.
Ai lati della via vineria quello che sembrava un enorme cimitero steampunk: c'erano tombe, croci e cripte in ogni dove ma, tra esse, era possibile scorgere una rimessa di windsurf e diverse alcove di rigenerazione Borg, alcune piene ma la maggior parte vuote.
La pioggia cadeva sempre più torrenziale e lampi spaventosi illuminavano a tratti il cielo. Inoltre Sarah si accorse che più si avvicinavano al Castello più la maggior parte degli elementi visibili era priva di colore, scolpita in una scala di grigi in cui loro quattro spiccavano terribilmente*.
Lupi ululavano in lontananza dalla foresta che si vedeva sullo sfondo, e che pareva essersi sviluppata all'interno di uno spaccato del Cubo Borg e. Ad un certo punto, un fulmine cadde ad una ventina di metri da loro, centrando in pieno una rastrelliera di attrezzature da Sub e generando un boato micidiale, che li fece cadere a terra.
"Dobbiamo ripararci al coperto!" gridò allora la ragazza, non tanto perché avesse paura - sì, ok, aveva una paura fo**uta, ma per questo avrebbe parlato pianissimo se avesse potuto - ma perché le orecchie le rimbombavano terribilmente.
L'ufficiale della Sicurezza la aiutò a rialzarsi e la trascinò verso una specie di cripta, la cui vecchia porta di legno pareva terribilmente malandata e si reggeva su un solo cardine, dicendo ai colleghi "Ripariamoci lì!
Mentre mute da sub e pinne bruciavano tingendo di rosso il grigiume dei dintorni, il gruppo di Ufficiali della Voyager raggiunse il malandato edificio, buttando giù la.porta con una spallata ed entrando.
Una volta al coperto, Sarah si accasciò contro il primo oggetto in pietra che trovò tentando di regolarizzare il respiro, salvo poi lanciare un urlo quando si rese conto che si trattava di un enorme sarcofago di pietra, la lapide di superficie spaccata fino a lasciar intravedere cosa vi fosse all'interno.
Come una molla, l'ingegnere Informatico si rialzò in piedi, allontanandosi cercando di non guardare il contenuto della bara di pietra. Purtroppo Sarah aveva una capacità visiva notevolmente superiore alla.media umana e una memoria eidetica che le consentiva di memorizzare praticamente ogni cosa vedesse e sentisse pertanto - nonostante l'avesse scorto epr un solo istante - ebbe una immagine chiara e spaventosa del cavaliere scheletrico in cotta di maglia che giaceva nella tomba, le mani incrociate strette su uno spadone dall'elsa notevole ed ingioiellata.
Alla fine si poggiò contro un muro e, cercando di distrarsi per non andare in iperventilazione - cosa più che probabile a quel punto - cominciò a parlare a ruota libera "Io...credo che la commistione dei programmi non sia completa. Vale per noi, certamente, ma non so se gli ologrammi dei singoli programmi si rendono conto di quanto accade negli altri. Quando il fulmine è caduto..."
Tacque un momento, ripensando alla scena, e si sentì le ginocchia tremare, mentre gli altri avrebbero probabilmente notato che stava diventando più pallida. Il silenzio si allungò un paio di secondi di troppo, al punto che Cippy pigolò qualcosa che pareva avere un tono interrogativo.
Come ripresasi a quella domanda. La rossa aggiunse Quando...quando il fulmine è caduto, i Borg - quelli vicini - non si sono mossi, come se non ne avessero percepito il pericolo...eppure gli effetti dei vari programmi interagiscono tra loro, tant'è che il fulmine ha incendiato il materiale da sub..."
Poi cercò con lo sguardo Paris, aggiungendo "Signore, dopo quel fulmine ho la certezza che i protocolli di sicurezza non siano in funzione, perché il suono era ampiamente oltre i limiti di sicurezza per la salute umana. Io... se vuole ordinerò di avviare un ulteriore programma, ma non so cosa potrà venirne fuori..."
*
Immaginatevi come personaggi a colori in una scena in simil bianco e nero, ma con le ombre accentuate, un po' come il film di Sin City
Era difficile vedere qualcosa tra la pioggia scrosciante e le fiamme dell'incendio alla rimessa delle attrezzature da sub, che stava abbagliando i presenti nella debole luce notturna. Tra gli ululati in lontananza e il crepitio della pioggia, Tom riuscì a cogliere a malapena la voce del boliano che indicava la cripta. Andiamo! convenne, rimettendosi in piedi ed aiutando la dottoressa a fare altrettanto prima di raggiungere il riparo. Fu solo quando furono finalmente con un solido tetto di pietra sopra alla testa che si rese conto che, in quella simulazione, c'era qualcosa di molto strano. Per quanto il castello e tutto ciò che proveniva da quel programma fosse in vari toni di grigio, il ponte ologrammi non aveva ritenuto necessario integrare anche loro o ciò che apparteneva agli altri programmi in quella scala cromatica e ora i loro abiti dai colori vivaci risaltavano in modo bizzarro nell'ambientazione.
credo che la commistione dei programmi non sia completa... confermò l'ingegnere informatico. Ma cosa questo potesse significare per tutti loro era ancora da scoprire. Tom annotò mentalmente l'informazione, assieme al fatto che la donna era particolarmente pallida ed evidentemente agitata. Come darle torto considerata la situazione? Per prima cosa si sieda un attimo e respiri a fondo e lentamente suggerì non è la prima volta che i protocolli di sicurezza smettono di funzionare e gli incidenti gravi sono rari le ricordò, cercando di intuire cosa potesse aver scatenato quella reazione nella donna. Seconda cosa... se i vari programmi non interagiscono tra loro i borg non dovrebbero essere allertati dalla tecnologia presente in altre simulazioni. ragionò. Tom esitò un istante, osservando gli abiti sgargianti dei presenti... era solo una teoria, ma poteva funzionare e, in fondo, l'alternativa era rimanersene lì praticamente ciechi e disarmati finché qualcuno non fosse venuto a salvare anche loro. Proviamo. decise ... ci servirebbe un programma con della tecnologia moderna, ma escludiamo tutti i programmi di addestramento: eviterei volentieri di trovarci con dei mutaforma che prendono il tè assieme ai borg mentre fanno la guardia ai nostri computer... ci servirebbe qualcosa di innocuo. Qualche programma per bambini, magari... ragionò, cercando di ricordare se, tra le simulazioni preferite di sua figlia, ci fosse qualcosa che avrebbe potuto tornare loro utile. Il fatto di avere una figlia in parte klingon, tuttavia, non era molto d'aiuto in quel caso.
facciamo un crossover con Steve & Maggie in versione trek?
@T'Dal il tuo PG ha poco da fare al momento, se vuoi ti saltiamo finché può fare qualcosa.
@argonath se vuoi puoi inserirti anche tu, puoi fare che la tua vulcaniana è una dei membri dell'equipaggio che sono rimasti bloccati nella simulazione e raggiungerci appena ti ispira.
"Sì, signore...magari lontano da quella... Cosa....!" disse Sarah, accogliendo la proposta di Paris di sedersi per cercare di riprendere il controllo.
Si sedette con la schiena contro un muro e chiuse gli occhi, cominciando a dire numeri a voce bassissima, quasi un sussurro. Non era facile capire cosa dicesse, ma l'ufficiale della Sicurezza Boliano doveva avere un ottimo udito, perché sussurrò a Paris e Saff "Ma...sbaglio o sta recitando il Pi Greco?"
Dopo un minuto e probabilmente un centinaio di decimali, Sarah emise un lungo sospiro e disse "Mi perdoni, Signore. Ora va meglio...stava parlando di un programma che coinvolga la tecnologia, ma qualcosa di sicuro, come quelli dedicati ai bambini, giusto?"
Nonostante fosse stata posta come domanda, in realtà non lo era, tanto che subito dopo aggiunse rispondendosi "Cosa ne pensa dei programmi di divulgazione scientifica del Professore Proton?"
Non era certa che Paris conoscesse il buffo divulgatore scientifico che, da oltre trent'anni, produceva un programma per avvicinare i bambini alla scienza "È un programma per bambini, ma è patrocinato dal consiglio scientifico della Federazione. Sul set vengono di norma mostrati modelli funzionanti di apparecchiature di analisi fornite dalla Flotta Stellare, di solito impiegati per esperimenti divertenti..."
Dal modo trasognante con cui ne parlava, era evidente che la rossa fosse stata, da bambina, appassionata di quel programma, quindi aggiunse "Ovviamente erano esperimenti per bambini, nulla di complesso, ma le attrezzature dovrebbero fare al caso nostro. Alcune potrebbero addirittura venire modificate per essere impiegabili come armi, forse...ma non so se sarebbero utili contro i Borg..."
L'ultima parte del discorso era più incerta. Probabilmente l'Umana aveva qualche idea su come ottenere armi rudimentali da strumenti scientifici, ma si trattava di idee strettamente teoriche e non sembrava convinta della loro fattibilità.
Alla fine aggiunse "Se è d'accordo procedo..." osservando il primo ufficiale con una certa trepidazione.
Paris fece un cenno di assenso e la ragazza, dopo essersi schiarita la voce, disse "Computer...attiva simulazione Professore Proton, stagione 17 episodio 47" quindi aggiunse a beneficio dei compagni "In questo episodio spiegava il principio scientifico alla base del funzionamento dei Tricoder, usandone uno per tracciare i movimenti di una cavia di laboratorio in un labir..."
Ma si interruppe perché il computer, con voce stranamente rallentata, rispose domandando =^=Si sta attivando una simulazione di gestione delle emergenze su nave stellare a difficoltà variabile, prego specificare il livello di difficoltà.=^=
"Cosa? No, computer, annulla!" ordinò Sarah, mentre l'espressione tornava rapidamente ad essere allarmata "Cancella l'ultimo ordine!"
=^=È stato selezionato lo scenario 47: rottura del Nucleo di Curvatura. Non sono stati rilevati precedenti tentativi di esecuzione del programma: posso consigliare di iniziare da un livello di difficoltà inferiore?=^=
"Rottura del...cosa???" adesso Sarah sembrava seriamente agitata, si alzò in piedi talmente in fretta che sbatté la testa su uno spigolo di marmo lasciandosi sfuggire una parola decisamente poco gentile, dopodiché esclamò "Computer, interrompi tutte le simulazioni, codice di autorizzazione Mendel Alfa-Tango-12!"
=^=È stato confermato lo scenario 47: rottura del Nucleo di Curvatura. I protocolli di sicurezza del Ponte Ologrammi non risultano attivi: data la difficoltà della simulazione posso consigliare di riattivare i protocolli di sicurezza ?=^=
"Cos??? Sì! Sì, attiva i protocolli di sicurezza!"
=^=È stato confermato di mantenere disattivi i protocolli di sicurezza. La simulazione si sta inizializzando.=^=
Attorno a loro la cripta cominciò a mutare, assumendo l'aspetto di un corridoio di nave stellare. Le pareti continuavano ad essere di pietra e tappezzate di lapidi lì dove si sarebbero dovuti vedere i pannelli di ispezione, ma lungo esse ora lampeggiava la luce rossa dell'allarme, mentre una sirena annunciava l'imminente catastrofe =^=Attenzione, pericolo: rilevata reazione anomala nel reattore di curvatura. Pericolo!=^=
Sarah si guardò intorno, in cerca di indizi su come procedere. Dato lo stato della simulazione era impossibile capire esattamente su che classe di nave si trovassero, ma era ovvio che dovevano per forza di cose raggiungere la Sala Macchine se non volevano essere vaporizzati. Per questo disse "Presto, raggiungiamo un Turboascensore!"
Si era però appena mossa che, probabilmente disturbato dall'insistente suono dell'allarme rosso, qualcosa si mosse dentro il sarcofago di pietra, che per qualche motivo era ancora presente lì, in mezzo al corridoio.
Ci fu un forte tonfo, poi la lastra di marmo di chiusura crollò al suolo e, dal sarcofago, ne emerse il suo occupante...o, quantomeno, ciò che ne restava.
Si trattava di uno scheletro con indosso una armatura medioevale completamente arrugginita, solo che al collo aveva una ghirlanda di fiori.
Lo scheletro spalancò la bocca per urlare, ma non ne uscì nessun suono. Un istante dopo Saltò agilmente fuori dalla bara di pietra, reggendo con ingannevole facilità tra le mani un lungo spadone d'acciaio lucente, dall'elsa ingioiellata.
Non prendetevela con me, siete voi che avete voluto avviare una nuova simulazione. Ogni riferimento ad Ammazza, che mazza! è puramente casuale
Tom allargò le braccia in risposta al boliano, non aveva la minima idea di cosa stesse borbottando il loro tecnico informatico, ma purché raggiungesse lo scopo qualunque cosa sarebbe andata bene. All'esterno la pioggia scrosciante non sembrava voler dare loro tregua, ma a parte qualche fulmine dall'aspetto poco rassicurante e gli spettrali guaiti in lontananza, non sembravano essere in immediato pericolo. Non passò molto prima che il tenente Mendel riuscisse a riprendersi e uscirsene con la trovata di un programma didattico: cosa mai sarebbe potuto andare storto? Ma Tom non fece nemmeno in tempo a chiedersi come la donna potesse ricordare a memoria in quale episodio venisse spiegato cosa, che la situazione cominciò effettivamente a degenerare.
Computer, annulla l'avvio della nuova simulazione... tentò, provando con il proprio codice di sicurezza quando vide che quello di Sarah non era stato accettato, ma il risultato fu solo che il computer lo tradusse con l'ennesima conferma di ciò che stava combinando e nel giro di pochi istanti si ritrovarono su una nave con un nucleo di curvatura prossimo alla rottura e un... cadavere in armatura con una spada incredibilmente lunga e affilata, deciso ad utilizzarla per far saltare la testa a tutta la squadra.
Di qua! decise, imboccando un corridoio a caso ed infilandosi all'interno del primo locale che si aprì al loro passaggio, ritrovandosi nella sala mensa. Bloccate la porta! Mendel, mi aiuti a capire dove siamo! esclamò, mentre raggiungeva un terminale per accedere manualmente alla pianta della nave, ma invece di ciò che cercava, apparve un cartone animato con degli attrezzi da giardinaggio parlanti che cantavano allegramente in una fattoria. Cercando di trattenere la frustrazione, decise di fare il contrario e provare a visualizzare qualunque cosa tranne la mappa di cui avevano bisogno. Dei colpi dall'esterno annunciarono che il cavaliere al loro inseguimento non aveva la minima intenzione di desistere dal suo intento e proprio mentre il computer ricordava loro per l'ennesima volta che il nucleo di curvatura era prossimo alla rottura, e i replicatori di cibo iniziavano a riversare caramelle gommose sul ponte, per puro miracolo apparve la mappa che stavano cercando.
Ce l'ho! annunciò con un sospiro di sollievo è una classe California, la via più breve per la sala macchine... iniziò, ma non fece in tempo a finire il discorso perché un gruppo di ufficiali della Flotta, con indosso delle divise di almeno vent'anni prima, si infilò di corsa all'interno della sala mensa da un ingresso secondario. State giù! intimò loro un giovane tenente, correndo a nascondersi dietro al bancone del bar mentre i compagni lo imitavano. Tom mosse un cenno di assenso in direzione del resto della squadra: non aveva la minima idea di cosa prevedesse quella simulazione, ma evidentemente il nucleo di curvatura non era l'unico problema che avevano al momento e mettersi al riparo male non avrebbe fatto. Che sta succedendo? chiese all'ologramma dopo averlo raggiunto. Cardassiani, signore. fu la risposta. Vogliono uccidere l'ambasciatore Th'zalroq per far saltare l'accordo di pace. Hanno preso i ponti tre e quattro e sparano a vista li informò, proprio mentre il rumore di uno scontro a fuoco in avvicinamento li raggiungeva dall'esterno della sala mensa.
D'accordo, con permesso, questo lo prendo io... decise Tom, sfilando il fucile phaser dalle mani dell'ologramma per consegnarlo al boliano. Cercare di proteggere l'ambasciatore Chicchessia sarà anche stato lo scopo della simulazione, ma non rientrava tra le loro priorità. Il rischio di ritrovarsi cardassiani armati che facevano fuoco a vista dietro ogni angolo era un problema molto più concreto, come lo era quello del nucleo di curvatura. Non sarà facile raggiungere la sala macchine. Cosa succederebbe se lasciassimo esplodere il nucleo e ci allontanassimo con una navetta? chiese in direzione di Sarah. In fondo il loro intento non era ottenere il massimo punteggio nella simulazione e quello che sarebbe successo alla nave olografica non era realmente un loro problema: potevano utilizzare più proficuamente il tempo che l'autore della simulazione aveva previsto per riparare il nucleo per girare la nave in cerca degli strumenti con cui riparare il computer e poi lasciare esplodere tutto il resto con i cardassiani a bordo, risolvendo due problemi in un colpo. Letteralmente. L'unico dubbio era come il ponte ologrammi avrebbe gestito l'esplosione del nucleo con i protocolli di sicurezza disattivati...
Sarah seguì il Comandante Paris senza fare domande, rifugiandosi in sala mensa ed aiutando a barricare la porta da cui erano entrati, appena un istante prima che lo scheletro riuscisse a sua volta a varcarla.
Paris si mise immediatamente dopo a lavorare ad un terminale, riuscendo (con una certe dose di logica nonno venzionale) a scoprire che si trovavano su una vecchia Classe California.
"La sala macchine si trova nello scafo secondario, raggiungibile solo con i turboascensori o con i Tubi di Jeffries... spiegò al Primo Ufficiale della Voyager, proprio nel momento in cui un gruppo di ufficiali olografici entrava trafelato, avvertendolo che stavano per essere aggrediti da un gruppo di Cardassiano arrabbiati.
Come ordinato dal Comandante, corse subito a ripararsi dietro un tavolo, mentre la spada dello scheletro perforava il punto di chiusura delle porte sigillate, tentando di forzarle.
Paris propose allora di abbandonare la simulazione, chiedendole cosa sarebbe successo se la nave su cui sintrovabano fosse esplosa. L'ingegnere ci pensò su, quindi rispose "Essendo comunque una simulazione, immagino che la detonazione non danneggerebbe la Voyager, coinvolgendo solo la nave in cui ci troviamo e le sue immediate vicinanze. Se ci allontanassimo su una navetta, il programma ci colpirebbe con forza inversamente proporzionale alla distanza, come nel caso di una esplosione vera, quindi probabilmente ci salveremmo."
Un gruppo di Cardassiani dallo sguardo truce - reso appena un po' meno minaccioso dal fatto che sopra l'armatura indossassero bermuda e infradito - tentò di assaltare la sala, ma il fuoco dei phaser federali per il momento li teneva a bada.
Sarah cercò di ignorare le suppellettili che venivano distrutte attorno a lei e continuò "Il problema è che, anche se si ignorano, le varie simulazioni coesistono e si influenzano a vicenda. Questo vuol dire che probabilmente questa nave è schiantata sulla spiaggia, o incastrata nel Cubo Borg...la sua esplosione cancellerebbe anche gli altri scenari, probabilmente uccidendo i nostri compagni imprigionati con noi, che non avrebbero modo di proteggersi allontanandosi..."
In quel momento il cavaliere medioevale defunto usò la propria spada come leva, riuscendo ad aprire parzialmente la porta che bloccava il suo accesso. I federali olografici lo ignorarono, continuando a sparare sui Cardassiani, ma non il membro della sicurezza. Questi puntò rapido il fucile appena ricevuto e lo centò in piena testa, facendogliela saltare.
Sarah avrebbe voluto complimentarsi per il bel centro, ma non se la sentì, notando che il corpo defunto e marcescente continuò come nulla fosse a tentare di insinuarsi nella sala.
Si guardò attorno in fretta, attendendo un momento in cui il fuoco di soppressione tenesse maggiormente a freno i Cardassiani, quindi spiccò una corsa per raggiungere il pannello attivato dal Primo Ufficiale.
Gli abbordatori scelsero quel momento per ricominciare a sparare e la ragazza dovette gettarsi a terra, ma fortunatamente atterrò su uno spesso strato di orsetto gommosi che si era formato sotto i replicato alimentari e non si fece male.
Con alcuni orsetti rimasti impigliati ai capelli strisciò sino al terminale e si alzò quanto bastava per osservare un istante le schematiche della nave presenti a schermo, quindi si rimise in una posizione sicura e disse a Paris "Signore, se vogliamo raggiungere la Sala Macchine possiamo usare il condotto di manutenzione che corre parallelo alla sala mensa...sperando non ci siano Cardassiani in bermuda lì.
Tom sospirò: non che avesse sperato davvero di risolvere rapidamente quel problema o di godersi una serata di meritato riposo, ma il caso sembrava aver preso come una sfida il fatto di riuscire a superare le sue più pessimistiche previsioni. ... il che significa che l'opzione migliore è raggiungere la sala macchine. dedusse senza entusiasmo: si fosse trattato di una normale simulazione sarebbe stata una questione di ordinaria amministrazione, alla peggio si sarebbero dovuti spremere un po' le meningi per trovare il problema... ma considerato che nemmeno i replicatori sembravano funzionare a dovere, sperare che i computer della sala macchine funzionassero al punto da consentire loro di stabilizzare il nucleo era una pia illusione. Se non altro, se anche i dispersi per qualche ragione fossero finiti all'interno di quella stessa simulazione, era più probabile che li avrebbero trovati in sala macchine intenti a cercare di sistemare il nucleo che non in sala mensa.
Condotto di manutenzione a cui si accede di là, immagino...? chiese, indicando il punto dal quale provenivano i colpi dei Cardassiani. Fu lo sguardo del guardiamarina Oyuro a rispondere... come se ci fosse stato bisogno di chiedere. Ovviamente dovevano prima superare i nemici decisi a fare loro la pelle. Ci serviranno anche i vostri phaser disse, facendosi dare le armi dagli ufficiali olografici per consegnarle alla dottoressa e al tecnico informatico ha degli orsetti tra i capelli fece notare alla Mendel.
In quel momento la porta, sotto attacco da parte del cavaliere senza testa, cedette all'improvviso, distraendo i loro assalitori che iniziarono a fare fuoco all'impazzata contro di essa, apparentemente ignorando l'armatura che aveva iniziato a vagabondare senza meta per la sala mensa, menando fendenti contro ogni cosa le capitasse a tiro. Li aveva quasi raggiunti quando Tom la atterrò con un paio di colpi di phaser, giusto per essere certi che non si rialzasse troppo rapidamente. Oyuro nel frattemp oaveva colto il momento di confusione generale per fare fuoco contro i quattro cardassiani, mettendoli al tappeto. Andiamo, veloci! esclamò Tom, raggiungendo il condotto di manutenzione e lasciando che l'ufficiale della sicurezza vi si infilasse per primo, seguito dalle due donne.
Non avevano percorso che qualche decina di metri, quando il guardiamarina si arrestò all'improvviso Signore, abbiamo un problema annunciò, facendosi da parte quanto più possibile perché anche gli altri potessero vedere: il condotto di manutenzione era completamente allagato o, meglio, si interrompeva all'improvviso per trasformarsi in una barriera corallina, con tanto di pesci colorati che nuotavano, apparentemente ignari della presenza degli ufficiali, tra alcove borg ricoperte di alghe. Poco oltre, il condotto di manutenzione dava l'impressione di proseguire, ma non sembrava esserci altro modo per avanzare oltre se non attraversando il tratto di mare. Un pesciolino, attratto forse dai loro abiti colorati, cercò di raggiungerli e si ritrovò a dimenarsi sul pavimento del condotto. Oyuro lo prese per la coda, lo osservò un istante, poi lo rigettò da dove era venuto. Credo si possa attraversare annunciò ... chiedo il permesso di provare a raggiungere l'altro lato del condotto disse, studiando il punto in cui l'acqua si interrompeva all'improvviso, come se fosse trattenuta in posizione da un campo di forza. Accordato decise Tom, con la netta impressione che se ne sarebbe pentito.
Enty, lo so che sei una brutta persona: non pensare neanche per un istante di farci fuori la red shirt in giallo dopo che gli hai dato un nome! <_<
Dalla sua espressione non era facile capire se Sarah fosse più stupita dall'essersi vista mettere in mano un phaser o dal commento sugli orsetti gommosi tra i capelli, ma ebbe comunque il buon senso di preoccuparsi innanzitutto dei Cardassiani in bermuda, iniziando a sparare verso il gruppetto che sbarrava loro l'accesso ai tubi di Jeffries.
Quando la strada fu libera si infilò dopo Paris, strisciando in penultima posizione nel gruppetto fin quando tutti loro si fermarono, bloccati da quello che sembrava essere un muro d'acqua dello spessore di alcune decine di metri.
Osservandolo, la ragazza espresse una prima valutazione di quella anomalia, proprio nel momento in cui il pesciolino cadeva fuori dal liquido trasparente "Sembrerebbe trattarsi di una semplice interferenza tra le simulazioni, quindi probabilmente la nave non è sprofondata nell'oceano ed i ponti inferiori non sono compromessi..."
Quando l'ufficiale Boliano si propose per tentare di attraversare, la ragazza lo bloccò, spiegando "Aspetti...il fatto che quella sia quasi certamente semplice acqua di mare non vuol dire non ci siano pericoli. Non sappiamo quale parte della simulazione intersechi questa, ma questo breve tratto di mare potrebbe essere anche un fondale oceanico di migliaia di metri..."
Inutile precisare che, se quello fosse stato il caso, infilarci si li avrebbe uccisi in pochi istanti per via dell'improvviso sbalzo di pressione...
Si guardò attorno un momento pensosa, poi disse "Cippy, entra tu e dicci le condizioni..."
La palletta fluttuante dietro di lei pigolò qualcosa, ma la ragazza gli rispose secca "No, non mi interessa se poi ti si bagnano i sensori fotoricettivi, te li sostituisco io. Se non attraversiamo, saltiamo in aria, quindi muoviti!"
Il nuovo pigolio parve...offeso, ma la IA si mosse dalla sua posizione e, lentamente, entrò nella barriera acquatica continuando a lamentarsi.
Il suo pigolio si fece distorto a causa della rifrazione del suono nell'acqua, ma Sarah parve riuscire ugualmente a tradurla e spiegò "La pressione è di circa 2,5 atmosfere, più o meno come quindici metri sott'acqua. La temperatura è compatibile con quella profondità, quindi non dovremmo correre rischi di ipotermia nel breve periodo. L'unico problema è che potremmo subire un contraccolpo entrando, dato che la pressione dimezzerà il volume dei nostri polmoni, e probabilmente un leggero stato confusionale all'uscita, a causa della brusca diminuzione dei pressione..."
Si guardò la gonnellina di foglie di palma poi, con un sospiro, la tolse rimanendo in costume e commentando "Comunque sarà faticoso nuotare a causa della riduzione del volume polmonare, che ridurrà la nostra spinta di galleggiamento, quindi liberatevi di camicie, gonne e altri oggetti intralcianti. E tenete gli occhi chiusi quando entrate in acqua. Apriteli dopo una decina di secondi perché si abituino alla pressione..."
Sembrava fosse piuttosto consapevole di ciò che diceva, quindi concluse "Se qualcuno ha problemi col nuoto, Cippy può provare a spingerlo. Non è possibile afferrarlo, perché è circondato da un campo repulsivo, ma dovrebbe dare leggere spinte..."
Infine si volse verso Saff specificando "Ovviamente queste raccomandazioni non dovrebbero valere per te...gli Zaldan hanno una struttura fisica estremamente adatta a nuoto ed immersioni. Dubito risentirsi dello sbalzo di pressione..."
Credo di aver messo abbastanza complicazioni ambientali. Lascio al Comandante l'onore di aggiungere lo squalo famelico o il polipone gigante