RE: Sala Comando - @Les - 02-08-2010
"Capisco" rispondo. Sento che sta dicendo la verità, e tanto mi basta: in effetti questa rivelazione spiega molte cose: i messaggi del computer, il perché di tutta questa fretta di partire, il nervosismo dell'ammiraglio, il fatto che sia lui al comando di questa nave, e non io. Tuttavia questa situazione mi preoccupa. Perché nessuno mi ha informata che stavamo per affrontare una missione segreta? Non pretendo di conoscerne i dettagli, ma almeno non partire convinta di sapere cosa sto andando a fare, e poi scoprire di punto in bianco che quello per cui mi ero preparata non si farà.
"Perché promuovermi?" non posso fare a meno di chiedermi, mentre ancora cerco di riprendermi da quella notizia. Se il mio unico scopo è aiutare un ammiraglio a compiere una missione segreta che me ne faccio del grado di capitano? Per bellezza? I miei codici d'accesso sono comunque inutilizzabili! Per un istante mi passa per la mente l'idea di mollare tutto e tornarmene su Betazed... almeno lì la gente mette le cose bene in chiaro fin dall'inizio, senza tante storie. Poi il mio buonsenso ha la meglio, e mi rilasso quanto possibile.
L'idea di partire per una missione senza sapere di cosa si tratta è maledettamente frustrante, ma se questi sono gli ordini c'è poco che possa fare, ho accettato l'ncarico, e non ho intenzione di rimangiarmi la parola data... in fondo potrebbe rivelarsi una missione molto più interessante di quelle alle quali ho già avuto la fortuna di partecipare, qualcosa di nuovo, in qualche misterioso angolo del quadrante... sì, c'è una parte di questa missione che mi entusiasma, ma un'altra che mi preoccupa altrettanto. Una serie di dubbi mi infastidisce, ronzandomi nella mente, ma so che non è questo il momento più adatto per parlarne. Li metto da parte, ripromettendomi di cogliere la prima occasione per discuterne con l'ammiraglio.
La plancia comincia ormai ad essere affollata, mi guardo intorno, studiando i volti dei vari ufficiali mentre cerco di associare ognuno al suo profilo. Sono soddisfatta nel notare che mi ricordo i nomi di tutti, nonostante siano pochi quelli con i quali ho già lavorato, ed espressamente rischiesto per questo incarico. Già... chissà come la prenderanno quando scopriranno la bella notizia del cambiamento di piani.
"Quanto manca alla partenza della nave Korinna?" esclama in quel momento l'ammiraglio, distogliendomi momentaneamente dai miei pensieri. Interrogo nuovamente il computer, e noto che la situazione è molto migliorata "mancano ancora 28 persone" riporto, aprendo contemporaneamente un canale con la sala macchine. Il nucleo di curvatura impiega diversi minuti prima di poter essere operativo, e vista la fretta di Sheppard mi è chiaro che non ha la minima intenzione di raggiungere la nostra destinazione a velocità impulso... qualunque sia la nostra meta. "Tra quanto potremo andare a curvatura?" mi informo direttamente dal capo ingegnere.
RE: Sala Comando -
Neris - 02-08-2010
Elina Milayn Dax
Joined Trill
Mi chiedo come si debba sentire il capitano. Se fossi di un grado così alto credo che mi sentirei un poco offesa per il fatto di non essere a conoscenza della missione che è stata assegnata. Probabilmente non è così. Penso, ricordandomi di quello che ho imparato all'accademia della Flotta Stellare. Questo dev'essere un seclar sette... oppure otto, se non nove. Quindi Korinna Suder deve essere preparata a questa eventualità... all'eventualità di non sapere nulla di una missione di così alto livello. Sì, ma se è davvero un seclar nove allora siamo nei guai fino al collo: la missione potrebbe essere di estrema importanza per la sicurezza della Federazione!
Questi pensieri bastano a sconvolgermi. Se fosse proprio così, sarebbe tutto nelle nostre mani. Se noi falliamo rischiamo la catastrofe.
No, sarà un sette... al massimo un otto. Rifletto, riprendendomi da quell'attimo di panico. Ritengo che il capitano sia abititata ai seclar sei e sette. Ovviamente non ne sono sicura, ma è abbastanza probabile. Ma l'unico modo per assicurarmene sarebbe...
"Ammiraglio? Questa missione che seclar è?" Chiedo, anche se non sono sicura di aver il diritto di fare questa domanda. Ma devo sapere, ho bisogno di capire se questa missione è davvero di fondamentale importanza per la sopravvivenza della federazione. Ti prego, fa che non risponda nove! Spero, senza sapere neppure a chi rivolgere questa mia 'preghiera'. Così la missione sarà importante ma non fondamentale.
RE: Sala Comando -
Emil - 03-08-2010
Quando Korinna rispose che mancavano ancora 28 persone.
<<cosa ancora 28 persone hanno 5 minuti per salire>>
Seno li lascerò li.
Ad un certo punto Elina chiese a che seclar era la missione che dobbiamo fare, ci pensai un po di sicuro è seclar 9
<<elina la missione è si seclar 9!>>
Sarà anche una missione divertente hahahaha
Speriamo che il capitano Korinna non si offenda perchè non sa la missione che deve fare, poi lo scoprirà presto quando la missione verà completata con successo almeno spero.
Solo spero che l'equipaggio sia al completo alla partenza ma se non arrivano entro 5 minuti li lascerò sulla stazione e seguiranno la missione da un computer e se lo meritano perchè non devono arrivare in ritardo.
Spero solo che nella sala comando non succeda niente dopo che ho detto che la missione è seclar 9.
RE: Sala Comando - @Les - 03-08-2010
A quanto pare avremo la curvatura tra non meno di dieci minuti, cinque più del tempo che ha intenzione di impiegare l'ammiraglio, ma c'è poco da fare a meno che qualcuno non abbia il potere di accelerare la reazione senza farci saltare tutti in aria.
Seguo con attenzione il discorso tra Elina e Sheppard... "Seclar 9" penso, un po' sorpresa: deve essere qualcosa di molto grave per avere un livello di sicurezza del genere... non c'è da meravigliarsi se non sono abilitata ad ottenere le informazioni al riguardo. Cerco involontariamente lo sguardo di Elina, chiedendomi se anche lei sta pensando quello che sto pensando io, ma prima ancora di riuscire ad incrociare i suoi occhi percepisco un crescente senso di agitazione in plancia: gli ufficiali non devono aver preso bene quella notizia, anche se molti cercano di non darlo a vedere concentrandosi sulle proprie console. Cos'abbiano tanto da trafficare sui computer con la nave ancora ferma lo sanno solo loro.
Tutto l'entusiasmo che avevo per la missione svanisce all'istante, sostituito da un fastidioso senso di peoccupazione e malessere generale, tanto intenso che mi è difficile capire se viene da me o da chi ho intorno. Peccato che schermare le emozioni non sia così facile come schermare i pensieri indesiderati. Credo di aver perso il mio sorriso, sostituendolo con un'espressione preoccupata: "Ammiraglio, possiamo scambiare due parole in privato?" chiedo, lasciando il computer e avvicinandomi all'uomo comodamente seduto nella sua poltrona, al centro della ponte.
RE: Sala Comando -
Neris - 04-08-2010
Elina Milayn Dax
Joined Trill
La risposta dell'ammiraglio non è stata proprio di mio gradimento. Sì, in parte ero già preparata a questa possibilità, ma questo non mi impedisce di essere agitata. Questa è una situazione nuova per me. Neppure nelle vite precedenti del mio simbionte mi son trovata di fronte a problemi simili. Lela Dax era una legislatrice quindi i suoi problemi erano più legati alle leggi e ai problemi governativi. Tobin invece era un matematico e Lenara una pilota. Nessuno dei vecchi ospiti di Dax ha fatto parte della Flotta Stellare o si è trovato a dover affrontare una missione di tale portata. Probabilmente è per questo che non ho avuto problemi dalla commissione simbiosi quando ho scelto di diventare un pilota, esattamente come Lenara. Non è detto che in futiro io non abbia problemi, ovviamente, ma il fatto di essere entrata nella Flotta Stellare è un esperienza nuova per il mio simbionte, proprio come è giusto che sia.
Mi concentro sul mio terminal, anche se - almeno per adesso - non posso fare niente. Non avere niente che mi distragga dalla consapevolezza che ben presto inizierà una missione così importante è duro... molto duro. E' un gran peccato che non ho portato nessun libro da leggere. Se lo avessi potrei almeno provare a distrarmi, anche se sarebbe difficile... forse impossibile.
RE: Sala Comando -
Emil - 04-08-2010
Alle parole di Korinna "Ammiraglio, possiamo scambiare due parole in privato?" mi girai verso di lei.
<<si, certamente>>
Forse non dovevo dire all'equipaggio che la missione era a seclar 9 bastava che stavo zitto e così non ci sarebbero state tensioni in sala comando.
Speriamo che la missione vada a buon fine, facciamo gli ottimisti la missione andrà ha buon fine almeno spero.
L'equipaggio nella missione deve essere al massimo delle sue prestazioni seno la missione fallirebbe e la federazione verrebbe distrutta dai terroristi e non deve succedere.
Forse il capitano dovrebbe essere avvisata della missione, no è segreta non posso digli niente perché seno potrebbe compromettere la missione se viene a sapere della sezione 31, sarebbe meglio anche se i tecnici della intelligenza artificiale della nave si muovessero vorrei avere l'intelligenza artificiale attiva, ma visto che dovremmo partire tra poco per la missione l'intelligenza artificiale non verrà completata finita la missione la nave rimarrà ferma se non ci saranno altre missioni importanti così potremmo finire l'attività artificiale.
RE: Sala Comando - @Les - 05-08-2010
Rispondo all'ammiraglio con un cenno d'assenso, sollevata dalle sue parole. Il ponte di comando non è sicuramente il posto migliore per discutere, così aspetto che Sheppard si alzi per poi seguirlo nel suo ufficio, adiacente la plancia. La porta si chiude dietro di noi con un sibilo, e mi guardo rapidamente intorno mentre aspetto che l'uomo si accomodi: la cabina è molto semplice, c'è posto appena per una scrivania con il suo computer. Una parete è occupata da una vetrata, mentre su un'altra è appesa una bacheca con delle riproduzioni delle navi storiche della flotta.
"Devo ammettere che non mi sento del tutto tranquilla riguardo a questa missione" inizio, spostando lo sguardo dalla bacheca all'ammiraglio e avvicinandomi a lui "sento che c'è qualcosa che la preoccupa, e lo stesso vale per l'equipaggio di plancia adesso che conoscono la gravità della situazione" aggiungo in tono pacato. L'ammiraglio deve essere preso a tal punto dall'importante incarico affidatogli da dimenticare che ha a che fare con delle persone, non con delle macchine, e per il bene di qualunque cosa stiamo andando a fare credo sia mio dovere ricordarglielo: "Non sapere a cosa stiamo andando incontro, unito al fatto che fallire significherebbe compromettere la sicurezza dell'intera Federazione, ci sottopone a una pressione difficile da elaborare. Le chiedo di prendere in considerazione la possibilità di metterci al corrente, adesso, di quanto sta accadendo... almeno limitatamente alle mansioni che ci competono: credo che potrebbe aiutare a risollevare l'umore generale e ad evitare incidenti dovuti allo stress".
Anche se, in realtà, io per prima vorrei capire qualcosa in più su questa missione e sul perché nessuno si è degnato di informarmi. "Ammiraglio, posso parlare liberamente?" chiedo, ben sapendo che esprimere quei dubbi esula dalle mie competenze.
RE: Sala Comando -
Neris - 05-08-2010
Elina Milayn Dax
Joined Trill
Mentre l'ammiraglio e il capitano si allontanano, andando verso l'ufficio di quest'ultimo, io mi guardo intorno, notando che finalmente la plancia è al completo. Mi alzo dalla mia postazione, andando a controllare su un altro monitor qual'è la situazione dell'equipaggio. Sì, ormai ci siamo tutti.
Perfetto, dobbiamo aspettare la curvatura e poi possiamo partire. Penso, allontanando - o almeno cercando di allontanare - tutti i pensieri negativi. Se ci facciamo prendere dall'agitazione e dalla paura finiremo per fare un disastro. Osservo i miei colleghi, notando che il malessere si è già diffuso. Li conosco a malapena ma so che devo fare qualcosa: Lela lo avrebbe fatto. Il problema è che io non sono Lela. Considero. Però ho i suoi ricordi, quindi...
"So che ancora non ci conosciamo." Comincio, rivolta a tutti. Un po' sono imbarazzata, ma mi concentro su Lela, sui suoi ricordi, sulla sua forza. "Ma so anche che abbiamo superato tutti un percorso difficile per arrivare qui. Siamo i migliori, quindi noi possiamo farcela... anzi, noi ce la faremo! Non importa se questa missione sarà complessa, non importa quanto sia importante: tutte le missioni sono importanti, anche le più piccole e a prima vista insignificanti. Noi ce la faremo. Cerchiamo di concentrarci su questo, dobbiamo convincerci che sarà così."
Mi fermo, senza sapere come proseguire. No, non sono Lela. Sono Elina Dax, un membro della Flotta Stellare. E questo basta.
RE: Sala Comando -
Emil - 05-08-2010
Mentre Korinna diceva "Non sapere a cosa stiamo andando incontro, unito al fatto che fallire significherebbe compromettere la sicurezza dell'intera Federazione, ci sottopone a una pressione difficile da elaborare. Le chiedo di prendere in considerazione la possibilità di metterci al corrente, adesso, di quanto sta accadendo... almeno limitatamente alle mansioni che ci competono: credo che potrebbe aiutare a risollevare l'umore generale e ad evitare incidenti dovuti allo stress", io pensavo se digli tutto o no, forse è meglio metterla a corrente ma prima devo disattivare tutti i sistemi di sicurezza di videosorveglianza della stanza e speriamo che non si spaventi della notizia.
<< computer codice verde rosso verde blu verde giallo riconoscimento vocale: Emil Sheppard, disattivare tutti i sistemi di video sorveglianza della stanza
Il computer rispose subito <<attenzioni tutti i sistemi di video sorveglianza della stanza verrannò disattivati siete sicuri della decisione?>>
Io risposi subito al computer
<<si computer sono sicurissimo disattivare i sistemi di videosorveglianza ora!>>
il computer rispose subito
<<attenzione i sistemi di video sorveglianza della stanza sono disattivi siete in modalità privato>>
Adesso guardando Korinna gli dissi:
<<abbiamo avuto notizie di una base klingon che vuole in grande stile distruggere la terra, non sappiamo dové posizionata la base, l'attacco potrebbe avvenire in qualsiasi momento anche oggi per quello voglio che la nave parta al più presto>>.
è metà della verità perché sappiamo la posizione della base Klingon ma non posso diglielo e non gli posso dire neanche chi la ha organizzata questa missione.
RE: Sala Comando - @Les - 06-08-2010
Ho appena finito di parlare quando l'ammiraglio decide improvvisamente di disattivare tutti i sistemi di sorveglianza e registrazione... rimango un po' sorpresa, teme forse che ci sia qualche spia a bordo della nave? Qualcuno che potrebbe compromettere la riuscita della nostra missione? Non posso dire che tutta questa segretezza non mi metta un po' a disagio... è la prima volta che mi trovo coinvolta in una situazione del genere, la prima volta che devo affrontare un incarico con il grado di capitano, e quest'atmosfera non è certo delle più rilassanti.
L'ammiraglio mi rivolse un'occhiata, e subito riassunse la situazione. Non c'è da meravigliarsi se è tanto nervoso. "Ah" è l'unica cosa che riesco a borbottare, confusa. Il mio cuore inizia a battere all'impazzata, e mi sento girare la testa... un attacco diretto alla Terra... l'Impero Klingon deve essere impazzito, significherebbe entrare in pieno territorio federale, con chissà quante navi, come pensano...?
Cerco di riprendere la calma, sicuramente c'è qualcos'altro, la Flotta non manderebbe mai una nave in una missione del genere se non avessimo qualche possibilità di successo: "Non capisco: stiamo cercando una base occultata che potrebbe trovarsi in qualsiasi punto del quadrante? E... dobbiamo cercarla da soli? Che mezzi abbiamo a disposizione per rintracciarla?" chiedo, sorpresa. Capisco perfettamente che mobilitare l'intera flotta significherebbe far sapere a mezza galassia che stiamo cercando qualcosa, e che così facendo i Klingon potrebbero decidere di affrettare il loro attacco... ma cercare una base senza sapere dove si trova è un compito molto al di là delle nostre possibilità.
"E' per questo che sono stata assegnata alla missione?" chiedo, riflettendo sulla situazione: grazie alle mie abilità empatiche ero già riuscita ad individuare una nave occultata, ma era stata una questione di pura fortuna... l'idea di dover servire da rilevatore in una situazione tanto tesa non mi tranquillizzava affatto.