RE: I klingon non si drogano -
Neris - 01-01-2023
Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.
Seeth Lyrrin Rahnaz/Sef Trill/Klingon
La perplessità di Suder era ben fondata e dimostrava che aveva una conoscenza della cultura klingon maggiore di quanto le era inizialmente pensato, ma l'opzione alternativa non era esattamente l'ideale per una cultura non guerriera come quella betazoide. Seeth esitò per qualche istante, osservando in silenzio Suder congedarsi con lo scienziato. La seguì fuori dall'edificio, incamminandosi assieme a lei verso lo spazioporto mentre rifletteva sulla questione. Qual era l'opzione migliore? Parlare o non parlare? Era difficile a dirsi. In quanto klingon, sentiva che doveva farlo ma, in quanto trill, era ben consapevole che il cosiddetto Piano B sarebbe stato con ogni probabilità inutilizzabile.
Suder non sembrò cogliere la sua esitazione, forse per rispetto nei suoi confronti, forse anche lei persa nei suoi pensieri. Stava ascoltando quello che era evidentemente un congedo, aspettando la fine del discorso per indicare il suo accordo con quanto detto, quando la betazoide si bloccò di colpo, esclamando quella che forse avrebbe potuto considerare un'imprecazione. Intende l'identità del capitano che potrebbe essere imparentato con Idaris? Domandò, quasi esitante. Che si tratti davvero di un trill unito? Si ritrovò a pensare, non osandosi porre la domanda a voce. Non che fosse necessariamente necessario, considerando che Suder era una telepate. Aprì la bocca come per fare ulteriori domande, fermandosi appena in tempo. Era curiosa, ciò era innegabile, ma quella era una questione interna. Se la sorella del contrabbandiere fosse stata veramente un capitano della Flotta Stellare, non era necessariamente compito di Suder rivelare la sua identità: sarebbe stato il suo governo a prendere una decisione in proposito.
Lascio a lei le indagini a quel riguardo. Si costrinse quindi a dire. Mi tenga informata sulle indagini riguardanti al furto e non esiti a contattarmi in caso di... nuove problematiche. Esitò per un'istante per poi dare il via libera al suo lato klingon: Per quanto riguarda il piano B, ci sarebbe una seconda opzione: una risposta alla maniera klingon.
Non ho intenzione di nasconderglielo, chiedere scusa eviterebbe quasi certamente la guerra ma verrebbe visto come un'ammissione di debolezza, una codardia. I klingon raramente si aspettano che i non klingon si dimostrino onorevoli. Un pregiudizio, certo, ma che può essere usato a vostro vantaggio in quanto l'Impero non si aspetta che vi comportiate come klingon. Spiegò. Se il suo governo vuole essere visto dall'Impero come un pari, un'ammissione di colpevolezza, per quanto involontaria e inconsapevole, sarebbe da evitare. Dovreste comportarvi come se l'Impero avesse macchiato il vostro onore con quell'accusa, in quanto la droga è opera di terzi e l'incidente ha danneggiato anche la vostra rispettabilità e non solo quella klingon. Avendo ricevuto un insulto al vostro onore, avreste diritto di chiedere un duello d'onore. Un vostro campione contro il nostro, in un combattimento con ogni probabilità all'ultimo sangue.
RE: I klingon non si drogano -
@Les - 02-01-2023
Prima, quando ho detto che il nome mi suonava familiare... ero convinta fosse legato in qualche modo a uno dei casi a cui ho lavorato di recente, ma prima di entrare nel corpo diplomatico ho servito per alcuni anni nella Flotta Stellare, ho letto decine di rapporti... sospetto che il nome mi suonasse familiare perché è qualcuno con cui ho lavorato. spiegò Korinna, sapendo che anche quello era un terreno scivoloso: se il capitano della Constellation fosse stato realmente coinvolto in tutta quella faccenda, la Federazione non avrebbe più potuto fingere di non vedere cosa stava accadendo, ma allo stesso tempo il loro ingresso nei negoziati avrebbe significato che l'Impero Klingon facesse lo stesso in via ufficiale e dato che già non correva buon sangue, quella era un'eventualità che preferiva risparmiarsi.
Direi che di problematiche ne abbiamo già un buon numero senza aggiungerne di ulteriori. Mi auguro piuttosto possa essere una svolta positiva. rispose alla Klingon. C'era un elemento, per quanto debole, che la lasciava ben sperare. In tutti quegli anni in cui era rimasta in contatto con T'Dal, la Vulcaniana si era sempre espressa in modo positivo riguardo al capitano Dax. Sapeva che le due si conoscevano bene e aveva completa fiducia nel giudizio dell'amica. Ci sarebbe sicuramente stata una spiegazione ragionevole se davvero era coinvolta in qualche modo.
Quanto al piano B, temo non sia fattibile: nella nostra cultura è considerato un segno di debolezza rispondere a un problema con la violenza, il che probabilmente spiega numerose incomprensioni. Come nel vostro caso le nostre regole sociali possono essere leggermente piegate nei confronti di altri popoli e forse potrei convincere la mia gente a considerare l'idea se spiegassi che è parte della vostra tradizione, ma anche volendo percorrere questa strada, le nostre abilità telepatiche ci rendono particolarmente complesso combattere senza identificarci nell'avversario e l'idea di togliere la vita a qualcuno di proposito è in ogni caso inaccettabile per noi. spiegò, più per ricambiare le informazioni che la Klingon le aveva appena dato sul suo popolo che perché fosse un piano che poteva essere in qualche modo considerato. Porga le nostre scuse al suo governo e preghiamo Altha che questo non peggiori la situazione decise, congedandosi cordialmente per poi ritornare alla navetta che l'aveva accompagnata fin lì.
Il viaggio di ritorno verso Betazed non durò a lungo e la navetta la lasciò a breve distanza dal suo ufficio. Buona giornata salutò il pilota, prima di entrare nell'alto edificio in vetro dell'Ambasciata. C'erano diverse cose che doveva ancora fare prima di chiudere quella giornata, prima delle quali... raggiunse il terminale alla sua scrivania ed esitò un istante. Se le informazioni dei Klingon si fossero risultate corrette e la sua intuizione azzeccata, la Flotta sarebbe dovuta intervenire, portando la situazione a degenerare rapidamente. Forse era meglio utilizzare un po' di discrezione. Tamburellò sul terminale, inviando una chiamata alla Constellation con un codice di sicurezza 47: sapeva che così facendo la comunicazione sarebbe stata criptata in modo che solo il capitano o un suo superiore potessero rispondere e i terminali della nave ne avrebbero poi cancellato automaticamente ogni traccia. Probabilmente in quel modo avrebbe creato un certo allarme tra l'equipaggio, ma era disposta a farsi carico di un po' di segretezza se questo fosse servito ad evitare una sanguinosa guerra.
RE: I klingon non si drogano -
Neris - 03-01-2023
Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.
Seeth Rahnaz Mezza Klingon
Seeth provava emozioni contrastanti sulla notizia. Da una parte era sollevata che avessero trovato finalmente una pista sul fantomatico capitano, in quanto quello era un problema che avrebbe potuto pugnalargli alle spalle più avanti, distruggendo tutti i loro progressi. Dall'altra significava con ogni probabilità l'ingresso della Federazione e della Flotta Stellare nelle trattative. Se si considerava l'arresto di un probabile famigliare di un capitano da parte dei klingon, l'incidente diplomatico rischiava di prendere una piega pericolosa. Riguardo l'infattibilità del Piano B, non era per niente sorpresa. Le loro culture erano troppo differenti, anzi radicalmente opposte, perché i betazoidi potessero comportarsi come guerrieri klingon.
Farò presente questa differenza culturale. Disse dunque, per quanto non fosse pienamente convinta che quell'informazione avrebbe cambiato l'idea che i klingon si sarebbero fatti delle scuse betazoidi. Le sembrava logico che una specie telepate non potesse basarsi sulla violenza e sull'onore ottenuto in battaglia, spargendo il sangue dei nemici, ma i suoi superiori non necessariamente l'avrebbero pensata allo stesso modo. La ringrazio per la sua disponibilità. Proseguì, aggiungendo qualche altra espressione di congedo prima di separarsi da lei nei pressi dello spazioporto. Riunitasi con Anog Fulmori, l'ufficiale della sicurezza klingon che si stava occupando della sua protezione, tornò alla navetta. Il tempo di ottenere il permesso di decollo e accendere i motori, e la navetta era sulla strada della IKS Kal'Ruq. L'arrivo sulla nave madre avrebbe significato riposo per chi l'aveva accompagnata ma non per lei: c'era ancora tanto che doveva fare se voleva evitare una guerra.
For a joined Trill, nothing is more important than to protect the life of the symbiont. Nothing.
Elina Milayn Dax Trill Unita
Terra, Earth Spacedock, drydock numero 3.
Se qualcuno le avesse chiesto quale fosse l'incubo di ogni ufficiale comandante, Elina era certa la sua risposta sarebbe stata una sola: la manutenzione semestrale. Il regolamento della Flotta Stellare era chiaro e richiedeva, quando applicabile, che le navi subissero un controllo tecnico ogni sei mesi. Questo significava che la USS Constellation si trovava attualmente bloccata in uno dei bacini di carenaggio della baia di attracco principale di Earth Spacedock. Non un eccessivo trauma per l'equipaggio, per buona parte in licenza sulla Terra o nelle zone ricreative della stazione ma una tragedia per chi, come lei, era bloccata a bordo.
La trill non sapeva se la parte più tediosa fosse l'attesa o il dover ascoltare i commenti dei tecnici senza capirli completamente. L'ingegnere della Constellation stava facendo del suo meglio per tradurle il linguaggio tecnico e spiegarle i vari problemi localizzati dallo staff di Earth Spacedock ma, più passava il tempo, più Elina si convinceva che si trattasse di semplici cavilli per torturarla. Qui ci vorrebbe Tobin Dax. Quel pensiero attraversò la sua mente per l'ennesima volta mentre annuiva fingendosi interessata all'ennesimo discorso del tecnico di turno. Il fatto che il precedente ospite del suo simbionte fosse un ingegnere non la rendeva di fatto esperta in materia: era in grado di riconoscere certi strumenti e certi sistemi, comprendere alcuni termini tecnici e forse di occuparsi di manutenzioni di minor conto ma non poteva di certo sostituirsi ad un vero ingegnere. La situazione poi si stava facendo così ridicola che Elina stava cominciando a considerare di usare il Rito dell'Emersione per farsi possedere dall'impronta psichica residua di Tobin. Lui magari sarebbe riuscito a mettere in riga quegli id*oti prima che finissero per smontarle l'intera nave.
Capitano, abbiamo una comunicazione per lei. Un avviso al comunicatore le diede finalmente la possibilità di fare una ritirata strategica. L'allegria che provò ebbe una durata breve in quanto subito dopo giunse una specifica. Codice di sicurezza 47. No, quello non era un bene. Per nulla. Congedatasi dai tecnici con la scusa (probabilmente non tanto tale) di un'emergenza, la trill si diresse verso la plancia. Ringraziato l'ufficiale alle comunicazioni, si rinchiuse nel suo piccolo ufficio personale e rispose finalmente alla chiamata.
Qui il capitano Dax della USS Constellation, come posso esservi... Iniziò la risposta di rito, per poi bloccarsi di colpo quando lo schermo le mostrò esattamente chi l'aveva contattata. Korinna Suder, è un piacere risentirla! Esclamò, decisamente sorpresa, trattenendosi in tempo dal chiamarla 'comandante Suder'. Korinna poteva aver lasciato la flotta ma era stata il primo ufficiale della Constellation quando lei era una novellina incompetente. In quel periodo, la loro differenza di grado era stata tale da impedirle di creare con lei un rapporto di amicizia, ma era rimasta colpita da come la donna si era schierata contro Sheppard. Temo però che questa non sia una chiamata di piacere, giusto? Aggiunse infine, ricordandosi del codice di sicurezza 47.
RE: I klingon non si drogano -
@Les - 03-01-2023
Capitano... non ho mai avuto modo di porgerle le mie congratulazioni per la promozione. In questi anni sono rimasta in contatto con il capitano T'Dal e avendo sentito i suoi resoconti le confesso che sono felice che la Constellation abbia finalmente un ufficiale capace al comando. rispose, sapendo che i Trill erano una specie che, come gran parte degli abitanti della Federazione, apprezzava quel genere di formalità. Nel breve periodo in cui aveva servito a bordo della Constellation non aveva avuto modo di stringere grandi rapporti di amicizia con il resto dell'equipaggio e l'unica ragione per cui ne aveva seguito la carriera erano i resoconti di T'Dal, ma questo non la rendeva meno sincera nei suoi complimenti: era onestamente colpita dal fatto che, nella Flotta, fosse rimasto qualcuno a difendere quegli stessi ideali in cui lei per prima credeva. Tuttavia, non era quella la ragione per cui aveva chiamato e decise di non perdersi oltre in preamboli. ... purtroppo sembra che io abbia un talento particolare nel cacciarmi in situazioni... complesse, ovunque io vada. Attualmente lavoro come console presso l'Ambasciata di Betazed e l'ho chiamata perché sospetto possa aiutarmi a fare luce su una delicata questione di diplomazia internazionale, quindi mi perdoni, ma verrò subito al punto: le dice qualcosa il nome Kela Idaris?
RE: I klingon non si drogano -
Neris - 03-01-2023
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Elina Milayn Dax Trill Unita
Per qualche ragione si sentì imbarazzata alle congratulazioni fattole da Korinna. Avrebbe potuto minimizzare il suo ruolo affermando che non era poi così difficile far meglio del suo predecessore, considerando i suoi evidenti problemi psicologici, ma saggiamente decise di evitare. Magari l'inizio della sua carriera non era stato dei migliori ma col tempo e l'esperienza si era meritata quel posto. Minimizzare il suo impegno perché sentiva che, se solo le cose fossero andate diversamente, il capitano avrebbe dovuto essere Korinna sarebbe stato scorretto verso entrambe.
Il suo imbarazzo svanì velocemente come era arrivato quando la betazoide passò a parlare del motivo per cui l'aveva contattata. Registrò con interesse il nuovo lavoro dell'ex-superiore, felice che fosse riuscita a farsi una carriera anche dopo aver lasciato la flotta, e registrò con preoccupazione il suo citare la diplomazia internazionale. Per un'istante si chiese come lei avrebbe potuto aiutarla in una questione così delicata, ma poi un certo nome fu pronunciato. Un nome che conosceva bene, per quanto le sarebbe piaciuto dire il contrario.
Un'imprecazione in lingua trill, che un qualsiasi comunicatore avrebbe tradotto con la sua decisamente inappropriata controparte in federale standard, le sfuggì dalle labbra. Inconsciamente si ritrovò ad incrociare le braccia, in un evidente segno di disagio. Cosa ha fatto questa volta quell'idi*ta di mio fratello? Si ritrovò a domandare, prima di rendersi conto di come la sua reazione fosse stata inappropriata. Chiedo scusa, è che... quel delinquente entra ed esce di prigione continuamente. Se ora è rimasto coinvolto in una questione di diplomazia internazionale, non oso pensare cosa possa aver combinato.
RE: I klingon non si drogano -
@Les - 03-01-2023
La reazione del capitano non fu esattamente quella che Korinna si sarebbe aspettata: sperava che, come tutto il resto, si sarebbe rivelata l'ennesimo buco nell'acqua, una pura paranoia dei Klingon pensare che il corriere che avevano catturato potesse essere imparentato con un capitano della flotta. Ma dal modo in cui Dax si era espressa, non solo l'uomo era suo fratello, ma era anche un criminale. La betazoide sospirò, prendendosi un momento per riflettere.
Non le nego che la situazione è grave e quanto mi sta raccontando la complica ulteriormente. disse Korinna, studiando attentamente le proprie parole. Conto sulla sua discrezione, capitano. disse, attendendo un istante perché la Trill potesse metabolizzare quell'informazione. Siamo a un passo da una guerra con l'Impero Klingon. I Klingon hanno accusato Betazed di un complotto ordito ai loro danni e per il momento siamo riusciti a tenere sotto controllo la situazione, evitando il coinvolgimento della Federazione e di conseguenza della Flotta. Se foste implicati anche voi, salterebbero tutti gli accordi che sanciscono i trattati di non aggressione reciproca. Tutte le navi della Flotta sarebbero chiamate a combattere e, piccola nota personale, temo che verrei richiamata in servizio attivo, cosa che preferirei evitare. spiegò in tono curiosamente pacato considerata la situazione. Ora, suo fratello è accusato di averci fatto da corriere. Presumo di non doverle spiegare cosa significherebbe il coinvolgimento di un secondo pianeta Federale all'interno della questione. Ho bisogno di tutte le informazioni che può darmi riguardo a quanto stava facendo suo fratello: qualunque contatto abbia avuto, dove passava il suo tempo libero... qual è il suo colore preferito... qualunque cosa le venga in mente. spiegò. Devo poter dimostrare al di sopra di ogni dubbio la sua innocenza.
RE: I klingon non si drogano -
Neris - 05-01-2023
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Elina Milayn Dax Trill Unita
Quanto le stava raccontando il suo ex-superiore era decisamente preoccupante. Non solo si era ad un passo dalla guerra ma in qualche modo suo fratello era coinvolto in quel grave incidente diplomatico. Innocenza. Ripeté, quasi assaporando la parola sulle labbra. Se l'accusa fosse di semplice contrabbando, non avrei dubbi sulla sua colpevolezza ma partecipazione ad un complotto? No, è decisamente improbabile. Potrei essere di parte perché sono sua sorella ma, per quanto Kela abbia avuto grossi problemi con la giustizia, non ha mai mostrato segni di essere un pericolo per la sicurezza internazionale. È un contrabbandiere, non un terrorista. Una breve pausa, poi aggiunse. Non è detto però che non sia rimasto coinvolto a suo discapito: non sempre i corrieri sanno esattamente cosa stanno trasportando. Sì, quello era qualcosa a cui poteva aggrapparsi. Una flebile speranza in una realtà che prometteva il peggio. Pensare che solo qualche mese fa mi ha assicurato di aver trovato un lavoro legale e di star cercando voltare pagina. Sono stata una sciocca a credergli.
Aggrottò la fronte, cercando di ricordare esattamente cosa le avesse detto quel giorno. Era possibile che si trattasse esclusivamente di menzogne, come che ci fosse qualcosa di vero. Qualche indizio. Mi ha detto di aver trovato un ingaggio all'interno del commercio floricolo. Lavoro legale e senza rischi, se non quelli legati alla tratta. Mi sono chiesta perché avessero accettato una persona con precedenti in fedina penale ma mi ha assicurato che era a causa di problematiche riguardanti il settore di spazio dove far la consegna. Avevano bisogno di un esperto in tratte complicate, e lui di certo lo è. L'Impero Klingon potrebbe rientrare in quella categoria, però... fiori? Poteva trattarsi di un preconcetto, ma Elina non riusciva ad immaginarsi una cultura guerriera come quella klingon ordinare dei fiori. Che le avesse mentito riguardo la merce?
Mi permetta una domanda, però: dove si trova al momento Kela? Se si fosse trovato in una prigione betazoide non sarebbe stato un problema ma, essendoci coinvolti i klingon, non poteva far a meno di temere il peggio.
RE: I klingon non si drogano -
@Les - 06-01-2023
Korinna ascoltò la risposta con fare pensieroso: il capitano sembrava dell'idea che suo fratello non potesse essere coinvolto di propria volontà in una situazione del genere, ma le sensazioni di una sorella erano un'argomentazione debole, che difficilmente avrebbe convinto qualcuno, specialmente i Klingon, considerata la situazione in cui si trovavano per via di quanto accaduto.
Per quanto possa sembrare assurdo, quantomeno sui fiori non ha mentito precisò Korinna ... nemmeno noi pensavamo che esportare fiori potesse provocare un simile incidente diplomatico rispose. A ben pensarci quella situazione aveva dell'assurdo: quante probabilità c'erano di sintetizzare per puro caso una sostanza potenzialmente dannosa per un'altra specie, esportarla nel loro territorio e poi venire accusati di aver complottato per la loro sconfitta, quando quel pensiero non era mai passato per la mente di nessuna delle persone coinvolte?
Korinna fece per rispondere all'ultima domanda, ma un istante prima di apire bocca si trattenne: aver passato gli ultimi dieci anni senza mai allontanarsi da Betazed le aveva quasi fatto scordare le ridicole regole di conversazione che sembravano essere condivise da diversi popoli nella Federazione. Regole non scritte che prevedevano che, ad una simile domanda, fosse buona norma girare attorno al fine di risparmiare i sentimenti dell'interlocutore. Non ho molte informazioni al riguardo ammise ... prima di contattarla non ero nemmeno sicura che esistesse un Kela Idaris. Parlerò nuovamente con i Klingon, e cercherò di scoprire qualcosa in più. spiegò, soffermandosi un istante a riflettere.
A questo punto valuteremo assieme ai Klingon se sia opportuno informare il Comando di Flotta. Rivelando che Idaris è parente di un capitano, sarà più probabile ottenere informazioni sul suo stato ed il suo eventuale rilascio, ma lei finirà coinvolta e in ogni caso ci saranno delle conseguenze. I Klingon per il momento non sono riusciti a risalire alla sua identità e senza il nostro aiuto difficilmente ci riusciranno. Rimetto a lei la decisione: posso informare i Klingon del vostro legame di parentela?
RE: I klingon non si drogano -
Neris - 06-01-2023
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Elina Milayn Dax Trill Unita
Dei fiori sono stati la causa di un incidente diplomatico? Era assurdo pensare che delle piante potessero portare ad un passo da un disastroso conflitto, ma Elina era consapevole di non conoscere l'intera situazione. Un problema culturale, forse? Teorizzò silenziosamente, per poi accantonare la questione. Non poteva negare di voler sapere cosa stesse succedendo, sia in quanto capitano che in quanto sorella, ma sapeva quando era preferibile evitar di far domande. Se la betazoide non le aveva rivelato di quell'incidente altro che l'indispensabile, c'era sicuramente un motivo valido. A causa del suo lavoro, un suo intervento nella questione sarebbe stato visto come un'interferenza della Flotta Stellare e questo avrebbe rischiato di rompere il fragile equilibrio. In un certo senso, era un bene che lei fosse bloccata su quella stazione. Se la Constellation non stesse venendo sistematicamente smontata e rimontata, non era sicura che sarebbe riuscita a resistere alla tentazione di ordinare di impostare la rotta verso Betazed.
Capisco. Rispose semplicemente, ben consapevole di cosa significasse quanto detto da Suder. Se la donna doveva parlare coi klingon per scoprire qualcosa sulla situazione di Kela, suo fratello non si trovava a Betazed. Nella migliore ipotesi era sulla sua nave da qualche parte nello spazio, nella peggiore... stava facendo compagnia ai klingon. Inutile dire che le successive parole della betazoide fecero pendere la bilancia verso la seconda opzione.
Dipende da quali siano i rischi, sia per Kela che per la situazione internazionale. Ripose, cercando con scarsa riuscita di vedere la situazione come un capitano e non come una sorella. Le esigenze di molti contano più di quelle di pochi, diceva la logica vulcaniana. Elina non era un vulcaniano e non si rivedeva in quella frase, che non considerava del tutto eticamente corretta, ma dubitava che scatenare una guerra avrebbe migliorato la situazione di suo fratello. Se ritiene che rivelare la mia identità non rischi di portare ad un peggioramento dei già difficili rapporti diplomatici con l'Impero Klingon, ha la mia autorizzazione a farlo. Era un rischio, ne era consapevole: un rischio per la sua carriera, per la vita di Kela e per la politica internazionale. Eppure, non rivelarlo avrebbe con ogni probabilità costretto Kela a passare il resto della sua corta vita in un campo detentivo klingon.
C'è qualcosa in cui posso esserle d'aiuto?
RE: I klingon non si drogano -
@Les - 06-01-2023
Mi permetta di essere completamente sincera... questo incidente ci sta costringendo a rivalutare molte cose, capitano. spiegò Korinna. Pensavamo che essere telepati ci mettesse al riparo da grossolani errori di valutazione, ma così non è stato. Posso leggere nella mente dei Klingon, ma non ho la più pallida idea di come reagiranno né sono in grado di valutare dettagliatamente i rischi. Quello che posso fare è basarmi sul mio istinto e sulla mia esperienza, che mi dicono che dire la verità ai Klingon potrebbe essere una buona strategia. aggiunse. Quanto a dare la certezza che questo avrebbe potuto portarli ad evitare una guerra... beh, era al di sopra delle sue possibilità. Delle possibilità di chiunque, probabilmente.
L'ultima domanda la costrinse a fermarsi un istante: sapeva che si trattava con buona probabilità di una domanda retorica, che prevedeva che si limitasse a ringraziare per la disponibilità, ma era stanca e la situazione difficile. Questa volta sarebbe stata la trill a doversi adeguare alla sua cultura Sì rispose sincera. Avrei bisogno di accedere ai database della Flotta, ma il mio codice di accesso è stato revocato. Potrei fare una richiesta ufficiale, che probabilmente verrebbe accolta, ma in questo modo la Flotta verrebbe coinvolta e ritorneremmo al problema di partenza. Farebbe una ricerca per me? chiese. Se l'altra avesse accettato, le avrebbe mandato i nominativi dei betazoidi in servizio nella Flotta che aveva recuperato assieme alla Rahnaz, chiedendo al capitano Dax di verificare se qualcuno di questi fosse stato impegnato in missioni in zone adiacenti allo spazio Klingon nel periodo coincidente con la diffusione delle piante di Crystilia.