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Sei mai salito a bordo di una nave klingon? - Neris - 11-01-2023

Role per @@Les
Continua da "I klingon non si drogano"

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Settore Betazoide
IKS Kal'Ruq, Hangar

Il giorno precedente, Seeth era stata particolarmente impegnata. L'incontro con Suder su Darona era stato solo il primo passo. Tornata sulla Kal'Ruq, la diplomatica si era ritrovata nella difficile situazione di fare un rapporto dell'accaduto, consapevole che anche solo una parola sbagliata avrebbe potuto essere sufficiente per disturbare il fragile equilibrio e far scoppiare un conflitto. Per diminuire il rischio di gaffe, aveva chiesto il supporto di alcuni colleghi: un antropologo e un medico. Come la medicina, la sociologia e l'antropologia non erano campi molto avanzati nell'Impero ma questo non li rendeva meno necessari: se tutto ciò di cui gli onorevoli guerrieri klingon dovevano preoccuparsi era vincere e conquistare, qualcun altro doveva pur trovare il modo di integrare le società e le culture dei pianeti conquistati. Sopprimere le ribellioni con la forza era un metodo utile ma solo a livello temporaneo. Così, avvalersi di esperti per presentare le particolari caratteristiche della società betazoide al suo governo le era sembrata l'azione più logica. E sembrava aver funzionato, per quanto fosse probabilmente troppo presto per averne una vera e propria certezza.

Seeth era in piedi di fronte ad una delle finestre del ponte di osservazione che si affacciavano sull'hangar appena sotto di lei. Un incontro con Suder era in programma per quella giornata e le era giunta da poco notizia che la navetta della betazoide era in arrivo. La scelta di tenere quell'incontro sulla Kal'Ruq al posto che sul pianeta aveva denotato un certo livello di fiducia e di coraggio che non era di certo passato inosservato. Sicuramente un punto a favore del suo tentativo di dimostrare che la politica pacifista betazoide non fosse dovuta ad inferiorità o codardia ma ad una questione biologica.

Quando le larghe porte dell'hangar iniziarono ad aprirsi, lo sguardo della klingon fu attirato subito sulla navetta in avvicinamento, che si stagliava nell'oscurità dello spazio. Attese che il mezzo avesse superato il campo di forza che impediva all'atmosfera di lasciare la nave poi, senza nemmeno aspettare che le porte dell'hangar si chiudessero, prese il piccolo turboscensore che collegava il ponte di osservazione al ponte di volo. Arrivata nell'hangar, attese che la navetta betazoide fosse atterrata prima di cominciare ad avvicinarvisi. Per quanto si stesse muovendo in solitaria, non si trattava dell'unica klingon presente nel luogo. Aveva limitato lo staff al minimo, in modo da non dare l'impressione sbagliata ai loro ospiti, ma c'erano comunque diversi occhi a seguire tutti i suoi movimenti... pronti ad intervenire se, per qualche assurda ragione, la situazione si fosse messa male.



RE: Sei mai salito a bordo di una nave klingon? - @Les - 11-01-2023

Korinna Suder

Betazoid

L'incontro sulla nave klingon era stato pianificato nei minimi dettagli. Qualcuno dei suoi collaboratori non lo aveva ritenuto necessario, qualcuno lo considerava semplicemente una follia, ma Korinna sapeva che, se non avessero cominciato a gettare le basi per un po' di fiducia reciproca, quella situazione sarebbe potuta finire molto male. L'idea di andarci disarmati, poi, era stata accolta con una discreta preoccupazione dai suoi superiori, almeno finché Korinna non aveva puntualizzato che non ci sarebbe stato phaser in grado di consentire loro di uscire vivi da uno scontro nel caso in cui l'intero equipaggio della nave avesse deciso di mettersi contro di loro e che, comunque, si trovavano nel bel mezzo dello spazio federale e difficilmente ne sarebbero usciti indenni nel caso avessero attaccato a tradimento un diplomatico di uno dei mondi della Federazione... ma la vera ragione per cui Korinna era più preoccupata per le trattative che di una possibile agressione, era che sapeva di avere un notevole vantaggio sui Klingon. Per quanto la loro fisiologia fosse complessa, la loro mente al contrario era estremamente semplice d leggere, così come eventuali segnali di una trappola.

Andrà tutto bene, non preoccuparti comunicò telepaticamente al pilota, notando il nervosismo del giovane mentre la navetta attraversava il campo di forza dell'hangar. E' la prima volta che attracco su una nave Klingon rispose lui, senza riuscire del tutto a gestire un certo disagio. Beh, siamo in due... rispose Korinna, assestandogli una pacca sulla spalla con fare gioviale. In effetti, era probabilmente una dei pochi membri della Federazione a cui fosse stato concesso di accedere in qualità di ospite e non di prigioniera: si trattava di qualcosa di simile ad un passo storico per la diplomazia e la betazoide ne era perfettamente consapevole, quanto lo era del fatto che non le sarebbero stati concessi errori.

Non appena la navetta fu ferma, Korinna scese a passo deciso, senza guardarsi troppo in giro nonostante la curiosità. Sapeva di avere gli occhi di molti puntati su di sé e che difficilmente avrebbero preso bene l'idea che un membro della Federazione studiasse con troppa attenzione le loro navi, così si limitò a raggiungere la Rahnaz e a concederle un cordiale cenno di saluto Vi ringraziamo per la fiducia e per l'accoglienza, spero di poterle ricambiare con le novità che porto. tagliò corto in direzione dell'ufficiale diplomatico, mentre contemporaneamente sondava i pensieri dei presenti per accertarsi di non essere in pericolo immediato.




RE: Sei mai salito a bordo di una nave klingon? - Neris - 13-01-2023

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Mentre si avvicinava alla navetta con passo lento ma deciso, Seeth osservò con un certo interesse Suder lasciare il mezzo. La diplomatica betazoide si stava comportando in maniera impeccabile, lo doveva ammettere: niente esitazioni, evidenti timori od occhiate a quello che per lei era sicuramente un nuovo ambiente. Era raro, praticamente inaudito, che stranieri salissero su un'astronave della flotta imperiale. Ciò era solo in parte dovuto alla scarsa apertura klingon alle altre specie: se quelle federali erano navi da esplorazione, pensate per il contatto con società aliene sconosciute, quelle klingon erano navi da guerra. La Kal'Ruq non era fatta per colloquiare con lo straniero ma per sottometterlo, distruggendo ogni sua resistenza con la forza. Così, si sarebbe aspettata un po' di curiosità da parte della betazoide: che la diplomatica fosse riuscita a tenerla sotto controllo, evitando in quel modo di compiere azioni mal interpretabili, era sicuramente un punto a suo favore.

Benvenuta a bordo, console Suder. Disse semplicemente, una volta che la ebbe raggiunta. Gli occhi dei pochi klingon presenti erano ancora su di loro: le stavano fissando apertamente, senza tentare di nascondere ciò che stavano facendo. Seeth non poteva sapere cosa stessero pensando né come stessero prendendo il loro incontro, ma coloro che si erano opposti apertamente all'arrivo di betazoidi sulla nave erano stati esclusi da quello specifico turno di guardia. Considerando che i klingon tendevano a dire chiaro e tondo quello che pensavano, dubitava che la telepate avrebbe percepito pensiero o emozioni eccessivamente negative: della sana diffidenza era certa, un leggero disprezzo forse, ma difficilmente piani o minacce di morte.

Ascoltò quanto detto da Suder, ritrovandosi nuovamente ad apprezzare la sua abitudine ad andare dritta al punto. C'era tanto ancora da fare e il tempo era poco: meglio mettersi subito al lavoro al posto di perdersi in superflue chiacchiere. Prego, mi segua. Disse quindi, facendo strada alla betazoide ed eventuali suoi accompagnatori. Preso il turboascensore, li condusse verso una vicina sala riunioni. La stanza era piccola e non era al livello di quella in cui era stata ospitata su Darona per quanto riguardava la comodità, ma conteneva tutto il necessario: tavolo e sedie, dei terminali del computer, una finestra che mostrava lo spazio esterno e anche un replicatore. I terminali del computer avevano parecchie restrizioni, in modo da evitare che gli ospiti accedessero ad informazioni riservate, ma erano in federale standard: Seeth si era assicurata personalmente di abilitare la traduzione, sperando che fosse migliorata dall'ultima volta che l'aveva controllata. Il replicatore era invece un tipico replicatore klingon: arretrato rispetto a quelli federali e limitato a bevande klingon e qualche pietanza. Dopotutto, perché replicare carne quando si aveva bestiame a bordo?

Prima ha accennato a novità. Riprese a parlare, dopo aver invitato la diplomatica ad accomodarsi. È riuscita a scoprire qualcosa riguardo al furto o alle dichiarazioni di Idaris?



RE: Sei mai salito a bordo di una nave klingon? - @Les - 13-01-2023

Korinna Suder

Betazoid

I Klingon non erano certamente un popolo cordiale, questo a Korinna era apparso evidente anche senza bisogno di sondare i loro pensieri. La diffidenza che leggeva in loro, tuttavia, non la sorprese né la infastidì particolarmente: era naturale data la situazione ed il fatto che la sua gente, per il momento, non aveva dato loro molti motivi per potersi fidare. Le notevoli differenze culturali, inoltre, rendevano del tutto comprensibile anche il loro disprezzo. Quello che la rincuorò fu notare che, nonostante tutto, non sembravano avere intenzione di complicare inutilmente le trattative e ne fu felice. Aveva deciso di non farsi accompagnare a quella riunione un po' perché temeva che più fossero stati i betazoidi a bordo, più i Klingon avrebbero potuto sentirsi minacciati dalla loro presenza, un po' perché era perfettamente consapevole di quanto fosse rischiosa la situazione: nel suo staff non erano presenti esperti nel combattimento e se le cose fossero degenerate, era certa che avrebbe avuto molte più probabilità di uscirne viva se non avesse dovuto preoccuparsi di proteggere qualcuno dei diplomatici dell'Ambasciata.

Quando la porta della sala riunioni si chiuse alle sue spalle, lasciando fuori i guerrieri che le avevano scortate fino lì, Korinna cominciò sinceramente a pensare che, forse, le sue preoccupazioni riguardo a quell'incontro erano state eccessive. Nonostante le informazioni che avevano sui Klingon li dipingessero come un popolo conquistatore e battagliero, da ciò che aveva visto non avrebbe potuto descriverli come altro che corretti. rispose, prendendo posto al tavolo sono riuscita a contattare un investigatore che si occuperà delle indagini su Darona. Inizierà oggi il suo lavoro, ma non mi aspetto un rapporto prima di tre o quattro giorni spiegò: nonostante l'uomo conoscesse bene l'ambiente avrebbe impiegato del tempo a contattare tutte le persone potenzialmente coinvolte e poter fornire qualche informazione utile, anche se sinceramente dubitava che avrebbero concluso qualcosa per quella via.

Per quanto riguarda le analisi che ci avete passato sugli effetti delle piante di crystilia, le ho passate all'Università di Betazed e mi faranno sapere non appena riusciranno a ricavarne qualcosa di utile per comprendere meglio la situazione. Data la situazione delicata, mi hanno garantito che verrà fatto il possibile per dare priorità a questa ricerca spiegò, riassumendo la conversazione che aveva avuto il giorno precedente con il Rettore dell'Università.

Poi c'era la questione Idaris... questa potrebbe rivelarsi un po' più problematica spiegò, lasciando alla Klingon un istante per intuire che doveva aver scoperto qualcosa Kela Idaris è il fratello del capitano Elina Dax della U.S.S. Constellation. Si tratta di una trill unita, come sospettavate, per questo non eravate riusciti a rintracciarla. A quanto pare il fratello ha già avuto qualche problema con la legge in territorio federale, ma non ritiene possa essere implicato consapevolmente in questa vicenda. La parola di una sorella è probabilmente un'argomentazione troppo debole per scagionarlo, ma va considerato che non ha cercato di nascondere i precedenti penali di Idaris e mi ha esplicitamente autorizzata a comunicarvi la sua identità. Non mi sembra un atteggiamento che assumerebbe una persona colpevole, né una che voglia nascondere qualcosa. Purtroppo la mia telepatia non funziona a distanza e senza un incontro di persona non posso confermare se quanto afferma è vero. spiegò senza troppi giri di parole, concedendo alla Klingon il tempo per valutare quell'informazione prima di continuare.



RE: Sei mai salito a bordo di una nave klingon? - Neris - 16-01-2023

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Non si era aspettata progressi con le indagini su Darona, non c'era stato sufficiente tempo, quindi era più che soddisfatta dallo scoprire che un investigatore era stato già contattato. Ottimo. Attenderò un suo rapporto, allora. Disse, prendendo posto anche lei. Non era convinta che quell'investigazione avrebbe portato a grandi risultati ma riteneva che valesse la pena di tentare, almeno per togliersi gli ultimi dubbi e chiudere definitivamente quella pista. L'unico quesito era se il suo governo avrebbe accettato le conclusioni dell'investigazione anche se non era stata ad opera di un cittadino klingon: in tal proposito poteva solo fare del suo meglio per dimostrare che società telepatica e crimine non erano compatibili. Sarebbe facile dare la colpa ai batazoidi, anch'io ci sono quasi caduta, ma... quello che voglio è punire i veri responsabili. Si ritrovò a pensare. Non poteva dire di non provare un certo astio verso i ricercatori betazoidi ma ormai era sufficientemente convinta che l'effetto della nuova crystilia sui klingon era stato un effetto collaterale non voluto e non ricercato. Considerando poi che il governo betazoide si era mostrato disponibile ad aiutarli col problema, Seeth era disposta ad accettare e perdonare. Dopotutto, le conoscenze mediche federali potevano dimostrarsi il punto di svolta per salvare suo padre da un terribile destino: ora che l'uomo aveva provato la sensazione di finto benessere offerta dalla droga, c'era il rischio che ci ricadesse in futuro. Il suo onore personale era già stato danneggiato, lei non poteva permettere che un incidente simile accadesse di nuovo.

Ascoltò con attenzione le successive parole di Suder. Sapere che l'Università di Betazed aveva accettato di studiare le analisi, dando a quella ricerca una certa priorità, era un'altra buona notizia. Aveva anche lei notizie, per quanto al momento limitate, da parte dell'Enclave dei Medici ma la successiva informazione le fece passare in secondo piano.

Dax. Una parte di lei se l'era aspettata, ma aveva osato sperare di starsi sbagliando. Non poteva dire di sapere molto su quello specifico simbionte, per Sef in passato avesse avuto a che fare con lui, e sapeva anche meno del suo attuale ospite. Difficile dire se le sue parole sul prigioniero fossero affidabili, non era facile rimanere imparziali quando c'era di mezzo la famiglia, ma una cosa ormai era certa: Idaris non aveva mentito sul suo collegamento con la flotta federale. Sì, potrebbe essere problematico. Confermò, con un sospiro. Non le era piaciuto molto il "come sospettavate" della betazoide, in quanto significava che si era fatta sfuggire qualcosa che non doveva durante il loro primo colloquio, ma quello che più la preoccupava era l'apparente implicazione, per vie traverse, di un capitano federale. Non potrò esimermi dal fare rapporto su questa questione ed è difficile dire come il mio governo prenderà la notizia. Proseguì, ritrovandosi a lottare contro la tentazione di prendere un qualche alcolico al replicatore. Sarebbe stato decisamente poco professionale e non l'avrebbe di certo aiutata a risolvere la situazione. L'implicazione del Capitano Dax potrebbe venir vista non come una casualità ma come una prova del coinvolgimento della vostra flotta e, di conseguenza, del governo federale. L'ideale sarebbe riuscire a dimostrare che Idaris ha lavorato per conto suo, non per sua sorella o per la flotta, o che... è stato implicato inconsapevolmente in questa vicenda. La seconda opzione le sembrava poco probabile, considerando i precedenti dell'uomo in territorio klingon, ma era comunque disposta ad indagare in quella direzione. Suder stava facendo lo stesso su Darona, dopotutto: le sembrava giusto ricambiare. Vedrò di farmi passare i verbali completi dell'interrogatorio di Idaris. Al loro interno potrebbe esserci qualcosa che è sfuggito agli investigatori.

Seeth ebbe un attimo di esitazione poi si costrinse a proseguire, toccando un punto che fino a quel momento aveva tentato di ignorare. Non conosco la politica attuale trill, ma preferirei evitare di rivelare lo status di trill unita del Capitano Dax. Noi klingon non amiamo i segreti e tra voi betazoidi probabilmente mantenere un segreto è difficile... ma questo non è un nostro segreto da rivelare. In quel momento stava parlando Sef, ne era sicura. Non letteralmente, ma sicuramente c'era di mezzo la sua influenza. O forse quella della sua defunta madre. In ogni caso, Seeth preferiva evitare di portare l'attenzione del suo governo sui simbionti trill. Forse era così anche per Suder e con lei l'aveva citato solo perché aveva captato qualche suo pensiero al riguardo, ma preferiva assicurarsene. Anche se questo avesse portato la betazoide a sospettare qualcosa.



RE: Sei mai salito a bordo di una nave klingon? - @Les - 16-01-2023

Korinna Suder

Betazoid

Korinna rimase in silenzio per un breve istante. C'era qualcosa che non le tornava in quell'intera vicenda: capiva che il possibile coinvolgimento di un capitano della Flotta avrebbe complicato la situazione, ma la suddetta situazione, seppur delicata quanto complessa, era ancora sotto controllo. Con un po' di abilità avrebbero ancora potuto evitare di trascinare l'intero Impero e la Federazione in una sanguinosa guerra, tuttavia... tanto per cominciare non si era aspettata che i Klingon, che avevano sempre conosciuto come un popolo guerriero ed orgoglioso, fosse tanto riluttante ad affrontare la Federazione. Allo stesso tempo il nervosismo che percepiva da parte della diplomatica Klingon le pareva sproporzionato riguardo alla situazione. Per quanto la diplomazia potesse non essere l'ambito in cui si sentivano maggiormente competenti, sicuramente un ufficiale in servizio su un vascello da guerra doveva essere finito in tante di quelle battaglie da poter tranquillamente soprassedere di fronte a qualche complicazione che per il momento non richiedeva nemmeno lontanamente l'uso delle armi.

Potrei avere qualcosa da bere? Sarei curiosa di provare uno dei vostri liquori, se avete qualcosa che non sia letale. propose, cogliendo il desiderio della Klingon e intuendo che, se fosse stata lei per prima a proporlo, si sarebbe fatta molti meno problemi ad utilizzare il replicatore presente nella stanza. A proposito di Idaris... aggiunse pensierosa finché questa rimane una questione tra Betazed e l'Impero, Idaris non è una nostra responsabilità... ma vorrei poter ricambiare la cortesia del Capitano Dax riferendole dove si trova e soprattutto poterla rassicurare che sta bene. suggerì, sperando che quella semplice richiesta non diventasse l'ennesimo problema. Da quello che sapeva dei Kingon personalmente avrebbe preferito evitare uno dei loro interrogatori, ma questo non significava necessariamente che Idaris ci avesse rimesso la vita. Con un po' di fortuna, non essendo riusciti a venire a capo dell'intera faccenda e soprattutto considerando il rischio del coinvolgimento di un capitano della Flotta, era ancora vivo.

Il successivo istante di esitazione della Klingon non sfuggì a Korinna. La betazoide decise di prendersi un istante per valutare se fosse il caso di affrontare o meno la questione: sapeva che le relazioni diplomatiche si poggiavano sul sottile sottinteso che ognuno avesse diritto ai propri segreti, ma in quel caso aveva la netta impressione che il numero di segreti fosse arrivato ad un livello tale da rendere incredibilmente confusa la situazione. Mi permette una domanda di natura personale? si informò ... si senta libera di non rispondere, e in ogni caso non è una cosa che intendo inserire nel mio rapporto, ma mi aiuterebbe molto a comprendere la situazione. Lei è in parte Trill, vero?



RE: Sei mai salito a bordo di una nave klingon? - Neris - 19-01-2023

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Il suo disagio era evidentemente trapelato ma Seeth non poteva dirsi realmente sorpresa di quel fatto: anche se Suder non fosse stata una telepate, certamente avrebbe notato qualcosa dalla sua espressione o dalla sua gestualità. Semplicemente, parlare di trill - soprattutto quando si trattava di trill uniti - la mandava in crisi. Trovarsi poi ad un passo da una guerra contro la Federazione peggiorava soltanto le cose, in quanto quello era un conflitto che lei, a differenza dei suoi 'fratelli' fanatici di battaglie e spargimenti di sangue, non voleva vedere. Se suo padre gli aveva fatto apprezzare la cultura e il modo di pensare klingon, sua madre aveva fatto lo stesso con quella trill e in più generale federale. Si sentiva una klingon ma non poteva negare le sue radici trill.

Certo, me ne occupo subito. Rispose, alzandosi dalla sua sedia. La richiesta della betazoide magari era stata basata sul desiderio che aveva percepito da lei, ma Seeth aveva intenzione di essere il più possibile ospitale, per quanto fosse possibile su una nave da guerra. Idaris al momento è nelle mani della Guardia Imperiale, la nostra polizia. Spiegò, mentre si avvicinava al replicatore. Non era sicura che quella potesse essere considerata una buona notizia ma quantomeno non era ancora stato trasferito a Rura Penthe. Anche se... È in previsione un suo trasferimento in una nostra colonia penale, quindi se volesse richiedere un incontro sarebbe preferibile farlo il prima possibile.

Trovare un alcolico non velenoso per la specie della sua ospite non era difficile, più complesso era sceglierne uno che non finisse per farla scendere dalla nave ubriaca. Klingon e bassa gradazione alcolica non erano esattamente compatibili. Un esempio classico poteva essere il tradizionale Bloodwine che, oltre ad essere inadatto all'attuale situazione, era così inebriante da rendere difficile per i non-klingon tollerarlo. Il liquore ra'taj potrebbe essere un'opzione ma, considerato il suo gusto forte, glielo sconsiglierei puro... per quanto sia perfetto per correggere il caffè. In effetti il raktajino era ai primi posti nella sua personale lista di bevande klingon da consigliare ai federali, assieme al succo di na'ran. Magari i suoi colleghi sarebbero rimasti straniti all'idea di bere il succo di na'ran al posto di usarlo per la creazione di salse ma, durante la sua permanenza nella Federazione, Seeth aveva decisamente apprezzato il succo di arancia. Se desidera un alcolico le consiglierei la warnog: è una birra chiara, dalla gradazione non esattamente bassa ma nemmeno troppo forte. Altrimenti posso offrirle un caffè, anche corretto, o un succo di agrumi. Proseguì, controllando le opzioni offerte dal replicatore.

La successiva domanda non la colse esattamente impreparata, non dopo quello che aveva detto solo un attimo prima. In un certo senso, se l'era andata a cercare. Mia madre era una trill. Rispose semplicemente. Non poteva dire di trovarsi esattamente a suo agio a parlare del suo sangue trill, in quanto era un argomento troppo affine ad una certa informazione tabù, ma non aveva intenzione di negarlo. Mantenere i segreti del suo popolo è il mio modo per onorarla. Si trattava di una mezza verità, in quanto quello non era il suo unico motivo né il più importante, ma era comunque verità.



RE: Sei mai salito a bordo di una nave klingon? - @Les - 19-01-2023

Korinna Suder

Betazoid

Sì... rifletté Korinna a questo punto parlargli di persona potrebbe essere una buona idea. Il ruolo di Idaris in questa faccenda non mi è affatto chiaro e magari sarà più disponibile a parlare con un diplomatico federale. Crede sia possibile ottenere un incontro? si informò, considerando seriamente l'opzione. Difficilmente i Klingon avrebbero accettato di portare il loro prigioniero in territorio federale, e non era del tutto certa di cosa avrebbero detto i suoi superiori dell'idea di farla viaggiare in territorio klingon, ma dato il ridotto numero di alternative, quella non era necessariamente peggiore di altre opzioni.

Vada per la birra rispose cordiale. Non era una grande esperta delle bevande provenienti dal popolo della collega, ma la cura con cui la klingon aveva valutato la lista nel replicatore, le aveva lasciato intendere che quella fosse effettivamente l'opzione migliore per non tornarsene alla navetta completamente ubriaca. ... e la ringrazio per la premura. aggiunse riconoscente. Allo stesso tempo era difficile non notare come l'intera questione del coinvolgimento dei Trill non fosse del tutto indifferente per la Rahnaz e Korinna ebbe la netta impressione che non le stesse raccontando tutta la verità al riguardo con la sua risposta telegrafica. Quello che ancora non riusciva a capire era se questo costituisse una questione personale su cui era meglio sorvolare... o un problema.

Mi dispiace per la sua perdita. puntualizzò, notando come avesse parlato della madre al passato. Non era difficile immaginare che la ritrosia con cui la donna stava affrontando la situazione potesse essere legata al fatto che fosse combattuta nel sapere che entrambi i popoli di cui sentiva di fare parte erano sull'orlo di una guerra che li avrebbe visti come avversari. Questo spiegava la sua determinazione nel risolvere la questione per via diplomatica, ma allo stesso tempo faceva propendere per l'opzione che ci fosse effettivamente un problema. Possibile che i Klingon non avessero considerato l'idea che affidare l'incarico ad una persona emotivamente coinvolta nella storia, potesse non essere l'opzione migliore?

... e rispetterò il suo desiderio. si premurò di aggiungere: nonostante personalmente non capisse la necessità di tenere segreta la questione dei simbionti, la cosa sembrava talmente importante per la Rahnaz che non valeva nemmeno la pena di discuterne. Si limitò a catalogarla come l'ennesima bizzarria culturale, tra l'altro condivisa da altri trill che aveva conosciuto, e decise di accantonare quella parte della questione. Sull'altra, invece, non poteva soprassedere: Tuttavia... da quando l'ho conosciuta l'ho trovata una persona estremamente professionale e disponibile, ma mi è difficile ignorare che è emotivamente coinvolta in questa vicenda. ammise senza troppi giri di parole. ... immagino che i Klingon affrontino diversamente questo genere di questioni, ma nella Federazione non crediamo sia una buona idea lasciare che persone che possono essere influenzate da sentimenti personali siano implicate nella gestione di una situazione problematica spiegò, facendo il possibile per non farla suonare come una polemica, ma preparata ad ogni evenienza. C'erano numerosi popoli, anche all'interno della Federazione, che sembravano prendere quel genere di commenti particolarmente sul personale. ... se emergessero problemi nel modo in cui gestiremo la vicenda, è probabile che apparirebbe colpevole agli occhi della mia gente. chiarì la betazoide.



RE: Sei mai salito a bordo di una nave klingon? - Neris - 21-01-2023

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Fin tanto l'incontro si svolgerà nel territorio klingon, organizzarlo non sarà un problema. Confermò Seeth. Portare il prigioniero in territorio betazoide avrebbe significato consegnarlo alla giustizia federale, cosa improponibile sia per lei che per il suo governo. Se Idaris era colpevole come sembrava, sarebbe stato sottoposto alla giustizia klingon. Se ne sarebbe assicurata personalmente. Due warnog, piccole. Ordinò al replicatore, in lingua klingon. Avrebbe potuto ordinare boccali più grossi ma, considerando i delicati argomenti di cui si apprestavano a parlare, preferì essere cauta. Alla peggio, avrebbero potuto fare il bis.

Alle condoglianze di Suder, Seeth si limitò a fare un gesto col capo di ringraziamento. Provò sollievo alle sue successive parole, grata di sapere che la betazoide avesse accettato di mantenere quel segreto. La sua gratitudine ebbe però vita breve, venendo presto sostituita da una certa rabbia. Calò con forza i boccali appena replicati sul tavolo, facendo risuonare un secco rumore metallico nella piccola sala. I bicchieri non si ruppero, in quanto non erano in vetro ma in una lega metallica, ma il loro il loro liquido chiaro ondeggiò, avvicinandosi pericolosamente al bordo. Non scambi la mia disponibilità per debolezza, Console Suder. La avvertì, una certa freddezza nella sua voce. Seeth stava facendo del suo meglio per tenere sotto controllo l'aggressività tipica della specie del padre, trattenendosi dal mettere le mani sulla betazoide, ma il suo guardarla fissa negli occhi e l'aggressività nella sua voce rendevano evidente che l'accusa non le era piaciuta. Ho studiato nella Federazione quindi conosco bene le politiche della sua gente, Proseguì, mettendo volutamente distanza tra sé e la Federazione: per metà era trill, non poteva negarlo, ma per l'altra metà era una klingon... ed era quella la metà che contava realmente. questo però non significa che io le approvi o abbia intenzione di applicarle tra la mia gente. Io sono una klingon e i klingon affrontano i sentimenti personali in maniera ben diversa. Il mio coinvolgimento non mi rende inadeguata a questo incarico, ma la persona migliore per occuparsene. La lealtà dei klingon andava prima alla propria famiglia, poi al proprio Clan e solo infine all'Impero. Che lei fosse intenzionata a vendicare l'onore di suo padre - un coinvolgimento ben diverso da quello che si era immaginata Suder - la rendeva affidabile agli occhi del suo governo. Sia lei che loro volevano la stessa cosa: recuperare il proprio onore e lavare l'affronto col sangue. Non osi più mettere in questione il mio onore.



RE: Sei mai salito a bordo di una nave klingon? - @Les - 21-01-2023

Korinna Suder

Betazoid

Korinna sussultò quando i bicchieri furono violentemente sbattuti sul tavolo ed accolse le parole della Rahnaz non senza una certa sorpresa: non le era affatto chiaro come tutto quel discorso fosse diventato una questione di forza, ma era abbastanza evidente, da quella reazione, che i Klingon dovevano essere una delle tante specie che avevano l'abitudine di prendere delle semplici osservazioni sul personale. Molto sul personale, a giudicare dall'improvviso scoppio di rabbia che la donna non si era premurata nemmeno di provare a contenere. Capisco. commentò, sostenendo lo sguardo irato della collega con fare tranquillo: non percepiva alcuna intenzione minacciosa che andasse al di là di proteggere quello che sembrava essere un complesso sistema di credenze riguardo al concetto di onore, così si limitò a prendere mentalmente nota che quello non era un buon argomento da affrontare. Non era mia intenzione insultarla. Tra la mia gente è considerato più proficuo esternare simili preoccupazioni, ma apprezzo che mi faccia presente se quanto dico non è appropriato secndo le tradizioni klingon: non abbiamo protocolli su come comunicare con il vostro popolo e ho sottovalutato la questione. Mi perdoni. si scusò sincera, concedendo alla donna qualche istante per calmarsi prima di azzardarsi a prendere il bicchiere che le aveva posato davanti o riprendere la discussione. In realtà le sarebbe piaciuto capire cosa c'entrasse l'onore del padre della Rahnaz con tutta quella storia, ma aveva la netta impressione che non fosse il momento migliore per fare altre domande di natura personale.