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La missione quinquennale è ormai conclusa e la Saratoga sta facendo ritorno a casa. Il mio equipaggio è impaziente di godersi una breve licenza mentre la nave avrebbe subito un piccolo refit, e se tutto fosse andato come previsto, saremmo tornati a bordo prima ancora di accorgerci di aver avuto qualche giorno di riposo. In realtà, a me non sarebbe dispiaciuto rimanere a bordo per controllare l'andamento dei lavori. Avevo sviluppato un attaccamento particolare alla Saratoga: era il mio rifugio, la mia casa nello spazio e lasciarla per anche solo un breve periodo mi dona un senso di separazione; ma dovevo scendere, avevo bisogno di riposarmi anch'io. Iniziavo ad essere stressata, e ho l'impressione che Dakona mi tenga d'occhio con crescente preoccupazione. In cuor mio, so che ha ragione. La stanchezza e lo stress avevano iniziato a farsi sentire, e la mia salute doveva essere la mia priorità, ma come sempre preferivo fosse l'equipaggio la mia priorità... Tuttavia, sapevo che stavolta dovevo prendere il mio congedo, anche se controvoglia.

Ho un altro pensiero che mi assale, più personale e complicato: provo dei sentimenti per Dakona, e il peso dei miei sentimenti per lui mi confonde. Avrò il coraggio di affrontare questa situazione? Di parlare apertamente sia con lui che con Mestral, mio marito, che era ignaro di tutto su New Vulcano. Dovrei confessargli che ero interessata a un'altra persona, e non una qualsiasi, ma il mio primo ufficiale medico. Questa è una situazione che richiedeva una delicata gestione, e sapevo che ignorare i miei sentimenti non avrebbe portato da nessuna parte.

La mia mente si affollava di domande e dubbi così guardai guardavo il pianeta in avvicinamento, ovvero la nostra ultima missione prima del nostro rientro e catturò completamente la mia attenzione. La vista da plancia era notevole: sapevo che c'era un'ultima colonia da visitare e controllare che tutto fosse nell'ordinario.
Decisi di chiamare Dakona in plancia, perché volevo avere il suo parere su questa situazione. Il suo giudizio era sempre stato affidabile, e non solo come medico, ma anche come.. amico. Avevo bisogno di parlare con qualcuno di fiducia, e Dakona sembrava la scelta naturale. Avrebbe accettato di scendere sul pianeta con me?

«Dottore, puoi raggiungermi in plancia?» chiesi attraverso il comunicatore.

La fine di una missione quinquennale era un momento speciale. Anche mentre svolgeva le sue regolari mansioni in infermeria, Dakona poteva percepire che l'atmosfera era diversa. L'equipaggio era quasi entusiasta dall'idea di star per tornare a casa. Dopo cinque anni nello spazio profondo, il rigeliano era convinto che tutti loro meritassero un po' di relax, ma non a discapito della loro salute. L'entusiasmo aveva infatti portato con sé una certa distrazione, e questa un preoccupante innalzamento degli incidenti sul lavoro. Ecco: è come nuovo, sergente. La prego però di stare più attento: è già la seconda volta in una settimana che si presenta in infermeria per ustioni. Riproverò bonariamente l'ennesimo paziente del giorno. Un imbarazzato sergente era intento a ringraziarlo e promettergli di stare più attento durante la prossima manutenzione dei sistemi, quando il comunicatore di Dakona bippò.

Dottore, puoi raggiungermi in plancia? Un sorriso spuntò inconsciamente sulle sue labbra al sentire la richiesta di T'Dal. Certo, capitano. Arrivo subito. Rispose, mentre si assicurava con lo sguardo che non ci fosse bisogno del suo aiuto in infermeria. Vere e proprie emergenze per il momento non ce n'erano, e il resto degli ufficiali medici avrebbe potuto occuparsi egregiamente di eventuali altri tagli e bruciature. Non c'era nulla che gli impedisse di far compagnia alla sua vulcaniana preferita. Un pensiero scorretto, in quanto la chiamata di T'Dal riguardava certamente il lavoro, ma che Dakona non era riuscito ad evitare. Il rigeliano era ben consapevole di essersi infatuato del capitano. Se non aveva fatto la sua mossa era per correttezza nei confronti della donna: T'Dal non solo era il suo superiore (problema superabile, con la giusta accortezza) ma era anche sposata (problema decisamente non superabile). Era difficile, ma Dakona si era ripromesso di tenere sotto controllo le sue emozioni e comportarsi in modo il più possibile normale attorno alla vulcaniana. I risultati non erano stati sempre ottimali, tanto che sospettava che T'Dal si fosse resa conto del suo interesse, ma stava facendo del suo meglio.

Al suo arrivo in plancia, Dakona era più o meno riuscito a spostare i suoi pensieri dal suo interesse per T'Dal alla missione che sapeva in corso. Le informazioni che possedeva al momento erano scarse, ma sapeva che si trattava dell'ultima missione prima del rientro della Saratoga. Era possibile che fosse quella il motivo della sua convocazione in plancia? Mi hai chiamato, capitano?

Quando sentii la voce di Dakona mi voltai verso di lui con il mio tipico sguardo sereno.
Abbozzai un piccolo sorriso, cercando di non mostragli quanto dentro di me le mie emozioni mi stessero distraendo e dissi «Prima di tutto, vorrei esprimere la mia gratitudine per il tuo instancabile impegno e la tua dedizione al benessere dell'equipaggio durante questa missione quinquennale. La tua professionalità in infermeria è stata fondamentale per il nostro successo.» e mentre pronunciavo queste parole di apprezzamento, il mio sguardo rifletteva sincerità e riconoscenza. Ero, o almeno cercavo di essere, una capitana che sapeva riconoscere il valore del mio equipaggio e non esitavo a esprimere il suo ringraziamento quando lo riteneva opportuno.
«Detto ciò, ti ho chiamato perché ho bisogno del tuo parere. La nostra ultima missione è quella di controllare il pianeta che vedi, una colonia dei nostri che non vediamo più da tempo e ho pensato che potrebbe interessarti partecipare, non solo come medico ma perché sarà un'opportunità per te di condurre ulteriori studi medici sulla flora e la fauna del pianeta, ma so anche che hai molto da fare in infermeria... con te ci sarebbe anche il primo ufficiale scientifico, magari potrebbe agevolarti il lavoro. Inoltre, sto considerando di scendere personalmente sul pianeta insieme a voi, magari è un ambiente tranquillo e l'equipaggio potrebbe giovare di qualche ora di relax prima di rimettersi in viaggio. Tu che ne pensi? Potrebbe essere un'idea?» dissi tranquilla.

Il piegarsi delle labbra di T'Dal in un piccolo sorriso non sfuggì agli occhi attenti di Dakona. Il rigeliano ricambiò quel sorriso quasi con dolcezza. Magari era scorretto da parte sua, ma gli faceva piacere vedere T'Dal dare uno sfogo, per quanto minimo, alle emozioni che il suo popolo tendeva a reprimere. Dakona aveva il massimo rispetto per i costumi e le usanze vulcaniane, ma questo non significava che li approvasse: reprimere le emozioni alla lunga poteva provocare problemi psicosomatici. Non sapeva se il suo capitano avesse intenzione in futuro di sottoporsi al Kolinahr ma gli doleva quasi il cuore al pensarlo.

Ho solo fatto il mio dovere, T'Dal. Ognuno di noi l'ha fatto e direi che, tra alti e bassi, abbiamo fatto un ottimo lavoro in questi cinque anni. Sì, il successo nominato dalla vulcaniana era opera di un lavoro di squadra e lui si sentiva orgoglioso di come l'equipaggio si fosse comportato negli ultimi anni. Beh, forse un po' meno delle continue disattenzioni degli ultimi giorni che avevano comportato un evitabile innalzamento della mole di lavoro nell'infermeria.

È innegabile che l'equipaggio abbia bisogno di rilassarsi: l'ormai prossimo ritorno a casa sta avendo una certa influenza su tutti noi. Un'influenza non sempre positiva, considerando l’innalzamento degli incidenti sul lavoro. Non è ancora successo nulla di grave, ma immagino che qualche ora di relax su di un pianeta potrebbe solo fare bene. Rispose, concordando pienamente con l'idea di T'Dal. Scenderò volentieri sul pianeta con la squadra e con te, fu il seguito inespresso. per accertarmi che non ci siano rischi per l'equipaggio. Che informazioni abbiamo sulla colonia?

Il breve sorriso che condivisi con Dakona scomparve gradualmente, lasciando spazio alla mia espressione vulcaniana più solenne. «Hai fatto più del tuo dovere, Dakona. Hai garantito la salute e il benessere dell'equipaggio in maniera impeccabile durante questa missione. Ti sono grata per il tuo impegno.» ammisi guardandolo.

Mentre Dakona esprimeva la sua preoccupazione per l'aumento degli incidenti a bordo, riconoscevo la validità del suo punto di vista e annuii. L'atmosfera di anticipata liberazione dal dovere, combinata con il ritorno a casa, aveva indubbiamente influenzato l'attenzione e la concentrazione dell'equipaggio. «Lieta di sapere, dottore, che concordi sul fatto che una breve sosta su questo pianeta sembra essere un'opzione ragionevole.» ammisi, utilizzando il nomignolo che utilizzavo normalmente con lui, quando ero totalmente rilassata e lo usavo con affetto. Speravo che nessuno notasse che quello fosse un attaccamento mio personale nei confronti di Dakona, non avevo sentito pettegolezzi in tal senso, ma mai dire mai, no?

La sua pronta disponibilità a scendere sul pianeta era rassicurante e apprezzavo il suo zelo nel garantire la sicurezza dell'equipaggio. «La colonia, chiamata Nova Velloria, è stata fondata alcuni decenni fa. Si tratta di una comunità indipendente, fondata da coloni provenienti da diverse parti della Federazione. Hanno cercato di creare una società basata sulla cooperazione e sull'indipendenza, prendendo ispirazione da ideali simili a quelli della Federazione stessa. Tuttavia, negli ultimi tempi, hanno segnalato problemi di approvvigionamento e alcune anomalie nella loro comunicazione. La nostra missione è di indagare su queste questioni e offrire il nostro aiuto, se necessario. Sarà interessante vedere come la nostra presenza influirà sulla colonia e quale ruolo potremo svolgere nel risolvere i loro problemi. Ti ringrazio per aver accettato a partecipare a questa verifica» conclusi, mantenendo un tono calmo ma attento. Avrei voluto dire che non sembrava un compito gravoso in confronto ad altri che abbiamo avuto, ma dato che alcuni sulla carta sembravano avere una risoluzione rapida, in realtà erano stati complessi.

Lo faccio con piacere. Rispose, sincero, mentre rifletteva sulle parole di T'Dal. A quanto sembrava, non c'erano veri motivi per considerare la colonia non sicura. La loro sarebbe stata più che altro un controllo di routine, durante il quale avrebbero cercato di analizzare e magari risolvere i loro problemi. Tra l'altro, sembra davvero il posto adatto per una pausa relax. Aggiunse. Non aveva intenzione di sottovalutare gli eventuali pericoli del luogo ma, dalle informazioni che avevano, non sembravano essercene. Avrebbe fatto in modo di assicurarsene prima di dare il suo via libera per la discesa dell'equipaggio, ma non era veramente preoccupato.

Quanto tempo abbiamo per la verifica della colonia, le eventuali riparazioni e la pausa relax? Domandò, considerando che non sarebbe stato possibile far scendere tutti allo stesso tempo. Bisognava considerare l'elevato numero dei membri dell'equipaggio, la necessità di mantenere la Saratoga operativa e la capacità di ospitare della colonia. Con ogni probabilità ci sarebbero voluti giorni prima che tutti avrebbero potuto usufruire delle loro più che meritate ore all'aria aperta. Sempre che gli abitanti si fossero rivelati disponibili ad ospitarli. C'è stato anche richiesto un controllo medico dei coloni o, su quel punto, sono a posto? T'Dal aveva accennato alla possibilità di condurre studi medici su flora e fauna ma, in primis, il suo dovere era occuparsi della salute degli umanoidi.

Annuii leggermente quando Dakona disse che lo faceva con piacere e ascoltai la sua domanda successiva rifletteva la sua consapevolezza dell'organizzazione necessaria per gestire la discesa dell'equipaggio e le attività sulla colonia.
«Quanto tempo abbiamo per la verifica della colonia, le eventuali riparazioni e la pausa relax?» chiese Dakona, considerando i molteplici fattori coinvolti, dato che il dottore era conscio del numero elevato di membri dell'equipaggio e delle sfide logistiche che questa missione avrebbe comportato.

«Prevedo che la verifica della colonia e le eventuali riparazioni richiederanno almeno tre giorni. Potremmo prendere in considerazione una settimana per coprire eventuali imprevisti, e, se lo ritieni necessario, potremmo persino estendere il periodo a due settimane. Dovremo discutere con il comando per valutare la fattibilità di questo prolungamento. Quanto alla pausa relax, credo che possiamo organizzarla in modo rotativo, garantendo a ogni membro dell'equipaggio un periodo di tempo adeguato sulla superficie del pianeta. In questo modo, tutti avranno l'opportunità di godere della meritata pausa e contribuire al successo della missione» risposi, cercando di assicurare una gestione equa e responsabile del tempo trascorso sulla colonia.

Quanto al controllo medico dei coloni, era una cosa su cui avevo riflettuto molto io stessa. «Hai sollevato un punto cruciale. Non abbiamo informazioni dettagliate sulla loro situazione sanitaria, né ordine in tal senso, ma credo sarebbe saggio effettuare controlli medici preventivi. Garantire la salute dei coloni è di importanza primaria per la riuscita della nostra missione, ma mi rimetto al tuo giudizio.» gli dissi guardandolo in quegli occhi affascinanti.

Dakona non aveva dubbi sulla capacità organizzativa di T'Dal e la risposta della vulcaniana glielo confermò. Estendere il periodo potrebbe essere una buona idea, ma ti consiglio di chiedere prima al Direttore del Personale cosa ne pensa. Quello che posso dirti io è che l'equipaggio ha bisogno di una pausa, il lato organizzativo è meglio che lo lascio a chi di dovere. Non vorrei rubare il loro lavoro. L'ultima frase era uscita quasi scherzosa ma il rigeliano credeva veramente che il Direttore del Personale avrebbe saputo chiarire a T'Dal meglio di lui eventuali dubbi sulle tempistiche. Dopotutto, era il Dipartimento del Personale a gestire i membri dell'equipaggio e i loro turni di servizio.

Mm... Dakona si prese un attimo per riflettere. Se non conoscevano la situazione sanitaria di Nova Velloria, probabilmente l'ideale sarebbe stato... Una volta scesi sul pianeta, chiederò al loro medico delucidazioni sulla loro situazione. Concordo sulla necessità di controlli medici preventivi, quindi farò qualche controllo a campione anche se mi assicurerà che è tutto sotto controllo ma, in linea generale, preferisco evitare di inimicarmi colleghi mettendo in dubbio la loro professionalità. Senza una buona ragione, almeno. Dubitava che il medico gli avrebbe mentito riguardo le condizioni mediche dei coloni ma un controllo di routine faceva sempre bene. Potrebbe anche essere una buona idea controllare che siano in regola con le vaccinazioni, è indubbio che lo spazio è malattia e pericolo. Concluse, citando involontariamente l'ufficiale medico capo dell'Enterprise.

Apprezzai il suggerimento di Dakona consultare il Direttore del Personale riguardo all'estensione del periodo sulla colonia. «Hai ragione» risposi, accogliendo il suo consiglio. «Chiederò un parere al Direttore del Personale prima di prendere una decisione definitiva sul periodo della nostra permanenza sulla colonia. È importante trovare un equilibrio tra il bisogno di riposo dell'equipaggio e le esigenze della missione; nel frattempo, preparati, dottore. Assicurati che l'ufficio medico sia pronto per i controlli e che il personale medico sia adeguatamente pronto per l'operazione sulla colonia. Dovremo essere pronti a intervenire se necessario e garantire il benessere di tutti.» dissi, non sapendo ancora che quelle precauzioni ad un certo punto sarebbero risultate del tutto vane.

Passato il comando al navigatore, parlai con Direttore del Personale, il signor Barrow, che durante la chiacchierata, il signor Barrow aveva esaminato attentamente le esigenze dell'equipaggio e la natura della missione. Dopo un'attenta riflessione, aveva concordato con la k9a proposta di estendere il periodo a due settimane. «Capitano, date le circostanze e la durata della missione quinquennale, ritengo che una settimana aggiuntiva sulla colonia sia ragionevole e adeguata per garantire il riposo dell'equipaggio. Prenderò le necessarie disposizioni con il Comando Centrale.» disse l'uomo con la sua voce calma e misurata.

Dopo la consultazione con il Direttore del Personale, avevo potuto comunicare ad Dakona: «Ho parlato con il signor Barrow, il Direttore del Personale, e ha concordato con noi. Possiamo estendere il nostro periodo sulla colonia di una settimana. Sarà dunque una missione di due settimane in totale.» dissi pacatamente.

Farò in modo che il dipartimento medico sia pronto. Assicurò a T'Dal, lasciando a lei la decisione sulla lunghezza della loro permanenza nella colonia. Tra i suoi consigli e quelli di Barrow, era sicuro che sarebbe riuscita a trovare la soluzione ideale. Quando la vulcaniana cominciò a parlare al comunicatore, Dakona si spostò di qualche metro in modo da non disturbarla e fece altrettanto. Aperta una chiamata con l'infermeria, diede le necessarie istruzioni in modo che lo staff medico fosse pronto sia ai controlli di routine programmati che, nel caso fosse stato necessario, a gestire una situazione più complessa. Non c'erano segnali di possibili emergenze mediche ma, per quanto ne sapeva, era possibile che sarebbero finiti per vaccinare l'intera colonia. Meglio prepararsi a quell'evenienza.

Chiuse la chiamata appena in tempo per sentire da T'Dal il risultato della consultazione. Ottimo. Rispose. Mi sembra il tempo perfetto per dare a tutti una breve vacanza senza ritardare troppo il nostro rientro.

Nel frattempo ho dato disposizioni all'infermeria. Il personale medico sarà pronto quanto prima. Fece il suo rapporto, per poi domandare: Tra quanto è prevista la discesa della squadra sul pianeta? Immaginava che ci sarebbe voluto un po' prima che l'equipaggio avrebbe potuto scendere, quantomeno il tempo di accordarsi coi coloni, quindi poteva lasciare le preparazioni al suo vice e concentrarsi sul compito che il capitano gli aveva assegnato. Per fortuna l'infermeria aveva kit per escursioni già pronti, quindi non avrebbe avuto bisogno di troppo tempo per prepararsi.