+- Star Trek GDR (https://forum.startrekgdr.it)
+-- Forum: Play by Forum (https://forum.startrekgdr.it/forum-28.html)
+--- Forum: Astronavi (https://forum.startrekgdr.it/forum-108.html)
+---- Forum: Il Futuro ha Inizio (TFB) (https://forum.startrekgdr.it/forum-31.html)
+----- Forum: USS Enterprise (https://forum.startrekgdr.it/forum-109.html)
+----- Discussione: TFB Sorpresa! (/thread-1110.html)
Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.
James T. Kirk | Human
La sala mensa era già stata addobbata di tutto punto quando Jim arrivò. Il tenente Kov stava fissando gli ultimi palloncini colorati ad una delle pareti e i tavoli erano stati uniti per formare una lunga tavolata sulla quale si trovavano snack e bevande di forme e colori bizzarri. Era stato un periodo particolarmente stressante: una serie di missioni di routine erano durate più del previsto, abbattendo il morale dell'equipaggio e ritardando varie licenze di sbarco, così il capitano aveva deciso di approfittare dell'occasione del compleanno di Joanna per organizzare una festa a sorpresa e fornire all'equipaggio qualche distrazione. La speranza era riuscire ad alleviare un po' la tensione degli ultimi tempi e sembrava che l'iniziativa avesse riscosso il successo sperato, non solo in fase di organizzazione, ma ora la sala mensa era gremita almeno quanto all'ora di pranzo.
Forse l'unica ad essere all'oscuro di tutto, a bordo, era proprio Joanna. Ci siamo tutti? si informò il capitano, guardandosi attorno in attesa che chi stava lavorando alle decorazioni terminasse di sistemarle. Ok, nascondetevi tutti... anche tu, Bones... disse afferrando il medico per trascinarlo con sé dietro ad uno dei tavoli, prima di ordinare al computer di ridurre la luminosità della luce in sala. Uhura, siamo in posizione confermò, invitandola con un cenno a chiamare l'infermeria come concordato: Jim sapeva che se fosse stato lui o Bones a chiamare un'emergenza medica in sala mensa Jo avrebbe sospettato qualcosa, molto più difficilmente si sarebbe aspettata uno scherzo del genere da Uhura. Gli altri medici in servizio al momento erano stati preventivamente informati e non c'era alcun rischio che qualcuno di loro potesse prenderla per una vera emergenza.
You brought me here because I speak Klingon. Then let me speak Klingon.
Nyota Uhura Umana
Bhajias keniane, una ciotola. Di fronte al replicatore, Nyota era intenta a selezionare con cura diversi piatti tipici del suo paese di origine. Croccanti patatine fritte insaporite da un mix farina di ceci, spezie e coriandolo, le bhajias erano un popolare snack keniano influenzato dalla cucina indiana. Nyota non era sicura che potessero piacere a tutti, quindi la scelta di replicarne una porzione ridotta, ma era convinta che avrebbero offerto un pizzico di esotico ai piatti già presenti sui tavoli. Non che fosse veramente necessario aggiungere dell'esotico a snack provenienti da mezza galassia, ma Nyota non intendeva farsi sfuggire l'occasione di presentare un po' di cucina africana ai suoi colleghi.
Così, diverse ciotole in equilibrio tra le sue braccia, la donna si districò tra i suoi colleghi per raggiungere i tavoli. Aveva appena finito di sistemare tutto, quando Jim entrò nella sala mensa. Un lieve sorriso sulle labbra, Nyota si affrettò a seguire il suo esempio, nascondendosi dietro al tavolo appena di fianco a quello dietro cui Jim aveva trascinato Bones. Attese che tutti fossero in posizione, e soprattutto in silenzio, ed estrasse il suo comunicatore.
Uhura a infermeria. Abbiamo un'emergenza medica in sala mensa.
Nascosto dietro al tavolo, mi sentivo come un adolescente alle prese con delle marachelle, una sensazione che non provavo da decenni. C'era qualcosa di incredibilmente surreale nell'esser lì accovacciato, tentando di non fare rumore, mentre attorno a me l'equipaggio lavorava all'ultima fase del piano per la festa a sorpresa di Joanna. Eppure, nonostante l'imbarazzo e la tensione, un senso di felicità mi pervadeva. Era una gioia rara e preziosa poter celebrare il compleanno di mia figlia proprio qui, sulla nave, circondati dalle persone a cui lei voleva bene. Mi resi conto conto di quanto fossero cambiati i miei sentimenti nei confronti di questi momenti. Una volta avrei potuto brontolare per essere trascinato in un'impresa del genere, ma ora c'era una parte di me che apprezzava profondamente la possibilità di celebrare, di essere parte di una comunità così stretta.
Guardai Carol e la guardiamarina Potter, entrambe concentrate sui preparativi, e non potei fare a meno di sorridere. Avevano giocato un ruolo cruciale nell'impedire che Joanna scoprisse il segreto, dimostrando una volta di più il loro affetto nei suoi confronti. Anche se la tensione per il possibile fallimento della sorpresa era alta, la gratitudine per la loro presenza e il loro sostegno era immensa.
«Carol, Eleanor, senza il vostro aiuto, sarei stato scoperto giorni fa. Grazie per essere state così incredibili» sussurrai, cercando di trasmettere tutto il mio apprezzamento nonostante la situazione peculiare; poi guardai la guardiamarina Potter.
Carol mi lanciò un sorriso complice. «Bones, faremmo qualsiasi cosa per Jo» disse lei, cosa che Eleanor confermò.
«Ah, Eleanor«» dissi, cercando di mantenere la voce bassa. «Grazie ancora per... sai, l'altro giorno» Le offrii un sorriso che speravo sembrasse più rassicurante che impacciato.
Lei mi rispose con un sorriso complice, sussurrando un caloroso «Di niente. Siamo qui per Jo oggi, giusto?»
«Giusto» dissi annuendo. La priorità era Joanna e il suo compleanno, non potevo dimenticarmene. In quel momento, la mia attenzione fu catturata da una figura alla periferia della mia vista: il tenente Kov, intento a sistemare gli ultimi dettagli. Era un volto non completamente familiare, e la sua presenza mi incuriosì quanto mi confondeva.
In quel momento, notai Jim avvicinarsi, probabilmente per verificare se eravamo tutti al nostro posto. Prima che potesse parlare, tuttavia, la mia curiosità prese il sopravvento. «Jim, ma perché Kov è coinvolto nei preparativi? Non lo conosco bene» chiesi, ancora un po' sospettoso su come un membro dell'equipaggio relativamente nuovo fosse diventato parte integrante dei nostri sforzi.
Mentre l'attesa per la sorpresa si prolungava, riflettevo su quanto fosse speciale poter condividere momenti come questi con mia figlia e con le persone a cui entrambi tenevamo. Era un promemoria che, nonostante le distanze infinite dello spazio, eravamo capaci di creare legami profondi e significativi. E in quel breve istante di attesa, mi sentivo incredibilmente fortunato Mentre ascoltavo, mi rendevo conto di quanto fossero cambiati i miei sentimenti nei confronti di questi momenti. Una volta avrei potuto brontolare per essere trascinato in un'impresa del genere, ma ora c'era una parte di me che apprezzava profondamente la possibilità di celebrare, di essere parte di una comunità così stretta.
Mentre aspettavamo il segnale per sorprendere Joanna, pensavo a quanto fosse speciale poter condividere momenti come questo con mia figlia e con le persone che le volevano bene. Era un promemoria che, nonostante gli innumerevoli pericoli e le sfide dello spazio profondo, eravamo ancora in grado di trovare gioia e conforto l'uno nell'altro. E, forse, era anche il momento giusto per esplorare quei sentimenti personali che avevo messo da parte, pensai, guardando di nuovo verso Eleanor. Sorrisi ansioso, quando Uhura chiamò mia figlia.
Auguri di nuovo
PS: Ho portato giusto un po' di personaggi, poi in base a chi viene chiamato rispondiamo
Era un periodo così stressante che Joanna non si era neanche preoccupata del fatto che il suo compleanno era ormai vicino e che doveva festeggiarlo. Non era mai stata una grande fan delle feste di compleanno; avere genitori separati di cui uno spesso in viaggio rendevano quei giorni privi di interesse. Non provava neanche fastidio per quel giorno, semplicemente non amava dargli troppa importanza e forse era per quello che le era passato completamente di mente. Per Joanna era una giornata come un’altra; si era presa cura di alcuni pazienti nell’infermeria e stava tranquillamente sistemando il suo PADD inserendo tutti i nuovi dati ricavati dalle visite. Non era nemmeno sorpresa dell’assenza di suo padre dato che non era il suo turno e non si era nemmeno chiesta come mai non era riuscita a parlare con nessuno dei suoi amici più stretti, era totalmente ignara di ciò che stava accadendo. Quella che sembrava una semplice giornata, sembrò prendere una svolta totalmente diversa quando arrivò una comunicazione dalla mensa, Joanna alzò lo sguardo dal suo PADD mentre ascoltava la Chapel rispondere. Mando subito qualcuno, chiudo. Lo sguardo della collega si fermò proprio sulla giovane McCoy che la guardava con un’espressione confusa sul viso. Jo, potresti andare in mensa? Hanno un’emergenza, ti mando i rinforzi appena riusciamo a liberarci dai nostri incarichi. Joanna fece un cenno con la testa posando il suo PADD e prendendo tutto l’occorrente per intervenire, non sapeva quanto fosse grave l’emergenza e per quello doveva essere pronta a tutto. Non era neanche sorpresa di essere l’unica che per il momento doveva intervenire, i suoi colleghi sembravano tutti occupati con altri pazienti o con i loro incarichi mentre lei stava facendo un lavoro che poteva essere rimandato. Appena so cosa sta succedendo mando i dettagli. Avvisò i colleghi prima di uscire dalle porte e dirigendosi correndo verso la mensa, sperava che non fosse così grave la situazione e che fosse solo un piccolo malore. Il suo pensiero però andò verso Carol per un istante e si preoccupò ancora di più mentre varcava le porte della mensa.
Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.
James T. Kirk | Human
A Jim sfuggì un'occhiata interrogativa quando il medico gli chiese di Kov. Possibile che non si fosse accorto...? Ma subito si ricordò di come non si fosse accorto nemmeno di come la guardiamarina Potter lo osservava e della ragione sottesa ai suoi continui incidenti e in quell'istante decise che no... decisamente il medico non se ne era accorto. Vista la situazione, Jim non voleva essere la persona che gli avrebbe dato la notizia, specialmente considerando che nei confronti di Jo aveva il vizio di essere curiosamente protettivo... Oh. Gli ho chiesto io di dare una mano: ho pensato che essendo nuovo a bordo fosse una buona occasione per conoscerlo un po' mentì con un sorriso sornione, rubando da uno dei tavoli un assaggio degli snack esotici che Uhura aveva appena replicato mentre scortava l'amico a debita distanza dal potenziale genero.
Non passò molto prima che le porte della sala mensa si aprissero per l'arrivo di Joanna, che a giudicare dal fiatone doveva aver fatto una bella corsa per raggiungerli lì. Computer, luci. ridacchiò Jim soddisfatto della riuscita del suo piano, mentre faceva segno agli altri che potevano farsi vedere. Sorpresa! gridò qualcuno, seguito da un coro di auguri diretti all'infermiera.
You brought me here because I speak Klingon. Then let me speak Klingon.
Nyota Uhura Umana
Nella semioscurità, Nyota non poté vedere l'espressione di Joanna al suo ingresso ma, dai suoi passi affrettati e dal lieve fiatone, non le fu difficile comprendere che era giunta fin lì di corsa. Si sentì parzialmente in colpa, perché significava che la sua chiamata l'aveva preoccupata, ma fu anche soddisfatta di essere riuscita a svolgere la sua parte senza intoppi.
All'accensione delle luci, si alzò e si unì al coro di auguri. Mentre ognuno diceva la sua, Nyota estrasse il suo PADD, preventivamente collegato al sistema della sala mensa, e ci trafficò brevemente prima di ritirarlo. Di sottofondo agli auguri, una certa melodia si diffuse per la stanza. Una melodia semplice ma tradizionale, tipica di eventi come quelli. Si mise un microfono ad archetto all'orecchio... ed iniziò a cantare, subito seguita dai suoi colleghi.
♫ Happy birthday to you
Happy birthday to you
Happy birthday dear Joanna
Happy birthday to you. ♫
Una canzone semplice, forse, ma probabilmente la più importante tra quelle che avrebbe cantato durante l'evento. Se c'era qualcosa che le dispiaceva, era non poter far un duetto con Spock ma era certa che ci sarebbero state altre occasioni. Per questa festa si sarebbe occupata lei dell'intrattenimento musicale e, se in questo caso aveva usato una base registrata, non aveva intenzione di far lo stesso per le prossime canzoni. La lira vulcaniana appoggiata su di un tavolino in un angolo della sala mensa non era lì solo per bellezza.
Al sentire la spiegazione di Jim riguardo a Kov, non potevo fare a meno di alzare un sopracciglio, incredulo. La sua abilità nel mantenere un viso impassibile mentre raccontava una bugia era qualcosa che non smetteva mai di sorprendermi. «Davvero, Jim? Solo per farlo sentire parte dell'equipaggio?» chiesi, cercando di nascondere il mio scetticismo. Il suo sorriso sornione, mi faceva pensare che ci fosse di più di quanto non volesse ammettere. «A volte penso che tu sia più scaltro di un venditore di usato oroniano» mormorai, osservandolo rubare uno snack dalla tavola. «E tu stai attento a quel che mangi, Jim. Non vorrei dover passare la serata a curare un'intossicazione alimentare anziché godermi la festa.[» commentai, cercando di distogliere l'attenzione dalla mia curiosità non soddisfatta su Kov.
Poi, tutto si fermò quando Joanna entrò nella sala, il suo fiato affannoso testimoniava la corsa appena conclusa. Jim diede il comando al computer di accendere le luci, e la stanza si illuminò, rivelando l'equipaggio nascosto che proruppe in un coro di "Sorpresa!" mi avvicinai a lei, attraversando la folla di amici e colleghi che si erano riuniti per lei. «Buon compleanno, scoiattolo» le dissi, abbracciandola. «E spero tu sappia che non c'è nessun posto in tutto l'universo dove preferirei essere in questo momento» Guardando Jim e il resto dell'equipaggio, non potevo fare a meno di pensare a quanto fossimo fortunati ad avere l'uno l'altro, nonostante gli scherzi, i segreti e le sorprese.
«Ora, vediamo di non fare esplodere la nave con le candeline sulla torta, eh?» aggiunsi con un sorriso, cercando di alleggerire ulteriormente l'atmosfera. Mentre l'equipaggio rideva e si avvicinava per offrire i propri auguri a Joanna, mi resi conto che questi momenti di connessione umana erano ciò che rendeva sopportabili anche le missioni più difficili. E per quanto mi riguarda, avrei affrontato volentieri qualsiasi mistero o sfida l'universo decidesse di lanciarci, finché avessimo continuato a stare insieme come una famiglia.
Quando vide tutto buio si fermò di colpo, lo sguardo confuso mentre cercava di riprendere fiato; l’espressione perplessa non lasciò il suo volto neanche quando le luci si accesero e amici e familiari uscirono allo scoperto per farle gli auguri, ci mise qualche secondo di troppo a realizzare che era il suo compleanno. Mi ero completamente dimenticata! Portò una mano sulla fronte e rise per quanto fosse stato folle tutto quello, scosse la testa mentre guardava con affetto tutti i presenti, le guance leggermente arrossate a causa dell’imbarazzo di essere al centro dell’attenzione. Mentre i colleghi cantavano la tipica canzone di compleanno, Joanna si guardava intorno sorridendo mentre riconosceva tutti i presenti; per quanto non amasse festeggiare era comunque felice che si erano premurati per farle una festa, significava molto per la giovane guardiamarina. Grazie grosso pallone di pezza! Ricambiò l’abbraccio del padre usando il soprannome che era solita dargli fin da quando era piccola. Alzò lo sguardo per guardarlo negli occhi, si sporse per dargli un piccolo bacio sulla guancia e si lasciò sfuggire una risata decisamente gioiosa. Anche io non vorrei essere da nessun’altra parte, anche se avrei preferito non fare una corsa e preoccuparmi per venire qui. Alzò la voce verso l’ultima parte della frase, lo sguardo rivolto verso il resto della sala esprimeva comunque divertimento, non era certamente arrabbiata per il metodo utilizzato. Ma siete stati decisamente bravi, non avevo davvero capito che stavate organizzando qualcosa. In vostro aiuto è arrivata anche la mia memoria, è da giorni che sono così concentrata su altro che mi dimentico di guardare il calendario! Si sporse verso lo zio Jim per dare un bacio sulla guancia anche a lui, era certa che era lui la mente di tutto o almeno di gran parte. Grazie zio! Ma devi smetterla di fare sorprese spaventando le persone. Lo guardò con complicità come per ricordargli con quella frase quello che avevano pianificato non molto tempo prima per suo padre e la guardiamarina Potter, quest’ultima aveva ricevuto un sorriso dalla festeggiata che stava cercando di salutare più gente possibile. Joanna si faceva largo verso le persone, ringraziandole e salutandole. Una scelta migliore non si poteva fare per la scelta della musica, grazie! Si riferì al tenente Uhura, immaginando che fosse lei a gestire la base musicale della serata, dato il PADD che stava tenendo in mano; era certa che avrebbe fatto un buon lavoro. Si voltò a cercare Carol con lo sguardo, sapeva che era un falso allarme quello che avevano mandato in infermeria ma era preferibile vederlo con i suoi occhi.
Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.
James T. Kirk | Human
Jim era intento a trafficare con un accendino quando Bones brontolò qualcosa a proposito del far esplodere la nave ho tutto sotto controllo! esclamò di rimando, riuscendo finalmente ad accendere una delle candeline sulla torta prima che quell'arnese infernale si spegnesse di nuovo. A quel punto decise che era arrivato il momento per un cambio di strategia e usò quell'unica candelina sulla quale aveva avuto successo per accendere le altre. Stava terminando il lavoro quando Joanna lo raggiunse per ringraziarlo. Ehi! Piano con i baci, Scoiattolino. C'è tuo padre che ci guarda, ci tengo alla mia vita... la punzecchiò, particolarmente divertito da quell'appellativo che il medico le aveva rivolto e che da lì in avanti si sarebbe molto probabilmente ritrovata appiccicato addosso.
Esprimi un desiderio... suggerì con fare allegro mentre sollevava tra loro la torta sulla quale era finalmente riuscito ad accendere tutte le candeline ... e cerca di fare un po' di fatica a spegnerle, dopo tutto il lavoro che è servito per accenderle. scherzò.
You brought me here because I speak Klingon. Then let me speak Klingon.
Nyota Uhura Umana
Finita la canzone, Nyota spense il microfono e si avvicinò alla festeggiata. Buon compleanno, Joanna! Le fece gli auguri, mentre osservava divertita lo scambio di baci e battute di fronte a lei. Vedere Joanna andare così d'accordo col padre era sempre una meraviglia. Si ricordava di come era ridotto Bones all'inizio della loro carriera nella flotta: la separazione dalla moglie (e quindi dalla figlia) l'aveva ferito nel profondo. Il passare degli anni aveva cominciato a guarire quella ferita, ma Nyota era convinta che fosse stato l'ingresso di Joanna nella flotta a fare la differenza.
Ohi, ohi... è meglio che tu metta in riga zio Jim prima che "scoiattolino" diventi il tuo soprannome ufficiale sull'Enterprise. La avvertì con un sorriso sulle labbra, mentre Jim sollevata tra loro la torta per il tradizionale spegnimento delle candeline. Se hai bisogno di una mano, sai dove trovarmi.