Personal log, Elina Milayn Dax -
Neris - 01-03-2015
Elina Milayn Dax
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Se penso a come, durante la mia adolescenza, me la sono presa quando i miei compagni di classe mi hanno detto che, visto che mia madre lavorava al Centro di Valutazione Simbiosi, sarebbe stato per me semplice essere scelta come trill unita nonostante – cito le parole – “un’idiota come me non lo meritasse” ora mi viene da ridere. In questi anni mi son resa conto come il Programma di Iniziazione fosse faticoso e di come il ruolo di mia madre Emony valesse ben poco agli occhi del mio severo istruttore. Anzi, il fatto stesso che mia madre facesse quel lavoro ha portato Norvo a trattarmi con ancora più durezza, cercando di sradicare quella che definiva la mia “ridicola timidezza”. La difficoltà dell’addestramento mi ha permesso di comprendere perché Kela non ce l’ha fatta, anche se ancora adesso mi chiedo perché mai quel somaro si sia dato al contrabbando, ma non sono sicura che il mio docente sia riuscito a eliminare la timidezza che ancora risiede in me. A dire il vero, non son sicura di essere pronta e non son sicura di meritarmelo. Forse i miei vecchi compagni avevano ragione, sto facendo un passo più grande della mia gamba, o forse la mia insicurezza è totalmente ingiustificata. Dopotutto son riuscita dove loro hanno fallito. Mi hanno scelto. Al mio ventitreesimo anno di età sono stata scelta. Norvo mi ha dichiarato idonea. Mia madre è su di giri ora che finalmente una dei suoi figli diventerà una trill unita, ma personalmente non mi interessa come lei si sente. Mi ha pressato a lungo, trascinando su di me e sui miei fratelli il suo desiderio non soddisfatto di diventare un’unita. Non la odio, anzi la ringrazio, ma ora voglio concentrarmi su me stessa e sulla svolta che la mia vita sta per compiere. Sarò la stessa dopo la fusione? Rimarrò io o l’io del simbionte, la personalità di Dax, avrà la meglio su di me? Il fatto che Norvo mi abbia dichiarata pronta dovrebbe cancellare tutte queste mie stupide paure, tutti questi miei dubbi, ma in effetti continuo a non essere sicura di meritare l’unione. Sono consapevole di non essere perfetta, e il mio docente è stato molto bravo nel farmi comprendere i miei difetti. Senza comprensione non si può migliorare, ma la comprensione può distruggere. Riuscirò a superare i miei dubbi? Riuscirò a meritare Dax? A dire il vero non lo so, ma sono decisa ad impegnarmi per farlo. Non ci proverò, lo farò. Perché non ho intenzione di rinunciare, non ho intenzione di tornare indietro. Questa è la strada che ho scelto io, non quella che ha scelto per me mia madre. Io diventerò Dax e Dax diventerà me. Questo è quello che conta.
RE: Personal log, Elina Milayn Dax -
Neris - 04-03-2015
Elina Milayn Dax
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Essermi iscritta all’Accademia della Flotta Stellare è stata forse la prima scelta da me fatta che sia totalmente mia. Se mia madre ha approvato – anzi, addirittura spronato – il mio desiderio di diventare una trill unita, è stata completamente contraria alla mia iscrizione all’accademia e soprattutto alla mia scelta del campus di San Francisco, così lontano da casa. Ma, più il tempo passa e più lezioni frequento, più mi rendo conto che la mia scelta è stata azzeccata. Non che io possa dire che la vita all’accademia sia esattamente una novità per me: i ricordi di Tobin sulla sua permanenza in questo istituto sono ben nitidi nella mia mente, tanto che faccio fatica a seguire le lezioni di ingegneria base: sono estremamente noiose e non solo perché le mie passioni sono diverse da quelle del vecchio Tobin Dax, ma soprattutto perché… beh… tutte quelle cose le conosco già, per quanto le nozioni che ho ereditato da Tobin alle volte possano essere un poco arretrate. Ma che importanza ha? Io voglio diventare un controllore di volo, mica un ingegnere! Il mio obbiettivo è quello di seguire le mie passioni e utilizzarle per dare una nuova vita, nuove esperienze e nuove conoscenze al mio simbionte… non certo quello di perdermi nel passato d Dax!
E parlando di volo… sono stata invitata nella Squadriglia Nova! Ovviamente ho accettato, cosa altro avrei potuto fare? Non potevo di certo farmi scappare la possibilità di entrare in quella prestigiosa squadra! Volare con loro, applicarmi in difficili acrobazie e manovre, è a dir poco meraviglioso. In qualche modo, pilotando una navetta mi sento libera, pienamente me stessa. Era così prima dell’unione ed è così anche adesso. Che significhi che io sono rimasta me stessa nonostante l’influenza di Dax?
RE: Personal log, Elina Milayn Dax -
Neris - 05-03-2015
Elina Milayn Dax
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Avrei voluto iniziare questa registrazione parlando della vittoria mia e della mia squadra, e della Coppa Rigel che siamo riusciti a conquistare… ma in questo momento anche quella vittoria, che tanto mi ha reso felice, è passata in secondo piano. Gli stessi imbrogli del cadetto Kirk nel test della Kobayashi Maru non hanno più la minima importanza. Come potrebbero? Nel bel mezzo del dibattito tra Spock, il vulcaniano che ha programmato il test, e quello che in quel momento consideravo “quell’idiota di un cadetto”, l’Accademia ha ricevuto una richiesta di aiuto da Vulcano. Non ci poteva essere un momento peggiore: con la flotta regolare lontana, siamo stati noi cadetti a dover intervenire. Io stessa sono stata assegnata alla USS Enterprise come controllore di volo, sotto il comando del Capitano Pike. E Kirk, che avrebbe dovuto essere sospeso, è riuscito a salire con un tranello e con l’aiuto di un amico… un’altra idiozia che, però, ci ha salvato la vita. Se non fosse stato per lui, anche l’Enterprise sarebbe stata distrutta da quella dannata nave romulana. Gli avvenimenti successivi sono stati un disastro dopo l’altro, e solo grazie a Kirk, al capitano Kirk, è stato possibile distruggere il nemico e salvare la Terra. La Terra… ma non Vulcano. Pensare che quello splendido pianeta sia andato distrutto è a dir poco terrificante. Non riesco a credere che non potrò più rimetterci piede, che non potrò rivedere quei tramonti tanto amati da Lela. Di Vulcano, in effetti, mi rimangono solo i ricordi di Lela e Tobin: durante la mia vita non ho mai avuto la possibilità di visitarlo, non l’ho mai considerato importante. E ora è troppo tardi…
RE: Personal log, Elina Milayn Dax -
Neris - 07-03-2015
Elina Milayn Dax
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Per quanto lavorare sulla USS Enterprise sia stato entusiasmante, ammetto di essermi sentita sollevata quando mi è stato offerto il trasferimento sulla USS Seshen. Il capitano Kirk, per quanto giovane, era abile al comando e sicuramente più simpatico del capitano Oxila della Seshen, ma stare sull’Enterprise mi riportava alla mente brutti ricordi. Per quanto io sia cosciente che, durante l’incidente di Nero, ho fatto tutto ciò che mi era umanamente possibile, non posso fare a meno di chiedermi se avrei potuto fare la differenza (per quanto nel mio piccolo) comportandomi in maniera diversa in certe occasioni. Dei pensieri ridicoli, che di tanto in tanto mi colgono anche qui sulla Seshen, ma che mi hanno tormentato durante i mesi passati sull’Enterprise. In qualche modo, l’insicura Elina pre-unione è ancora qui, nonostante l’influenza di Dax. Parlando di Dax… con un capitano betazoide non so quanto il mio segreto sui simbionti possa rimanere tale. Oxila non mi sembra uno che passa il tempo a leggere i pensieri altrui – anzi, a quando ne so, le culture telepatiche tendono a chiudere la propria mente per proteggersi dal bombardamento di pensieri altrui – ma il rischio rimane. Come la difficoltà nel spiegare ai miei colleghi il perché i trill rifiutino l’utilizzo del teletrasporto. Beh, in qualche modo me la caverò, esattamente come se l’è cavata Tobin.
RE: Personal log, Elina Milayn Dax -
Neris - 25-04-2015
Elina Milayn Dax
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Non sono sicura di poter dire di essere felice di questo trasferimento sulla USS Constellation. Mi ritrovo costretta ad ammettere che, quando ho incontrato l’Ammiraglio Sheppard sulla stazione Midway, il mio nuovo ufficiale comandante mi ha fatto una buona impressione. Anche se, probabilmente, la sua proposta di regalarmi il ficus microcarpa ginseng che avevo adocchiato, avrebbe dovuto farmi scattare un campanello di allarme. Dopotutto, era di proprietà del bar della stazione, non di Sheppard. Mentre eravamo sulla stazione, l’ammiraglio ha ricevuto una comunicazione urgente e siamo stati tutti richiamati sulla nave per una partenza immediata. Ora non ho la forza di raccontare tutto quello che è successo, quindi mi limito a fare soltanto qualche appunto e poi andare a dormire. Domani, sempre che ne avrò il tempo, mi occuperò di stendere una lista precisa degli avvenimenti. All’arrivo sulla Terra, l’ammiraglio ci ha ordinato di distruggere la Luna, per eliminare una fantomatica stazione segreta klingon. Per fortuna, anche grazie al malfunzionamento dell’A.I. che avrebbe dovuto prendere il controllo della nave in modo da evitare ammutinamenti, la distruzione del satellite naturale è stata scongiurata e, grazie all’intervento della U.S.S. Essex e del suo capitano, è stato anche possibile evitare un grave incidente politico con l’Impero Klingon e scoprire l’inganno romulano. Ciò che è successo in questa missione è talmente surreale che io stessa faccio fatica a comprendere cosa significhi e come sia potuto accadere. Si è anche parlato di una fantomatica Sezione 31, un’organizzazione che ufficialmente non esiste. E l’ammiraglio ha rivelato un lato di sé che non mi aspettavo di trovare in una persona del suo rango. Non credo che la mia breve esperienza sotto il suo comando mi permetta di fare insinuazioni sul suo conto, ma l’impressione che mi ha fatto in tutta questa faccenda è vagamente inquietante. Spero soltanto che questa sia una di quelle famose prime impressioni errate e che il tempo riveli l’abilità e la competenza del mio ufficiale comandante.