Marjorie Midway

Non ho fatto troppo fatica ad entrare nella Constellation, mi è bastato trasmettere alla nave il mio codice di accesso e le porte si sono aperte. E' affascinante essere qui a camminare per i suoi corridoi, a osservare il mio fratellino addormentato.

Sì, perché lui è il mio fratellino. Posso percepire la sua presenza, mi basta dare un'occhiata ai file del computer centrale e lo trovo. Lui, Constellation, l'intelligenza artificiale della nave. Dorme, inattivo ma comunque presente. Lui, il mio fratellino, la seconda personificazione creata. Peccato che il gruppo di scienziati che ci sta lavorando non sia abile neppure la metà del professor Midway. Ci stanno impiegando un casino ad attivare mio fratello. Potrei rischiare di non incontrarlo, non subito almeno. Che tristezza sarebbe se la Constellation partisse prima che lui si svegli!

Non stai diventando troppo sentimentalista? Sei una stazione spaziale non un'umana!
"Io sono programmata per provare emozioni e sentimenti, te ne sei dimenticata?" Dico, ad alta voce, rivolta alla voce che in questo momento solo io posso sentire.
Non posso credere che tu sei me!
Secondo me è giusto provare sentimenti per il proprio fratellino.
"Ben detto!"
Mah... non credo proprio...

Sorrido, divertita dal fatto di star discutendo con me stessa, o meglio: con parti di me. I miei algoritmi sono così complessi che mi risulta naturale dividere il mio programma in più parti, dando a ognuna un compito differente. Così, mentre io sono qui a...
Perdere tempo!
... a osservare il mio fratellino, sono in grado di mantenere attivi i sistemi vitali della stazione, fare scansioni sui sistemi critici, controllare che non ci siano persone indesiderate, materializzare un caffè nero per l'umano che l'ha appena chiesto al replicatore numero cinque del bar, e via di seguito.