La febbre del sangue di un neo capitano -
T'Dal - 19-03-2017
Logic is the beginning of wisdom, not the end of it
T'Dal Zayrus | Vulcan
La Saratoga era in completamento attraccata alla stazione Earth Spacedock, stavo seguendo tutte le procedure e stavo iniziando a conoscere il mio equipaggio. Ero vulcaniana e la parte di me più emotiva temeva che qualcosa non andasse bene nel completamento della nave, ma sapevo cosa mi stava succedendo e non mi piaceva, non mi piaceva affatto quella situazione. Avevo fatto i miei calcoli e secondo quelli io dovevo essere già sulla mia astronave diretta verso New Vulcano. Dovevo tornare sul mio pianeta, o comunque il pianeta che aveva preso il suo posto e dovevo trovare il mio promesso sposo. Avrei sposato Mestral, lo sapevo, probabilmente questa era l'occasione per sistemare tutto. Non sarei rimasta a vivere su New Vulcano, il mio fidanzato ne era consapevole e aveva accettato l'intera situazione, era nei suoi diritti rifiutarmi ma ero segretamente grata che non lo facesse.
Sapevo che quello che provavo stava iniziando ad essere un problema. Stavo iniziando a perdere la mia compostezza, ma potevo resistere e potevo fare conto sulla mia lucidità ancora per qualche tempo, prima di iniziare a pensare ad una soluzione alternativa e puntare sulla meditazione. Speravo solo si trovasse una soluzione, magari un passaggio verso New Vulcano.
Quando avevo sentito che la USS Constellation e il suo capitano, Elina Dax era già arrivata o stava arrivando sulla stazione, avrei cercato di parlarle appena fosse venuta l'occasione. Ormai la mia amica Korinna era tornata su Betazed, rintracciarla era un problema e c'era ben poco che poteva fare dal suo pianeta natale.. Purtroppo era sta l'unica che ebbe la sfortuna di vedermi in una situazione del genere, ma speravo di contare su Elina.
Forse dovevo solo fare modo di trovare una navetta da qualche parte. Dovevo tornare a casa, prima che chiunque potesse capire che le cose non andavano bene.
PS: la confusione del messaggio è voluta, ho tentato di renderlo meno.. lineare dato che non pensa con lucidità, ma cerco di tornare "nei canoni" più tardi
RE: La febbre del sangue di un neo capitano -
Neris - 20-03-2017
For a joined Trill, nothing is more important than to protect the life of the symbiont. Nothing.
Elina Milayn Dax | Joined Trill
Earth Spacedock.
Quando aveva visto la stazione dagli schermi della Constellation, Elina si era sentita in qualche modo sollevata. La situazione con i romulani non era per niente buona e i tentativi di raggiungere un accordo diplomatico non avevano avuto alcun esito. Nessun ambasciatore in missione diplomatica nell'Impero Stellare Romulano era stato ucciso e quella era già una buona notizia, ma Elina non aveva idea se questo significasse che c'era ancora qualche speranza di trattare con i romulani. La trill non aveva grandi conoscenze sulla cultura e sulla società romulane, ma era ben consapevole che si trattava di una specie guerriera. Se l'impero aveva deciso di espandersi, Elina dubitava che fosse possibile raggiungere un accordo. L'unica cosa che si poteva fare al momento era respingere gli attacchi.
Per fortuna la situazione era ancora sotto controllo: i combattimenti si stavano svolgendo all'interno della zona neutrale, e - per quanto ne sapesse - nessuna nave romulana era riuscita a sconfinare in territorio federale. Per questo era necessario ringraziare l'alleanza coi klingon, ottenuta dal capitano Harris. Eppure, nonostante tutto, Elina non riusciva del tutto a fidarsi dei klingon. Ogni volta che si ritrovava a collaborare o combattere assieme ad una nave klingon non poteva evitare di rimanere allerta anche nei confronti di quegli alleati. Probabilmente era sbagliato, probabilmente l'Impero Klingon aveva intenzione di tener fede al trattato, ma Elina non ci capiva molto sulla diplomazia. Nessuno degli ospiti di Dax era stato un diplomatico... sì, Lena aveva avuto una carriera politica di tutto rispetto, ma la sua esperienza non poteva aiutare Elina a fidarsi dei klingon. Anzi, avere conoscenze sulla politica e sui suoi intrighi le permetteva di comprendere che tutto - soprattutto quella fragile alleanza - avrebbe potuto infrangersi a causa di un cambiamento politico.
Una volta che la Constellation fu attraccata con successo alla stazione, Elina diede il via alle operazioni di sbarco dell'equipaggio, sicuramente provato emotivamente, e controllò che le operazioni di manutenzione partissero senza problemi. Per quanto la Constellation non si fosse ancora trovata in un grosso scontro e avesse più che altro partecipato a diverse scaramucce, c'erano stati comunque diversi danni allo scafo, e alcune strumentazioni interne avevano avuto malfunzionamenti.
Solo dopo aver controllato che tutto fosse in regola (e dopo che l'ufficiale medico capo l'aveva minacciata di rimuoverla dal servizio se non si fosse sbrigata a scendere dalla nave e a rilassarsi), Elina aveva finalmente messo piede su Earth Spacedock.
RE: La febbre del sangue di un neo capitano -
T'Dal - 21-03-2017
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T'Dal Zayrus | Vulcan
Cercavo di concentrarmi sulle parole dell'ingegnere che mi stava spiegando le ultime modifiche della sezione che stavano completando e voleva sapere se ero d'accordo. Per fortuna ero ancora abbastanza in grado di seguire ciò che mi stavano dicendo, ma non ero sicura di quanto sarebbe durata, il Ponn Farr era una situazione che poteva essere problematica, oltre ad essere potenzialmente letale.
Sapevo che era disonorevole chiedere ad un'altra persona, per di più non vulcaniano, un aiuto per la mia condizione attuale che era decisamente privata, ma tutta la circostanza in cui mi trovavo era strana.. Era diventata strana quando la prima volta mi ero fatta aiutare da una betazoide perché ero in preda al panico e non riuscii a meditare. Senza contare che Mestral dopo una riflessione logica e ponderata, aveva deciso di onorare il fidanzamento e l'impegno che aveva preso con me, era logico e non scontato: un individuo che era su una nave stellare, impiegata nelle missioni, che sarebbe tornata a casa raramente. L'unico capitano, vulcaniano e donna dell'intera federazione, era una situazione a cui non mi sarei abituata facilmente e non lo avrei mai chiesto a lui ad essere sincera. Se avessi dovuto far leva sui miei sentimenti umani che provavo in cuor mio, Mestral mi mancava, ma non sarei mai riuscita a restare su Vulcano a lungo.
Dopo aver saputo che la Constellation era attraccata e l'equipaggio si stava preparando a scendere, ero andata direttamente verso l'astronave. Arrivai giusto in tempo per vedere Elina Dax scendere, così mi diressi verso di lei con la solita "flemma" vulcaniana, come dicevano alcuni, senza troppa fretta. In fondo avevo imparato a conoscere la base spaziale piuttosto bene, senza contare che andare di fretta non mi avrebbe giovato, in quanto avrebbe portato domande anche da persone di cui la mia situazione attuale non era - e non doveva essere - di nessun interesse.
Capitano Dax. dissi guardandola e facendole il solito saluto vulcaniano, glissando per il momento la frase accompagnatoria, Lunga vita e prosperità. So che è appena scesa su Earth Spacedock, ma avrei bisogno di conferire con lei. Possibilmente nell'immediatezza, non so se posso offrirle qualcosa da bere.
RE: La febbre del sangue di un neo capitano -
Neris - 22-03-2017
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Elina Milayn Dax | Joined Trill
Mentre scendeva dalla nave, Elina non poté fare a meno di considerare quanto avrebbe voluto trovarsi in un altro posto. Earth Spacedock e la Terra in generale erano dei bei luoghi, dove avrebbe potuto rilassarsi, ma in verità l'unico pianeta in cui avrebbe voluto essere in quel momento era Trill. Se non ci fosse stato il problema dei romulani e di quella stupida guerra, si sarebbe fiondata a Leran Manev, dalla sorella e della figlia che stava crescendo senza una madre. Nilani in questo momento si trovava con sua sorella Lyrrin, che la stava di certo crescendo con cura e amore, ma Elina non poteva fare a meno di sentirsi depressa e malinconica. Appena la situazione coi romulani si fosse stabilizzata e Nilani fosse cresciuta un po', Elina avrebbe chiesto il permesso di portarla a bordo... magari assieme a Lyrrin o ad una qualche altra balia, ma per il momento si trattava di un'idea insensata: la piccola Nil era più al sicuro su Trill con la zia che sulla Constellation con la madre.
Una volta messo piede su Earth Spacedock, la malinconia che l'aveva colta fu spazzata via (almeno per il momento) da una sorpresa imprevista. T'Dal. Era da diverso tempo che non sentiva l'amica vulcaniana, da quanto era stata trasferita sulla USS Eternity come suo primo ufficiale. Aveva sentito che era stata assegnata come capitano ad un'altra nave, ma non era riuscita a trovare il tempo né per informarsi meglio né per mandarle un messaggio di congratulazioni. Una pessima cosa da fare ad un'amica ma, vista la situazione, forse la sua mancanza era scusabile. Forse.
Capitano T'Dal, è un piacere rincontrarla. Rispose al saluto, con un sorriso. Da quando era diventata capitano della Constellation, passando da collega a superiore, Elina non sapeva bene come comportarsi con chi le era stata al fianco per tutto quel tempo e aveva cominciato a considerare un amico. Ma ora che il loro grado era uguale, forse era il momento giusto per tentare di avvicinarsi di più a T'Dal. O forse era solo che ora finalmente la trill si sentiva più sicura nelle relazioni con gli altri. Assumere il comando della Constellation l'aveva costretta a svegliarsi e ad allontanare almeno in parte quell'insicurezza che l'accompagnava da prima ancora dell'unione con Dax.
Certo, non ho impegni al momento e mi farebbe piacere conversare con lei. Non ho avuto nemmeno ancora l'occasione di congratularmi per la sua promozione. Aggiunse, per quanto le parole della vulcaniana le avevano fatto scattare una specie di campanello di allarme. Perché sentiva che c'era qualcosa che non andava? Era per come l'amica aveva sottolineato la necessità di parlarle immediatamente? Perché tutta quell'urgenza?
RE: La febbre del sangue di un neo capitano -
T'Dal - 24-03-2017
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T'Dal Zayrus | Vulcan
Annuii nella sua direzione per fare capire che anche per me il sentimento era reciproco. Mi era mancato parlare con Elina a cuore aperto, per quanto fosse possibile per una vulcaniana, ora che finalmente i gradi erano pari e che comunque non eravamo in servizio, poteva essere una bella "rimpatriata" per utilizzare un termine squisitamente, illogicamente, umano. Era passato molto tempo da quando avevamo preso servizio sulla Constellation, entrambe seppur con tempi diversi eravamo diventate capitani ed una parte di me era convinta che Elina fosse la persona giusta per la quella astronave. Mi mancava parlare con lei? Rimanere sulla Constellation? Sì, ma sapevo di potere contare sul suo aiuto, motivo per cui ero lì a parlare con lei. Avrei voluto chiederle un aiuto in un altro modo, in un altro momento, ma non potevo fare nient'altro.
Lo ha appena fatto, perciò non si deve affatto scusare, soprattutto dopo che ho sentito che è stata molto impegnata sul fronte romulano. Ammetto tuttavia che è stata una sorpresa, non mi aspettavo un avanzamento di carriera dopo così poco tempo. dissi pacatamente.
Non avevo mai trovato molta simpatia per i romulani dopo la morte di mio padre e mio fratello, ma ero un ufficiale della flotta ed ero diventata un capitano da poco, non dovevo far influenzare le mie azioni da un'illogica e personale ritrosia, seppur giustificata dagli eventi.
C'è un bar non troppo lontano da dove ci trovavamo, avevo fatto più di una "spedizione" per studiare la stazione, i suoi negozi, per vedere se c'era qualsiasi cosa che mi potesse aiutare nel momento del bisogno e le feci cenno di proseguire in uno dei corridoi; nsebbene non amassi parlare di certe cose in pubblico, non me la sentivo ancora di rinchiudermi in uno degli alloggi.
Non voglio allarmarti dissi passando involontariamente al tu, ma qualcosa non va e ho bisogno di un aiuto. Non lo farei in un altro momento o situazione, ma non so con chi altro parlarne. Appena ho saputo che la Constellation stava attraccando ho pensato di fare un salto a parlare con te. Ho provato a contattare il capitano Curzon, ma era occupato. dissi senza tradire nessuna emozione, per poi aggiungere un istante dopo Non so quanto tu sia ferrata in.. vulcaniani e se sai.. cosa cade ogni sette anni della vita di essi.
Era una domanda strana, posta in maniera strana, ma non volevo uscire completamente allo scoperto. Non subito per lo meno.
RE: La febbre del sangue di un neo capitano -
Neris - 29-03-2017
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Elina Milayn Dax | Joined Trill
Per quanto fosse un po' preoccupata, Elina non aveva intenzione di farsi trascinare dallo stress e cominciare a vedere catastrofismi ovunque. Magari quello che le voleva dire T'Dal era del tutto normale, e la sua fretta di parlarne con lei era del tutto logica e giustificata. Se avesse cominciato a vedere problemi ovunque, allora avrebbe significato che doveva obbligatoriamente prendersi qualche settimana di pausa... cosa che, in effetti, avrebbe fatto più che volentieri se il suo senso del dovere non l'avesse mantenuta inchiodata alla plancia della Constellation.
Sorpresa, eh!? Ripeté nella sua mente, alle parole dell'amica. Sì, sorpresa era il termine giusto anche per lei: due anni prima, come avrebbe potuto mai immaginare che il (facente funzioni di) capitano Sayer avrebbe potuto assegnare a lei il comando della Constellation?
Posso comprendere la sorpresa, ma sono più che convinta che si sia meritata il comando della Saratoga.
Solo qualche anno fa, probabilmente, la sua insicurezza l'avrebbe portata ad aggiungere che sarebbe stato più corretto che fosse stata lei ad assumere il comando della Constellation, ma ormai Elina era cambiata. Il comando l'aveva cambiata, rendendola più sicura e più competente (o almeno così sperava). Ancora non comprendeva perché Sayer avesse scelto lei e non T'Dal, ma certamente era riuscita a tirar fuori almeno in parte ciò che Sayer aveva visto celato in lei.
Quando T'Dal cominciò a camminare, Elina la seguì fidandosi della sua conoscenza del luogo. Non sapeva se la vulcaniana conoscesse la stazione, ma il suo avanzare sicuro le aveva fatto comprendere che sapeva dove stava andando. Per quanto riguardava la trill, invece... beh, quantomeno avrebbe dovuto consultare la mappa sul PADD per poter raggiungere facilmente un bar. Insomma, senza mappa magari non si sarebbe persa ma sicuramente avrebbe avuto qualche difficoltà.
Il sollievo di sentirsi dare del tu (d'altronde, era da un po' che stava cercando, senza trovarla, l'occasione per cambiare registro) fu alleviato dal significato delle parole di T'Dal. Perché non voleva allarmarla? C'era davvero qualcosa che non andava? Quando stava per preoccuparsi a morte, visto la direzione che stava prendendo la conversazione, finalmente l'amica le diede l'informazione che cercava.
Sette anni, vulcaniani. Elina non aveva studiato approfonditamente la biologia vulcaniana - anzi, non l'aveva studiata per niente - ma Dax sapeva cosa significavano quelle parole: Pon farr. Era stato Tobin Dax ad informarsi in proposito, a causa della sua stretta amicizia con Skon e T'Rama*. Forse, vista la situazione, la preoccupazione era di obbligo. Infatti, grazie ai ricordi di Tobin a cui aveva accesso senza il rito dell'emersione, Elina sapeva che nel caso peggiore T'Dal avrebbe rischiato di morire.
Non sono un'esperta, ma conosco le basi. Disse, costringendosi a mantenere la calma. Dare in escandescenze o esclamare un "Dannazione" o qualche parola peggiore non avrebbe di certo aiutato T'Dal. Dalle tue parole, direi che il tuo compagno non si trova nelle vicinanze, giusto? Aveva scelto la parola compagno perché più generica: per quanto si sentisse vicina a T'Dal non conosceva la sua vita privata, di conseguenza non sapeva se fosse fidanzata o addirittura sposata. In ogni caso, se le conoscenze sparse sui vulcaniani che le arrivavano dalle memorie del suo simbionte erano corrette, doveva avere quantomeno un fidanzato.
RE: La febbre del sangue di un neo capitano -
T'Dal - 31-03-2017
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T'Dal Zayrus | Vulcan
La guardai e non riuscii a trattenere un grazie. alle sue parole riguardo la mia capacità e più gli istanti passavano, più sentivo la logica iniziare a sfuggirmi, a scivolarmi via dalle dita. La sensazione era quella che provavo da bambina, quando cercavo di prendere della sabbia tre le mani, ma anche se sapevo che a lungo andare non sarebbe più rimasto nulla, continuavo a prenderne altra pur di avere la sensazione di "avere il controllo". La mia paura era quella di poter ferire qualcuno oltre a me stessa. Insomma, sapevo che presto o tardi avrei perso lucidità necessaria per fare qualsiasi cosa e avrei potuto facilmente mettere nei guai amici - consideravo Elina una di quelle - e il personale della stazione, senza contare chiunque fosse lì in quel momento, inconsapevole di quanto stava succedendo dentro di me. Quando avrei perso il controllo, avrei tentato di.. "attivare" il Pon farr in qualche altra persona che non doveva essere coinvolta nei miei malesseri e se Mestral non sarebbe stato raggiungibile sarebbe stato un guaio.
La guardai con aria vagamente sollevata, ero già abbastanza a disagio così e sapere che era conoscenza seppur generale della situazione, alleggeriva dal mio cuore il pensiero di dover spiegare tutto da capo. Segretamente apprezzai il fatto che non fosse andata in escandescenze, leniva in parte il grosso imbarazzo che provavo anche solo ad ammettere cosa stavo passando e fare un'ammissione aperta sarebbe stato molto più complicato.
Corretto, si. annuii semplicemente il mio Ko-kugalsu, il mio fidanzato, Mestral, abita su New Vulcano. È l'insegnante di ingegneria cibernetica all'accademia delle scienze vulcaniche, non quanto sia difficile da raggiungere e vagliai alcune logiche opzioni prima di trovarmi in questo pasticcio, ma purtroppo non era del tutto prevedibile. L'unica che mi sembrava abbastanza logica, stando alle prime stime di completamento della Saratoga, era quella di fare una piccola deviazione su New Vulcano, per risolvere il mio problema, ma lo [b]avrei fatto in modo che non interferisse con la sua prima vera partenza[/b]. Tuttavia la Saratoga non può ancora partire in totale sicurezza e dopo le prime esperienze con la Constellation preferisco non mettere fretta agli ingeneri che hanno già il loro da fare. Pensa che solo ieri c'è stato un rallentamento per via di un corto circuito che tra le altre cose impediva alle porte di aprirsi, meglio aspettare che gli ingeneri finiscano.
Inspirai profondamente ed espirai. Come diavolo parlavo?
Tendenzialmente non lo farei in una situazione normale, ma ho pensato fosse logico parlartene.. a volte chiedere era l'opzione più logica, sebbene sia una questione un po' privata per la mia specie ed è molto imbarazzante. Il bar è laggiù. dissi indicando un punto indefinito lungo il corridoio che stavamo percorrendo.
RE: La febbre del sangue di un neo capitano -
Neris - 05-04-2017
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Elina Milayn Dax | Joined Trill
Non era semplicissimo seguire il discorso di T'Dal. La vulcaniana evidentemente non era pienamente lucida. Per quanto Elina potesse collegare quella situazione al Pon farr e alla conseguente perdita di controllo delle proprie emozioni, non aveva idea di cosa poteva fare per aiutare l'amica. Le informazioni che poteva recuperare dalla memoria del simbionte erano tutt'altro che complete, dei vaghi ricordi di tempi passati che non riusciva a portare chiaramente alla memoria: l'unico modo per poter recuperare qualche informazione in più sarebbe stato il rito dell'emersione, ma Elina dubitava che richiamare Tobin sarebbe stato d'aiuto a T'Dal. Avere maggiori conoscenze sui vulcaniani - e, probabilmente, nemmeno specialistiche - non significava necessariamente sapere che fare in una situazione di emergenza come quella.
O forse Tobin avrebbe la soluzione?
Il pensiero le attraversò la mente improvviso, mentre T'Dal le indicava il luogo dove si trovava il bar. Annuì alla vulcaniana, in modo da farle comprendere di aver ascoltato e compreso, mentre rifletteva ancora sulla possibilità di risvegliare Tobin. Di fronte a chiunque altro, Elina si sarebbe rifiutata di sottoporsi al rito in modo proteggere il segreto sull'esistenza Dax e del resto dei simbionti, ma T'Dal era un'amica... e, tra l'altro, era già a conoscenza dell'esistenza dei simbionti trill, di conseguenza non c'era nessun tabù a frenarla. In altre parole, il rito dell'emersione era una possibilità da considerare, se T'Dal non fosse stata abbastanza lucida da darle abbastanza informazioni per aiutarla.
Capisco, non dev'essere una situazione facile. Commentò, mentre continuava a camminare e ad analizzare mentalmente la situazione. Usare la USS Constellation per portarla fino a New Vulcano? No, la nave era in manutenzione e non avrebbe mai ricevuto il permesso di usarla per un motivo così personale. Avvisare i medici della stazione in modo che l'amica potesse ricevere un'eventuale trattamento... o, quantomeno, venisse messa su di un trasporto straordinario verso casa? Era una possibilità, ma avrebbe significato anche violare la privacy di T'Dal, riferendo le sue condizioni senza permesso. Insomma, se avesse dovuto scegliere tra vederla morire e tradire la sua fiducia avrebbe scelto la seconda possibilità senza indugio, ma prima voleva esser certa di aver vagliato tutte le possibilità.
Oltre ad un... rapporto, c'è qualche altro modo per uscire da questa... situazione o rallentare il suo avanzare? Provò a domandare, cercando di esprimere il suo pensiero utilizzando parole che non avrebbero fatto comprendere immediatamente ad un eventuale ed involontario ascoltatore di cosa stavano parlando. Non so... dei medicinali, della meditazione o un qualche rito?
RE: La febbre del sangue di un neo capitano -
T'Dal - 22-04-2017
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T'Dal Zayrus | Vulcan
La guardai, sapevo che i miei discorsi stavano iniziando a non avere senso. Respirai profondamente, mentre cercavo di riprendere quanto possibile di utilizzare la mia logica, soprattutto perché stavamo raggiungendo il bar e volevo resistere ancora un certo periodo.
"Struttura, logica, funzione, controllo. Una struttura non può reggersi senza fondamenta. La logica è il fondamento della funzione. La funzione è l'essenza del controllo. Io possiedo il controllo. Io possiedo il controllo" pensai e lo ripetei due volte nella mia mente, mi sentii un po' meglio.
Eravamo rimaste in silenzio, entrambe, sicuramente pensavamo a come poter risolvere il guaio in cui mi trovavo, ma temevo di non avere risposte in quel momento per lei. Quando disse che non doveva essere una situazione facile, feci un cenno di diniego appena accennata con la testa: non lo era affatto e non sopportavo il fatto che dovessi appoggiarmi a lei anche se era una mia amica.
No, non lo è. Ammetto di aver chiesto a Mestral, quando mi sono stati consegnanti i gradi, se non fosse logico interrompere il fidanzamento, in quanto io sono un ufficiale della flotta e lui un insegnante.. alla fine non avremo molte occasioni di vederci e stare insieme per i prossimi cinque anni, ma ha categoricamente rifiutato. Ad essere sincera, ne sono profondamente sollevata in questo momento. ammisi guardandola, in un'altra occasione avrei ammesso che mi ero innamorata di lui, ma sommariamente non era il momento di parlarne. Ne avrei parlato volentieri con Elina se me lo avesse chiesto, ma probabilmente non era interessata a quel particolare della mia vita. Tra l'altro mi chiesi se Neris aveva qualcuno a casa che l'aspettava o che magari era impegnata con qualcuno sulla Constellation, tra l'altro non sapevo molto di Neris su questo punto di vista, ma non erano fatti miei.
Annuii guardandola nella sua direzione, sospirando. La meditazione è l'unica alternativa accettabile in questo momento, l'altra è un combattimento ed è fuori discussione, dato che toccherebbe a Mestral, nel caso io rifiutassi il matrimonio. Per quanto riguarda l'aiuto medico, non credo che credo che in questo momento un medico possa aiutarmi in qualche modo, se non tenendo sotto controllo i miei valori di base.. che sono comunque, nella normalità, molto diversi da quelli umani o dai tuoi. dissi con pacatezza, dubitavo fortemente che i medici della federazione ci fosse qualcuno in grado di conoscere la fisionomia vulcaniana.
Prima che mi dimentichi di farlo, o trovi illogico dirlo, grazie. dissi, pensando che un altro vulcaniano, magari lo stesso Mestral, avrebbe potuto dire "Non si ringrazia la logica", dato che Elina avrebbe potuto pensare che fosse logico aiutarmi, ma volevo assecondare il mio lato umano che mi stava tenendo ancora insieme.
RE: La febbre del sangue di un neo capitano -
Neris - 30-04-2017
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Elina Milayn Dax | Joined Trill
Un insegnante, eh!? Dalle tue parole sembra proprio un bravo ragazzo. Sono felice per te. Commentò, con un leggero sorriso, quando la vulcaniana cominciò a parlarle di Mestral. La trill non era abbastanza informata sui vulcaniani per riuscire a comprendere se la decisione del fidanzato di rimanerle fedele nonostante le difficoltà e la lontananza potesse ricadere nell'ambito della logica più che un vero e proprio attaccamento emotivo nei confronti dell'amica, ma sapere che T'Dal era sollevata da quella scelta le bastava per comprendere che la coppia doveva avere qualche affinità. Matrimonio combinato o meno, magari quel Mestral era la persona più adatta a T'Dal.
In un'altra occasione Elina avrebbe potuto approfittare dell'apertura di T'Dal per chiederle qualche informazione sul fidanzato, nel tentativo di far partire una specie di intima chiacchierata tra amiche, ma non le sembrava il momento adatto per concentrarsi su cose frivole. Non era sicura che in condizioni normali un'opportunità simile potesse ripresentarsi, ma attualmente la trill aveva altre priorità. Come salvare la vita di T'Dal.
La spiegazione dell'amica sulle varie possibilità che un vulcaniano aveva o non aveva durante la febbre del sangue le sembrava logica, di conseguenza non c'era motivo di dubitare delle sue parole: T'Dal aveva evidentemente ancora un buon controllo di sé e delle proprie emozioni, per fortuna. Era però un peccato che il combattimento rituale servisse soltanto in nell'ambito ben specifico del rifiuto del matrimonio. Se scaricare i nervi con l'attività fisica avesse potuto aiutare T'Dal allora la situazione sarebbe stata meno problematica. Invece, dovendosi limitare alla meditazione, le cose risultavano più complesse.
Il ringraziamento di T'Dal fu decisamente inaspettato. Insomma, sarebbe stato naturale per un non vulcaniano, ma le sembrava quasi anomalo che una vulcaniana la ringraziasse per la sua disponibilità ad aiutarla. Insomma, Elina e T'Dal si conoscevano da anni e ormai si potevano definire amiche, quindi non sarebbe stato logico per la trill fare quello che poteva per aiutarla?
Non c'è bisogno di ringraziare, lo faccio con piacere. Rispose gentilmente, mentre varcavano la soglia del bar. Spero solo di riuscire a darti veramente una mano, non sono molto esperta di vulcaniani. Aggiunse, per poi proseguire, questa volta a voce più bassa. Tobin, un precedente ospite di Dax, ne sapeva sicuramente di più, ma non so se ne sapesse abbastanza per esserci d'aiuto. Nel caso potrei evocare la sua ombra per vedere se ha qualche informazione utile, ma non ti posso promettere nulla.
A dir il vero, Elina non aveva idea se quelle sue parole avrebbero avuto un qualche senso per la vulcaniana. T'Dal era a conoscenza dell'esistenza dei simbionti, ma sapeva qualcosa sul rito dell'emersione? E Tobin poteva conoscere qualcosa di cui non era già a conoscenza una vulcaniana? Probabilmente no, ma magari avrebbe potuto essere di supporto ad Elina nel caso T'Dal avesse perso il controllo di sé.