Per un piatto di cous cous - Cadetto Bernard Rashi - Battirob - 08-10-2011
La mensa iniziava a riempirsi di persone. Bernard, con discrezione, si muoveva nell'ampia sala, mosso dalla curiosità e da un primo accenno di appetito.
Era arrivato da poco in Accademia, dopo aver passato le non facili selezioni e provava un certo imbarazzo a causa della differenza di età tra lui e la maggior parte dei cadetti. Eppure era stata una scelta ponderata, nonostante le diverse opportunità che aveva di fronte a sè, come medico.
Questa era la strada che aveva scelto e non aveva altra opzione che affrontare ogni difficoltà passo per passo. Per iniziare, appunto, dalle difficoltà di ambientazione.
Si mosse verso la sezione delle vivande e si mise a curiosare tra le alternative del menu. In parte provava una certa nostalgia per la sua terra d'origine, nonostante fossero tanti anni che non ci viveva. A partire dagli odori della terra, dagli alberi di cedro, fino ai piatti tradizionali. Ecco, che cosa avrebbe tanto desiderato ora per rincuorarsi e sollevare il morale non proprio alle stelle.
"Un buon piatto di cous cous" disse a voce bassa, quasi un atto spontaneo. Avrebbe dato molto per un piatto simile.
Una voce alle sue spalle attirò l'attenzione del non proprio giovane cadetto.
RE: Per un piatto di cous cous - Cadetto Bernard Rashi -
Neris - 11-10-2011
Sakonna s'Kham
È stata una lunga mattinata. È scoccante vedere come certe ore passino molto lentamente, quasi che qualcuno avesse deciso di fare uno scherzetto alla sottoscritta e avesse rallentato il tempo per permettere alla professoressa Yeerum di tormentarmi ben bene.
"Non è possibile, ce l'ha proprio con i non umani!" Esclamo, rivolta a Eloïse, una ragazza umana più piccola di me di un anno. Io e lei non siamo propriamente amiche, ma siamo vicine di alloggio. Anche se non ci conosciamo alla perfezione, Eloïse sembra comprendermi... ed a superato da un pezzo lo shock di trovare una vulcaniana che si comporta quasi come un'umana.
"Già... non sei la prima che me lo dice." Mi risponde Eloïse, mentre entriamo nella mensa e ci avviciniamo alla sezione delle vivande.
"La professoressa Yeerum è odiata da tutti i non umani dell'Accademia... e a ben ragione, visto come li tratta. Si dice che sia un membro di Terra Prime, quel gruppo che vuole sbattere fuori tutti gli alieni dalla Terra."
"Sarebbe interessante come teoria, se non sapessi da dove arriva." Rispondo io, con un leggero sorriso, mentre il buon umore comincia a tornarmi.
"L'ha detto la professoressa Mayfair, vero?"
"Sì, la spia della Sezione 31!"
"La smetti di credere a tutto quello che dicono quelle due? La professoressa Yeerum odia la Mayfair perché è docente di Xeno-antropologia, la materia che più disprezza, quindi fa girare voci ridicole sul suo conto..."
"Hai sentito quella sui suoi amanti?"
"...mentre la Mayfair..." Continuo imperterrita, ignorando Eloïse.
"...per vendetta, fa girare voci sulla Yeerum."
"A proposito della Mayfair... sembra che sia ancora assente. Chissà se la sua lezione di domani sarà rimandata."
"Oddio, se la fa la Yeerum io... io... non mi sento responsabile delle mie azioni!"
"Mah... se non la rimandano, temo che ci beccheremo proprio lei. È l'insegnante di Antropologia, no!? È la più adatta a sostituire la Mayfair."
"La più adatta? Ti immagini la sua lezione? La volontà vulcaniana di reprimere le proprie emozioni è dovuta alla loro incapacità di accettare la loro storia e, quindi, di relazionarsi con gli altri. Quindi, mia cara Sakonna, voi vulcaniani siete una razza inferiore."
Eloïse scoppia a ridere.
"La prima parte era perfetta, sai?" Dice, appena si riprende.
"Sembravi proprio lei. Mentre la parte sulla razza inferiore... insomma... la Yeerum non è così esplicita! Lo fa capire in altri mo... oh cavolo, guarda chi c'è! Alex! Scusami, ma devo andare a strapazzarlo, mi deve assolutamente presentare suo fratello maggiore... sai... il..."
"Il cantante, lo so. Vai a parlargli, forse questa volta riesci a convincerlo a presentartelo."
"Già, speriamo... ci vediamo dopo!" Esclama lei, prima di correre verso il povero Alex.