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TFB Shutdown, part I - Versione stampabile

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RE: Shutdown, part I - Neris - 21-08-2016

Marjorie Hye Midway

Android

La reazione tranquilla del capitano le fece comprendere di non essere stata riconosciuta. Non che potesse essere altrimenti: non si erano mai incontrati e non si era presentata come "AI M175, ex-intelligenza artificiale della Stazione Midway" ma utilizzando il nome datole dal suo creatore. Per di più, anche se il trill avesse visualizzato le sue informazioni nella banca dati della flotta, non era sicura che il dottor Midway avesse aggiornato la sua holophoto dopo che il suo cervello positronico era stato installato nell'androide Hye. In ogni caso, sapere di non essere stata riconosciuta la fece sentire stranamente più tranquilla. Perché? Aveva davvero paura di essere buttata fuori dalla stazione? E per quale motivo avrebbe dovuto succedere? In effetti, Mid cominciava a pensare che fosse quasi arrivato il momento di disattivare l'emotion chip: le emozioni che quel dispositivo le faceva provare la facevano sentire più umana... ma anche dannatamente più fragile. Beh, per ora avrebbe resistito, anche perché era consapevole che suo padre si sarebbe sentito decisamente deluso da lei se avesse anche solo saputo che aveva preso in considerazione l'idea di disattivare il chip.

Quando il capitano allungò la mano verso di lei, Mid gliela strinse con delicatezza, attenta a controllare la sua forza. Se non fosse stato un androide di ultimo modello, probabilmente si sarebbe preoccupata che il capitano si accorgesse della sua natura grazie al tocco, ma la temperatura del suo corpo era regolata su quell'umana e il suo rivestimento era piuttosto simile alla pelle umana. Insomma, non era un mimetismo perfetto ma piuttosto buono, che i più non riuscivano a superare. E, a dire il vero, se non fosse stata un androide di ultimo modello non si sarebbe nemmeno posta quel problema, visto che non avrebbe avuto quel dannato chip emotivo.

"È un piacere conoscerla, capitano Curzon." Rispose, con un leggero sorriso. Quindi era stato davvero lui a salvare i membri dell'equipaggio del trasporto civile. "In effetti, alcuni passeggeri si sono agitati, ma - per fortuna - non hanno avuto il tempo di lasciarsi prendere dal panico. La situazione si è risolta velocemente. Quindi è stato un malfunzionamento? Spero che non sia nulla di grave."



RE: Shutdown, part I - ChrisBlackthorn - 22-08-2016

Enomis Curzon

Joined Trill


Ascolta con un sorriso, lieve ma sincero, le parole della ragazza. E' chiaramente curiosa di sapere cosa è successo, non lo vuole dare a vedere, ovviamente. Non è arrivata chiedendo che cosa fosse successo... Ma nessuno si era fermato a "congratularsi" con noi per gli ottimi tempi di risposta e per aver salvato la vita a tutti. Molto bene, mentre la ascolto sto già cercando le parole giuste per dare una risposta soddisfacente ma non troppo dettagliata.

"Si, fortunatamente i tempi di risposta del mio equipaggio sono eccellenti" lo affermo con un certo orgoglio. A volte sono un po' stressante con l'equipaggio ma i risultati si vedono in queste situazioni.  "E sono felice di sentire che i disagi a bordo non sono stati troppo duraturi..." faccio una pausa, inspiro e poi riprendo a parlare "Si, in effetti è stato un malfunzionamento, stiamo cercando di risolvere la situazione nel minor tempo possibile ma dopo questo piccolo incidente ho dovuto prendere delle precauzioni... Il che significa dilatare i tempi di riparazione del malfunzionamento ma per lo meno il tutto avverrà come sempre secondo gli standard di sicurezza della Flotta e miei personali: molto alti." Concludo così, lasciando la spiegazione sul vago e sperando di non dover rispondere a eventuali ulteriori domande con un "mi spiace signorina, queste sono informazioni riservate". Non che ci sia niente di male, in effetti per i civili, soprattutto quelli in transito, lo sono per davvero.

La guardo ancora, in attesa di risposta, mentre dietro la ragazza osservo con la coda dell'occhio gli ultimi passeggeri sbarcare.



RE: Shutdown, part I - Master - 22-08-2016

Il seguente messaggio di avviso è trasmesso in tutte le aree adiacenti il molo spaziale ed è quindi chiaramente udibile da Enomis Curzon e Marjorie Hye Midway.



"Attenzione, livello di CO2 oltre la soglia di guardia, iniziare evacuazione del livello"
Il messaggio è ripetuto a intervalli regolari dalla voce del computer.





RE: Shutdown, part I - Neris - 23-08-2016

Marjorie Hye Midway

Android

Ascoltò con attenzione le parole del comandante. In qualche modo era piacevole conversare con lui, per quanto quella conversazione le stesse facendo per la prima volta capire esattamente cosa significava essere una civile. Non si trattava solo - se così si poteva dire - di non poter più controllare una stazione stellare e non avere più accesso al database della flotta... significava anche non poter fare troppe domande, non potersi proporre per aiutare, nemmeno quando le proprie competenze avrebbero potuto essere utili. Dalle parole del capitano Curzon, infatti, aveva compreso due cose. La prima era che la situazione non era delle migliori: il malfunzionamento era complesso da risolvere e forse i tecnici non avevano ancora idea da dove iniziare per sistemare il problema. La seconda era che il capitano non le avrebbe dato più informazioni di così. La tentazione, a quel punto, era quella di infiltrarsi nel computer per controllare lei stessa la situazione e, magari, dare una mano di soppiatto... ma sarebbe stato corretto? No, di certo no. Sarebbe stato al pari di un'azione illegale. Eppure non riusciva a fare a meno di essere tentata. Oh, quel dannato chip emotivo!

"Concordo, riparazioni frettolose potrebbero solo peggiorare la situazione. La mia permanenza qui sarà breve, ma se notassi qualche malfunzionamento lo segnalerò al vostro staff." Si limitò a dire, per quanto una parte di lei avrebbe voluto aggiungere qualcosa come "mi piacerebbe dare una mano". Una frase che, però, non avrebbe avuto molto senso: non solo ormai era una civile, ma non aveva nemmeno una laurea che attestava le sue capacità. D'altronde, quelle erano le capacità di suo padre, o quantomeno una piccola parte delle sue capacità, che le aveva trasmesso durante la programmazione.

"Allora, capitano, la salut..." Stava per accomiatarsi quando la caratteristica voce del computer della stazione la interruppe. Il livello di CO2 era oltre la soglia di guardia? Mid non poté fare a meno di guardarsi attorno, notando che nessuno dei presenti stava dando segni di ipossia. Insomma, le persone colpite da ipossia difficilmente riuscivano a rendersi conto della loro situazione, ma lei - essendo un androide - non aveva bisogno di respirare, quindi le sue capacità percettive erano a posto. Ma quello non significava che non ci fosse pericolo. "Un altro malfunzionamento?" Si ritrovò a domandare, mentre frugava nella sua tracolla. Essendo un androide - e sapendo che a casa del suo creatore avrebbe trovato fin troppi vestiti ad aspettarla (suo fratello, in quel senso, la trattava quasi come una bambola) - aveva portato ben poco con sé, ma era stata attenta a non lasciare su New Vulcano strumenti fondamentali come il suo tricorder scientifico. Una volta estratto dalla borsa, fece partire un'analisi della composizione dell'aria, senza preoccuparsi troppo di cosa avrebbero pensato il capitano e i suoi colleghi del suo gesto.



RE: Shutdown, part I - ChrisBlackthorn - 23-08-2016

Enomis Curzon

Joined Trill


Mentre finisco di parlare con la signorina Midway, faccio un passo di lato e, mantenendo uno sguardo sorridente verso la ragazza, faccio cenno ai due sottufficiali che mi avevano accompagnato di rompere le righe. Ormai i passeggeri sono tutti sbarcati e siamo rimasti io, Midway e loro due... Più una squadra di manutenzione.
"Grazie per la chiacchierata, ottimo! Il nostro staff sarà lieto di accogliere le sue segnalazioni." Detto questo mi accingo a fare il saluto militare, ma la voce del computer interrompe il nostro congedo. Mi guardo attorno, tutto sembra nella norma. "Ma che diavolo significa questo ora!?" In effetti la prima cosa a cui penso è che si tratti di un difetto in qualche sensore, se non l'ennesimo errore nel computer, non mi sento in mancanza di ossigeno e, da quanto vedo, nessun altro è affetto dai sintomi dell'ipossia. Inoltre, non posso non notare che la ragazza ha iniziato delle analisi con il suo tricorder "Lei mi nasconde qualcosa, cosa ci fa con un tricorder!?" chiedo ora con un tono decisamente alterato. Prima mi ferma per chiedermi informazioni, poi tira fuori un tricorder dalla borsa e inizia a smanettarci sopra. Non può essere una civile qualsiasi, sto seriamente iniziando a sospettare che lei stia tramando qualcosa. Non la incolpo dei malfunzionamenti che abbiamo avuto prima del suo arrivo, ma l'incidente delle porte spaziali e questo errore potrebbero anche essere opera sua.

Con tutte le riserve che posso avere, sia nei confronti di lei che del computer, penso che però sia meglio seguire i suggerimenti dell'avviso che gli altoparlanti stanno trasmettendo, quindi urlo verso la squadra di manutenzione "Via di qui, forza!", poi mi rivolgo così a Midway: "Mi segua, forza..." il tono è decisamente secco. La prendo quindi per per un polso e, sempre se lei permette, inizio a camminare velocemente verso il fondo del corridoio, puntando al portello stagno. Un tenente sta aspettando la nostra uscita di scena per sigillarlo. Che sia una decompressione?

Mentre cammino, con la mano libera, prendo il comunicatore dalla cintura dell'uniforme e lo apro. "Capitano Cuzon a sala comando, rapporto!". Con mia grande sorpresa, dopo aver ripetuto la frase una  seconda volta, non ricevo risposta.



RE: Shutdown, part I - Master - 23-08-2016

Il tricorder di Marjorie Hye Midway indica una composizione dell'aria corrispondente con gli standard di un pianeta di classe M, in particolare:
Le comunicazioni, come appurato Enomis Curzon non sembrano funzionare.
La squadra di manutenzione presente, così come i due sottufficiali della guardia d'onore evacuano senza ulteriori indugi l'ambiente indicato come pericoloso dal computer.

La voce del computer ha interrotto la trasmissione dell'annuncio vocale ma rimane di sottofondo il classico segnale di evacuazione.


RE: Shutdown, part I - Neris - 23-08-2016

Marjorie Hye Midway

Android

Mentre attendeva il risultato dell'analisi del tricorder, Mid non poté fare a meno di notare che il capitano Curzon aveva cambiato tono. Che fosse arrabbiato con lei? E per quale motivo? "Controllo la composizione dell'aria, capitano." Rispose tranquillamente alla domanda, senza preoccuparsi del fatto che - probabilmente - quello che intendeva il comandante era ben altro. Le aveva chiesto che cosa faceva con un tricorder, e lei le aveva risposto in modo perfettamente logico.

Quando Curzon riprese a parlare, chiedendole (o forse ordinandole?) di seguirlo, e prendendola per un polso, Mid non fece resistenza e iniziò a camminare al suo fianco. A quanto pare il capitano si stava dirigendo verso un portello stagno, seguendo con ogni probabilità la procedura di emergenza. Lo osservò mentre attivava il comunicatore e tentava di mettersi in contatto con la sala comando, a quanto pare inutilmente. Le comunicazioni interne erano offline? La situazione di Earth Spacedock era così grave?

Il lieve suono che segnalava il termine delle analisi le fece riportare la sua attenzione sul tricorder. Osservò, mentre continuava a camminare, i risultati. "Non c'è alcuna anomalia nella composizione dell'aria. A quanto pare non si tratta di un malfunzionamento del sistema di supporto vitale. È più probabile che si tratti di qualche sensore, o di una funzione del computer collegata ai sensori." Dichiarò, ritornando a guardare dove stava andando. Un virus? Si domandò. Un sabotaggio? O semplicemente si è sviluppato qualche errore in qualche sistema primario? Erano tutte ipotesi possibili, e non avrebbe potuto scoprire se una di esse corrispondeva a verità fino a quando non si fosse interfacciata col computer della base. Ma le sarebbe stato permesso?



RE: Shutdown, part I - ChrisBlackthorn - 23-08-2016

Enomis Curzon

Joined Trill

La risposta alla mia domanda arriva da parte sua in modo molto innocente. Ma come ho fatto a non pensarci! Stava soltanto analizzando la composizione dell'aria! Non riesco a trattenere una risatina isterica, che spezza la tensione che sto accumulando. Sembrerò scemo ma proprio non riesco a trattenermi dal fare della sana autoironia. Lascio perdere, mi dico... Poi però cambio idea, è il caso di chiarire subito... "Non intendevo alla lettara, cavolo!" ho il fiato un po' corto ma il tono è ancora lungi dall'essere pacato e cordiale. "Ha un tricorder e la prontezza di riflessi di tirarlo fuori e fare una scansione della composizione dell'aria in pochi secondi. Lei non è una normale civile... Si identifichi." Potrebbe non essere nulla, magari si tratta di un ufficiale della Flotta in vacanza a casa, ma potrebbe essere una spia o un terrorista! Non si sa mai, certo non mi aspetto una risposta del tipo -sì sono qui per sabotare la stazione- ma almeno la sto mettendo alle strette...

In ogni caso la sua analisi dell'aria rivela che è tutto a posto quando noi ormai siamo al sicuro al di là del portello stagno. Mi fermo davanti a lei e la fisso. Sono in allerta, sulla difensiva... In attesa di un'eventuale sua mossa. Chi non sa che ci sia anche un phaser in quella borsa. Faccio cenno al sottufficiale che ha appena chiuso il portello di stare in allerta... "Si armi, capo." ordino, non lontano dovrebbe esserci un armadietto di sicurezza. "Allora!?" chiedo, come a spronare la donna a parlare. Sembra ne sappia anche di computer e sistemi di bordo da come parla. In tutto questo, ovviamente, nessuno ha ancora risposto dalla Sala Comando.

Facciamo un riepilogo delle cose per cui sono preoccupato: continui malfunzionamenti, rischio di morte per ipossia (falso allarme, ok, ma lo spavento me lo sono preso), sconosciuta che mi ringrazia per averle salvato la vita e che si comporta in modo da darmi tutte le possibilità di sospettare di lei.
Molto bene, oggi sarà una lunga giornata.



RE: Shutdown, part I - Neris - 24-08-2016

Marjorie Hye Midway

Android

Ora che il capitano si era sfogato, la parte di lei più emotiva non poteva fare a meno di sentirsi dispiaciuta per la sua interpretazione fin troppo letterale della domanda precedente: si era comportata come un androide, rifiutando di interpretare la domanda in modo corretto tramite il chip emotivo. In un certo senso, era stancante avere a che fare con forme di vita non vulcaniane. Un vulcaniano avrebbe accettato la sua risposta come corretta, un trill evidentemente no. A quanto pare si era rinchiusa a New Vulcano per troppo tempo... per quanto, beh, dannazione, aveva anche vicini non vulcaniani!

"Marjorie Hye Midway, alias AI-M175, ex-intelligenza artificiale della Stazione Midway. Sono registrata nel database federale come androide di proprietà del dottor Alexander Isaac Midway, professore all'Accademia della Flotta Stellare e collaboratore della Flotta." Si decise a rispondere in modo completo, per quanto ogni parola fosse come un pugno al cuore. Era doloroso, per lei che era stata programmata per immedesimarsi in una forma di vita, ammettere di essere solo una macchina. E ancora più doloroso era ricordarsi del fatto che, in fin dei conti, le forme di vita artificiali non erano considerate al pari di una vera e propria forma di vita. Era semplicemente una macchina, di proprietà del suo creatore. Inutile dire che il suo chip emotivo stava lavorando fin troppo in quel momento.

"E, prima che me lo chieda, ..." Aggiunse, visto che non le era sfuggito l'ordine dato dal capitano al sottufficiale. "... mi trovo su questa stazione perché devo raggiungere mio padr... il mio creatore a San Francisco. Non ho nulla a che fare con gli attuali malfunzionamenti."



RE: Shutdown, part I - ChrisBlackthorn - 25-08-2016

Enomis Curzon

Joined Trill


Il comunicatore è completamente inutile. Con disprezzo verso quel pezzo di metallo diventato ormai inutile, lo dò nelle mani del sottufficiale che si è avvicinato dopo aver obbedito all'ordine di armarsi. Belli i tempi in cui servivo su un'astronave, dove quando era attivo l'allarme giallo tutti si armavano, chiaramente qui è diverso per varie ragioni tra cui l'ubicazione unica e la natura stessa della nostra stazione. "Dannazione", penso. La mia testa scuote leggermente come a dire no e sto recuperando un po' di fiato perso per la camminata veloce e la mia incazzatura.

L'attenzione poi torna direttamente sulla ragazza. La ascolto mentre mi dice che è un'intelligenza artificiale creata da Alexander Isaac Midway. In particolare mi colpiscono le parole "AI-M175" e "Stazione Midway", ormai era chiaro. Non sapevo molto ma avevo ben inquadrato l'identità di chi avevo di fronte. "Stazione Midway... Deep Space Three, giusto? Non avevate avuto anche voi problemi laggiù?" La mia è più una richiesta di conferma che altro... "Cavolo ma questo corpo è fatto davvero bene!" ed ecco che in men che non si dica mi trasformo da capitano di stazione a capitan ovvio. Uno dei miei precedenti ospiti era stato ingegnere e aveva anche lavorato per qualche anno nel campo della robotica antropomorfa, ecco spiegato l'entusiasmo che provo per quella macchina.

Il mettere le mani avanti da parte di Midway però mi coglie impreparato. Perché ha voluto specificare che non è colpa sua tutto quello che sta succedendo? Non penso che una ex AI di una base stellare rischierebbe di comprometterne un'altra... Non è che ora funziona male anche lei?
"Mi devo scusare signorina Midway..." mi fermo qualche secondo "E' corretto chiamarla signorina? Non è che devo usare qualche altro appellativo?" chiede del tutto innocentemente e con genuino interesse verso ciò che la ragazza/macchina potrebbe provare. "Probabilmente pensavo fosse una spia Romulana o qualcosa del genere..." finisco con una risatina che cerca di stemperare la situazione "Sa, mi è sembrata strana come situazione, tutto qui".