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TFB Missione sulla Luna: Ufficio dell'Ammiraglio di Flotta John Ruthven - Versione stampabile

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Missione sulla Luna: Ufficio dell'Ammiraglio di Flotta John Ruthven - Master - 23-10-2011

John Ruthven

Human

Terra, San Francisco
Quartier Generale della Flotta Stellare
Ufficio dell'Ammiraglio di Flotta John Ruthven


La situazione gli era evidentemente sfuggita di mano. La sua decisione di chiedere al capitano Harris di dare una mano al capitano Suder si era rilevata controproducente... e non perché i due non fossero qualificati per la missione, ma perché vedevano le cose in maniera differente... e perché mettere due capitani su una nave sola significava soltanto creare una lotta per il potere. Quindi, John era consapevole che quello era stato un suo errore... uno dei tanti, in effetti. Anche imprigionare Emil Sheppard non aveva avuto i risultati desiderati: era riuscito a rallentare la Sezione 31, questo è vero, ma non a fermarla. E ora si ritrovava con un generale klingon sparito nel nulla e i dati del sistema di sicurezza della base lunare incriminata completamente cancellati. Non c'era modo di sapere cosa fosse successo su quella base, poiché Sheppard era stato attento a non lasciare tracce... e le poche recuperate bastavano esclusivamente per capire che lui centrava qualcosa con la sparizione dell'ufficiale klingon. E, sicuramente, non sarebbero bastate per salvare lui, John Ruthven, dall'ingiusta accusa di traffico illegale di cristalli di dilitio. Nemmeno il tempo di liberare Emil Sheppard, e la Sezione 31 era riuscita ad incastrare l'ammiraglio di flotta che aveva osato affrontarla. Era quasi scoccante vedere come la Sezione 31 fosse organizzata, nonostante tutti gli errori che Emil Sheppard e i suoi sottoposti erano in grado di fare durante una loro missione.

Visto la situazione critica, il Comando non aveva ancora preso provvedimenti contro di lui, ma John sospettava che questo sarebbe accaduto molto presto. Se volevano tenersi buona la Sezione 31 e fare in modo che collaborasse per non far scoppiare una guerra o per limitarne la portata, gli ammiragli del Comando di Flotta sarebbero dovuti scendere a compromessi. Se la Sezione 31 voleva vendicarsi di un ammiraglio di flotta, con ogni probabilità, glielo avrebbero permesso. E questo non perché fossero tutti corrotti, ma semplicemente perché sarebbe stata la cosa migliore per la Federazione. Sacrificare uno per salvarne molti. Un modo di fare non tanto diverso da quello della Sezione 31, in effetti, ma c'era un motivo per cui essa era stata creata. Era l'organizzazione che si sporcava le mani, mentre gli ammiragli rimanevano a guardare, facendo finta di non saperne niente.

Ma ora John non aveva tempo di pensare al grosso guaio in cui era finito, poiché il capitano Korinna Suder aveva chiesto di poter parlare con qualcuno del Comando di Flotta di quello che era successo sulla Essex. Essendo, almeno in parte, colpevole di quello che era accaduto, gli era stato detto chiaro e tondo che se ne sarebbe occupato lui. Sarebbe stato lui ad ascoltare le lamentele della betazoide... per quanto John stesso non sapesse quanta influenza avrebbe avuto nel caso il capitano Suder fosse stata in grado di fornirgli informazioni importanti per la sicurezza della Federazione. Ma, teoricamente, il suo conoscente Andrés Méndez, il rappresentante della Terra Unita nel Consiglio Federale, sarebbe stato disposto ad ascoltarlo... anche nel caso gli fosse già giunta voce del traffico illegale in cui, a quanto pare, John Ruthven aveva avuto un ruolo importante.

L'ingresso della betazoide lo distrasse dai suoi pensieri, riportando la sua attenzione sul qui e sull'ora. "Benvenuta, capitano Suder." Disse. "Si sieda pure." Continuò, indicando con una mano la sedia di fronte alla scrivania... e, quindi, di fronte a quella in cui era seduto lui.



RE: Ufficio dell'Ammiraglio di Flotta John Ruthven - Master - 02-01-2012

John Ruthven

Human

Le affermazioni della betazoide erano state davvero preoccupanti. Se quello che aveva riferito era vero, allora il capitano Harris avrebbe potuto essere manovrato dai klingon. Un klingon dalle capacità di un betazoide... è assurdo. Pensò per l'ennesima volta da quando Korinna Suder era uscita dal suo ufficio. Ruthven era rimasto evidentemente scioccato dalla possibilità che i klingon potessero manovrare come preferissero un ufficiale di flotta. Se era veramente così, allora anche il Consiglio Federale era in pericolo: Alexander Davis avrebbe potuto obbligare mentalmente qualche consigliere ad approvare l'alleanza con i klingon. Ma questo suo timore non l'aveva riferito al capitano Suder, preferendo tenersi per sé una simile supposizione. Alla betazoide si era limitato di riferire che avrebbe indagato sulla cosa e a ringraziarla per le preziose informazioni che gli aveva fornito. Non aveva nemmeno accennato alla possibilità che Harris fosse controllato ancor prima di accettare che Davis gli entrasse nella mente... anche se, in effetti, non sapeva nemmeno lui quando questa supposizione fosse realistica. I betazoidi non si accorgono di certe cose? Si domandò. No, probabilmente sarebbe chiedere troppo... non sono divinità, sono semplici telepati, con le loro limitazioni.

Sospirò. A quanto pare, c'era un altro problema da risolvere. Come se non ne avesse già abbastanza. Si voltò verso il terminale, aprendo una comunicazione criptata verso il Palais de la Concorde, più precisamente verso l'ufficio del Consigliere della Terra Unita. Ben presto il conosciuto volto della segretaria di Andrés Méndez comparve sul terminale.

"Ciao, Pauline. Mi puoi passare Andrés? È urgente."
"Te lo passo subito, ma prima mi devi spiegare cos'è quella storia sui cristalli di Dilitio... non è una cosa da te. L'hai fatto veramente? Ti hanno costretto?"
"Pauline, non ho tempo per parlare dei miei problemi personali. Ti basti sapere che ho pestato i piedi ad una persona importante."
"Un attimo... non è chi penso io, vero?"
"Non sono un telepate, ma sospetto che tu stia pensando alla persona giusta."
"Oh, cavolo!"
"Pauline..."
"Ok, ok, te lo passo."

Il monitor si oscurò per qualche istante, per troppi... in effetti. A quanto pare, Pauline sta raccontando il poco che ha scoperto a Andrés. Pensò, quasi esasperato, prima che la faccia preoccupata del suo amico prendesse il posto dello schermo nero con lo stemma federale.

"Ciao, John. Ti sei messo nei guai, eh!? Te l'avevo detto che non era una buona idea mettere i bastoni tra le ruote a LUI." Disse Andrés.
"Scusami, amico mio, ma non ti ho chiamato per questo. Ho il sospetto che il Consiglio possa rischiare di essere condizionato dal rappresentante klingon. Come al solito, non ho prove, ma credo che sia una minaccia di cui tener conto."