E luce fu! (Again) Un varco dimensionale si aprì nella stiva di carico 2 della nave stellare USS Voyager NCC 74656
Chiusi gli occhi, la luce era accecante. Una strana sensazione mi avvolse, poi la luce scomparve. La temperatura era cambiata, faceva molto più caldo e non sentivo più quel fresco venticello che mi ricordava tanto la terra. Aprii gli occhi, ma subito li socchiusi. Non ero più su un pianeta, era evidente. Ero tornato... E mi trovavo esattamente in ... Una stiva di carico?
Si, una stiva di carico. Provai a leggere il numero di registro dei rifornimenti medici: Tricordrazene bla bla bla destinato ad uso medico.. bla bla bla registro NCC 74656-A.
Tornato al punto di partenza! Forse era stato solo un sogno, fatto sta che ero ancora frastornato e probabilmente non del tutto cosciente. Sapevo chi ero e dov'ero nulla di più.
Ero steso per terra, praticamente inerme vicino alle casse di rifornimento. Poi vidi un'altra luce e capii di cosa si trattava. Un varco dimensionale, senza dubbio. Ma quindi non era solo un sogno, o forse semplicemente stavo ancora dormendo.

Attenzione: Allarme intruso.

La voce risuonò per tutta la stanza a seguito dell'attivazione di allarmi audiovisivi. Era il computer.
Nella stanza riuscii a scorgere un umanoide con l'uniforme, girato di spalle con un filo di voce dissi "a-aiuto...".
Svenni.

Ora che il labirinto vegetale, le sabbie mobili e via di seguito, sono scomparse, posso vedere il vero aspetto di questo luogo: una foresta carbonizzata. Una landa desolata da cui non ho la minima idea di come uscire. Faccio qualche passo e vengo presa da una strana sensazione. Che sia... Penso, speranzosa, mentre una luce mi acceca per qualche istante.

Appena torno a vedere, non sono più nella foresta. Mi trovo in un locale federale, da quanto posso capire dallo stile architettonico. Una stiva di carico di Utopia Planitia o di una delle navi a essa attraccate, molto probabilmente. In altre parole sono tornata, più o meno, nel luogo da cui sono partita. Ed è meglio che me ne vado prima che i federali mi trovino! A questo punto, la mia missione è stata di sicuro compromessa! Rifletto, mentre comincio a sentire una spossatezza preoccupante. Come uscire di qui senza essere notat...?

I miei pensieri vengono interrotti dal suono dell'allarme intruso.
Hnaev! Impreco tra me e me, mentre una voce nelle vicinanze attira la mia attenzione. Una richiesta d'aiuto. Mi volto e... Di male in peggio! Non solo mi trovo in territorio nemico, l'allarme è suonato e sono così stanca da star a mala pena in piedi, ma sono in compagnia di un federale, lo stesso denobulano che ho intravisto nel labirinto! E, nelle vicinanze, sembrerebbe esserci un'altra persona. Che fare? Aiuto il denobulano o me ne vado? Mi domando. Ma, visto che è scattato l'allarme, dubito di potermi allontanare senza essere notata. E sarebbe un comportamento sospetto. Forse è meglio recitare ancora un po'... anche se, nel caso su Utopia Planitia avessero già fatto dei controlli sulla mia identità... sarei nei guai fino al collo.

Mi avvicino al denobulano, inginocchiandomi accanto a lui. "Resista un attimo, vado a chiamare i soccors..." Affermo, prima di notare che è già svenuto. Fantastico! Ma la recita non è sprecata: l'altro federale dovrebbe aver sentito... e - come direbbero i terrestri - mi si è appena accesa una lampadina. Proverò ad uscire da questa stiva e, nel caso venissi fermata, potrei sempre dire che stavo cercando aiuto per lui. Anche se, con l'allarme attivo, teoricamente i soccorsi dovrebbero arrivare da sé... beh... più che ufficiali medici arriveranno addetti alla sicurezza, quindi... vediamo se la porta si apre. Mi alzo, localizzando in breve tempo l'uscita dalla stiva e dirigendomi verso di essa.

Ero occupata a fare l'inventario delle riserve mediche, tra poco mi avrebbe raggiunto un collega per aiutarmi. Erano circa 10 minuti che ero li dentro, e mi ero appena ambientata. Le stive di carico mi davano una strana sensazione, erano buie e cupe.
Nel pieno del mio lavoro venni distratta da una forte luce proveniente da dietro di me. Una luce non funzionante? Chiesi tra me e me... No, impossibile mi detti risposta da sola...
E nel frattempo che pensavo ecco di nuovo quella luce.
Subito dopo mi parve di sentire una voce debole: 'a-aiuto'... Cosa diavolo succede?
Mi girai di scatto e vidi un denobulano della flotta e un'aliena, vulcaniana a prima vista...

Attenzione: Allarme intruso.

Cosa? Bene! Ci mancava solo questo! Quindi velocemente presi un phaser dallo scomparto di emergenza e lo puntai sulla vulcaniana. Ero spaventata, il cuore in gola. La porta non si era aperta, probabilmente si erano teletrasportati...
Chi sei? Chiesi decisa, tenendo di mira la donna.
Da dove vieni e cosa diavolo è successo...

Non faccio nemmeno in tempo ad avvicinarmi alla porta che l'ufficiale presente nella stiva mi ferma, puntandomi contro un phaser. E io, ovviamente, sono disarmata. Penso, trattenendo a stento un'imprecazione.

"Sono il guardiamarina T'Pau." Rispondo alla sua domanda, usando lo stesso nome vulcaniano che ho utilizzato nel labirinto vegetale e cercando di sembrare calma e imperturbabile... come una vera vulcaniana, quando - in realtà - vorrei solo andarmene di filata mettendo K.O. lei e chiunque mi si metta in mezzo ai piedi. Idea inattuabile, purtroppo. "Per quanto riguarda da dove vengo e come sono finita qui la risposta è più complessa, visto che - potrei dire - la situazione in cui mi sono trovata sfiora i limiti della logica. Ma una spiegazione semplicistica potrebbe essere questa: io e il denobulano qui presente siamo stati rapiti da una specie aliena sconosciuta e poi, per qualche motivo sconosciuto, siamo stati lasciati andare. Quindi, per quanto io lodi la sua prontezza d'animo, quello che ci servirebbe in questo momento sarebbe un aiuto medico." E non un phaser puntato contro... Completo tra me e me, decidendo che è meglio non sottolineare la cosa. E maledicendo la stanchezza che provo. Calma e sangue freddo, Dhivael. Mi dico. Ora non puoi riposarti né abbassare la guardia... altrimenti dovrai farti uccidere. Perché ne andrebbe del tuo onore se venissi catturata viva.

Rapiti? Alieni sconosciuti? Beeene! Pensai. Questa è andata fuori di testa! Aggiunse sempre nella sua mente. Potrebbero essere degli infiltrati! Infondo questo progetto potrebbe far gola al dominio, ai romulani e chissà, magari anche ai ferenghi... Che guaio! Ma perchè ho la sfiga di avere sempre le assegnazioni più semplici? Domanda tra se e se ironicamente.
Resti ferma li dove si trova. Quest'area è riservata, sappiate che subirete dei controlli, probabilmente verrete interrogati. Dopo aver constatato che il denobulano è svenuto si rivolge al guardiamarina T'Pau. Guardiamarina, mani ben in vista e rimanga ferma dov'è!
Mantenendo lo sguardo fisso sulla donna, e il phaser puntato, sfiora il comunicatore con la mano sinistra... Capo Shwazer a sicurezza, allarme intruso in stiva di carico 2! Esclama con tono sicuro e deciso.

Hnaev! Impreco tra me e me in romulano, mentre una sfilza di insulti mi passa per la mente ormai stanca. Maledetta hevam [umano/a (insulto)], perché non vuoi darmi il beneficio del dubbio? Fvadt [dannazione]! Non posso permettermi di venire interrogata!

Alzo leggermente le mani, lasciandole ben in vista. In questo momento posso soltanto collaborare e aspettare il momento giusto per fare la mia mossa. Una mossa che, forse, comincia a delinearsi nella mia mente. La domanda, però, è: Il denobulano è armato? Perché se lo fosse...

"Nessun problema: non ho nulla da nascondere... anzi, come membro della flotta quello che più desidero in questo momento è scoprire cosa ci è successo e come siamo arrivati qui." Mento, sperando di apparire sincera e... vulcaniana. "E, se fosse possibile, controllare le condizioni del nostro collega." Aggiungo, tentando il tutto per tutto ed indicando con un cenno il denobulano. "A quanto ho capito, ci vorrà un po' prima che lo staff medico ci raggiunga." E pochissimo perché arrivi quello addetto alla sicurezza. Mi ritrovo a pensare. Se non riesco a recuperare l'eventuale phaser del denobulano dovrò tentare di fronteggiarla o di sfuggirle disarmata. In ogni caso, devo agire prima dell'arrivo della sicurezza.

Riaprii gli occhi, il mio sguardo era ancora fermo sul carico da cui avevo letto il numero di registro della nave... NCC 74656-A.
Spostai lo sguardo e vidi la vulcaniana parlare verso l'altra parte della stanza... Voltai la testa e cercai di alzarmi.... Avendo sentito che la vulcaniana parlava del mio stato di salute la tranquillizzai.
Tranquilla, io sto bene, lei? Le chiesi, poi mi alzai e mi ressi ai container vicini a me. Cercai di capire di che grado fosse la donna bionda davanti a noi, quando capii cercai di capire bene...
Capo, stia tranquilla, sono il capo ingegnere... Comandante Phlox! Non so come siamo arrivati qui, nè come!
In quel momento persi l'equilibrio, mi venne un capogiro
Non mi sento per niente bene, forse è meglio se andiamo in infermeria, poi faremo rapporto al capitano....
Poi mi rivolsi alla vulcaniana
Lei! Anche lei si trovava dove mi trovavo io? Non l'ho vista... Ma c'era un sacco di gente quindi....

Il risveglio del denobulano non mi fa per niente piacere. Cerco di nascondere la delusione e la rabbia che questo fatto e le sue parole hanno scatenato in me, e mi sforzo di non lanciare uno sguardo in direzione del capo e soprattutto del suo phaser, limitandomi a rispondere al mio... collega, per così dire. "Ritengo di non avere nulla che un po' di riposo non possa curare, ma sarebbe logico che mi sottoponessi a un controllo medico." Commento, con tutto l'autocontrollo che posseggo.

Quando il denobulano perde l'equilibrio ne approfitto per avvicinarmi a lui, lasciando le mani ben in vista in modo che una certa persona non inizi - a buon ragione, per di più - a spararmi, e commento alle sue parole: "Concordo. Ha bisogno di aiuto?" Poi continuo, lanciando un'occhiata di sfuggita al capo e rispondendo alla domanda del denobulano. "Suppongo di sì, comandante. Visto che siamo entrambi comparsi, per così dire, dal nulla in questa stiva, mi permetto di supporre che anche lei si trovasse nel labirinto floreale. O sbaglio?" In effetti, sono certa al cento per cento che lui si trovasse in quel luogo, avendolo visto di sfuggita nella radura iniziale. Ma sarebbe sospetto se rivelassi di essergli stato alla larga volontariamente... è sicuramente meglio che io finga di non averlo proprio notato.

Si, mi trovavo anche io nel labirinto floreale.
Sospirai e guardai prima la vulcaniana e poi il capo che continuava a puntarci il phaser addosso...
Chiusi gli occhi e cercai di resistere a un forte dolore proveniente dalla gamba...
Spero solo che la sicurezza arrivi presto... Dissi senza rivolgermi a qualcuno in particolare.

Durante la permanenza in quel luogo misterioso erano accadute molte cose, ma è come se avessi avuto un vuoto nella mente, ricordavo il labirinto floreale di cui parla il guardiamarina T'Pau, ma dopo deve essere successo qualcosa di cui io non ricordo nulla. La ferita che ho alla gamba, come me la ero procurata?
In quel momento in ogni caso le mie priorità erano diverse. Cercare di convincere che sono davvero il capo ingegnere Feezal Phlox e che non ero un impostore, ed evitare di farmi spedire alla corte marziale. Mi stavo trattenendo dall'insultare quel dannato capo che mentre io soffrivo come un cane mi continuava a puntare quel phaser contro...