Missione sulla Luna: Una missione per la U.S.S. Essex -
Master - 27-04-2011
Seduto nel suo ufficio nel Quartier Generale della Flotta stellare, l'ammiraglio Ruthven rifletteva sul da farsi. Come concordato col Comando, doveva contattare la U.S.S. Essex per chiedere al suo promettente capitano e al suo equipaggio di aiutare il capitano Korinna Suder nella missione seclar nove sulla Luna. Ma lui aveva il brutto sospetto che contattare la Essex non sarebbe bastato. Non conosceva personalmente l'ammiraglio Sheppard, ma da quanto aveva letto nel suo fascicolo e scoperto chiedendo all'Intelligence di Flotta, non si sarebbe messo da parte solamente perché il suo ufficiale medico capo l'aveva tolto temporaneamente dal servizio attivo. Emil Sheppard, il capo della Sezione 31, avrebbe sicuramente combinato qualcosa e Ruthven non voleva restare a vedere.
"Credo proprio che dovrò intervenire personalmente." Rifletté ad alta voce, quasi senza rendersene conto, ma completò la frase mentalmente, anche perché non poteva essere sicuro che non ci fossero 'cimici' della Sezione 31 anche nel suo ufficio. Nel caso Sheppard desse problemi lo metterò agli arresti, non mi interessa se è una delle persone più potenti della Federazione. Ma non è il momento di pensare a questo: ora devo contattare il capitano Harris.
Premette dei tasti sul suo terminal, aprendo una chiamata verso la U.S.S. Essex, nave che stava ritornando verso la Terra dopo una missione quinquennale. Una chiamata codificata in modo tale che non potesse essere facilmente intercettata e in modo che il computer della nave la passasse direttamente al capitano, come riservata, senza l'intervento di intermediari.
RE: Una missione per la U.S.S. Essex - Egghy - 27-04-2011
Edward Alan Harris
Augmented Human
Edward era comodamente seduto sulla sedia della scrivania del suo alloggio, ripensava alla sua vita, a tutto quello che gli era accaduto, specialmente negli ultimi dodici anni.
Molte cose, molti avvenimenti avevano scosso la sua vita. Ricordava come se fosse ieri il giorno in cui, dodici anni prima appunto, aveva saputo della morte del padre.
Certo, normalmente un padre era una figura importante per un figlio, ma da quando Edward aveva saputo che Duncan stesso, per ordine della Sezione 31, era arrivato a svolgere esperimenti sul proprio figlio, aveva cominciato a considerarlo come morto. Una cosa brutta da dire o pensare, il padre che si era prodigato per far avere al figlio l'istruzione migliore di tutte e che si era visto rinnegato proprio da quello stesso figlio che gli doveva tutto.
Non ci aveva pensato più di tanto e si era gettato sugli studi per diventare Capitano. Suo padre che gli aveva detto che senza il suo aiuto non sarebbe diventato importante...
Eccolo, il momento in cui l'Ammiraglio aveva chiamato il suo nome. Si era alzato, aveva raggiunto l'individuo che deteneva un grado importantissimo per la Flotta Stellare e che l'aveva nominato Capitano.
Poi aveva assunto il comando della Essex, Classe Constitution, al suo primo incarico. Nuova di zecca, vivere sulla Essex gli era sembrato come iniziare una nuova vita, una vita in cui non c'erano i genitori, c'era solo lui che viveva di scelte e conseguenze.
La missione era quinquennale e nel 2258, mentre si avvicinava all'Earth Spacedock, ricevette l'ordine di raggiungere la flotta principale nel Sistema Laurenziano contro i Romulani. Quanto mai lo fece!
Seppe poi che l'Alto Comando, considerata l'assenza della flotta, aveva inviato delle astronavi piene di cadetti in soccorso dei Vulcaniani, che avevano problemi. Tutte le navi, eccetto uno, furono distrutte da un'astronave, la Narada, comandata da un Romulano e dotata di un forte arsenale offensivo.
Subito molte dicerie si erano sparse per la Federazione, ma Edward sapeva che la verità era che la Narada era venuta dal futuro apposta per distruggere Vulcano.
Ma la vera notizia, quel giorno, era stata la distruzione della Farragut. La Farragut, la nave comandata da sua madre.
Aveva sempre avuto una grande stima per lei, un ottimo Capitano, ma che non aveva potuto far niente per cavarsela contro una nave più grande e più potente.
Stava per dare ordine di raggiungere l'orbita di Vulcano, ormai distrutto, quando aveva capito che quel gesto l'avrebbe fatto degradare, non gli avrebbero più dato un comando e forse l'avrebbero espulso direttamente dalla Flotta Stellare. Non era quello che voleva quindi era stato costretto a seguire gli ordini.
Quando finalmente rientrò, seppe della vittoria del Capitano Kirk, subentrato a Pike al comando dell'Enterprise, e della distruzione della Narada. Grazie ai suoi contatti aveva anche avuto accesso al rapporto di Kirk, che aveva confermato la sua teoria: la Narada e il suo Capitano, Nero, erano venuti dal futuro, un futuro in cui la Federazione era una grande potenza, per vendicare la distruzione del Romulus del suo tempo perchè un Vulcaniano, Spock, nel suo tempo gli aveva garantito la salvezza di Romulus.
Una sola nave aveva distrutto cinque delle migliori navi della Federazione. Se anche la Essex fosse stata lì, sarebbe stata sicuramente distrutta e la carriera di Edward si sarebbe interrotta bruscamente.
Per fortuna invece aveva ponderato le sue priorità, diventare Ammiraglio era più importante che salvare la madre.
Ma ora la domanda era una sola: come aveva fatto quel Kirk, a sconfiggere la Narada, astronave proveniente dal futuro, da solo con l'Enterprise? Il rapporto avrebbe dato la risposta, ma Edward voleva saperla da Kirk stesso, voleva conoscerlo.
Ma un'altra volta i suoi piani erano stati stravolti dal Comando, che gli aveva assegnato una missione triennale.
Ora quella missione stava per finire, mancava poco per raggiungere Earth Spacedock. Un suono molto, troppo familiare interruppe i pensieri di Edward. Schiacciò un pulsante del monitor che c'era di fronte a lui aprendo il canale.
RE: Una missione per la U.S.S. Essex -
Master - 28-04-2011
Il volto del capitano Harris comparve presto sul terminale. L'ammiraglio non poté fare a meno di chiedersi cosa passasse in quell'istante per la mente di Edward Harris. Una cosa, però, era certa: una chiamata dal Comando di Flotta poteva significare solo 'problemi da risolvere'.
"Salve capitano Harris." Iniziò, senza preoccuparsi di quanto un 'salve' avrebbe potuto sembrare banale sulla bocca di un ammiraglio di flotta. Ma questa non era di certo una novità: Ruthven aveva sempre preferito andare direttamente al punto, senza girarci intorno con discorsi che sarebbero stati ammirati dagli stessi antichi retori greci, come invece sembravano amar fare alcuni dei suoi colleghi al Comando. "Il mio nome è John Ruthven." Continuò, presentandosi, senza però fare cenni al suo grado, ben visibile dalla sua uniforme. "La chiamo perché avremmo bisogno dell'intervento della sua nave e del suo equipaggio in una missione molto delicata. Prima di darle ulteriori informazioni, la avviso che si tratterebbe di una missione seclar nove, e di conseguenza sarebbe meglio che venissero limitate le persone a conoscenza di quello che sta succedendo."
Per quanto l'ammiraglio stesse cercando di non mettere particolari emozioni nelle sue parole, non poté fare a meno di sottolineare il 'sarebbe meglio' con un tono quasi esasperato. Per quanto fosse stato lo stesso Emil Sheppard a definire la missione come seclar nove, era stato lui stesso la causa principale del preoccupante diffondersi delle informazioni. Lui e Claire Mayfair, una sua sottoposta che aveva avuto il coraggio di spacciarsi per un'agente dell'intelligence di Flotta.
RE: Una missione per la U.S.S. Essex - Egghy - 28-04-2011
Edward Alan Harris
Augmented Human
Nel monitor comparve un uomo, dalla divisa Edward riconobbe l'Ammiraglio di Flotta, il grado che un giorno avrebbe ricoperto anche lui.
Erano otto anni che faceva avanti e indietro per lo spazio, non poteva prendersi una pausa? No, perchè se il Comando gli rifilava missioni importanti, lo riteneva un Capitano valido.
L'Ammiraglio si chiamava John Ruthven. Edward ne aveva sentito parlare, ovviamente, ma non aveva mai avuto il piacere di conoscerlo.
Aspettò che Ruthven finisse di parlare, memorizzò ed elaborò le informazioni fornitegli e alla fine parlò tranquillo. Ammiraglio, non deve dubitare di me. Tuttavia, tra me e il mio equipaggio esiste un rapporto di reciproca fiducia. Sono otto anni che lavoriamo insieme e non ho quasi mai avuto problemi con alcun ufficiale, ma come lei sicuramente saprà, l'ammutinamento è sempre alle porte, come un entità aliena pronta a controllare le menti del mio equipaggio. Per evitarlo, non bisogna mai tenere nascosto nulla alle persone con cui si lavora. Quello che mi dirà quindi io lo dirò al mio equipaggio, ma le assicuro che la nostra missione, anche quando sarà conclusa, rimarrà segreta.
La missione che gli stava per essere affidata era molto delicata, ma quanto esattamente? Cosa doveva fare? Trattare con i Klingon? I Romulani?
Quale sarebbe stata la missione, Edward ci avrebbe messo tutto sè stesso per portarla a termine secondo le istruzioni.
Ora mi dica, Ammiraglio. In cosa consisterebbe questa missione? Chi altri è coinvolto? E soprattutto, chi le ha attribuito il grado di seclar nove?
La risposta all'ultima domanda sarebbe stata di vitale importanza. Conoscendo la maggior parte dei membri importanti della Flotta Stellare, Edward, una volta ottenuto il nome della persona che aveva attribuito alla missione quel grado, avrebbe saputo se la missione era veramente importante, delicata ed urgente.
RE: Una missione per la U.S.S. Essex -
Master - 28-04-2011
"In un'altra situazione le vieterei assolutamente di riferire qualsiasi informazione riguardante questa missione al suo equipaggio, tranne per quanto riguarda gli ufficiali di più alto grado e di cui lei si fida di più." Furono le parole dell'ammiraglio. "Ma, visto come è stato portato avanti fino ad adesso il problema, non ritengo che cambierebbe molto se alcune informazioni venissero rilevate, anche perché il personale della Flotta a conoscenza della situazione sembra allargarsi a macchia d'olio. A questo punto bisogna intervenire il prima possibile. Le chiedo soltanto di rivelare lo stretto necessario e nulla di più."
"Il grado seclar nove è stato attribuito dall'ammiraglio Emil Sheppard, il 'capitano' della U.S.S. Constellation." Continuò Ruthven, senza sapere esattamente quanto il suo interlocutore sapesse sul capo della Sezione 31. "Su di lui posso solo dirle che ha cercato di portare a termine la missione a modo suo, e i risultati... non sono stati soddisfacenti. Ma sembra essersi preso qualcosa, quindi il suo ufficiale medico è stato così gentile da toglierlo temporaneamente dal servizio attivo." Non poté evitare che un leggero sarcasmo trasparisse dalle sue parole, nell'ultima frase. In effetti, quando aveva sentito che Sheppard non era più a capo della missione, gli era venuta voglia di stappare una bottiglia di champagne.
"Una certa organizzazione" Proseguì, rimanendo volutamente vago. Dopotutto, non aveva la minima intenzione di mettere in mezzo l'Intelligence in qualcosa in cui non centrava nulla, e non poteva nemmeno ammettere che la Sezione 31 esisteva davvero. "ha scoperto qualcosa di interessante su una base posizionata sulla Luna terrestre. A quanto pare, è possibile che sia controllata dai klingon e che in essa stia venendo costruita un'arma in grado di colpire la Terra, magari lo stesso Quartier Generale della Flotta. Emil Sheppard aveva intenzione di indagare col suo equipaggio, ma la sua nave ha avuto un'avaria. Di conseguenza il Comando ha pensato di contattare lei, in modo che la U.S.S. Essex potesse offrire appoggio al primo ufficiale Korinna Suder e all'equipaggio della Constellation. Nonostante io non mi fidi molto dell'organizzazione che ci ha fornito queste informazioni, non si può certo dire che i loro agenti non siano bravi nel loro mestiere. Di conseguenza, sarebbe una buona idea avere una nave pronta ad intervenire nel caso le cose si mettessero male."
"La sua, dunque, sarebbe una missione di supporto. A capo della missione ci sarà il capitano Korinna Suder. Le e il capitano Suder sceglierete i membri per formare delle squadre di esplorazione, che si fingeranno delle squadre scientifiche e tecniche, in modo da controllare quale è la reale situazione all'interno della base. In ogni caso, le sto inviando tutte le informazioni necessarie."
RE: Una missione per la U.S.S. Essex - Egghy - 28-04-2011
Edward Alan Harris
Augmented Human
Edward ascoltò le parole dell'Ammiraglio Ruthven con le mani congiunte sotto al mento. Quando egli finì di parlare, sul volto del Capitano comparve un leggero sorriso.
Ammiraglio, so dell'esistenza della Sezione 31 e conosco i quoi metodi. Fece una pausa e lasciò volutamente soppesare le sue parole. Poi riprese, calmo, diretto, autorevole. Mio padre ne faceva parte ed è arrivato a fare esperimenti sul suo stesso figlio pur di seguire gli ordini.
Riflettè sulle parole dell'Ammiraglio. Dunque Emil Sheppard, l'uomo di cui ho spesso sentito parlare, è il Capo della Sezione 31.
Ad Edward non piaceva la Sezione 31 per via del padre e di conseguenza non gli piaceva Sheppard, e questo nemmeno a Ruthven. Una cosa in comune.
La base sulla Luna potrebbe essere controllata dai Klingon...le informazioni sono della Sezione 31 quindi devono essere per forza vere, o sbaglio? Io non credo...se i Klingon fossero arrivati fino al nostro satellite ce ne saremmo accorti.
Forse Sheppard era stato rilevato dall'ufficiale medico della Constellation perchè in preda ad allucinazione, oppure a paranoia, e sulla Luna non c'era nessun Klingon. Del resto Sheppard stava andando ad indagare quando aveva avuto problemi...forse la missione sarebbe finita ancor prima di iniziare.
Che tipo di danni ha riportato la Constellation? Edward conosceva quella nave, classe Constitution e quasi identica alla Essex.
Un'altra domanda sorse nella mente di Edward. Dov'è adesso Emil Sheppard? Vi consiglio di tenerlo sotto stretto controllo prima che faccia altri danni o causi altri problemi.
Poi il Capitano riflettè ancora una volta sulla missione: una missione di supporto. Raggiungere la Constellation, attualmente sotto il comando di Korinna Suder e controllare che sulla Luna era tutto a posto. Conosceva Korinna, di vista ovviamente, anche lei aveva frequentato l'Accademia e aveva solo tre anni in meno di Edward. Una bella ragazza, se mi ricordo bene...Betazoide, tra l'altro.
Edward si riportò sulla terra e si rivolse nuovamente all'Ammiraglio. D'accordo, Ammiraglio, seguirò i Vostri ordini. Io tra pochi istanti avrei raggiunto Earth Spacedock, ma dov è in questo momento la Constellation?
RE: Una missione per la U.S.S. Essex -
Master - 30-04-2011
Le parole del capitano sulla Sezione 31 non poterono che fare piacere all'ammiraglio. Conosceva già parte della storia del suo interlocutore, ma non per questo era certo delle sue conoscenze su Sheppard e la sua organizzazione.
"Sezione 31?" Esclamò comunque, sbattendo gli occhi come perplesso. "Non ne ho mai sentito parlare." La sua recita sarebbe stata quasi perfetta se non avesse sorriso leggermente, come per dire 'sì, ha perfettamente ragione, ma io non posso ammetterlo'. Dopotutto, la politica del Comando di Flotta sulla Sezione 31 era quella di negare assolutamente la sua esistenza. "La sua obbiezione è valida, capitano: risulta anche a me difficile credere che i klingon siano arrivati a un passo dalla Terra senza che noi ce ne accorgessimo. Ma non possiamo escludere questa possibilità. Non possiamo essere certi al cento per cento dell'efficacia della sorveglianza della nostra Flotta: è praticamente impossibile controllare ogni nave che entra nel settore 001 e se lo facessimo, probabilmente, riceveremo così tante lamentele da essere costretti a smettere."
"Lei è a conoscenza delle ricerche del professor Alexander Midway sulle A.I.? Sicuramente avrà sentito qualcosa, visto che lui potrebbe essere definito la star di questi anni. Attualmente ci sono due installazioni della Flotta progettate per funzionare con l'ausilio di un'intelligenza artificiale." In realtà, all'ammiraglio questo non piaceva per niente. Per quanto ritenesse il professor Midway un genio, non era per niente favorevole all'utilizzo delle sue A.I. sulle navi e sulle stazioni spaziali. Era come dare alla Sezione 31 o a qualsiasi altro hacker il controllo di alcune installazioni. "Una è Deep Space Three, conosciuta anche come Stazione Midway, l'altra è la U.S.S. Constellation. Per qualche errore di progettazione o di installazione, l'I.A. della Constellation non è attualmente funzionante. A quanto pare, durante il tragitto dalla Stazione Midway a Earth Spacedock, Sheppard ha tentato di avviarla, ma il suo malfunzionamento ha provocato dei gravi danni alla nave." Evitò di parlare dell'occultamento illegale difettoso che lo stesso Sheppard aveva fatto installare sulla sua nave e dei danni che anch'esso aveva provocato. Solo quello sarebbe bastato a mandare Sheppard alla corte marziale... in altre circostanze. Con parte del Comando - volente o nolente - dalla sua parte, Sheppard era intoccabile. Cosa che mandava in bestia l'ammiraglio Ruthven.
"La Constellation è attualmente su Earth Spacedock, esattamente come Emil Sheppard. Ma non si preoccupi, mi occuperò io stesso di controllare le azioni dell'ammiraglio. La Essex ha l'ordine di proseguire il proprio viaggio verso Earth Spacedock come era già previsto. Una volta giunto sulla stazione, lei verrà messo in contatto col capitano Suder."
RE: Una missione per la U.S.S. Essex - Egghy - 01-05-2011
Edward Alan Harris
Augmented Human
Edward capì al volo che l'Ammiraglio non poteva parlare della Sezione 31 ma in compenso ne aveva confermato tacitamente l'esistenza. Quindi dovremo andare sulla Luna, fare un giro turistico e tornare a casa. Non credo ci siano Klingon sul nostro satellite.
Conosco di fama il Professor Midway, ma nutro forte sospetto riguardo le A.I. così come lui le ha concepite. E l'episodio successo a bordo della Constellation ne conferma l'inaffidabilità. Se fossi in voi terrei d'occhio anche la Stazione Midway.
Questo Sheppard ha causato più danni che altro...sono felice che ora abbia perso il comando della missione!
Fortunatamente la Constellation era già a Deep Space One quindi a pochi minuti da loro. D'accordo, Ammiraglio. è stato un piacere conocerla e la ringrazio per tutte le informazioni che mi ha fornito.
Poi Edward schiacciò un altro tasto sul monitor e si mise in comunicazione con tutta la nave, con ogni singolo settore. Il suo volto sarebbe apparso su ogni monitor sparso per la Essex così che tutti sapessero.
Quì parla il Capitano Harris. L'Alto Comando mi ha appena affidato una missione. Rientreremo a Deep Space One come previsto, ma ripartiremo poco dopo. Già si immaginava le facce dei suoi ufficiali e dell'equipaggio. Erano nello spazio da tre anni, tutti avrebbero voluto vedere la propria famiglia, gli amici, i partner. Lo so che tutti avevate già escogitato piani per quando saremmo rientrati, ma ne va della sicurezza della Terra. Il Comando teme che una base federale sulla Luna sia controllata dai Klingon. Dovremo accertare la loro presenza. Il nostro compito sarà supportare la USS Constellation e successivamente sceglierò delle persone che, travestiti da scienziati o tecnici, dovranno entrare nella suddetta stazione e controllare la situazione.
Aveva omesso qualche parola, i problemi della Constellation, la Sezione 31 ed Emil Sheppard e la presunta costruzione da parte dei Klingon di un'arma in grado di colpire la Terra.
RE: Una missione per la U.S.S. Essex -
Master - 04-05-2011
L'ammiraglio non poteva che essere d'accordo sulle affermazioni del capitano riguardo l'inaffidabilità delle intelligenze artificiali. Devo riuscire a trovare il modo di far spegnere la Midway. L'I.A. della Constellation, dopo questo incidente, rimarrà spenta per molto tempo, me ne assicurerò io stesso, ma non so proprio che pesci pigliare per bloccare quella della Midway. Pensò, un poco depresso dalla mole dei problemi che avrebbe voluto risolvere. Fino ad adesso si è comportata egregiamente. Ma l'incidente della Constellation potrebbe servirmi per dimostrare la pericolosità della Midway. Sempre che il suo creatore non riesca a salvare brillantemente la sua 'piccolina', dopotutto... tecnicamente, l'I.A. della Constellation non è stata creata da lui, ma dalla sezione 31.
"Il piacere è stato mio." Rispose, alle parole di Harris, convintissimo di questo punto. Dopotutto, questa conversazione gli aveva permesso di assicurarsi che il capitano Harris non era di certo dalla parte della Sezione 31, e di conseguenza sarebbe stato un possibile alleato nel caso lui avesse trovato il modo di colpire il cuore di quell'organizzazione. "Arrivederci capitano, magari ci incontreremo su Earth Spacedock."
E, con questo, chiuse la comunicazione. Dopotutto non poteva perdersi in chiacchiere, aveva una cosa da fare: fermare un certo ammiraglio che di certo stava combinando qualcosa su Earth Spacedock.
RE: Una missione per la U.S.S. Essex - Egghy - 04-05-2011
Edward Alan Harris
Augmented Human
Congelata la conversazione con l'Ammiraglio Ruthven, Edward uscì dalla sua cabina e percorse la distanza che l'avrebbe condotto al turboascensore, da lì, salì in plancia.
La voce del Comandante che diceva "Capitano in plancia" gli suonò familiare e gradevole alle orecchie. Riposo, Signori.
Andò a sedersi sul sedile di comando e guardò lo schermo davanti a sè. Deep Space One era lì, davanti a loro. Ingrandire sulla Constellation e chiedere al Comando della Base un molo vicino ad essa.
Edward ripensò alla precedente conversazione mentre il timoniere avvicinava la Essex al molo designato. L'Ammiraglio Ruthven. Un brav'uomo a quanto pare. Non gli piace la Sezione 31, strano, pensavo che ai gradi alti approvassero i loro metodi. è comunque un'organizzazione che deve proteggere la Federazione. Spero di incontrarlo o averci ancora a che fare, la sua conoscenza potrebbe causare effetti positivi, magari anche per la mia carriera.
Alle parole "siamo agganciati, Signore", Edward si alzò Ottimo, Andrews. E cominciò a camminare per la plancia. Ora devo solo aspettare che mi mettano in contatto con Korinna Suder.