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TFB Una tranquilla sera sull'Enterprise
#1

Leonard McCoy

Human

Mi trovavo nell'infermeria dell'Enterprise quella sera, intento a finire di controllare l'ultimo macchinario... era stata una giornata particolarmente tranquilla, e avevo deciso di visionare gli strumenti medici a mia disposizione, più per passare il tempo che per un vero controllo tecnico. Con piacere constatai che tutta la strumentazione era a posto ed efficiente, e che in un modo o nell'altro ero riuscito a far passare del tempo senza annoiarmi. Lentamente mi spostai verso la sedia, dove mi sedetti per lasciarmi andare a pensieri e ricordi... Certamente gli avvenimenti caotici di qualche anno fa avevano scosso non solo il mio spirito, ma l'intera federazione... senza contare i pochi Vulcaniani sopravvissuti alla catastrofe che li ha resi orfani del loro stesso pianeta. Fortunatamente ciò che seguì quegli eventi fu quiete e pace, e forse troppa tranquillità... Non mi sarebbe dispiaciuta una missione, tanto per cambiare. Con la stessa tranquillità con cui mi ero seduto presi un libro sul tavolino lì vicino, decidendo di leggere qualcosa prima di andare a dormire nel mio alloggio.
#2

T'Eleijha Hilda Usher

Human/Romulan

Assorta e vagamente pensierosa, mi ritrovai, di nuovo, per i corridoi dell'Enterprise, quella sera. Stavo iniziando ad acquisire dimestichezza, con quei corridoi infiniti, e non solo con quelli; infatti, dopo qualche settimana, riuscivo finalmente a mantenere la calma con più facilità, ad orientarmi meglio e ad organizzare il mio lavoro in modo più pratico.
Mentre camminavo, cercavo di far mente locale, il punto della situazione; il mio orario di lavoro, ufficialmente, sarebbe terminato ore prima, ma io non sentivo spesso il bisogno di riposare, così spesso lo prolungavo fino a notte inoltrata, portando avanti lo smaltimento di scartoffie e cose simili. Oltretutto, erano in pochi a lavorare nelle ore notturne, e ciò rendeva meno probabile il rischio di distrazioni. Non che mi infastidisse la compagnia, ma ero sempre stata così: quando lavoravo, preferivo essere concentrate solo ed esclusivamente sul lavoro.
In pochi minuti (quattro, e ventisei secondi, all'incirca), raggiunsi l'infermeria. Prima di entrare, mi fermai a consultare il mio PADD, controllando l'ammontare del lavoro che mi spettava; si trattava di pochi documenti, non avrei passato l'intera notte a lavorare, ma la cosa non mi sconvolse particolarmente. Dopotutto, come ho sempre fatto presente, non ho bisogno di molte ore di riposo...
Attraversai, infine, la porta scorrevole dell'infermeria, entrandovi.
-Oh, buonasera, dottore. Sta ancora lavorando?-

Non mi aspettavo di trovare il dottor McCoy. Di solito, a quell'ora c'erano solo alcune infermiere, e i medici di turno solo se c'erano pazienti.
#3

Leonard McCoy

Human

Le palpebre lentamente calavano, mentre con lo sguardo sempre più spento cercavo di seguire il volume fra le mie mani: un libro di anatomia umana, dimenticato forse da qualche infermiera sbadata. Con uno sbadiglio e un gesto della destra feci tornare la copertina al suo posto, richiudendo il libro e abbandonandolo nuovamente sul tavolino al mio fianco. Prima però che potessi rialzarmi una voce attirò la mia attenzione verso la giovane dottoressa appena entrata nell'infermeria, e forse sorpresa di trovarmi ancora qui.
-Ho finito da qualche minuto...-
Con un cenno del capo indico l'apparecchiatura che sovrastava il lettino poco distante dalla sedia su cui mi trovo.
-Stavo dando un'occhiata alle strumentazioni mediche, per controllare che funzionassero correttamente.-
Per educazione, e per evitare soprattutto di addormentarmi, decisi di alzarmi e stiracchiarmi appena, nascondendo come possibile il gesto.
-E lei invece dottoressa? Ha ancora del lavoro da svolgere?-
Mentre le parlavo particolari di lei mi tornavano in mente... era una delle nuove dottoresse in servizio sull'Enterprise, e se non sbaglio per metà romulana... Subito mi torna in mente la figura di Spock, dato che la sua situazione famigliare è simile... anche se al posto del genitore romulano ovviamente lui aveva un padre Vulcaniano.
#4

T'Eleijha Hilda Usher

Human/Romulan

Inclinai, il capo, spostando lo sguardo dal dottore alle apparecchiature. Era chiaro che non stesse facendo ciò che aveva detto, in quel preciso momento. Ma mi trattenni dal fare osservazioni. Era altrettanto chiaro cosa intendeva, e spesso ero stata rimproverata di essere eccessivamente pignola. Senza contare che si trattava di un mio diretto superiore.
La pignoleria, dopotutto, era un'altra delle ragioni per cui, a volte, ai tempi dell'università e dell'Accademia, venivo confusa, a prima vista, con una Vulcaniana; in realtà, non si trattava di una particolarità della mia specie, ma di una mia personale caratteristica. Ero una perfezionista.
-In realtà, anche il mio turno è finito, ma vorrei portarmi avanti con il lavoro- spiegai.
Osservai il libro che teneva in mano. Anatomia umana. Mi rievocò parecchi ricordi di intere notti passate in sola compagnia di una lampada e altri tre o quattro libri come quello.
-Nostalgia degli studi, signore? O si tiene in esercizio?- domanda, accennando al volume, lasciandomi sfuggire un mezzo sorriso. Subito dopo mi chiesi se fossi stata sfacciata. Estrassi nuovamente il PADD, iniziando a controllare la mia lista.
#5

Leonard McCoy

Human

Per una seconda volta posai lo sguardo sul tomo in questione, carezzandone appena la copertina in carta stampata con un sorriso compiaciuto.
-Più che leggerlo per ricordo degli anni di studio diciamo che è il leggerlo a darmi nostalgia dei tempi dell'università-
Dovevo ammettere però che, più dei libri, le mie memorie erano ricche dei ricordi degli scherzi che noi studenti ci facevamo l'un l'altro... forse perché ricordi più piacevoli, o più probabilmente perché anche a distanza di anni riuscivano ancora a farmi sorridere di gusto. E fu uno di quei sorrisi a sfuggire sul mio volto, sostituito subito da un'espressione più seria e professionale.
-Se preferisce posso darle una mano, in modo da poter finire prima e potersi recare a riposare, dottoressa... Usher, dico bene?-
Dovevo riconoscere la professionalità della dottoressa, in quanto avevo visto pochi altri portarsi avanti con i propri compiti anche quando si aveva finito i propri... Una mano se la meritava, e di certo male non mi faceva dargliela.
#6

T'Eleijha Hilda Usher

Human/Romulan

-Capisco- asserii, semplicemente. In realtà, non era del tutto vero: non avvertivo nessuna particolare nostalgia nei confronti dei tempi passati, anche se, certo, ne conservavo il ricordo con un certo piacere.
Il dottore si offrì, poi, di aiutarmi con il lavoro.
-Dice bene, signore- replicai, -ma non ce n'è alcun bisogno- replicai, pacatamente. Apprezzavo la cortesia, ma ero completamente sincera nella motivazione del mio rifiuto.
-Non c'è molto da fare, e il mio riposo può attendere-.
Mi augurai, ancora una volta, di non essere stata scortese. Non ero mai stata troppo amante dei convenevoli...
Nel frattempo, avevo iniziato ad armeggiare sulla scrivania, senza sedermi, e senza chiudere la conversazione. Il mio sguardo si spostò dal PADD al primo documento in lista. Un rapporto secondario, anche piuttosto breve, da completare ed archiviare. Se erano tutti così, avrei impiegato davvero poco... Sempre che lo fossero. Ma, anche in quel caso, non mi avrebbe recato fastidi.
-Forse è meglio che sia lei a riposare. Io non ho tutte le sue responsabilità-, aggiunsi, distogliendo per un attimo gli occhi dal documento, che non avevo ancora iniziato a completare.
-E poi... non dormo mai molto-
#7

Leonard McCoy

Human

Notai in lei una particolare cura e meticolosità nell'accingersi a cominciare il suo lavoro, quanto una cortese riservatezza nel rifiutare la mia richiesta. Del resto anche io mi facevo aiutare raramente nei miei compiti, in quanto ho sempre pensato che da solo li riesca a svolgere con più rapidità e precisione.
-Lasci almeno che le tenga compagnia intanto... Non riposerei bene sapendo di aver lasciato a lavorare sola una giovane dottoressa come lei.-
Se non il mio aiuto decisi almeno di offrirle la mia compagnia... ho sempre pensato che un pò di cavalleria non nuocia mai. Decisi di non muovermi dalla mia posizione attuale, e di aspettare una risposta dalla romulana... nel caso non avesse voluto neppure quella, non avrei certo insistito per darle ulteriore fastidio e mi sarei ritirato nei miei alloggi. Nel mentre l'occhio mi cadde sul suo PADD, notando che comunque non sembrava trattarsi di nulla di laborioso.
-Anni di studio universitario e lavori sull'Enterprise mi hanno portato a ridurre le mie ore di sonno, guadagnandone in ore per lavorare o svolgere altri compiti... non deve preoccuparsi per me-
Tanto più che l'ultimo barlume di sonnolenza l'avevo ricacciato in corpo per non sbadigliare di fronte a lei, e senza neppure pensarci il sonno mi era ormai passato.
#8

T'Eleijha Hilda Usher

Human/Romulan

-In questo caso, d'accordo- acconsentii, rivolgendogli un cenno del capo in assenso.
A ben pensarci, non era affatto una situazione negativa: avrei potuto cogliere l'occasione per farmi notare da un mio superiore, in questo caso, il Primo Ufficiale Medico dell'Enterprise, e una cosa del genere avrebbe potuto giovare alla mia posizione; dopotutto, ero pur sempre una delle ultime reclute, seppur non proprio sprovveduta, e se avessi fatto in modo di ricevere note e osservazioni positive a livello professionale, sarebbe stato un buon passo avanti.
-Le credo, ma resto comunque dell'idea che una mente completamente riposata offra risultati migliori, e la necessità di riposo sia fisiologica, e prescinda qualunque abitudine. Ma questo lo sa certamente meglio di me- aggiunsi, quasi sovrapensiero, sedendomi finalmente alla scrivania e dedicandomi al completamento del rapporto. -E la mia scarsa necessità di ore di sonno è dovuta non all'abitudine, bensì alla mia fisiologia non umana-.
Tacqui per un momento, confrontando un paio di documenti, per correggere delle incongruenze. Certe infermiere non dovrebbero avere la libertà di compilare i rapporti medici. Certamente la maggior parte, su quella nave, era perfettamente qualificata, ma era altrettanto certo che ce n'erano di molto giovani...
-Ma, dopotutto, ho constatato spesso quanto la razza umana sia incomprensibile e particolare... E, in questo caso, parlo come un'esponente di questa- proseguii, rendendomi conto che mi era capitato raramente, negli ultimi tempi, di lasciarmi andare ad osservazioni così lunghe e così... libere. Improvvisamente, mi resi conto di quanto fossi stata realmente tesa durante i miei primi giorni di servizio...
#9

Leonard McCoy

Human

Una seconda volta mi tornò in mente Spock, e le sue affermazioni dedite alla pura logica tipica della razza vulcaniana... Sebbene infatti fosse per metà umano, l'amico che in questi anni aveva imparato a conoscere preferiva essere considerato un vulcaniano, rifiutando la frivolezza dei sentimenti umani. Notai quindi di persona le similitudini di tale razza con quella romulana, anche se decisamente la giovane che avevo di fronte non era Spok... per mia fortuna.
-Sono d'accordo per quanto riguarda avere una mente lucida e ben riposata, ma le circostanze spesso non giocano a favore di tali propositi... bisogna sapersi adattare, in ogni evenienza.-
All'affermazione sull'incomprensibilità umana mi scappò un nuovo sorriso, e per evitare equivoci decisi di chiarirmi all'istante.
-Credo che la cosa sia reciproca... spesso trovo incomprensibili azioni guidate dalla pura logica, senza nessun sentimento alle spalle.-
E purtroppo spesso e volentieri ho avuto a che fare con tali azioni, e simili affermazioni ancora mi lasciavano perplesso... ma ci avevo fatto l'abitudine, ed avevo imparato a comprendere i ragionamenti che spesso stanno dietro a tali decisioni... seppur con ancora qualche difficoltà.
-Sono convinto che esistano casi in cui la logica non possa portare alla soluzione migliore... per quanto quella possa essere corretta.-
#10

T'Eleijha Hilda Usher

Human/Romulan

Imperterrita, proseguii nel mio lavoro. Finito il primo rapporto, era la volta di sistemare una lista di risultati di analisi da consegnare il giorno seguente.
-Ma certo, la capacità di adattamento è sempre una dote apprezzabile, e anche piuttosto comoda. Facevo una semplice osservazione causata dalla deformazione professionale- replicai a mia volta, distogliendo lo sguardo dai documenti solo per spostarlo sullo schermo del PADD.
Ascoltai, poi, le opinioni del dottore sulla logica. Alzai il capo dalla scrivania, un sopracciglio inarcato.
-Dottore, non è di certo la logica a guidarmi. Io ragiono con criterio e professionalità in qualunque ambito, ma non di certo in maniera logica. Sono cresciuta come umana, ma non posso fingere di esserlo completamente-. Era vero. Per quanto potessi considerarmi umana nelle abitudini e nelle esperienze, per quanto non avessi mai avuto alcun tipo di contatto con la razza Romulana, ignorare il mio istinto era impossibile, così come sarebbe stato sciocco rinnegare di appartenere a un'altra razza.
-E, se posso esprimere il mio parere, mi trovo d'accordo con lei. Non è alla logica che desidero appellarmi. Ho sempre fatto conto sulla passione e sui forti sentimenti, sempre. Anche se, come ho già inteso, non sono una selvaggia, e so come prendere le mie decisioni anche senza delle regole così... severe-.
Tornai, subito dopo, ad abbassare lo sguardo sul tavolo, spingendo da parte un mucchietto di fogli superflui.
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