Sarah Mendel
Augmented Human
Dopo la disavventura sul Ponte Ologrammi Sarah aveva trascorso un paio di giorni tra l'infermeria ed il suo alloggio, giorni in cui aveva sì riposato, ma soprattutto si era sempre più depressa scoprendo che il danno causato alla griglia degli emettitori aveva comportato per il resto dell'equipaggio l'impossibilità di svagarsi.
Da un punto di vista razionale - ovviamente - la ragazza sapeva che nessuno gliene faceva una colpa, perché aveva a lungo analizzato la questione e aveva concluso che non c'erano altri modi per salvare i compagni imprigionati nella simulazione.
Questo, però, non le impediva di trovarsi a pensare che tutti la guardassero storto non appena si faceva vedere in giro.
Non che Sarah fosse donna di mondo, ovviamente. A bordo aveva legato con pochissime persone e di solito trascorreva la maggior parte del proprio tempo in alloggio o rintanata nella sala dei computer, ma quella settimana non si era praticamente vista nel resto della nave, se non quando vi era stata costretta, come quel giorno.
Quel giorno, infatti, era stata inserita di turno in Plancia, quindi non aveva potuto esimersi dal mischiarsi con i colleghi. Era entrata a testa bassa mormorando un saluto e si era seduta alla postazione delle Operazioni, mettendosi subito ad eseguire scansioni del condotto di Transcurvatura mentre - come al solito - Cippy le fluttuava attorno pigolando di tanto in tanto qualcosa di incomprensibile.
Tutto sembrava filare liscio e, mentre controllava le letture dei sensori e teneva d'occhio le diagnostiche dei sistemi interni - entrambe operazioni che richiedevano pochissima della sua capacità di concentrazione - ascoltava la conversazione tra Capitano e Primo Ufficiale, chiedendosi se non avrebbe dovuto offrirsi volontaria per le riparazioni: di certo tempo ne aveva...
All'improvviso i sensori di navigazione rilevarono qualcosa di strano, un piccolo appena un secondo, come se qualcosa avesse - per un istante - sfiorato gli scudi prima di scivolarvi contro.
Più incuriosita che preoccupata - l'integrità dei deflettori era al 100% stabile - la ragazza iniziò ad esaminare le letture dell'ultimo minuto. Tutto sembrava assolutamente normale, tranne un improvviso picco di...
"Hem, scusate, credo che..." ma dovette interrompersi, perché subito molte cose successero in contemporanea.
Innanzitutto dall'Astrometria il Tenente Th'shylnoq chiamò, raccomandandosi di rallentare immediatamente il moto su spaziale all'interno del condotto.
Mentre le ultime parole ancora aleggiavano, poi, diverse letture parvero impazzire sui monitor di Sarah, che rilevò un improvviso picco di cronotoni ed un accumulo enorme sugli scudi anteriori.
La nave cominciò a vibrare violentemente, come se l'accumulo contro il deflettore stesse aumentando sono a generare un effetto di massa, quindi l'energia cominciò a filtrare attraverso il sistema difensivo, dirigendosi prima verso i generatori degli scudi e da lì a tutti i sistemi primari.
Per quanto fosse una potenziata di seconda generazione - quindi priva di molte delle capacità della razza che aveva dato vita alle Guerre Eugenetiche - l'ingegnere dai capelli rossi aveva comunque tempi di reazione decisamente superiori a quelli umani e, in quella specifica situazione, la prima cosa che le venne in mente mentre tutti in plancia erano ancora intenti ad afferrarsi alle poltrone per non cadere fu di assecondare il suggerimento del loro esperto Andoriano dei condotti di Transcurvatura.
Aveva conosciuto Th'shylnoq quando era stata convocata per un corso di aggiornamento sulla tecnologia di Transcurvatura Borg, scoprendo che era un ex Drone – catturato durante la battaglia di Wolf 359 e liberatosi dalla Collettività quando la Voyager, nel tentativo di tornare a casa, aveva impiegato una sorta di Virus per colpire la Regina Borg, danneggiando notevolmente l’intera razza e consentendo a milioni (forse miliardi) di individui di riconquistare la propria unicità.
Non gli aveva mai chiesto nulla del suo passato come Drone – le sembrava un argomento estremamente delicato e personale, che data la sua timidezza non avrebbe affrontato nemmeno sotto tortura col suo migliore amico, figurarsi con un semisconosciuto appartenente per di più ad una razza aggressiva e orgogliosa come quella Andoriana – ma le era sembrato estremamente competente in Ingegneria e padrone della materia dei condotti di Transcurvatura, quindi dargli retta le parve la cosa più sensata da fare.
Digitando comandi al computer ad una velocità strabiliante individuò il primo punto di uscita utile e proiettò tramite il disco deflettore un flusso di Tachioni modulato, creando un varco verso il quale ordinò alla nave di dirigersi. Nonostante la resistenza dell’onda cronotonica, che ormai opponeva fisico contrasto al moto inerziale del vascello federale, i motori della Voyager riuscirono a riportarli nello spazio normale e – di colpo – il rollio cessò.
Il Capitano domandò una richiesta di chiarimenti su ciò che fosse appena accaduto, così Sarah rispose ”Siamo stati colpiti da onde cronotoniche sempre più intense, signore. E’ possibile che la zona del condotto che stessimo attraversando presentasse delle degradazioni negli anelli di profilazione…”
=^=Abbiamo rilevato la stessa cosa con i sensori astrometrici, signore…” concordò l’Andoriano, tramite il comunicatore, mentre i primi rapporti danni giungevano alla consolle delle operazioni, insieme ad alcune informazioni che fecero tacere temporaneamente Sarah per approfondire le letture ”Ritengo probabile che la densità anomala di Cornotoni dipenda da una delle matrici di transcurvatura, probabilmente quella del prossimo anello, come suggerito dal Tenente Mendel.=^=
Per quando le conoscenze tecniche precise sul funzionamento dei condotti di Transcurvatura fossero estremaente complesse e appannaggio di pochi, tutto il personale di Plancia sapeva che i Condotti Borg erano mantenuti stabili da una serie di Anelli giganteschi, che modellavano il subspazio più profondo – una regione a 11 dimensioni - creando dei percorsi sicuri ove vascelli che funzionavano quadrimensionalmente potessero procedere senza incappare in devastanti fenomeni distruttivi (come quelli che avevano a suo tempo fatto fallire il progetto Transwarp) o in paradossi spazio-temporali, come quello che aveva colpito il Capitano Janeway e il Comandante Paris quando avevano sfiorato la soglia di Curvatura 10.
La tecnologia Borg consentiva di fare ciò anche con Bobine allo scopo progettate – con cui attrezzavano le loro navi – ma si trattava di una tecnologia con prestazioni inferiori rispetto agli enormi Anelli, che permettevano di creare vaste aree di subspazio sicuro al prezzo di esorbitanti quantità di energia, impensabili per qualsiasi vascello.
Il principio con cui funzionavano, però, era il medesimo della Curvatura (come già gli scienziati umani del ventitreesimo secolo avevano intuito, quando avevano costruito la U.S.S. Excelsior come banco di prova per un motore a Transcurvatura: una alterazione controllata dello spazio-tempo.
=^=La matrice difettosa ha generato un rilascio massiccio di particelle cronotoniche, che evidentemente sono state attratte dalla Voyager e hanno cominciato a colpire con sempre maggior forza i nostri scudi…=^= continuò a spiegare il Tenente Th'shylnoq.
Questo diede a Sarah la possibilità di intromettersi, riferendo ”Da quel che vedo dal controllo danni, le particelle erano attratte dal nostro campo di curvatura, signore. Quando hanno sovraccaricato gli scudi abbastanza da superarli si sono incanalate attraverso i generatori di gravitoni e, quindi, tramite la rete EPS fino alle bobine. Se non fossimo usciti rapidamente avremmo rischiato di esplodere…”
=^=Plancia, qui Sala Macchine…=^= si intromise la voce del Capo Ingegnere, il tenente Comandante Torres, la mezza-Klingon moglie del Primo Ufficiale che terrorizzava Sarah ogni volta che la vedeva sbraitare ordini ai suoi uomini. Fortunatamente – si disse – lei era della Sezione Informatica e stava sotto il Primo Ufifciale scientifico =^=Non so che diavolo abbiate combinato lassù, Chakotay, ma abbiamo preso una bella botta qui. Dovrò disattivare la Curvatura per alcune ore, mentre ricontrolliamo tutti i sistemi…=^=
Da quel che Sarah sapeva, il Capo Ingegnere ed il Capitano si conoscevano da tantissimi anni – addirittura da prima che entrambi conoscessero il Comandante Paris – e quindi aveva con lui un rapporto estremamente diretto e ai limiti (estremi) del regolamento. Però era un ingegnere veramente notevole, quindi di solito tutti tendevano a passare sopra ai suoi eccessi, quando capitavano.
L’informatica attese che gli ufficiali in comando finissero di aggiornarsi sulla situazione in Sala Macchine, quindi illustrò la cosa che l’aveva lasciata sorpresa ”Ad ogni modo, signore, è successo qualcosa quando siamo stati colpiti. Sto analizzando il segnale dell’ultimo ripetitore subspaziale che abbiamo lasciato quando siamo tornati l’ultima volta nello spazio normale e…siamo fuori sincrono…”
Costruire una rete subspaziale che consentisse comunicazioni con il Quadrante Delta era uno dei parametri della loro missione pertanto, man mano che mappavano e riparavano i condotti, uscivano anche dagli stessi analizzando i punti di uscita e – ove possibile – vi lasciavano un ripetitore subspaziale configurato per trasmettere attraverso la rete di Transcurvatua stessa (perché, ovviamente, se avesse trasmesso attraverso il subspazio normale il segnale avrebbe impiegato decenni a giungere alla Federazione).
Anche dall’Astrometria dovettero rilevare la stessa cosa, perché si intromise l’Andoriano, riferendo =^=Capitano, anche i Sensori astormetrici confermano l’anomalia. Apparentemente la nostra disavventura ci ha…rallentati temporalmente. Quando siamo tornati nello spazio normale siamo andati indietro nel tempo, di 43.5 ore standard…=^=
”Forse è un effetto secondario dell’accumulo di Cronotoni…” suggerì Sarah. In fondo si trattava di particelle che sfuggivano al normale stato di linearità della dimensione temporale, quindi non era impossibile ”Credo dovremmo trovare il modo di tenerli lontani dai nostri scudi per il tempo che ci servirà a raggiungere il prossimo Anello e ripararlo. Oppure dovremo dichiarare questa intera sezione del condotto non sicura e off limits…”
Cosa che non era una bella prospettiva in termini di fruibilità di quella ramificazione della rete di Transcurvatura, tenuto conto che l’accesso subspaziale più vicino al condotto transwarp era a qualcosa come 100 anni luce da lì.