USS Saratoga Ho sempre pensato che la speranza fosse un sentimento tipicamente umano
#1

Role per @Neris

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Oggi è stata una giornata straordinaria nel ponte ologrammi della Saratoga. Dopo l'allenamento intensivo di Suus Mahna, una forma di combattimento vulcaniana concepita per lo scontro a lunga distanza, ho finalmente avuto l'opportunità di confrontarmi con il dottor Dakona. Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso dai progressi che ha fatto. Ero certo che avrei mantenuto il mio titolo di maestro indiscusso, ma la realtà è stata diversa.

Durante il nostro incontro, Dakona ha dimostrato una notevole abilità nel Suus Mahna, superando le mie aspettative. In particolare, ha perfezionato la tecnica del Navorkot, una mossa fondamentale in questa forma di combattimento. Il Navorkot consiste nel saltare di lato e rotolare per eludere una lama in arrivo, consentendo al praticante di leggere i movimenti dell'avversario e prevedere dove intende colpire. Devo ammettere che Dakona ha eseguito questa mossa con una maestria e una fluidità che non avrei mai immaginato e dovevo ammettere che non avevo mai potuto fare a meno di essere colpita dalla sua dedizione e impegno nell'apprendere questa arte vulcaniana. È evidente che ha investito tempo ed energia considerevoli per raggiungere questo livello di competenza. Ho sempre creduto che l'allievo debba aspirare a superare il maestro, e oggi ho visto questo principio in azione.
«Devo dire che oggi hai dimostrato un notevole miglioramento nel Suus Mahna, e sono veramente impressionato dalla tua abilità nel Navorkot. Hai fatto onore a questa antica arte vulcaniana. La tua dedizione e la tua volontà di apprendere sono veramente ammirabili, Dakona. Devo dire che sono fiera di averti insegnato tutto ciò che so.» ammisi. Il mio orgoglio è stato leggermente ferito, ma la mia ammirazione per il suo impegno e la sua determinazione era cresciuta notevolmente nel tempo. Non vedo l'ora di continuare ad allenarci insieme e imparare ancora di più da questo eccezionale allievo che, evidentemente, iniziava a superare il maestro.
per poi pensare che fosse il momento giusto per condividere alcune novità importanti con lui, quali il divorzio da Mestral. Ho atteso un momento appropriato, poi gli ho detto: «Dakona, prima di proseguire, ci sono alcune novità di cui vorrei parlarti in privato. Preferisci fare una doccia e poi rivederci qui nella sala ologrammi, oppure potremmo discutere altrove, magari nel tuo ufficio o nel mio?»
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#2

Causing people to suffer because you hate them... is terrible. But causing people to suffer because you have forgotten how to care... that's really hard to understand.

Dakona Raal Rigeliano

L'allenamento era stato intenso ma soddisfacente. I muscoli di Dakona potevano essere stanchi e quasi doloranti, la sua pelle cosparsa di sudore appiccicoso, ma la sua mente era calma. Sì, poteva ancora sentire l'adrenalina scorrere nelle sue vene e provava una certa soddisfazione per essere riuscito finalmente a fronteggiare alla pari T'Dal, ma l'esercizio l'aveva aiutato ad allontanare tutte quelle preoccupazioni (e quelle emozioni) che lo attanagliavano giorno dopo giorno. Lo stress lavorativo sarebbe certamente tornato a presentarsi... e le problematiche d'amore erano difficili da ignorare quando il suo interesse sentimentale era di fronte a lui, resa ancor più sexy dall'allenamento, ma tutto sommato le sue emozioni erano sotto controllo.

Il Navorkot si è rivelata una tecnica sorprendentemente problematica. Ammise, sorridendo gentilmente al complimento di T'Dal. All'apparenza può sembrare semplice - schivi il colpo con una rotolata, per poi tornare in posizione eretta - ma implementarla in un combattimento senza farsi atterrare dall'avversario è tutt'altro che semplice. Si trattava di quel tipo di tecnica che solo un master poteva utilizzare in un reale combattimento senza farsi ammazzare. Dakona non si riteneva un master - non del Suus Mahna, quantomeno - ma dopo mesi d'impegno era finalmente riuscito ad utilizzare quella tecnica su T'Dal senza finire al tappeto. Se sono riuscito a raggiungere questo livello, è solo grazie a te. Continuiamo a migliorarci assieme.

Se la vulcaniana aveva ammesso di avergli insegnato tutto quello che sapeva, significava che da quel momento in poi sarebbe stato più difficile avanzare nel Suus Mahna. Gli oloprogrammi potevano essere adatti ad un neofita ma non certo a loro due, e per trovare un master sarebbero stati costretti a raggiungere New Vulcano. Dakona era certo che c'erano ancora diversi punti che lei avrebbe potuto insegnargli ma, dopo a quello, migliorarsi sarebbe stata una sfida. Una sfida che avrebbe intrapreso più che volentieri insieme a T'Dal.

Direi che possiamo ritrovarci qui. Rispose, incuriosito, alla successiva domanda della vulcaniana. Non aveva idea di cosa T'Dal volesse parlare (per quanto una certa speranza totalmente egoistica si fosse ripresentata in lui a quelle parole) ma era certo che la sala ologrammi sarebbe stata più adatta di un ufficio per parlare in tranquillità. Una passeggiata all'aria aperta, in un tiepido pomeriggio estivo, potrebbe essere un toccasana dopo del duro allenamento. O anche un tè in un salottino privato. Propose, a mo' di spiegazione: perché chiudersi in un ufficio quando letteralmente potevano andare ovunque nell'universo conosciuto?
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#3

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T'Dal Zayrus | Vulcan

Il mio sangue umano, seppur in piccola parte, si stava facendo sentire perché nonostante la disciplina e la razionalità vulcaniane, c'era qualcosa in Dakona che mi distraeva. La sua determinazione, la sua dedizione all'arte del Suus Mahna, il suo aspetto fisico e il suo sorriso gentile in quel momento, tutto ciò mi rendeva difficile concentrarmi completamente sulle questioni pratiche. Annuii leggermente mentre ascoltavo le sue parole sul Navorkot. «Hai ragione: il Navorkot può sembrare semplice, ma richiede pratica costante per padroneggiarlo completamente. Hai fatto progressi straordinari e sono sicura che continuerai a migliorarti. In ogni caso, credo tu abbia ragione, da questo momento miglioreremo insieme» dissi annuendo appena.
Le sue parole mi colsero di sorpresa quando accettò di ritrovarci nella sala ologrammi. La prospettiva di un po' di relax in sua compagnia post allenamento mi piaceva. «L'idea della passeggiata mi sembra l'ideale post allenamento, eventualmente possiamo tenere in considerazione il tè se lo desideriamo. A tra poco.» dissi, concordandoci di fatto sulla location, così feci una leggera inclinazione del capo per congedarmi da Dakona e così mi diressi verso il mio alloggio. Una doccia rinfrescante avrebbe fatto al caso mio e avrei avuto il tempo per meditare su ciò che doveva comunicare al dottore... o come.
Riflettei sul fatto che la presenza di Dakona aveva un effetto affascinante su di me, nonostante la mia natura essenzialmente vulcaniana. Era un sentimento interessante ed era determinato a gestirlo con calma ed equilibrio.

Dopo una doccia rigenerante, feci ritorno alla sala ologrammi e mi preparai mentalmente ad affrontare le questioni che dovevano essere discusse, stavolta mentre camminavo, non potevo fare a meno di pensare che, sebbene la logica vulcaniana avesse un suo ruolo fondamentale nella mia vita, c'era spazio anche per una piccola dose di emozione e di umanità in tutto questo. Quella giornata si stava rivelando più interessante del previsto, e non vedevo l'ora di scoprire cosa il futuro ci avrebbe riservato.
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#4

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Dakona Raal Rigeliano

Gli fece piacere che T'Dal avesse approvato la sua idea. Una passeggiata non troppo impegnativa sarebbe stata perfetta per favorire il recupero muscolare dopo l'allenamento, e nel contempo avrebbe fornito l'ambientazione ideale per una conversazione. A tra poco. Confermò, arrivato il momento di separarsi. Pensieroso, Dakona raggiunse il suo alloggio e si preparò per una rapida ma decisamente necessaria doccia. Mentre l'acqua scendeva su di lui, una miriade di pensieri attraversò la sua mente. Era difficile dire di cosa esattamente T'Dal volesse parlargli ma una parte di lui sia sperava che temeva si trattasse del rapporto che, nonostante tutto, si era venuto a formare tra di loro. Dakona aveva provato a mantenerlo sul professionale, ci aveva davvero provato, ma sapeva bene che dopo Nova Velloria la situazione era cambiata irrimediabilmente. Nel bene o nel male era ancora tutto da stabilire.

Un sospiro sfuggì dalle sue labbra mentre usciva dalla doccia. Qualunque cosa avesse voluto dirgli T'Dal, qualunque fosse stata la sua decisione, l'avrebbe accettata. Se fosse stato necessario, avrebbe chiesto un trasferimento. Era doloroso anche solo pensarlo ma, se era per il bene di T'Dal, si trattava di un sacrificio che sarebbe stato disposto a compiere. Probabilmente non sarebbe stato necessario e la vulcaniana aveva intenzione di parlargli di tutt'altro, ma era una decisione che aveva preso da tempo: il benessere di T'Dal veniva prima di tutto.

Finito di prepararsi, Dakona fece una tappa al replicatore prima di dirigersi verso la sala ologrammi, due bevande post-allenamento tra le mani. La sua poteva considerarsi un'azione ridondante, in quanto avrebbero potuto replicare di reale cibo tramite le funzioni della sala ologrammi, ma lo fece sentire bene.

Sono rimasta apposta sul vago per quanto riguarda le bevande, quindi scegli te cosa contiene quella per T'Dal (immagino che Dakona abbia idee abbastanza chiare sui suoi gusti ^^). Non ho la più pallida idea di come funzioni la questione cibo olografico, sembra ci siano diverse teorie al riguardo, quindi ho lasciato aperte tutte le possibilità.
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#5

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T'Dal Zayrus Vulcaniana

Mi preparai per incontrare Dakona nella sala ologrammi, scegliendo all'ultimo di indossare di nuovo l'uniforme, per quanto non fosse adatto all'idea che avevo per quanto riguardava l'ambientazione. Sapevo che c'era un'ambientazione del mio pianeta natale da qualche parte, che sapevo essere l'ideale per una passeggiata all'aria aperta in un tiepido pomeriggio estivo. Al mio arrivo, essendo arrivata un istante in anticipo a Dakona, avevo avviato di proposito il programma olografico per verificare che fosse coerente a quello che ricordavo di Vulcano. Il programma aveva ricreato un suggestivo parco vulcaniano, con alti alberi verdeggianti e sentieri di ghiaia sottile. La luce solare filtrava tra le foglie verdi, creando giochi d'ombra sul terreno. L'atmosfera era serena e tranquilla, con una leggera brezza che accarezzava il viso.

"Casa" pensai per un istante, per poi uscire dalla sala ologrammi giusto in tempo perché Dakona si avvicinasse a grandi passi verso la sala in cui ci trovavamo prima e dentro di me, mi sentii stranamente nervosa.
Quando si avvicinò, notai dal profumo che aveva replicato due bevande post-allenamento. Una di esse sembrava essere un mocha vulcaniano, una scelta che mi incuriosì. «Interessante scelta di bevanda, Dakona. Hai replicato un mocha vulcaniano?» chiesi, indicando un bicchiere che teneva nella sua mano sinistra, era quello che normalmente ordinavo post allenamento.

«Mentre ti aspettavo, ho scelto l'ambientazione secondo i parametri di cui abbiamo parlato e posso dire che il programma olografico abbia superato le mie aspettative. Quasi quasi mi chiedo se dovremmo proporre una versione per turisti. Passeggiata virtuale sotto il sole vulcaniano, con tanto di bevande post-allenamento incluse. Spero non ti dispiaccia, volevo mostrarti un angolo di Vulcano, sempre se un giorno vorrai mostrarmi dove sei cresciuto tu.» dissi cercando di fare una battuta
La mia voce rimase tranquilla, ma nel mio sguardo c'era un'ombra di leggero umorismo, una rarità per una vulcaniana. Mi ero sforzata di trovare un equilibrio tra il mio lato umano e la mia natura vulcaniana, e quel momento sembrava essere la giusta occasione per rivelare un po' di quel lato più leggero.
«Quando sei pronto, entriamo.» dissi pacatamente.
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#6

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Dakona Raal Rigeliano

Il mocha è per te, T'Dal. Rispose con un sorriso sulle labbra, porgendole il bicchiere. Se aveva scelto quella specifica bevanda vulcaniana, in un certo qual modo affine al caffè terrestre, era proprio perché T'Dal tendeva a berla dopo gli allenamenti. Questo invece è per me:
tè trigeliano. È un tè pregiato di Rigel, almeno nella sua versione non replicata.
Sinceramente credeva che i replicatori della nave facessero un ottimo lavoro, arrivando quasi agli stessi livelli di qualità dell'originale, ma poteva comprendere le ragioni di chi collegava il termine 'pregiato' a tè fatti tramite l'infusione di vere foglie. Ti consiglio di assaggiarlo prima o poi: non dà la stessa carica di energia del mocha vulcaniano, ma è ottimo per rinfrescarsi dopo un allenamento.

Alla successiva spiegazione di T'Dal, il volto di Dakona si fece più serio. La tragedia del 2258, per quanto in misura minore, aveva colpito anche lui. Vulcano non era solo il pianeta natale dei vulcaniani, ma lo era anche dei rigeliani. Essendo nato e cresciuto di Rigel V, Dakona non l'aveva mai chiamato casa ma era rimasto scosso alla notizia delle vite inutilmente spezzate dalla pazzia di Nero. Sarebbe fantastico. Rispose, sincero. Camminare sotto il sole di un pianeta ormai distrutto poteva essere malinconico e doloroso, ma quello era il pianeta natale di T'Dal e lui voleva esplorarlo assieme a lei. Anche solo in una simulazione olografica. Ti accompagno volentieri in questa passeggiata per Vulcano e, ovviamente, sei invitata su Rigel V. Sia che si parli di simulazione olografica, sia che si parli di un vero e proprio viaggio nel Sistema di Beta Rigel.

Per qualche assurda ragione, l'immagine di lei che camminava accompagnata dal marito per le strade di New Jaleyl gli attraversò la mente e una fitta dolorosa gli attanagliò il petto. L'attimo passò e Dakona seguì T'Dal all'interno della sala ologrammi, ma fu sufficiente per ricordargli che - nonostante tutti i suoi buoni propositi - il probabile rifiuto di T'Dal l'avrebbe distrutto. Era per quello che stava ancora camminando sul filo del rasoio quando sapeva perfettamente che lui e lei dovevano chiarirsi e mettere in qualche modo la parola fine a quel tormento chiamato amore.

Riscuotendosi da quei pensieri, Dakona riprese a parlare: Chissà, potremmo veramente proporre una versione per turisti. Non so nulla di programmazione olografica ma sulla nave abbiamo un intero Laboratorio di Ricerca Olografica da mettere al lavoro. Un sorriso sbarazzino comparve sul suo volto quasi a dimostrare che anche lui stava scherzando. Almeno in parte. L'idea di T'Dal poteva essere solo una battuta (la battuta di una vulcaniana! un gran successo per Dakona, che tanto amava spronare T'Dal e il resto dei vulcaniani dell'equipaggio ad affrontare le loro emozioni), ma non era un'idea da scartare. Anzi, era promettente.
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#7

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T'Dal Zayrus Vulcaniana

Presi il bicchiere di mocha vulcaniano che Dakona mi offriva con gratitudine, apprezzando il gesto premuroso e lo ringraziai. Ascoltai attentamente mentre Dakona descriveva il suo tè trigeliano, una bevanda pregiata originaria di Rigel. Era chiaro che aveva un legame profondo con il suo pianeta d'origine e con le tradizioni culinarie che lo caratterizzavano, proprio come me. «Grazie, dottore. Sono sicura che il tè trigeliano sarà una piacevole scoperta. Non vedo l'ora di assaggiarlo», risposi, accettando il suo invito implicito a condividere esperienze culinarie provenienti dai nostri mondi d'origine.

Le sue parole sulla proposta di una simulazione olografica per turisti suscitarono il mio interesse e il suo sorriso scherzoso riguardo alla possibilità di proporre una versione per turisti della nostra passeggiata virtuale su Vulcano mi fece sorridere leggermente.
Era un'idea interessante e, sebbene potesse sembrare frivola, aveva il potenziale per offrire esperienze culturali e turistiche uniche. «Potrebbe essere un progetto interessante da considerare», commentai, apprezzando la sua creatività e il suo spirito imprenditoriale. «Chissà, forse potremmo diventare dei veri imprenditori olografici. La prossima grande realtà nell'universo dei viaggi virtuali. Un'alternativa logica post carriera federale», risposi rivelando un lato più leggero di me stessa.

Ci avventurammo nella sala ologrammi, pronti per la nostra passeggiata virtuale sotto il sole vulcaniano. La luce dorata filtrava tra le fronde degli alberi, creando giochi di luce e ombra sul terreno. Camminammo in silenzio per un momento, immergendoci nella tranquilla bellezza dell'ambiente creato dall'ologramma. Mentre osservavo Dakona accanto a me, mi sentii grata per la sua compagnia e per le nuove possibilità che il futuro ci riservava.

Portai il mocha alle labbra, prendendo un sorso mentre gli rivolgevo uno sguardo serio. «Sarei molto interessata sia alla rappresentazione di Rigel che a una visita al pianeta, ma ammetto di non conoscere il posto. Mi piacerebbe avere una guida, e sarebbe fantastico se potessi esserlo tu», dissi con sincerità, sperando che accettasse la mia richiesta.

Mentre camminavamo, decisi di affrontare la questione che mi bruciava dentro da troppo tempo. Era il momento di essere sincera con Dakona. «C'è una cosa personale che desidero condividere con te ed è il motivo per cui ti ho invitato a raggiungermi qui»  iniziai, il mio tono serio e misurato. «Ho una novità riguardo al mio matrimonio... non è più in essere, si basava su premesse illogiche. Sono divorziata.» Sollevai lo sguardo verso Dakona, cercando la sua reazione, sperando che avrebbe compreso l'importanza di ciò che stavo condividendo con lui..
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#8

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Dakona Raal Rigeliano

Non aveva mai realmente considerato cosa avrebbe fatto alla fine della sua carriera nella Flotta Stellare, ma l'imprenditore olografico era difficilmente tra le opzioni più probabili. Eppure, non era un cattivo progetto. Sarebbe un modo alternativo per trasmettere alle nuove generazioni quanto abbiamo visto nello spazio. Rispose, divertito, mentre camminavano sotto le fronde degli alberi. Ci sto! Fin tanto non sono io a dover programmare. Non era totalmente serio e immaginava che, una volta lasciata la Flotta, avrebbero fatto tutt'altro ma era divertente immaginarsi assieme mentre sceglievano quali elementi aggiungere ad una simulazione per aumentare il suo realismo.

Le successive parole di T'Dal furono sia piacevoli che dolorose. Da una parte gli piaceva l'idea di passare del tempo con lei anche al di fuori dell'astronave, dall'altra... Ti farò volentieri da guida, T'Dal. Mi farebbe davvero piacere. Sì, gli avrebbe fatto piacere. Anche se avrebbe significato accompagnare non solo lei ma anche Mestral (e, per quanto fosse doloroso il solo pensarlo, anche i loro figli).

Aveva appena preso a sorseggiare il suo tè quanto la vulcaniana riprese a parlare. Al sentire la notizia, riferita in quella maniera così distaccata, lo shock fu tale che il tè gli andò di traverso. Alcuni colpi di tosse e Dakona fu come nuovo, almeno fisicamente. Psicologicamente era un calderone di emozioni contrapposte, delle quali la predominante era la speranza. Se T'Dal e Mestral si erano lasciati, significava che si era aperto un posto per lui. Non era più necessario che sopprimesse i suoi sentimenti, che si sacrificasse per il bene di lei: ora aveva una possibilità di conquistarla e rimanere al suo fianco per il resto della sua vita.

Si trattava di una speranza egoistica, lo sapeva bene, così Dakona cercò di analizzare la notizia con maggiore distacco... e, come spesso succede in queste situazioni, arrivò alla conclusione sbagliata: non che T'Dal avesse divorziato per stare assieme a lui, ma che il suo matrimonio fosse andato a catafascio nonostante i suoi tentativi di salvarlo. È colpa di Nova Velloria? Domandò infatti, agitato. Da una parte era terribilmente dispiaciuto per T'Dal, dall'altra era inorridito dall'esultanza che aveva provato a sentir la notizia. C'è qualcosa che posso fare per aiutarti? Magari potrei parlare io con Mestral, non è corretto che usi le tue azioni sotto l'effetto delle spore per rifiutarti. Se c'è qualcuno che dev'essere colpevolizzato, son disposto a prendermi io ogni colpa. Perché ti amo, era sottinteso. Perché non sono pentito di quanto è successo.
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#9

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T'Dal Zayrus Vulcaniana

Quando gli proposi di essere la mia guida durante una visita a Rigel, notai un cambiamento nel suo sguardo. La mia decisione di condividere con lui la mia situazione personale sembrava averlo colpito profondamente. Accettò con calma il ruolo di guida, ma quando sentì la mia notizia, l'atmosfera cambiò improvvisamente. Il tè gli andò di traverso e lo vidi lottare per riprendersi. La sua domanda mi colse di sorpresa. «Comprendo il tumulto che ti agita in questo momento, ma devo chiarire che la fine del mio matrimonio con Mestral non deriva da un unico evento o circostanza. Non è corretto né necessario che tu prenda su di te il peso delle decisioni che appartengono a me. La mia separazione da Mestral è stata il risultato di un complesso intreccio di differenze e incomprensioni, che si sono accumulate nel tempo. Nova Velloria non è stata la causa diretta, ma piuttosto l'ultimo di una serie di episodi che hanno evidenziato il nostro distacco crescente.»

Con un tono più riflessivo, aggiunsi: «Il nostro matrimonio è stato un viaggio complicato, pieno di aspettative non allineate e di un crescente distacco emotivo. Io desideravo proseguire nella Flotta Stellare, mentre lui aspirava a una vita più tradizionale su New Vulcano. Col tempo, ci siamo resi conto che i nostri percorsi erano troppo divergenti per essere conciliati. La nostra unione, originariamente concordata quando eravamo molto giovani, non rifletteva più chi eravamo diventati come individui. Avevo sempre negato i miei sentimenti, e Nova Velloria al massimo li ha confermati. Se per te va bene, ti mostrerò il mio matrimonio con una fusione mentale. Potrei farlo con il legame, ma con la fusione sarà più chiaro e semplice.»  ammisi pacatamente.

In quel momento, sentii che era giunto il momento di dichiarare apertamente i miei sentimenti.  «Questa sarà forse l'unica volta che lo dirò a voce alta, ma ti amo, Dakona» dissi con fermezza, fissandolo negli occhi. «Ci sono volute le spore per capirlo, c’è voluto tutto quello che è successo con Jor per avere conferma che io vorrò sempre te al mio fianco e avere una famiglia con te. Non trovavo il momento adatto per parlartene»
La mia voce era calma, ma piena di sincerità e determinazione. Era giunto il momento di mettere a nudo i miei sentimenti, senza più riserve. Decisi poi di avvicinarmi e sfiorargli le labbra con le mie, ero stata sconsiderata, ma forse così avrebbe capito...?
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#10

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Dakona Raal Rigeliano

Quando T'Dal riprese a parlare, dando un contesto al suo annuncio di poco prima, la tensione nel corpo di Dakona svanì gradualmente. Non era colpa di Nova Velloria: quanto successo tra loro era stata soltanto la classica goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Delle scuse a Mestral forse le doveva comunque, ma quello che contava veramente era poter finalmente sperare. T'Dal non era più irraggiungibile: era lì, di fronte a lui. Mi fido, T'Dal. Se tu mi dici che non è colpa di Nova Velloria, ti credo. Rispose, evidentemente sollevato. Ma se vuoi mostrarmi qualcosa, io sono qui. Voglio solo che tu sappia che non sei costretta: anche senza fusione, ti credo.

Una parte di lui desiderava ardentemente una fusione: non per immischiarsi nella vita sentimentale tra T'Dal e il suo ex-marito ma per permettere loro di capirsi senza l'interferenza del suo moralismo e della formazione vulcaniana di lei. Le successive parole di T'Dal resero quella necessità obsoleta. Ti amo anch'io, T'Dal. Ti amo col tutto il cuore. Rispose, mentre le loro labbra si avvicinavano. Dakona sentì il respiro caldo di lei e, senza esitazione, chiuse lo spazio tra loro. Quando loro labbra si incontrarono, Dakona poté percepire la morbidezza e il sapore delle labbra di lei. Le fece scivolare le mani sulla schiena, abbracciandola con delicatezza. Le sue emozioni, precedentemente in subbuglio, sembrarono calmarsi in quell'istante all'apparenza infinito.

Difficile dire quanto quel baciò durò, Dakona teorizzava una via di mezzo tra un attimo e l'eternità. Quando tornarono al presente, il rigeliano disse assurdamente: Mi sa che devo un ringraziamento alle spore di Nova Velloria.
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