TFB Primo giorno
#21

Joanna McCoy

Human

Fu sollevata nel sapere che il padre era d’accordo con le sue idee, fece un cenno deciso con la testa e iniziò a preparare gli esami dei quali avevano parlato; non voleva tralasciare niente, dato che si poteva trattare di una scoperta importantissima, oltre al fatto che era decisamente rilevante per la missione dell’Enterprise e per l’incolumità di chi doveva lavorare a contatto con quella polvere. 
Felice di averlo fatto, voglio davvero dare il meglio di me qui. Per quanto stia andando bene per ora, mi sembra comunque giusto un parere di un esperto, sono solo un’infermiera dopotutto.
Prese alcuni degli strumenti presenti sul bancone e iniziò ad analizzare la polvere prendendone un piccolo quantitativo. Per controllare come reagiva ad ambienti diversi, iniziò a usare delle soluzioni con diverso pH e in ognuna di queste inserì una piccola parte di polvere, diede l’input al computer di calcolare le reazioni. In un secondo esperimento invece chiede al computer di calcolare il pH reale della polvere.
In realtà questi dati potrebbero essere non reali, dato che non sappiamo se può avere un cambio di pH in ambienti diversi dal proprio habitat. Immagino che per il momento dobbiamo accontentarci di ciò che possiamo ottenere in laboratorio.
Storse il naso a quel pensiero, non si era resa conto di questo piccolo problema ma era comunque meglio di non fare niente.
Mentre il computer analizzava gli esperimenti che Joanna aveva chiesto di fare, la giovane infermiera iniziò a pensare a quello che aveva detto suo padre su come l’universo spesso guidava le persone in un percorso.
Forse hai ragione, magari davvero è l’universo che vuole portarmi in questa sfida.
Joanna non sapeva se avrebbe superato o meno la sfida ma era certa del fatto che avrebbe dato il meglio di sé.
Comunque penso che anche biologi di diversi settori dovrebbero prendere parte alla ricerca. Immagino che noi possiamo accedere solo alle analisi legate alla possibilità di aver a che fare con esseri viventi ma non dobbiamo escludere altre ipotesi.
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#22

I don't need a doctor, damn it! I am a doctor!

Leonard McCoy Umano

Sapevo che Joanna stava facendo un lavoro eccezionale con le analisi sulla polvere. Era evidente quanto si stesse impegnando per assicurarsi di ottenere il massimo da ogni esperimento. La sua dedizione e il suo approccio scientifico erano degni di elogio.
Osservai per un attimo Joanna mentre continuava a lavorare ed era evidente quanto stesse cercando di esplorare ogni aspetto di questa sostanza misteriosa.

«Stai facendo un ottimo lavoro con questi esperimenti. La tua idea di coinvolgere biologi di diversi settori è molto valida. Dobbiamo esplorare ogni possibilità e considerare tutte le prospettive. Questa polvere potrebbe avere implicazioni che vanno ben oltre la nostra comprensione attuale.» le dissi.

Guardando mia figlia lavorare dovevo ammettere che ero grato per la sua presenza e il suo impegno in questa missione, in un altro giorno e in un'altra situazione, avrei brontolato con Jim dato che avevamo una lunga strada da percorrere per svelare tutti i segreti di questa polvere enigmatica, ma speravo di avere progressi significativi quanto prima. Era un momento emozionante per entrambi, e non vedevo l'ora di vedere dove ci avrebbe condotto questa incredibile avventura scientifica.

I computer a bordo dell'Enterprise stavano lavorando instancabilmente per elaborare i dati provenienti dagli esperimenti in corso e ogni risultato veniva confrontato e valutato per fornire un quadro completo della polvere; nonché i computer stavano eseguendo simulazioni per prevedere come la polvere potrebbe reagire in ambienti diversi da quello d'origine. Queste simulazioni prendevano in considerazione una vasta gamma di variabili, come la temperatura, la pressione e la composizione atmosferica. L'obiettivo era comprendere meglio le potenziali reazioni della polvere in situazioni reali.

I dati raccolti dai computer stavano fluendo costantemente sui terminali di controllo, consentendo a Joanna e a me di monitorare da vicino ogni sviluppo. Era un'operazione complessa e dettagliata, ma necessaria per ottenere una comprensione completa di questa sostanza enigmatica e con tutti questi strumenti tecnologici a nostra disposizione, ero fiducioso che avremmo potuto fare progressi significativi nel comprendere la polvere e le sue implicazioni. Era un momento cruciale nella nostra missione, e Joanna stava dimostrando di essere all'altezza della sfida in modo straordinario.
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#23

Joanna McCoy

Human

Era concentrata sulle analisi, cercando di apprendere il più possibile riguardo la polvere; era conscia del fatto che non avrebbe potuto scoprire tutto e che sicuramente altri biologi più esperti avrebbero fatto delle analisi migliori delle sue ma ci teneva a dare il suo contributo. 
Esatto, ho pensato che sia meglio coinvolgere tutti dato che non sappiamo di cosa si tratta. Perché sembra avere vita propria e quindi supponiamo che sia una creatura ma se così non fosse? Inoltre, abbiamo già visto che non è un’entità come siamo soliti considerare, quindi potrebbe davvero servire una collaborazione tra più esperti per poter comprendere al meglio le sue caratteristiche, vivente o no che sia.
Fece un cenno con la testa alle parole del padre; all’inizio della giornata lo stava cercando per avere il supporto necessario a vincere i suoi timori ma aveva ricevuto molto di più da quella situazione. Ora non solo si sentiva più sollevata ma aveva la prova concreta che poteva fare un lavoro valido, sperava che potesse essere così anche in futuro.
Il suo sguardo vagava tra i monitor, appuntando anomalie o dati interessanti; la giovane infermiera cercava di non sottovalutare nessun dato ma era consapevole che fosse necessario uno sguardo più attento.
Penso che abbiamo raccolto dei dati interessanti, forse è solo l’inizio delle ricerche ma almeno possiamo dire di sapere leggermente di più su queste polveri. Sicuramente bisognerà fare esami più lunghi e approfonditi. Sono davvero entusiasta di quello che abbiamo fatto e sono davvero curiosa di scoprire dove ci porterà, era proprio quello che cercavo quando ho chiesto di essere assegnata all’Enterprise.
Si voltò nuovamente verso suo padre e sorrise, era evidente dal suo volto che fosse più serena rispetto a quando si erano incontrati nel corridoio. Joanna era decisamente più speranzosa ora e questo la rendeva più determinata nel suo lavoro. 
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#24

I don't need a doctor, damn it! I am a doctor!

Leonard McCoy Umano

Guardando mia figlia, non potevo fare a meno di sentirmi inondato di un misto di orgoglio e preoccupazione. La vedevo lì, immersa nei suoi studi, con quella determinazione che mi ricordava tanto sua madre. Quando Joanna mi guardò, nel suo sorriso vidi una scintilla di quella stessa curiosità che aveva sempre alimentato la mia passione per la medicina e ricambiai il sorriso.

Mi soffermai un attimo, riflettendo sulle complessità della vita su una nave stellare e sulle sfide presenti nel lavoro. «Ogni grande scoperta inizia con persone come te, che non hanno paura di esplorare l'ignoto e questo è solo uno dei mille motivi per cui sono orgoglioso di te. Sei su una nave piena di menti curiose; approfittane e a proposito di approfittare. Vogliamo prenderci una pausa? Stiamo lavorando un sacco, dopotutto. Potrebbe farci bene staccare un attimo.»  dissi quando un bip dal mio comunicatore mi ricordava che, nonostante il mio ruolo di padre, la mia responsabilità principale a bordo dell'Enterprise rimaneva quella di medico capo. Un richiamo urgente dall'infermeria: qualcuno aveva bisogno di assistenza medica. Scoprii che si trattava della guardiamarina Potter, che non avevo visto per tutta la settimana. «Ancora problemi con gli esperimenti botanici» brontolai tra me e me mentre mi incammino verso l'infermeria. «Sembra che l'equipaggio di questa nave abbia un talento speciale per farsi male con il minimo indispensabile ultimamente.»

Mentre mi avviai, un pensiero mi attraversava la mente, un lieve fastidio che speravo di poter ignorare: speravo che Jim non venisse a sapere di questo ritorno alla routine della guardiamarina, di questi piccoli incidenti che sembravano troppo frequenti ultimamente. E poi, l'idea che Joanna potesse anche solo sospettare che ci fosse qualcosa di più tra me e la guardiamarina Potter mi attraversò la mente, facendomi sentire ancora più a disagio. "No, no. Devo semplicemente comportarmi con naturalezza. Non c'è nulla di cui preoccuparsi. Non le ho mai dato corda e non sono interessato ad uscire con nessuno." pensai.

Arrivato all'infermeria, trovai la guardiamarina Potter in attesa, con un'espressione che oscillava tra il dolore e l'imbarazzo.
«Guardiamarina, sembra che abbia fatto di nuovo amicizia con il lato pericoloso della botanica» dissi, cercando di mantenere il tono leggero.
«Mi dispiace, dottore. Ho sottovalutato la reattività di una delle piante con cui stavo lavorando.» mi rispose lei, mostrandomi la mano sinistra.
Osservai la ferita, notando i segni di una reazione allergica cutanea, forse causata dal contatto con una sostanza irritante secreta dalla pianta.
«Questo sembra essere un caso classico di dermatite da contatto. Non si preoccupi, guardiamarina, abbiamo a che fare con questo tipo di reazioni più spesso di quanto si possa pensare. Un anti-infiammatorio da applicare sulla zona interessata, dovrebbe fornire un sollievo immediato»  dissi pacatamente.
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#25

Joanna McCoy

Human


L’adrenalina e la curiosità l’aveva spinta così tanto che quasi non aveva sentito la stanchezza fino a quel momento ma ora che doveva solo aspettare i risultati, tutto il peso della giornata sembrò caderle sulle spalle. Non solo l’ansia e la preoccupazione di prima l’aveva un pochino logorata ma aveva iniziato subito a lavorare anche se quello doveva essere il suo giorno libero per ambientarsi. Suo padre aveva ragione, avevano fatto tanto ed era ora di fermarsi.
Sì, sono piuttosto stanca, ero così presa da non averci fatto caso ma non voglio spingermi al limite se non c’è una vera urgenza. Non il mio primo giorno qui sull’Enterprise. 
L’umore di suo padre sembrò cambiare non appena il segnale acustico avvisò che qualcuno era arrivato in infermeria. Joanna osservò incuriosita mentre suo padre borbottava e lentamente si alzò dalla sua postazione per seguirlo, rimanendo comunque a debita distanza per non intralciarlo. Non era ancora effettivamente in servizio, aveva iniziato gli esperimenti perché il Capitano aveva chiesto degli esami ma non voleva prendere iniziative se Jim o suo padre non chiedevano il suo intervento. 

Rimase quindi in disparte a osservare mentre suo padre si occupava della donna, era una guardiamarina come lei e, da quello che poteva intuire dalla discussione, sembrava occuparsi di botanica. Joanna aveva una strana sensazione, la ragazza sembrava piuttosto tranquilla anche se leggermente imbarazzata ma non capiva come mai suo padre si fosse così agitato non appena l’aveva vista arrivare. Avrebbe dovuto indagare e magari chiedere qualche informazione in più a suo zio.
Prendo l’antinfiammatorio?
Il suo piano di non intromettersi venne messo da parte quando si accorse di essere la più vicina al farmaco, anche se non era in servizio comunque poteva dare una mano a suo padre per evitare che si spostasse per tutta l’infermeria per compiere un semplice compito. 

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#26

I don't need a doctor, damn it! I am a doctor!

Leonard McCoy Umano

La domanda di Joanna, benché semplice, mi colse di sorpresa e mi fece riflettere su quanto lei fosse già parte integrante di questo ambiente, nonostante sia il suo primo giorno ufficiale sull'Enterprise; nonché apprezzavo sia la curiosità di Joanna, così come la sua decisione di mantenere una certa distanza, perché dimostrava una maturità che andava oltre la sua esperienza.  «Sì, per favore»  risposi con un sorriso, riconoscente per il suo aiuto e per la sua presenza. Non potevo fare a meno di pensare a quanto fosse cresciuta, a quanto fosse diventata indipendente. Era un momento di orgoglio per me, vedere mia figlia così coinvolta e pronta a contribuire, nonostante la stanchezza e il fatto che fosse il suo giorno libero.
Guardai ancora per un istante la mano della guardiamarina e studiai l'altra, giusto per vedere se c'era bisogno di una dose di antinfiammatorio leggermente maggiore di quella che avevo preventivato. Intanto Recuperai una crema per alleviare l'infiammazione e il prurito dicendo «Questo dovrebbe aiutare a calmare l'irritazione e promuovere la rigenerazione della pelle. È importante che tenga d'occhio la ferita per eventuali segni di infezione e voglio che tenga monitorata l'area per eventuali segni di peggioramento. Se nota un aumento del gonfiore, del rossore o se inizia a sentire un dolore intenso, torni subito qui.»  dissi, fissando la guardiamarina con uno sguardo serio. «E per favore, la prossima volta che decidi di lavorare con piante sconosciute o potenzialmente pericolose, assicurati di indossare l'equipaggiamento di protezione adeguato. L'Enterprise è piena di sorprese, ma preferiremmo evitare incidenti del genere. La sicurezza prima di tutto, guardiamarina.» dissi passando al tu, ma poi le offro anche un sorriso rassicurante.

La botanica non è solo una scienza. È un linguaggio che connette ogni forma di vita.

Eleanor Potter Umana

Mentre il Dottor McCoy si prendeva cura della mia mano, non potevo fare a meno di notare il modo in cui parlava con sua figlia, Joanna. La loro era chiaramente una relazione stretta, piena di affetto e rispetto reciproco. Era difficile non sentirsi un po' in disparte, osservando quella scena familiare, ma allo stesso tempo mi sentivo incredibilmente attratta dalla calore che emanavano.

«È davvero bello vedere come vi supportate a vicenda.»  dissi, cercando di inserirmi nella conversazione senza sembrare troppo invadente. Non volevo che il mio interesse per il dottore sembrasse troppo ovvio, anche se, chi stavo cercando di ingannare? Ero finita in infermeria più volte di quanto potessi contare negli ultimi tempi, spesso per ragioni che, se ero onesta con me stessa, non erano del tutto necessarie.

Il dottor McCoy mi guardò mentre mi metteva la crema sulla mano, forse cogliendo un barlume della mia ammirazione nei suoi occhi, ma rispose con un sorriso gentile dicendo semplicemente che concordava.

Avevo l'impressione che Joanna mi stesse guardando, mi chiesi a cosa stesse pensando. Sapevo che la mia presenza costante in infermeria aveva iniziato a suscitare risatine nei miei colleghi, ma non potevo fare altrimenti. C'era qualcosa nel modo in cui il Dottor McCoy si prendeva cura dei suoi pazienti, con quella miscela di professionalità e calore umano, che mi faceva sentire... beh, speciale, anche se sapevo di non esserlo ai suo occhi.

«Mi dispiace per tutto il disturbo che sto causando ultimamente» dissi, cercando di suonare dispiaciuta ma non troppo. «Sembra che abbia un talento speciale nel trovare nuovi modi per finire qui. In ogni caso, spero che questa sia l'ultima volta che vedo l'infermeria per un bel po'.»  dissi, cercando di riprendere un po' di dignità, anche se sentii un leggero rossore salire sulle mie guance. Avevo cercato di attirare la sua attenzione, ma forse ero stata un po' troppo zelante. Ero davvero solo un caso perso?
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#27

Joanna McCoy

Human

Fece un cenno con la testa quando suo padre accettò il suo aiuto, si avvicinò all’armadietto dei medicinali per preparare l’antinfiammatorio. 
Una volta finito si avvicinò ai due, stava ascoltando il discorso mentre porgeva al padre la medicina.
Ho preferito prendere quello da iniettare a lento rilascio, così per qualche giorno non deve assumerne altro.
Osservò la mano della collega per capire l’entità della ferita, fortunatamente non sembrava tanto grave ma poteva anche andare peggio. Aveva ancora lo sguardo sulla mano della guardiamarina quando la donna si complimentò con loro due; Joanna arrossì e alzò lo sguardo per sorridere.
Molti potrebbero pensare che lavorare con un genitore sia stressante, io ho sempre sognato di farlo da quando ho deciso di fare l’infermiera, sono felice che ora ne ho la possibilità. 

Si voltò verso il padre per sorridergli, quello che aveva detto era la pura verità; da quando si era iscritta all’Accademia il suo unico desiderio era poter lavorare al fianco di suo padre e suo zio. Il motivo non riguardava solo il fatto che sentisse spesso la loro mancanza ma anche perché provava una grande stima per loro anche dal punto di vista lavorativo. 
La sua attenzione tornò nuovamente alle parole della guardiamarina, trovava curioso il fatto che fosse finita molte volte in infermeria. Era una persona spericolata come lo zio Jim? O forse era solo molto sbadata? Certo le sembrava strano che un’esperta botanica si dimenticasse di usare le giuste protezioni per studiare le piante. C’era qualcosa che non tornava a Joanna, qualcosa che percepiva nelle parole della donna oltre al fatto che la situazione fosse strana, doveva sicuramente parlarne con suo padre.
Siamo qui per lavorare dopotutto, più che altro penso sia più un problema per lei che sente dolore che per noi.

Non era il massimo farsi sempre male, ricordava benissimo quanto fosse fastidioso quando, da piccola, si feriva spesso mentre giocava. Ora che era più grande e più attenta erano rare quelle situazioni, l’infermeria era il suo posto lavorativo e non voleva rimanerci per altri motivi.
Questo è il mio primo giorno qui ma a quanto mi è sembrato di intuire nell’infermeria dell’Enterprise ci sono dei clienti abituali. 
Guardò sia suo padre che la donna con divertimento, capendo perché il genitore spesso sembrava esasperato quando riprendeva Jim per i suoi continui colpi di testa. Joanna si chiese se quei due non fossero gli unici a passare di continuo in infermeria.
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#28

I don't need a doctor, damn it! I am a doctor!

Leonard McCoy Umano

Mentre Joanna si avvicinava a noi con l'antinfiammatorio a lento rilascio, potevo vedere la dedizione e la cura che metteva nel suo lavoro, nonostante fosse solo il suo primo giorno sull'Enterprise. La sua osservazione sulla guardiamarina Potter e la sua frequente presenza in infermeria era acuta, rivelando quella combinazione di intuito e attenzione ai dettagli che la rendeva un'ottima infermiera.

«Grazie» dissi con un sorriso, accettando l'antinfiammatorio che mi porgeva, per poi rivolgermi di nuovo alla guardiamarina «E con questo dovresti essere come nuova in pochissimo tempo» , per poi somministrarle l'antinfiammatorio.

Quando Joanna esprimeva il suo entusiasmo per lavorare con me, sentivo un misto di orgoglio e un pizzico di sorpresa. «E io sono onorato di avere un'infermiera così competente e appassionata al mio fianco» le risposi, sorridendo alla sua dichiarazione. Era evidente che il nostro legame andava oltre quello di una normale relazione padre-figlia; c'era un profondo rispetto professionale reciproco.

La sua riflessione sulla frequentazione della guardiamarina Potter dell'infermeria mi fece riflettere. «Sì, abbiamo alcuni... 'clienti abituali', ma è anche vero che l'Enterprise è un terreno fertile per le situazioni imprevedibili. Alcuni degli incidenti sono davvero fuori dal comune.» risposi con un sorriso divertito.

Osservando l'interazione tra Joanna e la guardiamarina Potter, riflettevo su come, a bordo dell'Enterprise, le relazioni tra i membri dell'equipaggio potessero diventare complesse e sfaccettate. C'era sempre qualcosa di nuovo da imparare, sia nella medicina che nelle dinamiche umane. Joanna, nel frattempo, sembrava aver colto qualcosa nell'atteggiamento della guardiamarina che le suscitava curiosità. C'era un'acutezza nella sua osservazione che non passava inosservata. "Jo ha un occhio attento, sia per la medicina che per le persone. Forse avrò bisogno di discutere con lei di questa situazione, in un momento più opportuno." mi ritrovai a pensare.

Con un sorriso, Joanna guardava sia me che la guardiamarina, chiaramente divertita dalla situazione. «Beh, Joanna, in infermeria non c'è mai un momento noioso, questo è certo,» conclusi, mentre terminavo la cura della guardiamarina Potter. «E chi lo sa, magari tu stessa diventerai un punto di riferimento per alcuni dei nostri... clienti abituali. Per quanto riguarda la frequenza delle tue visite, guardiamarina, mi auguro che in futuro le nostre interazioni possano essere meno... dolorose. E magari un po' più focalizzate sulla botanica.» aggiunsi, rivolgendomi a Potter con un sorriso amichevole.


La botanica non è solo una scienza. È un linguaggio che connette ogni forma di vita.

Eleanor Potter Umana

Mentre Joanna parlava del suo desiderio di lavorare con suo padre e si domandava sul mio frequente apparire in infermeria, non potei fare a meno di sorridere, un po' imbarazzata. La sua osservazione sul mio essere "cliente abituale" mi aveva colpito, ed era chiaro che aveva capito che la mia sarebbe stata una presenza ricorrente.

«Sì, sembra proprio che io abbia una sorta di talento per finire qui» risposi, cercando di mantenere un tono leggero e un sorriso sulle labbra. «Ma, onestamente, non è sempre per sbadataggine. A volte è pura sfortuna o, forse, un'attrazione insolita per questa infermeria e  per essere chiara, non è sempre colpa delle piante. Lavorare con specie aliene porta sempre delle sorprese» dissi, cercando di mostrare un po' della mia passione per la botanica, lanciando uno sguardo scherzoso al Dottor McCoy, speravo che il mio umorismo fosse evidente.

Rivolgendomi a Joanna, aggiunsi:  «È davvero speciale che tu possa lavorare con tuo padre. Non tutti possono vantare un'opportunità così e sembra che tu sia già una parte importante di questo posto. In ogni caso, sono davvero grata per l'aiuto che mi date qui. E magari un giorno potrò ricambiare, non credo io possa offrirvi qualcosa alla fine del turno.» sorrisi a entrambi, poi, pensando a un modo per aggiungere un po' di leggerezza, aggiunsi: «E, onestamente, non sarebbe il peggior modo per passare il tempo sull'Enterprise. Credo che il peggio sia dover sopportare un mio collega un po' troppo... invadente.» ammisi con un risolino, speravo che il mio commento potesse essere preso per quello che era: un tentativo di condividere un lato più umoristico e personale di me.

«Beh, vi ringrazio entrambi per la cura e per la chiacchierata» conclusi, preparandomi a lasciare l'infermeria. «E spero di non dover tornare troppo presto, per motivi di salute almeno. Magari possiamo incontrarci in un contesto meno... medico la prossima volta.» Con un sorriso e un cenno di ringraziamento, mi allontanai, lasciando padre e figlia dietro di me, sperando di aver lasciato una buona impressione e di aver aperto la porta a future interazioni più amichevoli e meno dolorose.
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#29

Joanna McCoy

Human


Sorrise dolcemente quando suo padre la definì un’infermiera competente e appassionata. Ricordava benissimo quando era piccola e giocava con suo padre a essere un medico, la passione per curare gli altri era sempre stata presente nella sua vita. 
Per questo non era affatto spaventata quando suo padre le disse che in infermeria non c’erano momenti di noia, era pronta a questo e altro.
Spero di poter essere un punto di riferimento, farò del mio meglio per esserlo.
Si fermò a pensare a quanto potesse essere bello essere un punto di riferimento per qualcuno, anche al di là dell’infermeria; per il momento non aveva ancora provato quella sensazione ma sperava di poterlo fare in futuro.
Una frase della guardiamarina la portò a tornare con i piedi per terra, inclinò la testa di lato e tentò di nascondere il sorriso che minacciava di uscirle dalle labbra.
Attrazione per questa infermeria, eh?”  pensò con divertimento intuendo forse quello che prima non riusciva a capire, forse doveva parlare con suo padre. 

Spero anche io di incontrarti in un contesto diverso da questo.
Joanna sorrise sinceramente alla donna e in realtà lo pensava veramente, sia perché al momento aveva una sensazione positiva verso l’altra sia perché, se era vero ciò che sospettava, aveva decisamente bisogno di conoscerla meglio. 

Con lo sguardo seguì la guardiamarina che usciva dall’infermeria prima di voltarsi verso suo padre, un sorriso divertito sul suo volto.
Mi devi un pranzo insieme e mi sa che mi devi anche spiegare alcune cose. 


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#30

I don't need a doctor, damn it! I am a doctor!

Leonard McCoy Umano

Il sorriso dolce e la risata trattenuta di Joanna riflettevano la luce e l'ombra di una giornata trascorsa tra le sfide e le sorprese dell'infermeria dell'Enterprise. Lasciai che la guardiamarina si allontanasse per mettere a posto tutto ciò che avevo utilizzato e mi lavai le mani.

«Per quel pranzo insieme, consideralo un appuntamento a cui non ho intenzione di mancare» ammisi. La promessa di un momento condiviso al di fuori del contesto lavorativo sembrava il modo perfetto per rafforzare il nostro legame, un'occasione per scambiare esperienze personali oltre che professionali.

«Quanto alle spiegazioni, beh, ormai lo avrai capito che ogni membro dell'equipaggio dell'Enterprise ha le proprie piccole... peculiarità, ma sappi che qualsiasi cosa tu voglia sapere, sono qui per te.» dissi facendo un cenno affettuoso verso di lei, non sapendo esattamente a cui faceva riferimento. Era chiaro che le avventure che ci attendevano non si sarebbero limitate agli incontri in infermeria, ma si sarebbero estese a tutta una serie di esperienze condivise a bordo dell'Enterprise. E in quel momento, più che mai, ero felice di poterle affrontare con mia figlia al mio fianco.

Con un ultimo sguardo all'infermeria ormai vuota, mi preparai a seguire Joanna fuori dalla stanza. «Andiamo?» chiesi ad un certo punto. Avevo fame e onestamente dovevamo davvero prenderci un po' di pausa.
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