USS Saratoga Ho sempre pensato che la speranza fosse un sentimento tipicamente umano
#11

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus Vulcaniana

«La tua fiducia merita sincerità e apertura da parte mia» ammisi con tono tranquillo, sebbene l'equilibrio tra il controllo Vulcaniano e l'emozione umana dentro di me combatterono per un istante per ritrovare l'equilibrio. «Permettimi di condividere con te, attraverso la fusione mentale, ciò che le parole non possono esprimere pienamente.» dissi, posando la mia bibita a terra e la mia mano destra sui punti di contatto del volto di Dakona. Quando mi sembrò pronto dissi «La mia mente nella tua mente, i miei pensieri nei tuoi pensieri.»

Dopo qualche attimo, una quiete solenne avvolse il momento, mentre le barriere tra le nostre menti iniziavano a dissolversi.

Dakona vide me bambina, giocare serena nel deserto di Vulcano, sotto lo sguardo amorevole ma severo dei miei genitori. La complessità del mio rapporto con mio padre si disvelò, marcato da un misto di ammirazione e distanza, il suo insegnamento rigoroso ma amorevole della logica e della disciplina Vulcaniana, nonché un desiderio di approvazione sempre in bilico. Il calore del sole contro la pelle mentre osservavo i miei genitori interagire con quella combinazione di rispetto e affetto profondo che aveva sempre caratterizzato la loro relazione.

Gli mostrai il momento in cui appresi della morte di mio padre e mio fratello maggiore prima e della distruzione di Vulcano poi per lo stesso popolo, un trauma che scosse le fondamenta della mia identità e della mia cultura; seguito dalla mia titubanza di parlare con Mestral, colui che avrebbe dovuto essere il mio sostegno e invece di come preferissi parlare con Elieth. Gli mostrai le fasi stagnanti del mio matrimonio: l'iniziale innamoramento che si era lentamente dissolto in disinteresse, il persistere nel matrimonio più perché era stato combinato dai miei genitori che per volontà propria, e l'incertezza su come porre fine a un'unione ormai vuota.
Poi, il momento in cui vidi Dakona per la prima volta, e l'inspiegabile attrazione che sentii; come quella attrazione divenne un desiderio sempre più forte, la mia ricerca costante della sua compagnia. Condivisi il tormento di vedermi ritrosa nel porre fine al mio matrimonio e vedendo Dakona con altre persone, la gelosia che serpeggiava nonostante me stessa.

Gli mostrai la mia felicità di poter essere me stessa su Nova Velloria e il mio disinteresse riguardo Mestral, il momento di felicità quando ero sul pianeta con Dakona, come quando credetti di essere incinta dopo il incontro intimo avuto su quel pianeta, e la disperazione segreta di scoprire di non esserlo. Condivisi l'ammissione ai miei fratelli del mio amore per lui, l'assalto intimo sulla Saratoga e la visita a un altro medico per la mia paura delle azioni potenzialmente sconsiderate di Dakona riguardo la persona che mi aveva fatto male.

Feci sentire la gelosia al vedere Dakona discutere con una dottoressa, e la confusione e il dolore per quello che era successo su Betazed. I preziosi consigli dei miei fratelli maggiori, nello specifico le parole di Tolaris che mi spingevano ad essere onesta con me stessa. Le discussioni con Mestral e infine il divorzio da quest'ultimo, che aveva preso con sportività, nonostante la sua dichiarazione di amore; un passaggio doloroso ma necessario, marcato da una reciproca mancanza di crescita emotiva e da un'accettazione finale che liberò entrambi a perseguire la nostra vera felicità.
Gli sforzi per confessare i miei sentimenti a Dakona e il mio fallimento nel farlo... per poi arrivare al momento in cui ci trovavamo.

La fusione si concluse e lo guardai negli occhi. «Questo è tutto, dottore» dissi per poi ascoltare le sue parole riguardo Nova Velloria: il commento, leggero ma carico di verità, mi strappò un sorriso. Le circostanze che ci avevano portato a questo punto erano state tanto improbabili quanto preziose. «Forse, ma è la nostra scelta di affrontare quelle circostanze insieme che ha veramente fatto la differenza» dissi accarezzandogli per un attimo il volto, in un gesto fin troppo umano, non riuscendo a spostarmi dal suo abbraccio. Illogico, ma non volevo essere da nessun'altra parte al mondo
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#12

Causing people to suffer because you hate them... is terrible. But causing people to suffer because you have forgotten how to care... that's really hard to understand.

Dakona Raal Rigeliano

Il passaggio dal bacio alla fusione mentale fu quasi repentino, ma Dakona non fece resistenza. Le immagini si susseguirono nella sua mente, catapultandolo nel mondo di T'Dal: la sua vita su Vulcano, il rapporto amorevole ma distaccato coi suoi genitori, il dolore per la morte della sua famiglia e la distruzione del pianeta, le difficoltà del matrimonio con Mestral. Poi, il loro incontro. Dakona si ritrovò quasi a trattenere il respiro mentre le immagini e le emozioni ad esse collegate si susseguivano davanti a lui. Era meraviglioso poter finalmente toccare le emozioni, normalmente represse, di T'Dal. Era emozionante sapere che quelle emozioni erano rivolte verso di lui. Era illuminante vedere gli avvenimenti di Nova Velloria attraverso i suoi occhi, sapere che lei non si era mai veramente pentita di quanto successo.
Non fu tutto rosa e fiori. Ad un certo punto fu pervaso da un lampo di rabbia, non verso T'Dal ma verso il bast*rdo che le aveva fatto del male, ma le immagini non si fermarono e quell'attimo passò.

Hai ragione. Confermò, alle parole di T'Dal. Lei era ancora nel suo abbraccio e Dakona non aveva alcuna fretta di rilasciarla, per quanto fosse pronto a lasciarla andare appena lei lo avesse voluto. L'unico lato (parzialmente) negativo della situazione era che aveva ancora la bibita in mano: non era esattamente un impaccio ma doveva stare attento a tenerla il più possibile distante da T'Dal, in modo da non rischiare di bagnarla. Alla peggio avrebbe lasciato cadere il tè a terra, per quanto ciò gli avrebbe garantito una strigliata da parte dei colleghi che si occupavano del ponte ologrammi.

Nova Velloria avrebbe potuto essere un incubo ma l'abbiamo affrontato assieme e siamo riusciti a ritrovare i nostri sogni e la nostra strada. Avrebbe potuto danneggiarci ma, alla fine, ci ha aiutato a comprendere meglio noi stessi. Le spore li avevano manipolati, dando libero sfogo al sentimento che stavano reprimendo ma anche togliendo loro la possibilità di scegliere. Avevano rinunciato a tutto - alla loro carriera, ai loro sogni, ai propri famigliari, a tornare a casa - perché le spore volevano tenerli sul pianeta, sotto controllo. In cambio avevano trovato l'un l'altra.

Chissà se sarei stato un bravo contadino. Aggiunse poi. Trovo spaventosa una colonia in cui le mie competenze mediche non servono.
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#13

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T'Dal Zayrus Vulcaniana

Il mio cuore batteva con forza contro il petto, un raro segno della tempesta emotiva che mi stava attraversando in quel momento. Sentire Dakona confermare le mie parole, sapere che aveva compreso e accettato ogni aspetto della mia vita, era liberatorio in un modo che non avevo mai sperimentato prima.

"Molte volte" risposi, la mia voce calma ma carica di emozione, "abbiamo visto come gli eventi più traumatici possano rivelare verità nascoste, costringendoci ad affrontare parti di noi stessi che altrimenti avremmo ignorato. Nova Velloria, con tutte le sue sfide e pericoli, ci ha forzato a confrontarci con quelle verità. E ci ha uniti in modi che difficilmente avremmo potuto immaginare e per questo, nonostante tutto, sono grata."

Gli sorrisi, mentre consideravo la sua riflessione sulle competenze mediche in una colonia di contadini. "Credo che avresti trovato il modo di rendere indispensabili le tue competenze, Dakona. La cura e la guarigione possono assumere molte forme, non tutte richiedono un ospedale. E, a volte, la capacità di ascoltare e comprendere è la più potente delle medicine."

Mi allontanai appena, quanto bastava per incrociare il suo sguardo, mantenendo ancora il contatto. "E se ci avessero costretti a rinunciare a tutto, sappi che trovare te, in quel mare di caos e confusione, è stata la luce che mi ha guidato. Non c'è carriera, sogno, o casa che valga quanto il nostro legame. E per quanto riguarda le tue preoccupazioni sulle tue competenze... credo che il tuo spirito avrebbe trovato il suo posto, anche in mezzo ai campi. Non sono certa su di me, però."

Feci una pausa, sentendo due urgenze che rischiaravano la serenità del momento. "Devo confessarti che ho due questioni da sottoporre" dissi, il mio sguardo che cercava il suo con un'intensità nuova. "La prima è che desidero baciarti di nuovo." La mia voce era un sussurro, come se temessi che qualcuno potesse interrompere e sapevo che momenti così tranquilli erano decisamente rari.

"La seconda," continuai, il battito del cuore ancora più forte, se possibile, "è che vorrei presentarti formalmente alla mia famiglia. È un passo importante per me, e... e vorrei sapere se ti senti pronto non solo per questo, ma per condividere il resto della tua vita con me. Pensare a un futuro insieme, forse... forse anche a dei figli." Le parole mi lasciarono in un flusso, vulnerabili ma sincere. "So che ora conosci i miei desideri più profondi, ma desidero ascoltare i tuoi, conoscere il tuo cuore come tu conosci il mio."

e fu così che vennero interrotti Laugh
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#14

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Dakona Raal Rigeliano

Dakona poteva sentire il suo cuore battere contro quello di lei. Le emozioni che stava provando in quel momento erano forti e genuine. Speranza, amore e sollievo. Perché finalmente i suoi timori erano finiti. Qualunque cosa il futuro avesse in serbo per loro, lo avrebbero affrontato insieme. L'uno di fianco all'altra.

C'era un velo di amarezza mischiato a tutte quelle emozioni positive, Dakona lo sapeva bene. Una parte di lui avrebbe voluto spronare T'Dal a parlargli di quegli eventi traumatici - le sfide di Nova Velloria, la vicenda di Jor, l'assalto intimo da lei subito - ma era consapevole che non era quello il momento giusto. Non avrebbe rovinato quel momento magico, in cui T'Dal era finalmente in pace con sé stessa, riportando a galla i suoi turbamenti.

Il dottor O’Shea avrebbe potuto farmi da mentore. Ridacchiò. Sarei diventato un dottore delle piante. Avremmo costruito una casetta confortevole e ci avremmo cresciuto i nostri figli. Una visione idilliaca ma Dakona era sicuro che avrebbero sentito la mancanza di una parte di loro: del loro desiderio di avventura, dei loro obiettivi professionali e dell'esplorazione delle stelle. Non avremmo potuto avere un cane, però. Per qualche ragione, le spore sembravano essere interessate solo agli umanoidi: quando erano scesi sul pianeta, non c'era ombra di animali d'allevamento. ..e sarei dovuto diventare vegetariano, non so se sarei sopravvissuto.

Sorrise alle successive parole di T'Dal, un sorriso che non si incrinò nemmeno al nominare l'incontro coi genitori. Oh, i baci son sempre ben voluti. Scherzò, avvicinando leggermente il suo viso a quello di lei. Incontrerò i tuoi genitori, e ti presenterò ai miei. Prima o poi avrebbe dovuto farsi una chiacchierata con Mestral ma, da quello che aveva visto durante la fusione mentale, sembrava uno con cui si poteva parlare. Distaccato ma non irragionevole. Vedrai, riusciremo a mettere in quadro tutto: la vita sentimentale, il nostro lavoro, e anche i nostri futuri figli. Avrebbero dovuto fare delle scelte, e probabilmente anche dei sacrifici, ma ne sarebbe valsa la pena. Ne era sicuro.

Credo di doverti una fusione mentale... La cosa non lo turbava per niente, anzi era dispiaciuto che la precedente fusione fosse finita prima che potesse mostrarle qualcosa di sé. ..e una rosa. Quella di Nova Velloria era orribile. Scherzò. Rimedierò il prima possibile.

Fusione mentale al prossimo turno perché il post è già un papiro senza. Laugh Vediamo se Dakona è abbastanza esperto in tecniche vulcaniane per iniziarla senza aiuto. Thinking

e fu così che vennero interrotti Laugh <-- *Dakona affila la bat'leth di Seeth* Tongue
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#15

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T'Dal Zayrus Vulcaniana

Le parole di Dakona mi convinsero che insieme saremo riusciti a fare funzionare la nostra relazione e non vedevo l'ora di vedere cosa sarebbe successo ad entrambi. Era una sensazione nuova per me ed ero veramente felice di provarla.

«Un futuro diverso, ma con te, avrebbe avuto il suo fascino» risposi con un tono riflessivo, lasciando trapelare un lieve sorriso. «E, per essere onesti, la prospettiva di adottare una dieta vegetariana non sarebbe stata così drastica secondo me; dato che essendo vulcaniana, la mia dieta è già vegetariana, ma mi chiedo, Dakona, sei tu onnivoro? Non mi ero mai posta il problema fino ad ora»

La considerazione su un potenziale compagno animale mi fece riflettere «E l'idea di avere un cane... è qualcosa che ho sempre trovato affascinante. Gli animali hanno un modo unico di arricchire le nostre vite. Avevo un gatto, Daddy non so se l'hai mai incontrato, ma non mi dispiacerebbe avere un cane.»

Avvicinandomi a lui, che aveva già ridotto lo spazio tra noi, lo baciai e pensai che quel gesto, così... umano ed emotivo, era decisamente entusiasmante.

«Quanto alla fusione mentale, sono... impaziente di conoscerti meglio. Sarà un'opportunità per me di vedere il mondo attraverso i tuoi occhi e sarà un onore.» ammisi.

La promessa di una rosa mi fece ridere leggermente, un suono chiaro e melodioso che Dakona avrebbe potuto sentire attraverso il legame. Una delle rare risate che facevo. «E attendo quella rosa, credo che sarà il simbolo della nostra capacità di trovare bellezza e significato anche nei contesti più inaspettati»

Lo baciai di nuovo, in quel momento di intimità di cui ero profondamente grata. «Quindi, incontreremo le nostre famiglie, affronteremo insieme il futuro, e costruiremo una vita di amore, rispetto, e avventure. Sapere che affronteremo tutto ciò insieme rende qualsiasi sfida non solo sopportabile, ma desiderabile.»

Vediamo se Dakona è abbastanza esperto in tecniche vulcaniane per iniziarla senza aiuto. Thinking <- io credo in lui U_U Heart

Dakona affila la bat'leth di Seeth* Tongue <-  Scherzavo, scherzavo! Era per dire che poverini ci mancava solo quello! *Mi nascondo dietro Katilla per precauzione Laugh*
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#16

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Dakona Raal Rigeliano

Sì, avrebbe avuto il suo fascino. Una vita assieme, anche sotto l'influenza delle spore, sarebbe stata degna di essere vissuta. Saremmo stati felici... ma saremmo stati veramente noi? Sinceramente ci preferisco come siamo adesso, coi nostri difetti e coi nostri problemi. Non sarebbe stato facile conciliare amore e lavoro, soprattutto se avessero avuto un figlio, ma Dakona era convinto che ne valesse la pena. Non abbiamo bisogno di un utopia per vivere felici. Assieme supereremo tutti i problemi e creeremo uno spazio per noi e i nostri figli. Proseguì serio, per poi aggiungere un finale quasi scherzoso. Al tuo fianco, potrei anche "sopravvivere" ad una dieta vegetariana. Sarò onnivoro, ma so apprezzare un bel pranzo vulcaniano. Per il resto, esistono i replicatori.

In effetti, un cane non sarebbe una cattiva idea. Quando aveva nominato il cane, era perché gli sembrava un'aggiunta perfetta ad una scenetta idilliaca come quella offerta dalle spore di Nova Velloria. Eppure, l'idea di tenerne uno sulla Saratoga (soprattutto se si trattava del loro cane) aveva i suoi pregi. Ne ho avuto uno da bambino. Sono impegnativi ma offrono un supporto morale da non sottovalutare. Ma, aspetta... te lo faccio vedere...

Non poteva dire di essere un esperto, ma Dakona aveva studiato le arti telepatiche vulcaniane. Se la telepatia a distanza era ancora troppo complessa per lui, un arte tattile come la fusione mentale era nel campo delle sue possibilità. Così, posizionata la sua bibita in bilico tra i rami di un albero vicino, Dakona posò le sue dita sui qui'lari del volto di T'Dal. La mia mente nella tua mente, i miei pensieri nei tuoi pensieri.

Quando le loro menti si sfiorarono, Dakona condusse T'Dal nei propri ricordi: la sua infanzia a New Jaleyl, le birichinate di quella amorevole piccola peste che era stato il suo cane Omayo, le differenze ma anche le somiglianze tra la cultura vulcaniana e quella rigeliana. Poi, il suo trasferimento sulla Saratoga. Come sin da subito era stato colpito dalla sua professionalità, come pian piano si era reso conto di essersi innamorato di lei, come si era sforzato di accettare il suo matrimonio con Mestral e aveva sofferto silenziosamente. La gelosia che aveva provato verso un uomo che nemmeno conosceva. Ed infine, Nova Velloria. La felicità che aveva provato nel tempo passato assieme a lei, il successivo timore di aver danneggiato irrimediabilmente il suo matrimonio... ma anche l'incapacità di pentirsi veramente di quanto era successo. Perché quei momenti assieme erano stati preziosi per lui, più di ogni altra cosa.
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#17

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T'Dal Zayrus Vulcaniana

Riflettendo su quanto Dakona aveva condiviso con me attraverso la fusione mentale, mi resi conto della profondità e sincerità dei suoi sentimenti. Mi aveva aperto completamente il suo cuore, lasciandomi vedere il suo mondo interiore con una chiarezza e intensità che solo una tale condivisione poteva offrire. Avevo visto la sua infanzia su New Jaleyl, le avventure con il suo cane Omayo, e avevo sentito le sue emozioni - la gelosia, l'amore, il dolore per le complicazioni del nostro rapporto su Nova Velloria. Tutto questo mi aveva avvicinato a lui in un modo che non avrei mai creduto possibile.
Sapevo che avremmo creato uno spazio per noi e per i nostri figli, un luogo dove l'amore, il rispetto, e l'avventura saranno al centro di tutto; come sapevo che qualsiasi cosa il futuro ci avesse riservato, sapevoo che insieme potevamo affrontarla. "Avere te al mio fianco mi dà la forza di affrontare qualsiasi cosa l'universo decida di metterci davanti." mi ritrovai a pensare.

«Hai ragione, una vita sotto l'influenza delle spore avrebbe avuto il suo fascino, ma avrebbe nascosto la nostra vera essenza. Amo chi siamo adesso, con tutte le nostre imperfezioni e sfide. La nostra capacità di affrontare insieme le difficoltà è ciò che ci rende speciali.» ammisi.

Un sorriso mi sfuggì alla sua menzione di 'sopravvivere' ad una dieta vegetariana al mio fianco. «Mi rallegra sapere che potresti 'sopravvivere' ad una dieta vegetariana. E, in effetti, i replicatori offrono possibilità infinite, permettendoci di condividere il meglio di entrambi i mondi»

La conversazione sul cane, inizialmente introdotta in tono scherzoso, ora prendeva forma in un desiderio condiviso. «L'aggiunta di un cane alla nostra famiglia sarebbe un arricchimento. I cani offrono un tipo di amore e lealtà che può davvero sostenere lo spirito. La tua esperienza con Omayo durante l'infanzia mi fa desiderare ancora di più di condividere quella gioia con te» ammisi.

Mentre la nostra conversazione fluttuava tra passato e futuro, una domanda mi si presentò, curiosa di esplorare ancora di più le nostre visioni condivise per il futuro. «Sempre parlando di ipotetici figli, Vulcano o Rigel?» chiesi, fissandolo negli occhi, cercando nelle sue risposte non solo le sue preferenze, ma anche come vedeva il nostro futuro insieme.
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#18

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Dakona Raal Rigeliano

L'idea di prendere un cane lo allettava sempre di più. Subito dopo la morte di Omayo, era stato troppo doloroso anche solo considerare quell'opzione e, col tempo, lo studio e il lavoro avevano preso tutta la sua attenzione. Sì, sarebbe un arricchimento. Confermò. Sarà anche il primo cane a mettere zampa su strani nuovi mondi... o almeno così vorrei dire ma, se non ricordo male, già il capitano Archer ne aveva uno. Non era così inaudito avere animali a bordo, proprio per il loro effetto positivo sulla psiche dell'equipaggio. Sulla stessa Saratoga c'era una varietà interessante di animali domestici. Dakona non se ne occupava personalmente, ma era sicuro di aver visto un camaleonte solo poche settimane prima nella sezione veterinaria della nave.

Stava ancora pensando al camaleonte, chiedendosi chi poteva esserne il proprietario, quando la successiva domanda di T'Dal fece andare i suoi pensieri in tutt'altra direzione. Quello che era un quesito problematico. Mm... New Vulcano o Rigel, entrambi hanno i loro punti di forza. Rifletté. Potrei dire che dipende da come vogliamo crescere i nostri futuri figli, ma la verità è che potremmo dargli un educazione tradizionale vulcaniana anche su Rigel... e viceversa. Probabilmente si stavano dando la zappa sui piedi prima del necessario, ma in effetti era qualcosa su cui riflettere. Qualunque sia la nostra scelta, mi piacerebbe far conoscere loro entrambi i nostri pianeti e il modo di vivere dei nostri popoli. Non posso dire di approvare pienamente la soppressione delle emozioni, non quando è troppo radicale, ma vorrei che i nostri figli possano un giorno scegliere la via più adatta a loro.
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#19

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T'Dal Zayrus Vulcaniana

« È vero,»risposi, pensando all’esempio del capitano Archer. L'idea di un cane che ci accompagna nelle nostre avventure interstellari e la prospettiva di crescere i nostri futuri figli tra Vulcano e Rigel toccavano corde profonde del mio essere. « Avere animali a bordo può realmente arricchire la vita dell'equipaggio, e immaginare un cane che esplora nuovi mondi al nostro fianco è un'avventura che desidero vivere insieme a te e ai nostri figli» concordai, pensando all'effetto positivo che avrebbero avuto sulla nostra famiglia.La questione di Vulcano versus Rigel, e come crescere i nostri figli, era complessa e ricca di sfumature.
«Condivido la tua visione di far conoscere ai nostri figli entrambi i pianeti e le nostre culture. È essenziale che abbiano la libertà di esplorare e scegliere il loro cammino, sia esso all'insegna della logica vulcaniana o di uno stile di vita più variegato come quello rigeliano»
Mi fermai un momento, pensando alla sua preoccupazione riguardo la soppressione delle emozioni, una questione che, come vulcaniana, mi era particolarmente cara. «La tua preoccupazione sulla soppressione delle emozioni è valida. Vulcano insegna il controllo, non la negazione, una distinzione importante che spero di trasmettere ai nostri figli. Desidero che conoscano e comprendano le ricchezze delle loro eredità culturali, imparando a trovare un equilibrio e una forza sia nella logica che nell'espressione emotiva»
Poi, riflettendo sulle mie esperienze personali, aggiunsi: «Per me, è importante che crescano secondo i dettami vulcaniani, ma ripensando a mia madre, che era cresciuta secondo questi principi ma preferiva esplorare i propri sentimenti, mi rendo conto che c'è spazio per entrambi gli approcci nella loro crescita. Non ho mai veramente legato con lei, sebbene le volessi bene. » ammisi, per poi chiedermi “ma qual era il problema?” « Forse la rigidità con cui si approccia alla disciplina vulcaniana può essere mitigata da un'esplorazione più libera delle emozioni, come hai suggerito e devo ammettere che mi sono innamorata di te anche per questo, per la tua apertura e la tua capacità di vedere oltre le convenzioni, di apprezzare sia la logica che la ricchezza emotiva. Qualunque sia il luogo che chiameremo casa, o le culture che esploreremo, quello che importa è che cresceremo i nostri figli con amore, rispetto per le loro scelte, e la guida per far emergere il meglio di loro. Sarà, senza dubbio, un viaggio meraviglioso, Dakona, uno che non vedo l'ora di intraprendere al tuo fianco. Insieme, possiamo offrire loro il meglio dei nostri mondi.»
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#20

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Dakona Raal Rigeliano

Era strano parlare di qualcosa di così distante, eppure Dakona era consapevole dell'importanza di mettere subito in chiaro i punti che avrebbero rischiato di mettere in crisi la loro relazione. Fin tanto non avessero avuto figli la questione non si poteva ma, il giorno in cui li avessero avuti, le differenze tra le loro culture avrebbero rischiato di compromettere tutto. Decidere sin da subito di dar loro un educazione mista, permettendo loro di scegliere una volta sufficientemente grandi, era l'opzione migliore. La questione di dove prender dimora rimaneva irrisolta, in quanto non era semplicemente possibile spostarsi da un pianeta all'altro in continuazione, ma avrebbero avuto tutto il tempo necessario per prendere una decisione. Dopotutto, al momento la loro casa era la Saratoga.

Sì, lo faremo. Insieme. Rispose. Se avessimo dei figli, vorrei offrir loro proprio l'equilibrio di cui hai parlato. La cultura rigeliana insegna a sfogare le emozioni nell'esercizio fisico, mentre quella vulcaniana insegna a tenerle sotto controllo con la meditazione. All'apparenza sembrano due visioni opposte ma io credo non sia così. Sfogando le emozioni con l'esercizio fisico si corre il rischio di lasciarsi da esse influenzare, come fanno i romulani. Controllandole con la meditazione si rischia di andare all'accesso e finire per negarle. Ci son dei rischi in entrambi gli approcci, ma cosa succede mettendoli insieme? Meditazione ma anche esercizio. Chissà se c'è qualche scuola di pensiero che ha provato ad andare in questa direzione.. Sì, quello era qualcosa su cui valeva la pena indagare. ..potremo organizzare qualche viaggio su New Vulcano e Rigel per scoprirlo.

Sarebbe stato interessante anche vedere come si approcciavano alla questione su Romulus, ma non aveva intenzione di mettere a rischio le loro vite per scoprirlo. Una parte di lui non era nemmeno ottimista che i romulani fossero in grado di raggiungere un compromesso simile. Era un pregiudizio, forse, ma i romulani erano un popolo estremamente emotivo. Difficile dire se avessero sviluppato una qualche tecnica per tenere sotto controllo le loro emozioni. La risposta che cercava non si trovava su Romulus, ma su New Vulcano o Rigel.

Parlando di viaggi, quale sarà la prossima tappa della Saratoga? Domandò d'impulso. Credi che potremo trovarvi un cane? Per quanto prediligesse razze di cani originarie dalla Terra, Dakona non aveva intenzione di escludere altre possibilità. Omayo stesso era stato un meticcio, un incrocio tra una razza terrestre e una rigeliana.
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