13-08-2024, 07:50 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 13-08-2024, 08:03 PM da T'Dal.)
Dio forse esiste, Clary, o forse no, ma non credo che abbia importanza. In ogni caso ce la dobbiamo cavare da soli.
Polina Troi-Riker Mezza betazoide
Quando la porta del dottor Kaz finalmente si aprì, mi sentii pervasa da una strana miscela di sollievo e apprensione. Il mio istinto betazoide stava lottando per rimanere sotto controllo. Potevo percepire la confusione e la tensione nell'aria, ma dovevo rimanere concentrata sul mio compito. Ero l'unica infermiera disponibile in quel momento, e non potevo permettermi di perdere la calma.
«Dottore, la situazione in infermeria è complicata» iniziai, cercando di mantenere la voce ferma. «Nina ha rilevato una riduzione della carica virale in uno dei pazienti, però, c'è bisogno di un'autopsia, e con la dottoressa Saff ancora sul pianeta e le comunicazioni tagliate, non possiamo permetterci di disattivare Nina e perderne i dati. C'è anche qualcosa di strano nel comportamento degli infetti, sembra che stiano cominciando a riprendere una certa consapevolezza, anche se l'aggressività è ancora dominante.»
Mi sforzai di restare concentrata, tenendo a bada la mia parte betazoide, che tendeva a captare ogni minima emozione attorno a me. In quel momento, la confusione di Kaz e la mia stessa ansia erano quasi travolgenti, ma non potevo permettere che mi distraessero. C'era un lavoro da fare, e dovevamo farlo insieme.
«Abbiamo bisogno di lei in infermeria. La dottoressa Saff sta ancora lavorando sul pianeta, e sembra che la squadra di sbarco stia impiegando più tempo del previsto. Io posso assisterla, ma c'è bisogno della sua guida per completare l'autopsia e prendere decisioni critiche.» aggiunsi, guardando il dottor Kaz con una speranza che non riuscivo a nascondere. Sapevo che non era nelle migliori condizioni, ma la sua esperienza era fondamentale. Attesi la sua risposta, sperando che fosse in grado di superare la confusione e di aiutarci a trovare una soluzione. Sapevo che il peso della responsabilità era grande, ma ero determinata a fare tutto il possibile per proteggere l'equipaggio e riportare la situazione sotto controllo.
«Dottore, la situazione in infermeria è complicata» iniziai, cercando di mantenere la voce ferma. «Nina ha rilevato una riduzione della carica virale in uno dei pazienti, però, c'è bisogno di un'autopsia, e con la dottoressa Saff ancora sul pianeta e le comunicazioni tagliate, non possiamo permetterci di disattivare Nina e perderne i dati. C'è anche qualcosa di strano nel comportamento degli infetti, sembra che stiano cominciando a riprendere una certa consapevolezza, anche se l'aggressività è ancora dominante.»
Mi sforzai di restare concentrata, tenendo a bada la mia parte betazoide, che tendeva a captare ogni minima emozione attorno a me. In quel momento, la confusione di Kaz e la mia stessa ansia erano quasi travolgenti, ma non potevo permettere che mi distraessero. C'era un lavoro da fare, e dovevamo farlo insieme.
«Abbiamo bisogno di lei in infermeria. La dottoressa Saff sta ancora lavorando sul pianeta, e sembra che la squadra di sbarco stia impiegando più tempo del previsto. Io posso assisterla, ma c'è bisogno della sua guida per completare l'autopsia e prendere decisioni critiche.» aggiunsi, guardando il dottor Kaz con una speranza che non riuscivo a nascondere. Sapevo che non era nelle migliori condizioni, ma la sua esperienza era fondamentale. Attesi la sua risposta, sperando che fosse in grado di superare la confusione e di aiutarci a trovare una soluzione. Sapevo che il peso della responsabilità era grande, ma ero determinata a fare tutto il possibile per proteggere l'equipaggio e riportare la situazione sotto controllo.