24-08-2024, 09:45 PM
Logic is the beginning of wisdom, not the end of it
T'Dal Zayrus Vulcaniana
Mentre Dakona esprimeva il suo pensiero sul percorso di evoluzione culturale del suo popolo, riflettevo su quanto la storia e il tempo possano modellare anche le tradizioni più radicate. Ogni parola che condividevamo era un passo avanti nella comprensione reciproca, un dialogo che ci arricchiva e che ci avvicinava ulteriormente.
«È davvero affascinante» risposi, mantenendo il tono calmo e riflessivo tipico della mia natura vulcaniana. «I vostri antenati forse non avrebbero approvato questa evoluzione, ma la storia spesso supera le intenzioni originali. La filosofia di Surak, pur con la sua disciplina e distacco, ha portato pace e logica, contribuendo a preservare la vostra cultura senza rinunciare alla vostra identità»
Quando Dakona parlò del possibile incontro con il monaco, sentii nascere in me un genuino interesse. "Sarebbe un'opportunità preziosa. Comprendere la prospettiva di qualcuno che ha abbracciato entrambe le filosofie potrebbe fornirci indicazioni utili per il nostro percorso. Sono curiosa di sapere cosa potrebbe rivelare.[/b]»
Il legame tra noi si fece più forte con il suo ringraziamento finale. «Il tuo sostegno e la tua presenza sono essenziali, Dakona» risposi con la compostezza tipica dei vulcaniani, ma con un calore che si insinuava sotto la superficie. «Non abbiamo ancora finito di esplorare queste possibilità, e sono certa che proseguiremo questa conversazione. E sappi che, il sentimento è reciproco: come te, sono qui per te, sempre.»
Proprio in quel momento, il nostro dialogo venne interrotto dal suono del comunicatore della nave. L'ufficiale delle comunicazioni apparve nell'aria con un ologramma che proiettava il volto serio ma composto di un giovane ufficiale. «Capitano T'Dal, c'è una chiamata in arrivo dall'ambasciatore Elieth. Dice che è importante.»
Soppesai per un attimo l'informazione, mantenendo il controllo delle mie emozioni. Mio fratello aveva un’abilità particolare nell’interrompere i momenti interessanti. Nonostante l’importanza della sua chiamata, sapevo che non avevamo finito questa discussione. «Tenente, avvisi l’ambasciatore che prenderò la comunicazione nel mio ufficio» risposi all’ufficiale, mantenendo il tono professionale, «ma comunichi gentilmente che la situazione attuale richiede un momento di pazienza» dissi, sapendo che mio fratello, normalmente, non aveva fretta. Era abituato ai miei ritmi dai tempi dell'accademia, la fretta non era mai stata... logica.
Voltandomi verso Dakona, dissi con un accenno di ironia, «Elieth ha un talento nel presentarsi nei momenti più critici. Ma non temere, non abbiamo finito questa conversazione. Riprenderemo da dove ci siamo fermati.»
Con un ultimo sguardo al paesaggio olografico, seguii il percorso che mi avrebbe condotto fuori dal ponte ologrammi, pronta a gestire la comunicazione importante, ma con la ferma convinzione che la nostra esplorazione, sia personale che culturale, avrebbe trovato presto il suo prosieguo.
«È davvero affascinante» risposi, mantenendo il tono calmo e riflessivo tipico della mia natura vulcaniana. «I vostri antenati forse non avrebbero approvato questa evoluzione, ma la storia spesso supera le intenzioni originali. La filosofia di Surak, pur con la sua disciplina e distacco, ha portato pace e logica, contribuendo a preservare la vostra cultura senza rinunciare alla vostra identità»
Quando Dakona parlò del possibile incontro con il monaco, sentii nascere in me un genuino interesse. "Sarebbe un'opportunità preziosa. Comprendere la prospettiva di qualcuno che ha abbracciato entrambe le filosofie potrebbe fornirci indicazioni utili per il nostro percorso. Sono curiosa di sapere cosa potrebbe rivelare.[/b]»
Il legame tra noi si fece più forte con il suo ringraziamento finale. «Il tuo sostegno e la tua presenza sono essenziali, Dakona» risposi con la compostezza tipica dei vulcaniani, ma con un calore che si insinuava sotto la superficie. «Non abbiamo ancora finito di esplorare queste possibilità, e sono certa che proseguiremo questa conversazione. E sappi che, il sentimento è reciproco: come te, sono qui per te, sempre.»
Proprio in quel momento, il nostro dialogo venne interrotto dal suono del comunicatore della nave. L'ufficiale delle comunicazioni apparve nell'aria con un ologramma che proiettava il volto serio ma composto di un giovane ufficiale. «Capitano T'Dal, c'è una chiamata in arrivo dall'ambasciatore Elieth. Dice che è importante.»
Soppesai per un attimo l'informazione, mantenendo il controllo delle mie emozioni. Mio fratello aveva un’abilità particolare nell’interrompere i momenti interessanti. Nonostante l’importanza della sua chiamata, sapevo che non avevamo finito questa discussione. «Tenente, avvisi l’ambasciatore che prenderò la comunicazione nel mio ufficio» risposi all’ufficiale, mantenendo il tono professionale, «ma comunichi gentilmente che la situazione attuale richiede un momento di pazienza» dissi, sapendo che mio fratello, normalmente, non aveva fretta. Era abituato ai miei ritmi dai tempi dell'accademia, la fretta non era mai stata... logica.
Voltandomi verso Dakona, dissi con un accenno di ironia, «Elieth ha un talento nel presentarsi nei momenti più critici. Ma non temere, non abbiamo finito questa conversazione. Riprenderemo da dove ci siamo fermati.»
Con un ultimo sguardo al paesaggio olografico, seguii il percorso che mi avrebbe condotto fuori dal ponte ologrammi, pronta a gestire la comunicazione importante, ma con la ferma convinzione che la nostra esplorazione, sia personale che culturale, avrebbe trovato presto il suo prosieguo.