10-02-2025, 04:24 PM
It is worthwhile studying other peoples, because every understanding of another culture is an experiment with our own.

Haruka Abe Umana
Il capitano si era offerto di aiutarla. Riguardo a cosa non era ben chiaro, considerando che non aveva terminato la frase, ma Haruka non si sarebbe sorpresa se, in una delle successive missioni, si fossero fermati a studiare una cultura aliena. Per un brevissimo istante assaporò quella speranza, poi il tono della voce di Kirk spostò la sua attenzione sulla possibile emergenza in corso. Allarmata, si fermò bruscamente. Non fece in tempo a comprendere cosa stesse succedendo che qualcuno le venne addosso, spingendola di un passo in avanti. Alle immediate scuse di Davies, rispose con un Non si preoccupi, sollevata che si trattasse solo di lui e non di un attacco nemico. Ma cosa stava succedendo?
Seguendo le indicazioni del capitano, Haruka si spostò assieme allo staff non combattente al riparo del grosso albero. Fu solo allora che notò la presenza sul sentiero del corpo esanime del guardiamarina Izar. A quella visione, si ritrovò a trattenere il respiro. La conferma che era ancora vivo giunse poco dopo, alleviando di un poco la sua tensione. Osò rilassarsi solo quando fu accertato che doveva essersi trattato di un incidente e Izar fu teletrasportato a bordo.
Rimase in silenzio mentre riprendevano la marcia, preferendo osservarsi attentamente attorno a continuare la conversazione interrotta. Incidente o meno, un po' di prudenza era d'obbligo dopo quanto era successo. Arrivati di fronte alle rovine, la sua preoccupazione fu sostituita da una certa eccitazione. Lì dentro poteva esserci la chiave per una svolta nelle loro ricerche!
Attese che Liepmann e il capitano allargassero l'apertura, per seguire il gruppo nella struttura. È meravigliosa. Sussurrò, osservando per qualche istante la visione davanti a lei per poi avvicinarsi ad una delle pareti ed illuminare con la torcia le sue iscrizioni. I simboli erano gli stessi ma ciò non significava necessariamente qualcosa. Haruka percorse l'intera parete, decidendo per prima cosa di osservare l'intera composizione: come si ripetevano i simboli, e la loro posizione rispetto ad elementi architettonici come colonne o pannelli del computer. Non parrebbe un motivo decorativo. Constatò infine. Ci sono degli elementi che si ripetono, certo, ma non quanto in una decorazione geometrica. Le iscrizioni sono posizionate in modo da essere ben visibili, e non sono presenti in punti dove altri elementi architettonici potrebbero comprometterne la leggibilità. Era un linguaggio, quindi? Haruka propendeva per un sì, ma avrebbero avuto bisogno di altro per accertarsene. Siamo in grado di riattivare i computer? Domandò, preferendo lasciare che fosse qualche collega più esperto a toccarli per primo. Lei era un ufficiale A&A, non un ingegnere o un tecnico informatico.
Seguendo le indicazioni del capitano, Haruka si spostò assieme allo staff non combattente al riparo del grosso albero. Fu solo allora che notò la presenza sul sentiero del corpo esanime del guardiamarina Izar. A quella visione, si ritrovò a trattenere il respiro. La conferma che era ancora vivo giunse poco dopo, alleviando di un poco la sua tensione. Osò rilassarsi solo quando fu accertato che doveva essersi trattato di un incidente e Izar fu teletrasportato a bordo.
Rimase in silenzio mentre riprendevano la marcia, preferendo osservarsi attentamente attorno a continuare la conversazione interrotta. Incidente o meno, un po' di prudenza era d'obbligo dopo quanto era successo. Arrivati di fronte alle rovine, la sua preoccupazione fu sostituita da una certa eccitazione. Lì dentro poteva esserci la chiave per una svolta nelle loro ricerche!
Attese che Liepmann e il capitano allargassero l'apertura, per seguire il gruppo nella struttura. È meravigliosa. Sussurrò, osservando per qualche istante la visione davanti a lei per poi avvicinarsi ad una delle pareti ed illuminare con la torcia le sue iscrizioni. I simboli erano gli stessi ma ciò non significava necessariamente qualcosa. Haruka percorse l'intera parete, decidendo per prima cosa di osservare l'intera composizione: come si ripetevano i simboli, e la loro posizione rispetto ad elementi architettonici come colonne o pannelli del computer. Non parrebbe un motivo decorativo. Constatò infine. Ci sono degli elementi che si ripetono, certo, ma non quanto in una decorazione geometrica. Le iscrizioni sono posizionate in modo da essere ben visibili, e non sono presenti in punti dove altri elementi architettonici potrebbero comprometterne la leggibilità. Era un linguaggio, quindi? Haruka propendeva per un sì, ma avrebbero avuto bisogno di altro per accertarsene. Siamo in grado di riattivare i computer? Domandò, preferendo lasciare che fosse qualche collega più esperto a toccarli per primo. Lei era un ufficiale A&A, non un ingegnere o un tecnico informatico.