17-02-2025, 09:17 PM
Where I come from, if someone saves your life, you don't stab them in the back.
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James T. Kirk Umano
Non appena era riuscito ad allargare di qualche decina di centimetri l'apertura, Jim si era infilato tra i due battenti e puntellata la schiena contro uno di essi, si era messo a spingere l'altro con i piedi... e un piccolo aiuto da parte di Liepmann. Ok, così dovrebbe andare annunciò il capitano, abbandonando la sua posizione appollaiata tra i due battenti per tornare a recuperare il tricorder. Lasciate entrare prima me suggerì, forse in un eccesso di prudenza, mentre puntava la propria torcia verso la nuova stanza. Subito altri tre fasci di luce si unirono al suo, illuminando a giorno le pareti mentre gli studiosi cercavano di cogliere ogni dettaglio: gli alti parallelepipedi accanto alla porta, il grande obelisco al centro della sala, le decorazioni che raggiungevano il soffitto e le grandi superfici riflettenti davano a quella sala un'aria mistica.
Ehi! Avete visto? chiese Davies, indicando il monolite accanto al capitano. Jim si voltò per seguire il suo sguardo con fare interrogativo. Visto cosa? si informò perplesso. Mi presti il tricorder! disse lo studioso senza nemmeno osservarlo, lo sguardo concentrato sul parallelepipedo. Jim gli rivolse un'occhiata interrogativa mentre gli consegnava lo strumento, aspettando di lì a breve di ricevere delucidazioni in merito. Davies prese il tricorder e lo avvicinò a uno dei monoliti, lo allontanò, poi tornò ad avvicinarlo nuovamente tra gli sguardi incerti degli altri. Quando parlò di nuovo, c'era una sfumatura delusa nella sua voce: Sono sicuro che per un momento si fosse mosso qualcosa... disse, provando una terza volta e poi ancora, senza ottenere alcun risultato.
Jim lanciò un'occhiata attorno forse era il riflesso di Abe suggerì riappropriandosi del tricorder per lanciare una nuova scansione e fu allora che, come aveva fatto notare Davies, qualcosa sfarfallò per una frazione di secondo. Avete visto? volle accertarsi il ricercatore. Sì, stavolta l'ho visto anch'io confermò Jim, voltandosi per cercare Haruka con lo sguardo ed accertarsi che non fosse il suo riflesso. Abbiamo un polarizzatore dinamico in laboratorio, me lo faccio mandare si intromise il capo archeologo, raggiungendo il proprio comunicatore Liepmann a laboratorio sei... chiamò, senza ottenere risposta.
L'espressione dell'archeologo si fece seccata L'edificio deve essere schermato, esco un momento avvertì per poi avviarsi in direzione dell'apertura che conduceva all'esterno. Doveva aver appena raggiunto la radura attorno all'edificio, quando si sentì un tonfo sordo, come se qualcosa si fosse abbattuto sul terreno coperto di sterpaglie. Liepmann, tutto bene? chiamò Jim, interrompendo un istante il proprio lavoro per ascoltare la risposta, ma questa non arrivò. Liepmann? provò di nuovo, prima di decidersi ad andare a controllare.
Il capitano aveva mosso forse non più di un paio di passi fuori dall'apertura quando notò il corpo di Liepmann steso a terra. Più avanti, ad una cinquantina di metri verso est, l'uniforme rossa di quello che avrebbe potuto essere Morozov risaltava tra i cespugli. Jim imprecò mentalmente, tornando rapidamente sui propri passi. Nell'esatto istante in cui si mosse nuovamente verso l'apertura, qualcosa sibilò accanto a lui, scomparendo tra i cespugli. D'istinto il capitano cercò riparo all'interno, mentre una raffica di proiettili fischiava tutt'attorno. Il suo rientro repentino e l'espressione scossa avevano allertato Davies che era uscito dalla seconda stanza per andare a controllare che succede? si informò l'uomo.
Un... ehm... piccolo contrattempo... rispose Jim, cercando di non allarmare il ricercatore. Kirk a Enterprise... chiamò, sperando che la sua posizione sulla soglia gli consentisse di far arrivare il segnale alla nave, ma quella non doveva essere la sua giornata fortunata. Liepmann e Morozov erano a terra e, improvvisamente, l'incidente di Izar sembrava assumere tutt'altro significato. Abe! Davies! Controllate se ci sono altre porte! chiese mentre estraeva il phaser. Nel frattempo, all'esterno, era improvvisamente calato un preoccupante silenzio...
Ehi! Avete visto? chiese Davies, indicando il monolite accanto al capitano. Jim si voltò per seguire il suo sguardo con fare interrogativo. Visto cosa? si informò perplesso. Mi presti il tricorder! disse lo studioso senza nemmeno osservarlo, lo sguardo concentrato sul parallelepipedo. Jim gli rivolse un'occhiata interrogativa mentre gli consegnava lo strumento, aspettando di lì a breve di ricevere delucidazioni in merito. Davies prese il tricorder e lo avvicinò a uno dei monoliti, lo allontanò, poi tornò ad avvicinarlo nuovamente tra gli sguardi incerti degli altri. Quando parlò di nuovo, c'era una sfumatura delusa nella sua voce: Sono sicuro che per un momento si fosse mosso qualcosa... disse, provando una terza volta e poi ancora, senza ottenere alcun risultato.
Jim lanciò un'occhiata attorno forse era il riflesso di Abe suggerì riappropriandosi del tricorder per lanciare una nuova scansione e fu allora che, come aveva fatto notare Davies, qualcosa sfarfallò per una frazione di secondo. Avete visto? volle accertarsi il ricercatore. Sì, stavolta l'ho visto anch'io confermò Jim, voltandosi per cercare Haruka con lo sguardo ed accertarsi che non fosse il suo riflesso. Abbiamo un polarizzatore dinamico in laboratorio, me lo faccio mandare si intromise il capo archeologo, raggiungendo il proprio comunicatore Liepmann a laboratorio sei... chiamò, senza ottenere risposta.
L'espressione dell'archeologo si fece seccata L'edificio deve essere schermato, esco un momento avvertì per poi avviarsi in direzione dell'apertura che conduceva all'esterno. Doveva aver appena raggiunto la radura attorno all'edificio, quando si sentì un tonfo sordo, come se qualcosa si fosse abbattuto sul terreno coperto di sterpaglie. Liepmann, tutto bene? chiamò Jim, interrompendo un istante il proprio lavoro per ascoltare la risposta, ma questa non arrivò. Liepmann? provò di nuovo, prima di decidersi ad andare a controllare.
Il capitano aveva mosso forse non più di un paio di passi fuori dall'apertura quando notò il corpo di Liepmann steso a terra. Più avanti, ad una cinquantina di metri verso est, l'uniforme rossa di quello che avrebbe potuto essere Morozov risaltava tra i cespugli. Jim imprecò mentalmente, tornando rapidamente sui propri passi. Nell'esatto istante in cui si mosse nuovamente verso l'apertura, qualcosa sibilò accanto a lui, scomparendo tra i cespugli. D'istinto il capitano cercò riparo all'interno, mentre una raffica di proiettili fischiava tutt'attorno. Il suo rientro repentino e l'espressione scossa avevano allertato Davies che era uscito dalla seconda stanza per andare a controllare che succede? si informò l'uomo.
Un... ehm... piccolo contrattempo... rispose Jim, cercando di non allarmare il ricercatore. Kirk a Enterprise... chiamò, sperando che la sua posizione sulla soglia gli consentisse di far arrivare il segnale alla nave, ma quella non doveva essere la sua giornata fortunata. Liepmann e Morozov erano a terra e, improvvisamente, l'incidente di Izar sembrava assumere tutt'altro significato. Abe! Davies! Controllate se ci sono altre porte! chiese mentre estraeva il phaser. Nel frattempo, all'esterno, era improvvisamente calato un preoccupante silenzio...