6 ore fa
I'll spare you the 'ends justify the means'-speech and you spare me the 'we must do what's right'-speech. You and I are not going to see eye to eye on this subject, so I suggest we stop discussing it.
Sai Fujiwara Umano
Sai sospirò. Il suo colloquio con l'ammiraglio Janeway non stava andando bene, per niente. L'accusa di Bochra era assurda ma Sai non aveva modo di confutarla. Non facilmente e senza rivelare informazioni che l'avrebbero reso imputabile per altre accuse. E, se doveva essere sottoposto a Corte Marziale, preferiva che fosse per qualcosa che non aveva commesso. Dall'accusa di essere un collaboratore dell'Impero Romulano in qualche modo avrebbe potuto difendersi. Se avesse ammesso di essere un agente della Sezione 31 non avrebbe avuto via di scampo. Il Bureau stesso se ne sarebbe assicurato. Sarò sottoposto a Corte Marziale, quindi? Domandò, senza nemmeno preoccuparsi di nascondere il suo sconforto. Non esattamente l'esperienza che vorrei fare, ma mi rendo conto della necessità. Se si fosse trovato al posto di Janeway, lui stesso avrebbe voluto andare fino in fondo. Il problema era che si trovava dalla parte sbagliata del campo di forza. Non il carceriere, ma il carcerato. Sono nelle sue mani, ammiraglio.
Sai seguì con lo sguardo Janeway mentre lasciava l'area detentiva, poi lanciò un'occhiata a Bochra. Il romulano lo stava osservando e, quando i loro occhi si incrociarono, un sorrisetto sardonico comparve brevemente sul suo volto. Sai lo ignorò, quasi dispiaciuto di non poterlo uccidere con lo sguardo. Cosa stava tramando? La sua era pura vendetta o c'era un piano dietro le sue azioni? Avrebbe voluto indagare ma la sua priorità al momento era farsi scagionare dalle accuse. Sai si distese sul lettino della cella, scandendo le parole un paio d'ore con le labbra. Non bastavano, per nulla. Il Bureau non sarebbe riuscito ad intervenire in tempo. Sai avrebbe dovuto arrangiarsi da solo. L'ideale sarebbe stato vincere, dimostrando chiaro e tondo che Bochra stava mentendo. Ma non era assolutamente necessario. Quello che contava veramente era riuscire a prendere tempo. Poi la Sezione 31 si sarebbe occupata del resto.
Dottor Fujiwara, è ora. Quando, dopo alcune ore, la sicurezza tornò a prenderlo, Sai non aveva riposato granché. Le sue idee si erano però schiarite, almeno in parte. Si alzò dal lettino e, dopo essersi assicurato di essere presentabile, seguì gli ufficiali della sicurezza.
Sai seguì con lo sguardo Janeway mentre lasciava l'area detentiva, poi lanciò un'occhiata a Bochra. Il romulano lo stava osservando e, quando i loro occhi si incrociarono, un sorrisetto sardonico comparve brevemente sul suo volto. Sai lo ignorò, quasi dispiaciuto di non poterlo uccidere con lo sguardo. Cosa stava tramando? La sua era pura vendetta o c'era un piano dietro le sue azioni? Avrebbe voluto indagare ma la sua priorità al momento era farsi scagionare dalle accuse. Sai si distese sul lettino della cella, scandendo le parole un paio d'ore con le labbra. Non bastavano, per nulla. Il Bureau non sarebbe riuscito ad intervenire in tempo. Sai avrebbe dovuto arrangiarsi da solo. L'ideale sarebbe stato vincere, dimostrando chiaro e tondo che Bochra stava mentendo. Ma non era assolutamente necessario. Quello che contava veramente era riuscire a prendere tempo. Poi la Sezione 31 si sarebbe occupata del resto.
Dottor Fujiwara, è ora. Quando, dopo alcune ore, la sicurezza tornò a prenderlo, Sai non aveva riposato granché. Le sue idee si erano però schiarite, almeno in parte. Si alzò dal lettino e, dopo essersi assicurato di essere presentabile, seguì gli ufficiali della sicurezza.