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USS Eternity Off-duty
#9

T'Kaat

Vulcan/Q

Lo strano momento appena trascorso aleggia ancora nella sua mente, isolato ma sospeso, intoccabile ma inconcluso. Un caso unico ed ancora irrisolto, così diverso da qualsiasi precedente episodio di attrazione verso un altro individuo. Non era mai accaduto niente di simile quando da Cadetto, in Accademia, rimaneva colpita dalla conversazione brillante di un compagno o di una compagna, o dal loro viso, o dai loro corpi in movimento durante gli allenamenti. In quei casi i sintomi dell’interesse sessuale l’avevano affascinata, avevano solleticato la sua curiosità e li aveva assecondati, in alcuni momenti quasi come un oggetto di studio, in altri quasi come un’azione di gioco. Funzionava tutto attraverso sguardi, discorsi sapientemente aperti a più interpretazioni, piccoli movimenti ed espressioni intenzionalmente provocanti. Alcuni esseri umani e betazoidi sembravano perfino trovare particolarmente eccitante quel rituale a causa della sua apparenza puramente vulcaniana - convinti, probabilmente, di aver conquistato una preda massimamente difficile.
Ancora prima, poi, quando aveva avuto a che fare con altri della sua specie nota durante i primi tempi dell’educazione su Nuovo Vulcano, l’unico tipo di interazione con i suoi coetanei era stata o di tipo prettamente scientifico, o di aperta disapprovazione reciproca.
Insomma, mai si era ritrovata a desiderare in modo così incontrollato di guardare ancora e meglio delle dita attraverso uno strato di stoffa. Per non parlare di quella tensione elettrica lungo la spina dorsale! Mentre si chiedeva che suono avesse potuto produrre se ci fosse stato un modo di collegarla direttamente al suo sintetizzatore, si sentiva anche convinta che l’unica valvola naturale di sfogo doveva essere il contatto con quelle dita.
Ma tutto questo sarà in grado di elaborarlo soltanto più tardi, in un momento in cui la dimensione solitaria a cui tanto è abituata e che tanto apprezza le si mostrerà con una temporanea perdita di valore, dandole la possibilità di domandarsi il perché.
Per ora, invece, la sua capacità di analisi sul fenomeno sembra essere altamente compromessa, e sicuramente non viene aiutata dall’espressione che coglie per alcuni istanti sul volto di Salkhar quando finalmente riesce ad alzare lo sguardo. È a quel punto che, per qualche ragione incapace di prestare ascolto all’istinto e alla spinta della volontà cieca, arriva il repentino ricorso ad un argomento ufficiale. Quanto risulta debole ora, però, la sua intensità! E pensare che è passata nemmeno un’ora da quando è giunta in questo posto proprio sotto la spinta del rimuginare stizzito riguardo alla questione.
E a proposito di stizza... eccola rimontare, improvvisa e cruda, al solo sentirsi chiedere come si chiama e come si sente. Se avesse avuto ancora in mano il bastone con cui si allenava poco prima e se avesse lasciato libera di manifestarsi tutta l’infantilità che ancora si trovava in lei, questo sarebbe stato sicuramente il momento in cui avrebbe cominciato a picchettare ripetutamente in testa il suo Comandante, urlando una serie di appellativi per niente adeguati.
Fortunatamente, però, riesce a concedersi, per il momento, una sola provocazione, per poi attingere alla calma necessaria a portare a termine la propria spiegazione. Il pensiero che in conclusione rivolge al suo mentore potrebbe poi perfino e essere sufficiente a perpetrarlo, questo stato, ma dall’interlocutore arriva, giustamente, una reazione uguale e contraria che genera, a sua volta, una reazione a catena.
Gli occhi si stringono, sotto la fronte corrucciata. Le mani si irrigidiscono, una si chiude a pugno ed entrambe viaggiano nuovamente dietro la schiena. Quella punta di verde sulle gote è ormai visibile solo appena appena. È di nuovo immobile, la sua stasi è marmorea e fredda. La sua stasi è la sua distanza. Al contrario di come sembra abitudine dell’altro, per lei il movimento è solo calore e avvicinamento.
« Il suo ragionamento è svolto con un tale peso di quelli che idiomaticamente vengono chiamati ‘paraocchi’ da far vacillare quello che era un mio ottimo giudizio nei suoi confronti ». Parla piano, con tono sottile, monocorde, le labbra quasi immobili e lo sguardo fisso. Se fosse stato un klingon, starebbe anche sicuramente emettendo un ringhio soffocato.
« Fortunatamente per lei, terrò in considerazione le idiosincrasie proprie della cultura con la quale tiene tanto ad essere identificato. Mi perdoni... » muove altri due dei suoi passi verso il giovane ufficiale - sempre danzanti, com’è loro peculiarità, ma meno leggeri; per usare un paragone, se prima danzavano su Brahms, ora danzano su Wagner. « ...ma la logica suggerisce piuttosto che il sangue non è una cosa di cui si possa decidere anche di non tener conto. Il suo rischia quasi di essere un comportamento romantico. Il suo genotipo, il suo ultimo pasto e il suo Kahs Wan hanno la stessa, identica rilevanza, la stessa identica, influenza. » Senza che se ne renda conto, ora, il tono della sua voce sta incontrando una graduale ascesa, contenuta ma comunque percettibile.
« Quello che conta è che in lei la quantità di elementi che vanno rielaborati è più ampia, le possibili combinazioni sono un numero più alto e la forma che può risultarne può essere quella be-el-quella che ho avuto la possibilità di osservare al principio della nostra conversazione. »
Ora le sue braccia sono di nuovo lungo i fianchi, ma lasciamo perdere per un momento la descrizione della posizione fisica e focalizziamo la nostra attenzione su quel “be-el-quella”, questo suono strano che abbiamo appena ascoltato. Ebbene, si tratta di un lapsus interrotto. Se non si fosse resa conto a metà strada che il termine non era esattamente appropriato alla situazione, la parola che sarebbe venuta fuori naturalmente sarebbe stata “bellissima”.
Adesso possiamo tornare alle sue braccia, che si stanno incrociando davanti al petto. « E può scommetterci che ho acquisito qualche capacità aliena estremamente sofisticata. Ma dubito che si tratti di qualcosa di extrasensoriale. »
In queste ultime parole, il tono si è nuovamente abbassato e ha assunto una sfumatura leggera di sfida un po’ sarcastica, un po’ infantile.
Nel frattempo gli arti superiori stanno scivolando verso una nuova posizione. Non sono più semplicemente conserti: la mano destra è poggiata sul fianco sinistro e viceversa, in quello che si può definire ‘auto-abbraccio’. Nonostante la fronte ancora aggrottata, inoltre, le sopracciglia e gli angoli degli occhi si sono abbassati. Prima che apra bocca, la sua nuova posizione potrebbe suggerire un certo timore per l’effetto che le sue parole possono avere su quella che comunque è una persona più grande e, al di là di qualsiasi dimensione più privata, pur sempre un suo superiore. In realtà, di questo le importa poco. Dà ormai per assunto che la conversazione prosegua di comune accordo ed è sicura di non aver mancato formalmente di rispetto. Quello che sta per dire, infatti, rende piuttosto chiaro che non è con il timore che si trova ad aver a che fare, ma con una specie di... tristezza, seppur goffamente mascherata.
« D’altra parte, conto sul fatto che provvederà presto a rileggere con più attenzione il documento degli incarichi. Posso suggerirle che generalmente i diretti sottoposti sono più propensi a svolgere le proprie mansioni e prestare il proprio servizio sotto un ufficiale che ha avuto cura per lo meno di memorizzare i loro nomi. » O, in altre parole, le avrebbe fatto dannatamente e illogicamente piacere scoprire che, in qualche modo, lui era già a conoscenza del suo. Ecco, i vantaggi dell’essere in grado di mentire.
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Off-duty - da Ran Doom - 28-05-2012, 08:12 PM
RE: Off-duty - da Salkahr - 28-05-2012, 10:33 PM
RE: Off-duty - da Ran Doom - 28-05-2012, 11:54 PM
RE: Off-duty - da Salkahr - 29-05-2012, 02:09 AM
RE: Off-duty - da Ran Doom - 29-05-2012, 04:26 PM
RE: Off-duty - da Salkahr - 29-05-2012, 08:55 PM
RE: Off-duty - da Ran Doom - 30-05-2012, 12:02 AM
RE: Off-duty - da Salkahr - 31-05-2012, 12:31 AM
RE: Off-duty - da Ran Doom - 31-05-2012, 03:09 PM
RE: Off-duty - da Salkahr - 03-06-2012, 03:01 AM
RE: Off-duty - da Ran Doom - 05-06-2012, 04:35 PM

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