23-10-2012, 07:10 PM
T'Dal Zayrus
Vulcan
Era davvero tanto tempo che viaggiavamo e gli ufficiali di plancia erano davvero stanchi, iniziavo a vederlo e non potevo dare torto a nessuno di loro. Avevano bisogno di sgranchirsi le gambe, rinfocillarsi e poi tornare sulla Terra per ricongiungersi per qualche giorno alle loro famiglie, dato che la missione era stata compiuta con evidente successo.
Avevo richiesto l'attracco per la mia ISS Constellation, la mia nave e la mia casa fino a che non sarei tornata su Vulcano, alla stazione di Earth Spacedock. Io ormai vivevo lì, con la mia famiglia al completo, in attesa di poter tornare a vivere su Vulcano. Se mio figlio fosse stato anche solo guardato in maniera torva da uno degli ufficiali presenti in plancia, sarebbe stato ucciso da me in persona senza pensarci due volte. La mia vita poteva essere stroncata, ma la sua vita andava preservata.
Arrivato l'ok del capitano Curzon, per l'attracco avevo dato il solito incarico al secondo ufficiale, una sorta di tacito accordo.
L'andoriano a cui veniva riposta la mia fiducia in modo più totale, erano i miei occhi e le mie orecchie, se ci fosse stato qualcosa di non previsto mi avrebbe fatto rapporto e chi lo uccideva o torturava, avrebbe avuto la stessa sorte. Con le mie guardie al seguito che mi guardavano le spalle, scesi e raggiunsi il molo 6, dove avevo iniziato a vedere la sagoma di Curzon e dei suoi uomini.
Avevo richiesto l'attracco per la mia ISS Constellation, la mia nave e la mia casa fino a che non sarei tornata su Vulcano, alla stazione di Earth Spacedock. Io ormai vivevo lì, con la mia famiglia al completo, in attesa di poter tornare a vivere su Vulcano. Se mio figlio fosse stato anche solo guardato in maniera torva da uno degli ufficiali presenti in plancia, sarebbe stato ucciso da me in persona senza pensarci due volte. La mia vita poteva essere stroncata, ma la sua vita andava preservata.
Arrivato l'ok del capitano Curzon, per l'attracco avevo dato il solito incarico al secondo ufficiale, una sorta di tacito accordo.
L'andoriano a cui veniva riposta la mia fiducia in modo più totale, erano i miei occhi e le mie orecchie, se ci fosse stato qualcosa di non previsto mi avrebbe fatto rapporto e chi lo uccideva o torturava, avrebbe avuto la stessa sorte. Con le mie guardie al seguito che mi guardavano le spalle, scesi e raggiunsi il molo 6, dove avevo iniziato a vedere la sagoma di Curzon e dei suoi uomini.