08-06-2012, 12:16 AM
Tan-Kantlya Heparel
Human/Betazoid
Come volevasi dimostrare, il sangue freddo e la risposta pronta avevano fatto guadagnare tempo: la Yeerum ascolta in silenzio annuendo alle parole della betazoide. Tan-Kantlya, come chiunque tra i presenti, sa bene che per la docente il termine rispetto è unicamente riferito alle interrelazioni umane. Le torna in mente il capitolo 8 di storia terrestre del novecento che tratta di quel curioso umano che mandò allo sterminio migliaia di persone e non può fare a meno di notare una certa somiglianza con la donna che ha di fronte. Il lato destro della bocca si tende impercettibilmente verso l’alto e le palpebre leggermente si socchiudono: é l’espressione contenuta di un sorriso che decreta la vittoria di questo round. Tuttavia, ci vorrà ancora molto prima che si possa concludere quello che sembra esser diventato un processo pubblico. La situazione è ancora rischiosa, ma l’adrenalina che scorre nelle vene, esalta la ragazza al punto da mostrarle quanto sia divertente giocare col fuoco. << A te la prossima mossa cara Yeerum>> pensa. La spavalderia e l’esaltazione del momento, però, svaniscono improvvisamente quando il vulcaniano pensa bene di intervenire << Le suggerirei di mettere da parte l’intolleranza, in questa circostanza, e di attenersi unicamente ai fatti>>. Di colpo Tan-Kantlya vede il castello di carte, che aveva faticosamente messo in piedi, crollare. Quel maledetto quanto azzeccato termine, come un macigno, aveva schiacciato e fatto cadere nel vuoto ogni singola parola che aveva trattenuto la donna dall’infuriarsi. La testa lentamente volge in direzione del ragazzo e gli occhi sgranati cercano di richiamarne l’attenzione, a voler comunicare quello che stava pensando in quel momento :<<….Ti prego, dimmi che non l’hai detto....>>. Il vulcaniano sembra non rendersi conto di star pestando la coda ad una tigre. La ragazza resta immobile, ma nella sua mente urla contro di lui mentre lo prende a pugni: << QUALE PARTE DI “STA ZITTO” NON TI E’ CHIARA, SOTTOSPECIE DI VULCAN CEREBROLESO?!>>. La rabbia e lo sgomento vorrebbero fuoriuscire dalla sua bocca in un florilegio d’imprecazioni, ma vengono rumorosamente rimandate giù, mentre la testa, a leggeri scatti, ritorna a guardare la Yeerum, ora intenta a rispondere alla provocazione del ragazzo. << Ma chi me lo ha fatto fare!>> pensa << Ora, con molta disinvoltura, mi giro e me ne vado>>. Il piede sinistro fa per sollevarsi da terra, quando la consapevolezza che la professoressa non l’avrebbe lasciata andare via, la fa tornare sui propri passi. Non v'è alcuna possibilità di svignarsela. Tanto vale giocare il tutto per tutto. Stavolta è il piede destro che avanza e, congiungendo le mani dietro la schiena, s’incammina in direzione della Yeerum dando le spalle al vulcaniano. In tono severo e pacato esordisce<< Collega, indipendentemente da cosa stia provando in questo momento, dato che lei, in questa situazione risulta essere la parte lesa, sappia che ha tutta la mia simpatia in quanto siamo entrambi due persone alla continua ricerca della verità e della giustizia. Tuttavia, la richiamo a moderare i termini nei confronti della nostra docente di xeno-antropologia per i seguenti motivi: il primo è che, per le usanze terrestri, è un modo altamente irrispettoso di esprimersi, il secondo è che la professoressa Yeerum è quì proprio perché come noi, cerca la realtà dei fatti. Fatti che verranno a galla solo dopo un confronto delle nostre versioni>>. Giunta di fronte alla donna, si rigira volgendo l’attenzione a Salkhar, mentre, con due passetti laterali, si affianca alla professoressa. Riprende il discorso in tono meno perentorio e più solenne << Chi ha messo in giro una simile voce, non ha ancora compreso che ogni docente cerca, a suo modo, di impartire una lezione di vita ai propri allievi. La severità, apparentemente eccessiva della professoressa Yeerum, è costruttiva per noi studenti, in quanto ci insegna a non arrenderci d’innanzi alle difficoltà. Un’ammonizione o un brutto voto sono solo una goccia d’acqua in confronto al mare di ostacoli che affronteremo una volta usciti dall’accademia. La Yeerum inoltre tratta ognuno di noi con uguale severità e ciò fa cadere la questione “discriminazione” poc’anzi sollevata>>. Lo sguardo volge verso la donna alla sua destra e con tono fiducioso e pieno di rispetto prosegue <<per queste ragioni, è quasi insensato affermare che la professoressa saprà essere giudice giusto ed imparziale>>.