09-09-2014, 08:57 AM
Elina Milayn Dax
Joined Trill
Quasi in risposta ai suoi pensieri, fu proprio T'Dal ad entrare nell'ufficio, una volta che la porta fu aperta. Qual'era il detto? Si ritrovò a pensare, divertita. "Parli del diavolo, e spuntano le orecchie"? Ma la trill era ben consapevole che, più che un vero detto, era semplicemente una famosa affermazione del capitano Jonathan Archer. Un'affermazione che, nonostante fosse stata detta in un contesto amichevole, avrebbe potuto essere considerata vagamente razzista, se solo i vulcaniani avessero avuto intenzione di prendere sul serio una frase simile. Elina non credeva che, anche se l'avesse pronunciata ad alta voce, T'Dal si sarebbe offesa, ma non le sembrava corretto provarci: non avrebbe avuto alcun senso farlo.
"Si sieda pure, comandante." Disse, indicandole la sedia davanti alla scrivania. In effetti, era davvero strana quella situazione. In qualche modo era come invertita. Non avrebbe dovuto essere lei al posto di T'Dal e la vulcaniana al suo posto? Forse sì, forse no. In ogni caso, Elina era felice di essere riuscita a diventare capitano, a portare il suo simbionte a vivere qualcosa di veramente nuovo, e avrebbe fatto il possibile perché Dax ricordasse questa parte della sua vita come un'ottima esperienza. Forse un'obbiettivo un po' arrogante, che non faceva esattamente parte degli standard della flotta stellare, ma la stessa trill unita era al di fuori di quegli standard. Erano assai pochi coloro che, nella Federazione, conoscevano l'esistenza dei simbionti, e quei pochi la tenevano religiosamente segreta. E T'Dal era proprio una di loro. Uno dei tanti punti a suo favore.
Le lasciò il tempo di sedersi, sempre se l'avesse voluto, poi tornò a parlare: "Sicuramente ci mancherà, T'Dal, ma sono felice che le sia stata offerta questa occasione. L'ha meritata." Come spiegarle che sarebbe mancata soprattutto a lei? In effetti, Elina non era molto abile a farsi degli amici, a differenza dei precedenti ospiti di Dax, ma la vulcaniana era uno dei membri dell'equipaggio a cui si sentiva più legata. E, anche senza considerare i sentimenti personali, con la partenza di T'Dal la Constellation avrebbe perso un elemento dannatamente valido. Ma questo significava anche che l'Eternity avrebbe guadagnato un ottimo primo ufficiale.
"Si sieda pure, comandante." Disse, indicandole la sedia davanti alla scrivania. In effetti, era davvero strana quella situazione. In qualche modo era come invertita. Non avrebbe dovuto essere lei al posto di T'Dal e la vulcaniana al suo posto? Forse sì, forse no. In ogni caso, Elina era felice di essere riuscita a diventare capitano, a portare il suo simbionte a vivere qualcosa di veramente nuovo, e avrebbe fatto il possibile perché Dax ricordasse questa parte della sua vita come un'ottima esperienza. Forse un'obbiettivo un po' arrogante, che non faceva esattamente parte degli standard della flotta stellare, ma la stessa trill unita era al di fuori di quegli standard. Erano assai pochi coloro che, nella Federazione, conoscevano l'esistenza dei simbionti, e quei pochi la tenevano religiosamente segreta. E T'Dal era proprio una di loro. Uno dei tanti punti a suo favore.
Le lasciò il tempo di sedersi, sempre se l'avesse voluto, poi tornò a parlare: "Sicuramente ci mancherà, T'Dal, ma sono felice che le sia stata offerta questa occasione. L'ha meritata." Come spiegarle che sarebbe mancata soprattutto a lei? In effetti, Elina non era molto abile a farsi degli amici, a differenza dei precedenti ospiti di Dax, ma la vulcaniana era uno dei membri dell'equipaggio a cui si sentiva più legata. E, anche senza considerare i sentimenti personali, con la partenza di T'Dal la Constellation avrebbe perso un elemento dannatamente valido. Ma questo significava anche che l'Eternity avrebbe guadagnato un ottimo primo ufficiale.