29-04-2011, 11:19 PM
T'Eleijha Hilda Usher
Human/Romulan
Assorta e vagamente pensierosa, mi ritrovai, di nuovo, per i corridoi dell'Enterprise, quella sera. Stavo iniziando ad acquisire dimestichezza, con quei corridoi infiniti, e non solo con quelli; infatti, dopo qualche settimana, riuscivo finalmente a mantenere la calma con più facilità, ad orientarmi meglio e ad organizzare il mio lavoro in modo più pratico.
Mentre camminavo, cercavo di far mente locale, il punto della situazione; il mio orario di lavoro, ufficialmente, sarebbe terminato ore prima, ma io non sentivo spesso il bisogno di riposare, così spesso lo prolungavo fino a notte inoltrata, portando avanti lo smaltimento di scartoffie e cose simili. Oltretutto, erano in pochi a lavorare nelle ore notturne, e ciò rendeva meno probabile il rischio di distrazioni. Non che mi infastidisse la compagnia, ma ero sempre stata così: quando lavoravo, preferivo essere concentrate solo ed esclusivamente sul lavoro.
In pochi minuti (quattro, e ventisei secondi, all'incirca), raggiunsi l'infermeria. Prima di entrare, mi fermai a consultare il mio PADD, controllando l'ammontare del lavoro che mi spettava; si trattava di pochi documenti, non avrei passato l'intera notte a lavorare, ma la cosa non mi sconvolse particolarmente. Dopotutto, come ho sempre fatto presente, non ho bisogno di molte ore di riposo...
Attraversai, infine, la porta scorrevole dell'infermeria, entrandovi.
-Oh, buonasera, dottore. Sta ancora lavorando?-
Non mi aspettavo di trovare il dottor McCoy. Di solito, a quell'ora c'erano solo alcune infermiere, e i medici di turno solo se c'erano pazienti.
Mentre camminavo, cercavo di far mente locale, il punto della situazione; il mio orario di lavoro, ufficialmente, sarebbe terminato ore prima, ma io non sentivo spesso il bisogno di riposare, così spesso lo prolungavo fino a notte inoltrata, portando avanti lo smaltimento di scartoffie e cose simili. Oltretutto, erano in pochi a lavorare nelle ore notturne, e ciò rendeva meno probabile il rischio di distrazioni. Non che mi infastidisse la compagnia, ma ero sempre stata così: quando lavoravo, preferivo essere concentrate solo ed esclusivamente sul lavoro.
In pochi minuti (quattro, e ventisei secondi, all'incirca), raggiunsi l'infermeria. Prima di entrare, mi fermai a consultare il mio PADD, controllando l'ammontare del lavoro che mi spettava; si trattava di pochi documenti, non avrei passato l'intera notte a lavorare, ma la cosa non mi sconvolse particolarmente. Dopotutto, come ho sempre fatto presente, non ho bisogno di molte ore di riposo...
Attraversai, infine, la porta scorrevole dell'infermeria, entrandovi.
-Oh, buonasera, dottore. Sta ancora lavorando?-
Non mi aspettavo di trovare il dottor McCoy. Di solito, a quell'ora c'erano solo alcune infermiere, e i medici di turno solo se c'erano pazienti.