03-02-2016, 03:39 PM
T’Mihn K'vek
Vulcan
Marco aveva approvato la sua proposta, quindi T’Mihn aveva iniziato a camminare per il prato, dirigendosi all'incirca nella direzione in cui si trovavano le sale ologrammi. Mentre camminavano, l'umano le fece alcune domande. "Sì, ho letto che ci sono diverse sale ologrammi, probabilmente a causa del grande numero di cadetti, ma non so dirti di più. Questa sarà la prima volta che entro in una sala ologrammi... almeno qui all'accademia." Rispose, cortesemente. Per quanto l'Accademia della Flotta Stellare fosse una scuola universitaria a numero chiuso e fosse decisamente difficile passare i test d'ingresso, solo nel campus di San Francisco c'erano qualche migliaia di cadetti. Con così tanti studenti, T’Mihn non aveva idea se il numero di sale ologrammi disponibili bastassero per tutti, né come fosse possibile fare richiesta per il loro uso. Beh, l'avrebbero scoperto una volta arrivati. Era inutile fasciarsi la testa prima del tempo.
"La musica è molto apprezzata tra i vulcaniani. Diversi vulcaniani suonano la lira vulcaniana... oppure il liuto vulcaniano, ma nei riti usiamo anche strumenti musicali come gong e campanelli. Sicuramente la nostra musica non è come quella terrestre, ma te la consiglio." Rispose alla seconda domanda, considerando tra sé e sé come maggior parte della musica terrestre potesse essere considerata quasi più un rumore che una vera e propria melodia. "L'arte drammatica è una nostra antica tradizione e ha di certo un posto di rilievo nel patrimonio culturale vulcaniano. Tra i vulcaniani ci sono poeti e scultori. Tra la pittura e la scultura preferiamo di certo la seconda, quindi sono rari i pittori su Vulc... i pittori vulcaniani." Si corresse, bloccandosi nel pronunciare il nome del suo ormai distrutto pianeta di origine. Dopo tutti gli anni che erano passati, avrebbe dovuto aver superato quel trauma, eppure il ricordo di Vulcano era ancora legato ad un'illogica componente emotiva. "Ti consiglio di fare qualche ricerca in proposito, per comprendere una cultura la cosa migliore è studiare le sue opere d'arte. La maggior parte delle nostre opere sono andate distrutte, ma ci sono ancora loro elaborazioni olografiche all'interno degli archivi federali."
"La musica è molto apprezzata tra i vulcaniani. Diversi vulcaniani suonano la lira vulcaniana... oppure il liuto vulcaniano, ma nei riti usiamo anche strumenti musicali come gong e campanelli. Sicuramente la nostra musica non è come quella terrestre, ma te la consiglio." Rispose alla seconda domanda, considerando tra sé e sé come maggior parte della musica terrestre potesse essere considerata quasi più un rumore che una vera e propria melodia. "L'arte drammatica è una nostra antica tradizione e ha di certo un posto di rilievo nel patrimonio culturale vulcaniano. Tra i vulcaniani ci sono poeti e scultori. Tra la pittura e la scultura preferiamo di certo la seconda, quindi sono rari i pittori su Vulc... i pittori vulcaniani." Si corresse, bloccandosi nel pronunciare il nome del suo ormai distrutto pianeta di origine. Dopo tutti gli anni che erano passati, avrebbe dovuto aver superato quel trauma, eppure il ricordo di Vulcano era ancora legato ad un'illogica componente emotiva. "Ti consiglio di fare qualche ricerca in proposito, per comprendere una cultura la cosa migliore è studiare le sue opere d'arte. La maggior parte delle nostre opere sono andate distrutte, ma ci sono ancora loro elaborazioni olografiche all'interno degli archivi federali."