08-09-2010, 04:47 PM
Korinna Suder
Betazoid
Le scuse dell'ammiraglio mi lasciano senza parole per qualche istante, e non posso fare a meno di pensare a quanto somiglia ad un bambino che è stato appena ripreso dall'insegnante. Possibile che sia davvero così? Che qualcuno abbia veramente affidato questa nave e una missione SECLAR 9 nelle mani di una persona tanto infantile? Ci è andata bene che non eravamo sotto attacco, ma... cosa sarebbe successo se il computer fosse saltato nel bel mezzo di un combattimento, e lui avesse iniziato a sbraitare ordini sconclusionati? Se da un lato ero portata ad obbedire, a contemplare l'idea che l'uomo potesse avere un'opinione diversa dalla mia, ma altrettanto efficace... cominciavo a chiedermi se non mi fossi sbagliata... se, questa volta, l'ammiragliato non aveva commesso un errore. Magari è una persona geniale nel pianificare un attacco, ma non mi sembra molto a suo agio nel comandare una nave, come se non si rendesse conto che qui nello spazio esistono priorità diverse. Sento che devo parlargliene: se al minimo imprevisto dà di matto è un pericolo per se stesso e per tutti noi... ma forse mi sto sbagliando. Magari è solo eccentrico.
Lascio che i suoi pensieri mi raggiungano, sperando di incontrare un ragionamento lucido e deciso sulla nostra missione, ma tutto quello che riesco a cogliere è un'insana ossessione per l'intelligenza artificiale. Possibile che per lui sia più importante un computer che la sicurezza di tutti noi? Non si rende conto del pericolo, o è la missione di cui ci hanno incaricati ad essere tanto importante da venire al primo posto?
L'addetto alle comunicazioni interrompe i miei pensieri, comunicando gli ordini del comando. Raggiungere la Terra, dove verrà decisa nei dettagli la nostra missione. Il comunicatore trilla di nuovo e T'Dal insiste per avere i suoi ordini. Non so bene cosa pensare, ma è ormai chiaro che l'ammiraglio non ha la minima intenzione di prenderla in considerazione. Non ho mai visto un comportamento del genere in tutta la mia carriera: non si ignora un ufficiale simpatia o antipatia reciproca. "Qui Suder" rispondo in tono cortese prendendo la chiamata "lasci stare l'intelligenza artificiale" taglio corto, lanciando un'occhiata severa a Sheppard. Tutta questa situazione è frustrante, l'ammiraglio non fa il suo dovere, e a me tocca gestire sia lui che la situazione, senza tra l'altro sapere cosa dobbiamo fare, né perché qui non funziona più niente.
Viene inserita la rotta per Earth Spacedock e finalmente possiamo ripartire, ma sento il bisogno di chiarire e torno a rivolgermi a Sheppard "Ammiraglio, come ha appena ammesso questa situazione la mette sotto pressione... visto che la nostra missione è momentaneamente sospesa, perché non approfitta delle ore che ci separano dalla nostra destinazione per riposarsi un po'? Se incorressimo in ulteriori problemi la avvertiremo" suggerisco, sperando che il suo problema sia solo un po' di stanchezza.
Lascio che i suoi pensieri mi raggiungano, sperando di incontrare un ragionamento lucido e deciso sulla nostra missione, ma tutto quello che riesco a cogliere è un'insana ossessione per l'intelligenza artificiale. Possibile che per lui sia più importante un computer che la sicurezza di tutti noi? Non si rende conto del pericolo, o è la missione di cui ci hanno incaricati ad essere tanto importante da venire al primo posto?
L'addetto alle comunicazioni interrompe i miei pensieri, comunicando gli ordini del comando. Raggiungere la Terra, dove verrà decisa nei dettagli la nostra missione. Il comunicatore trilla di nuovo e T'Dal insiste per avere i suoi ordini. Non so bene cosa pensare, ma è ormai chiaro che l'ammiraglio non ha la minima intenzione di prenderla in considerazione. Non ho mai visto un comportamento del genere in tutta la mia carriera: non si ignora un ufficiale simpatia o antipatia reciproca. "Qui Suder" rispondo in tono cortese prendendo la chiamata "lasci stare l'intelligenza artificiale" taglio corto, lanciando un'occhiata severa a Sheppard. Tutta questa situazione è frustrante, l'ammiraglio non fa il suo dovere, e a me tocca gestire sia lui che la situazione, senza tra l'altro sapere cosa dobbiamo fare, né perché qui non funziona più niente.
Viene inserita la rotta per Earth Spacedock e finalmente possiamo ripartire, ma sento il bisogno di chiarire e torno a rivolgermi a Sheppard "Ammiraglio, come ha appena ammesso questa situazione la mette sotto pressione... visto che la nostra missione è momentaneamente sospesa, perché non approfitta delle ore che ci separano dalla nostra destinazione per riposarsi un po'? Se incorressimo in ulteriori problemi la avvertiremo" suggerisco, sperando che il suo problema sia solo un po' di stanchezza.