12-04-2017, 01:54 PM
Let's make a deal: I'll spare you the 'ends justify the means'-speech and you spare me the 'we must do what's right'-speech. You and I are not going to see eye to eye on this subject, so I suggest we stop discussing it.
Sai Fujiwara | Human
Quando il barista posò davanti a lui una tazza di vetro, posata su di un piattino dello stesso materiale e piena zeppa di caffè, Sai non poté far a meno di assaporare la forte fragranza del raktajino ancor prima di portare la tazza alle labbra. Quell'odore intenso era proprio quel che aveva bisogno, assieme al gusto di quella bevanda e soprattutto alla sua caffeina.
Afferrata la tazza, Sai stava per berne un sorso quando una voce maschile gli raggiunse le orecchie. Un leggero sorriso gli increspò le labbra mentre, ancora con la tazza tra le mani, si voltava nella direzione della voce. Un tellarite. Chissà perché la cosa non lo stupiva!?
Dei klingon si può dire tutto ma non che non sappiano fare un caffè. Commentò divertito, alzando la tazza in una specie di brindisi rivolto al tellarite. Era ben consapevole di starsi cacciando in una discussione in cui difficilmente l'avrebbe avuta vinta e che probabilmente sarebbe stato preferibile ignorare il commento, ma poteva essere l'occasione unica per distrarsi un po' e magari sfogarsi. Insomma, quel viaggio si stava rivelando dannatamente noioso!
Di conseguenza, quando vide che il tellarite era stato distratto da altro, Sai rimase quasi deluso. Peccato, una conversazione simile sarebbe stata antropologicamente interessante... oltre che divertente, naturalmente! Pensò, mentre portava la tazza alle labbra e beveva un sorso di caffè.
Si era ormai dimenticato del tellarite, perso com'era nel gustare la sua dose più che meritata di caffeina, quando fu letteralmente preso alla sprovvista da uno scossone. Per fortuna in quel momento la tazza col raktajino era, per quanto nella sua mano, a distanza di sicurezza dal suo corpo tanto che, anche se parte del caffè fu rovesciata sul bancone, la bevanda calda non raggiunge la sua pelle (se non per qualche goccia che cadde sulla sua maglia).
Se si fosse trattato di un turista, a quel punto Sai si sarebbe profuso in lamentele, e per un istante si chiese se immergersi nella parte almeno quel che bastava per pretendere dal barista una nuova tazza gratuita di caffè. L'idea fu, però, subito scartata. Posata la tazza sul bancone, Sai si limitò a prestare attenzione a ciò che lo circondava, mentre dalle sue labbra fuoriusciva un semplice Mm.... Non era esperto in questioni ingegneristiche, ma gli era evidente che c'era qualcosa che non quadrava: l'improvviso scossone, l'aumento della velocità del vascello, l'ordinato abbandono del bar da parte del personale non in servizio... Ohi, ohi, possibile che abbiamo compagnia?
Per un attimo Sai si domandò se la sua copertura fosse saltata, ma scartò subito l'ipotesi: se fossero stati raggiunti da un'astronave tellarite, difficilmente la nave da trasporto avrebbe avuto bisogno di tentare la fuga. Con ogni probabilità il governo tellarite avrebbe richiesto e ottenuto l'autorizzazione di mettere agli arresti il criminale a bordo. Quindi cosa stava succedendo?
Afferrata la tazza, Sai stava per berne un sorso quando una voce maschile gli raggiunse le orecchie. Un leggero sorriso gli increspò le labbra mentre, ancora con la tazza tra le mani, si voltava nella direzione della voce. Un tellarite. Chissà perché la cosa non lo stupiva!?
Dei klingon si può dire tutto ma non che non sappiano fare un caffè. Commentò divertito, alzando la tazza in una specie di brindisi rivolto al tellarite. Era ben consapevole di starsi cacciando in una discussione in cui difficilmente l'avrebbe avuta vinta e che probabilmente sarebbe stato preferibile ignorare il commento, ma poteva essere l'occasione unica per distrarsi un po' e magari sfogarsi. Insomma, quel viaggio si stava rivelando dannatamente noioso!
Di conseguenza, quando vide che il tellarite era stato distratto da altro, Sai rimase quasi deluso. Peccato, una conversazione simile sarebbe stata antropologicamente interessante... oltre che divertente, naturalmente! Pensò, mentre portava la tazza alle labbra e beveva un sorso di caffè.
Si era ormai dimenticato del tellarite, perso com'era nel gustare la sua dose più che meritata di caffeina, quando fu letteralmente preso alla sprovvista da uno scossone. Per fortuna in quel momento la tazza col raktajino era, per quanto nella sua mano, a distanza di sicurezza dal suo corpo tanto che, anche se parte del caffè fu rovesciata sul bancone, la bevanda calda non raggiunge la sua pelle (se non per qualche goccia che cadde sulla sua maglia).
Se si fosse trattato di un turista, a quel punto Sai si sarebbe profuso in lamentele, e per un istante si chiese se immergersi nella parte almeno quel che bastava per pretendere dal barista una nuova tazza gratuita di caffè. L'idea fu, però, subito scartata. Posata la tazza sul bancone, Sai si limitò a prestare attenzione a ciò che lo circondava, mentre dalle sue labbra fuoriusciva un semplice Mm.... Non era esperto in questioni ingegneristiche, ma gli era evidente che c'era qualcosa che non quadrava: l'improvviso scossone, l'aumento della velocità del vascello, l'ordinato abbandono del bar da parte del personale non in servizio... Ohi, ohi, possibile che abbiamo compagnia?
Per un attimo Sai si domandò se la sua copertura fosse saltata, ma scartò subito l'ipotesi: se fossero stati raggiunti da un'astronave tellarite, difficilmente la nave da trasporto avrebbe avuto bisogno di tentare la fuga. Con ogni probabilità il governo tellarite avrebbe richiesto e ottenuto l'autorizzazione di mettere agli arresti il criminale a bordo. Quindi cosa stava succedendo?