15-04-2017, 04:48 PM
Let's make a deal: I'll spare you the 'ends justify the means'-speech and you spare me the 'we must do what's right'-speech. You and I are not going to see eye to eye on this subject, so I suggest we stop discussing it.
Sai Fujiwara | Human
La USS Pearl Harbor, eh!? Per quanto Sai non avesse idea di chi fosse il capitano Drake, comunque il nome della nave gli sembrava famigliare. Una volta tornato sulla Terra avrebbe dato un'occhiata al database federale per scoprire qualche informazione in più su quell'astronave... sempre che la faccenda lo avesse interessato ancora, naturalmente.
In effetti le protezioni del computer sono eccessivamente basse. Questo sarà un trasporto civile, ma se avessi saputo prima di come fosse facile hackerare i suoi sistemi mi sarei rifiutato di salire a bordo. Commentò, per quanto in realtà la cosa gli fosse indifferente.
Alla battuta del tellarite, Sai avrebbe alzato gli occhi al cielo se non fosse stato che il suo sguardo era ben fisso sul terminale, a frugare tra le righe che riempivano lo schermo. Quando il tellarite spiegò la sua scoperta, Sai rimase un attimo interdetto. Un trasporto civile fuori rotta che non rispondeva alle chiamate!? Si trattava di qualche problema tecnico o di qualcosa di più spinoso?
Sicuramente Sai era sollevato dal fatto che la U.S. Hari Seldon non fosse in situazione di pericolo ma stesse semplicemente rispondendo ad un S.O.S., eppure per quanto lo riguardava si poteva lasciare la U.S. Margot a risolvere da sola i suoi problemi. Perché doveva essere proprio il trasporto dove lui si trovava a dover intervenire? Era prioritario che consegnasse alla Sezione 31 le informazioni in suo possesso, e l'idea di perdere tempo prezioso per soccorrere dei civili non gli piaceva. Non che non volesse aiutare quella gente, semplicemente c'era qualcosa più importante che doveva fare. Le informazioni che i tellariti gli avevano gentilmente concesso avrebbero potuto aiutare molte più persone, e quella missione di soccorso aumentava i rischi nel loro trasporto.
Osservò il tellarite spegnere il terminale senza commentare, mentre calcolava i pro e i contro della situazione. Ora che sapeva cosa stava succedendo, probabilmente era meglio che tornasse a fare i fatti suoi, lasciando che l'equipaggio si occupasse della cosa. Ma se qualcosa fosse andato storto? Non era meglio tenere d'occhio la situazione nel suo divenire?
Senza ancora aver preso una decisione, Sai si limitò a seguire il tellarite, più che altro perché interessato a vedere cosa il probabile (ex-)membro della flotta stellare avesse intenzione di fare. Avendo studiato la mappa della nave prima di salire a bordo, non gli fu difficile comprendere dove il tellarite si stava dirigendo.
So che sono solo un intruso che ti sta seguendo... ma una volta arrivato in plancia cosa hai intenzione di fare? Mi pare ovvio che ti butteranno fuori all'istante. Hai qualche idea per evitarlo?
Insomma, se avesse voluto Sai avrebbe obbligare l'ufficiale comandante a collaborare con lui, ma esclamare qualcosa come "Sai Fujiwara, Sezione 31. Prendo il comando della nave." non era semplicemente fattibile, e non solo perché era sotto copertura. Trentuno ufficialmente non esisteva e lui ufficialmente era un civile. Lavorare per un servizio di Intelligence aveva i suoi lati positivi, ma anche parecchi fott*ti lati negativi!
In effetti le protezioni del computer sono eccessivamente basse. Questo sarà un trasporto civile, ma se avessi saputo prima di come fosse facile hackerare i suoi sistemi mi sarei rifiutato di salire a bordo. Commentò, per quanto in realtà la cosa gli fosse indifferente.
Alla battuta del tellarite, Sai avrebbe alzato gli occhi al cielo se non fosse stato che il suo sguardo era ben fisso sul terminale, a frugare tra le righe che riempivano lo schermo. Quando il tellarite spiegò la sua scoperta, Sai rimase un attimo interdetto. Un trasporto civile fuori rotta che non rispondeva alle chiamate!? Si trattava di qualche problema tecnico o di qualcosa di più spinoso?
Sicuramente Sai era sollevato dal fatto che la U.S. Hari Seldon non fosse in situazione di pericolo ma stesse semplicemente rispondendo ad un S.O.S., eppure per quanto lo riguardava si poteva lasciare la U.S. Margot a risolvere da sola i suoi problemi. Perché doveva essere proprio il trasporto dove lui si trovava a dover intervenire? Era prioritario che consegnasse alla Sezione 31 le informazioni in suo possesso, e l'idea di perdere tempo prezioso per soccorrere dei civili non gli piaceva. Non che non volesse aiutare quella gente, semplicemente c'era qualcosa più importante che doveva fare. Le informazioni che i tellariti gli avevano gentilmente concesso avrebbero potuto aiutare molte più persone, e quella missione di soccorso aumentava i rischi nel loro trasporto.
Osservò il tellarite spegnere il terminale senza commentare, mentre calcolava i pro e i contro della situazione. Ora che sapeva cosa stava succedendo, probabilmente era meglio che tornasse a fare i fatti suoi, lasciando che l'equipaggio si occupasse della cosa. Ma se qualcosa fosse andato storto? Non era meglio tenere d'occhio la situazione nel suo divenire?
Senza ancora aver preso una decisione, Sai si limitò a seguire il tellarite, più che altro perché interessato a vedere cosa il probabile (ex-)membro della flotta stellare avesse intenzione di fare. Avendo studiato la mappa della nave prima di salire a bordo, non gli fu difficile comprendere dove il tellarite si stava dirigendo.
So che sono solo un intruso che ti sta seguendo... ma una volta arrivato in plancia cosa hai intenzione di fare? Mi pare ovvio che ti butteranno fuori all'istante. Hai qualche idea per evitarlo?
Insomma, se avesse voluto Sai avrebbe obbligare l'ufficiale comandante a collaborare con lui, ma esclamare qualcosa come "Sai Fujiwara, Sezione 31. Prendo il comando della nave." non era semplicemente fattibile, e non solo perché era sotto copertura. Trentuno ufficialmente non esisteva e lui ufficialmente era un civile. Lavorare per un servizio di Intelligence aveva i suoi lati positivi, ma anche parecchi fott*ti lati negativi!