15-04-2017, 08:54 PM
Rekon
Tellarite
Rekon si bloccò nel bel mezzo del corridoio quando l'Umano, che da tipico Umano lo stava seguendo per soddisfare la propria curiosità, gli fece notare una cosa sensata: perché si stava recando in Plancia? E cosa sperava di ottenere?
Era una bella domanda, alla quale il Tellarite non aveva una risposta. Qualcosa in ciò che aveva letto in quei diari dei sensori - o forse nel contesto generale - gli appariva tremendamente...sbagliato. E c'era bisognodi lui, di questo era praticamente certo.
Strinse quindi gli occhietti porcini per un istante, quasi a voler sfidare l'Umano a contraddirlo, mentre rispondeva Ho passato ventidue anni sulla Plancia di una Nave Stellare e combattuto due guerre. Diciamo che credo di saperne un po' di più di missioni di salvataggio del gruppetto di scimmie senza peli che si trovano lì dentro. Quanto al convincerli a farsi aiutare...
Non aggiunse altro, ma una sorta di inquietante sorriso comparve tra la folta barba striata di grigio.
La verità che Rekon non avrebbe mai accettato neppure di prendere in considerazione era che - probabilmente - non c'era nulla di più di un sensore di navigazione guasto sulla nave gemella di quella su cui viaggiava.
Ma quel piccolo contrattempo era caduto a fagiuolo in un brutto momento di noia e autocommiserazione, strappandolo da orribili pensieri e dandogli ciò che - in cuor suo - anelava. La possibilità di fare qualcosa!
Probabilmente lui aveva molto più bisogno di dare a quell'equipaggio il suo aiuto di quanto ne avessero loro di riceverlo, ma il trucco era non farglielo capire!
Quindi, sicuro di sè come non era stato da molto, il vecchio Tellarite riprese la sua marcia inesorabile fino alle porte della Plancia.
Non riconoscendolo, ovviamente, i sensori non fecero scattare le porte, ma quello non era un problema: Rekon aveva già violato il sistema informatico della nave, quindi aveva avuto accesso a tutti i codici di comando.
Quel che dovette fare, quindi, fu digitare sull'apposito tastierino una stringa alfanumerica di sei caratteri, prima che le doppie porte si aprissero sul centro nevralgico della Hari Seldon.
La Plancia era minuscola e sovraffollata, con due persone per postazione che parlavano tutte insieme, con il solo risultato di far baccano e non riuscire a riferire nulla di sensato al Comandante della baracca, un ragazzino Risiano di forse trent'anni (forse) che al vecchio ufficiale pareva più uno seduto sulla tazza del c*sso con un attacco di colite in corso che un Capitano col pieno controllo della situazione.
Era piuttosto evidente ai suoi occhi che nessuno dei presenti fosse minimamente pronto ad affrontare una emergenza. Aveva visto scene simili durante la guerra, quando soccorrevano uns nave uscita a mal partito da uno scontro, cob tutti gli ufficiali superiori morti. Ma lì, almeno, c'era quella parvenza di disciplina data dallo spirito di corpo e dalla gerarchia militare.
Sulla Hari Seldon, invece, la Plancia era una specie di pollaio! Rekon attese quasi un minuto per vedere se qualcuno si fosse accorto della sua presenza poi, dopo essersi infilato due tozze dita in bocca, proprio vicino alle zanne frontali, emise un fischio estremamente acuto, che ebbe il risultato di zittire tutti facendo voltare nove persone esterrefatte verso di lui.
Quando ebbe l'attenzione di tutti, sbottò in un Beh? Che avete da guardare, branco di scimmie senza peli addestrate male? Chi comanda questa baracca?
Era una bella domanda, alla quale il Tellarite non aveva una risposta. Qualcosa in ciò che aveva letto in quei diari dei sensori - o forse nel contesto generale - gli appariva tremendamente...sbagliato. E c'era bisognodi lui, di questo era praticamente certo.
Strinse quindi gli occhietti porcini per un istante, quasi a voler sfidare l'Umano a contraddirlo, mentre rispondeva Ho passato ventidue anni sulla Plancia di una Nave Stellare e combattuto due guerre. Diciamo che credo di saperne un po' di più di missioni di salvataggio del gruppetto di scimmie senza peli che si trovano lì dentro. Quanto al convincerli a farsi aiutare...
Non aggiunse altro, ma una sorta di inquietante sorriso comparve tra la folta barba striata di grigio.
La verità che Rekon non avrebbe mai accettato neppure di prendere in considerazione era che - probabilmente - non c'era nulla di più di un sensore di navigazione guasto sulla nave gemella di quella su cui viaggiava.
Ma quel piccolo contrattempo era caduto a fagiuolo in un brutto momento di noia e autocommiserazione, strappandolo da orribili pensieri e dandogli ciò che - in cuor suo - anelava. La possibilità di fare qualcosa!
Probabilmente lui aveva molto più bisogno di dare a quell'equipaggio il suo aiuto di quanto ne avessero loro di riceverlo, ma il trucco era non farglielo capire!
Quindi, sicuro di sè come non era stato da molto, il vecchio Tellarite riprese la sua marcia inesorabile fino alle porte della Plancia.
Non riconoscendolo, ovviamente, i sensori non fecero scattare le porte, ma quello non era un problema: Rekon aveva già violato il sistema informatico della nave, quindi aveva avuto accesso a tutti i codici di comando.
Quel che dovette fare, quindi, fu digitare sull'apposito tastierino una stringa alfanumerica di sei caratteri, prima che le doppie porte si aprissero sul centro nevralgico della Hari Seldon.
La Plancia era minuscola e sovraffollata, con due persone per postazione che parlavano tutte insieme, con il solo risultato di far baccano e non riuscire a riferire nulla di sensato al Comandante della baracca, un ragazzino Risiano di forse trent'anni (forse) che al vecchio ufficiale pareva più uno seduto sulla tazza del c*sso con un attacco di colite in corso che un Capitano col pieno controllo della situazione.
Era piuttosto evidente ai suoi occhi che nessuno dei presenti fosse minimamente pronto ad affrontare una emergenza. Aveva visto scene simili durante la guerra, quando soccorrevano uns nave uscita a mal partito da uno scontro, cob tutti gli ufficiali superiori morti. Ma lì, almeno, c'era quella parvenza di disciplina data dallo spirito di corpo e dalla gerarchia militare.
Sulla Hari Seldon, invece, la Plancia era una specie di pollaio! Rekon attese quasi un minuto per vedere se qualcuno si fosse accorto della sua presenza poi, dopo essersi infilato due tozze dita in bocca, proprio vicino alle zanne frontali, emise un fischio estremamente acuto, che ebbe il risultato di zittire tutti facendo voltare nove persone esterrefatte verso di lui.
Quando ebbe l'attenzione di tutti, sbottò in un Beh? Che avete da guardare, branco di scimmie senza peli addestrate male? Chi comanda questa baracca?