18-04-2017, 08:28 AM
Logic is the cement of our civilization, with which we ascend from chaos, using reason as our guide.
T’Mihn K'vek | Vulcan
Era evidente che Joanna fosse imbarazzata. Era stato per il suo gesto? Per le sue parole? T’Mihn, abituata a considerare scorrette e quasi impure quelle emozioni e quindi a tentare di sopprimerle, non riusciva a comprendere pienamente. In ogni caso l'umana non sembrava essersela presa troppo male, anzi era riuscita anche a farsi un'autocritica nonostante le emozioni che sembravano starla per sotterrare.
Dev'essere difficile non avere un controllo ottimale delle proprie emozioni. Si ritrovò a pensare la vulcaniana, per quanto lei stessa non fosse in grado di sopprimere del tutto le proprie. Eppure, anche se lei aveva ancora molta strada davanti prima di poter anche solo pensare alla possibilità di sottoporsi al Kolinahr, sicuramente la sua dedizione alla logica e i suoi esercizi di meditazione erano dei potenti aiuti che Joanna non aveva.
Dopo che Joanna posò i suoi libri sul carrello e annunciò di essere pronta per dirigersi verso la sala privata, T’Mihn si limitò ad annuire. Cominciò a muoversi verso l'uscita della sala lettura, il carrello portalibri sempre davanti a lei, mentre ascoltava quello che l'umana - dopo un attimo di silenzio - aveva cominciato a dire.
Joanna non si stava facendo problemi inutili? Perché avrebbe dovuto risultare invadente soltanto chiedendole che sezione frequentava? Non era certo un'informazione confidenziale o strettamente personale, quindi T’Mihn non riusciva a comprendere il problema. Non che fosse una novità: gli umani erano entità quasi incomprensibili per lei.
Sezione scientifica. Si limitò quindi a rispondere, per quanto probabilmente non fosse una novità che un vulcaniano scegliesse proprio quella sezione. Non che ci fossero molti vulcaniani in accademia, e questo avveniva ancor prima della distruzione di Vulcano: se si doveva scegliere tra l'Accademia della Flotta Stellare e l'Accademia delle Scienze Vulcaniana, non era logico scegliere la seconda? E non tutti erano come lei che aveva avuto la possibilità di frequentarle entrambe. Informatica, per la precisione. Decise di aggiungere, per quanto non fosse strettamente necessario specificarlo.
Tu sei nella sezione medica, giusto? Domandò poi, più per un pallido tentativo di proseguire la conversazione (che probabilmente aveva inabissato con la sua involontaria stringata risposta) che per un vero e proprio bisogno di conferma. Chi altri avrebbe potuto studiare biochimica? O forse c'era qualche corso su di essa anche nella sezione scientifica? A dire il vero non se lo ricordava, visto che il suo interesse si incentrava sull'informatica. Non che andasse male nelle altre materie, ma si impegnava giusto il necessario per passare gli esami con un buon voto... ossia ben poco. Forse non un comportamento molto logico, ma per il quale T’Mihn era in grado di trovare una scusante pseudo-logica: se voleva migliorare il più possibile nell'ambito informatico, allora aveva bisogno di utilizzare il suo tempo al meglio, anche sacrificando materie (per lei) meno importanti.
Dev'essere difficile non avere un controllo ottimale delle proprie emozioni. Si ritrovò a pensare la vulcaniana, per quanto lei stessa non fosse in grado di sopprimere del tutto le proprie. Eppure, anche se lei aveva ancora molta strada davanti prima di poter anche solo pensare alla possibilità di sottoporsi al Kolinahr, sicuramente la sua dedizione alla logica e i suoi esercizi di meditazione erano dei potenti aiuti che Joanna non aveva.
Dopo che Joanna posò i suoi libri sul carrello e annunciò di essere pronta per dirigersi verso la sala privata, T’Mihn si limitò ad annuire. Cominciò a muoversi verso l'uscita della sala lettura, il carrello portalibri sempre davanti a lei, mentre ascoltava quello che l'umana - dopo un attimo di silenzio - aveva cominciato a dire.
Joanna non si stava facendo problemi inutili? Perché avrebbe dovuto risultare invadente soltanto chiedendole che sezione frequentava? Non era certo un'informazione confidenziale o strettamente personale, quindi T’Mihn non riusciva a comprendere il problema. Non che fosse una novità: gli umani erano entità quasi incomprensibili per lei.
Sezione scientifica. Si limitò quindi a rispondere, per quanto probabilmente non fosse una novità che un vulcaniano scegliesse proprio quella sezione. Non che ci fossero molti vulcaniani in accademia, e questo avveniva ancor prima della distruzione di Vulcano: se si doveva scegliere tra l'Accademia della Flotta Stellare e l'Accademia delle Scienze Vulcaniana, non era logico scegliere la seconda? E non tutti erano come lei che aveva avuto la possibilità di frequentarle entrambe. Informatica, per la precisione. Decise di aggiungere, per quanto non fosse strettamente necessario specificarlo.
Tu sei nella sezione medica, giusto? Domandò poi, più per un pallido tentativo di proseguire la conversazione (che probabilmente aveva inabissato con la sua involontaria stringata risposta) che per un vero e proprio bisogno di conferma. Chi altri avrebbe potuto studiare biochimica? O forse c'era qualche corso su di essa anche nella sezione scientifica? A dire il vero non se lo ricordava, visto che il suo interesse si incentrava sull'informatica. Non che andasse male nelle altre materie, ma si impegnava giusto il necessario per passare gli esami con un buon voto... ossia ben poco. Forse non un comportamento molto logico, ma per il quale T’Mihn era in grado di trovare una scusante pseudo-logica: se voleva migliorare il più possibile nell'ambito informatico, allora aveva bisogno di utilizzare il suo tempo al meglio, anche sacrificando materie (per lei) meno importanti.