28-04-2017, 04:47 PM
Let's make a deal: I'll spare you the 'ends justify the means'-speech and you spare me the 'we must do what's right'-speech. You and I are not going to see eye to eye on this subject, so I suggest we stop discussing it.
Sai Fujiwara | Human
A quanto sembrava, la situazione era sotto controllo. Il capitano e il tellarite stavano collaborando ed era anche stato localizzato un buon nascondiglio per sfuggire a chi aveva preparato quella dannata trappola. Un qualcuno che, con ogni probabilità, già aveva notato la loro presenza. Come era possibile per il ragno non notare la mosca che stava cercando disperatamente di sfuggire alla ragnatela?
Per quanto Sai fosse teso, comunque era certo che stesse venendo fatto tutto il possibile per salvare la nave e i suoi passeggeri. Rekon sembrava saper i fatti suoi, la scimmia sembrava disposta ad accettare 'consigli' e i passeggeri erano stati allertati in modo tale da non provocare panico. In un certo senso, era sollevato che tutto stesse andando per il verso giusto. Sollievo che fu spazzato via dalle parole del tellarite.
Il ragno li stava seguendo. Era nel campo delle possibilità che Sai aveva considerato, anzi era certo che il nemico - chiunque fosse - non li avrebbe lasciati fuggire senza provare a riacchiapparli. Quello che l'aveva raggelato era ciò che Rekon aveva detto successivamente. Il tellarite aveva già pronunciato qualcosa di simile in precedenza, ma Sai non ci aveva fatto più di tanto caso.
Capitano, questa nave sta trasportando qualche oggetto riservato o tra i passeggeri c'è qualche personalità di rilievo? Un diplomatico o un politico, ad esempio? Non mi interessa di cosa o di chi si tratti, è sufficiente solo un "sì" o un "no". Domandò, quasi nella speranza che la risposta fosse affermativa. Insomma, non era detto che il capitano fosse a conoscenza di ciò o di chi la sua nave stesse trasportando, ma sperava che avesse qualche idea in proposito. Perché se così non fosse stato... beh, Sai era a conoscenza di un certo microtape contenente materiale riservato che stava venendo trasportato a bordo di quella nave. Un microtape che si trovava in una tasca nascosta del suo abito.
Era possibile che la sua missione fosse compromessa? Per quanto fosse improbabile che ci fosse stata una fuga di notizia o una talpa nel Bureau, comunque non era impossibile. E avrebbe spiegato perché un trasporto civile della stessa classe e con la stessa rotta della Hari Seldon, e partito solo poche ora prima, fosse stato preso di mira.
Senza preoccuparsi di chiedere il permesso al giovane controllore di volo, Sai cominciò a usare la consolle, allargando la mappa stellare in modo da comprendere il confine federale più vicino. L'Unione Cardassiana. Già, la zona demilitarizzata non era poi così distante. Ma una nave cardassiana occultata? Se non si ricordava male c'era stato solo un caso nella storia. Era possibile? Sì. Probabile? Ben poco.
Cardassiani o meno, se qualcuno stava puntando al suo microtape, allora l'azione più logica sarebbe stato di distruggerlo. Non per il bene dei passeggeri, ma solo per evitare che l'avanzata tecnologia tellarite finisse nelle mani di un probabile nemico della Federazione (o anche solo di una nave pirata). Naturalmente, la distruzione del microtape avrebbe significato il fallimento della sua missione, quindi era un'opzione da tenere per ultima.
Quanto manca a 36 Ursae Majoris? Chiese. Una parte di lui sperava che la Hari Seldon arrivasse a quei giganti gassosi prima di essere raggiunta dalla nave inseguitrice. Anche se, in effetti, non era sicuro che nascondersi nel campo magnetico di uno di quei pianeti sarebbe bastato per sfuggire al nemico. Ma magari avrebbe fatto loro guadagnare tempo.
Per quanto Sai fosse teso, comunque era certo che stesse venendo fatto tutto il possibile per salvare la nave e i suoi passeggeri. Rekon sembrava saper i fatti suoi, la scimmia sembrava disposta ad accettare 'consigli' e i passeggeri erano stati allertati in modo tale da non provocare panico. In un certo senso, era sollevato che tutto stesse andando per il verso giusto. Sollievo che fu spazzato via dalle parole del tellarite.
Il ragno li stava seguendo. Era nel campo delle possibilità che Sai aveva considerato, anzi era certo che il nemico - chiunque fosse - non li avrebbe lasciati fuggire senza provare a riacchiapparli. Quello che l'aveva raggelato era ciò che Rekon aveva detto successivamente. Il tellarite aveva già pronunciato qualcosa di simile in precedenza, ma Sai non ci aveva fatto più di tanto caso.
Capitano, questa nave sta trasportando qualche oggetto riservato o tra i passeggeri c'è qualche personalità di rilievo? Un diplomatico o un politico, ad esempio? Non mi interessa di cosa o di chi si tratti, è sufficiente solo un "sì" o un "no". Domandò, quasi nella speranza che la risposta fosse affermativa. Insomma, non era detto che il capitano fosse a conoscenza di ciò o di chi la sua nave stesse trasportando, ma sperava che avesse qualche idea in proposito. Perché se così non fosse stato... beh, Sai era a conoscenza di un certo microtape contenente materiale riservato che stava venendo trasportato a bordo di quella nave. Un microtape che si trovava in una tasca nascosta del suo abito.
Era possibile che la sua missione fosse compromessa? Per quanto fosse improbabile che ci fosse stata una fuga di notizia o una talpa nel Bureau, comunque non era impossibile. E avrebbe spiegato perché un trasporto civile della stessa classe e con la stessa rotta della Hari Seldon, e partito solo poche ora prima, fosse stato preso di mira.
Senza preoccuparsi di chiedere il permesso al giovane controllore di volo, Sai cominciò a usare la consolle, allargando la mappa stellare in modo da comprendere il confine federale più vicino. L'Unione Cardassiana. Già, la zona demilitarizzata non era poi così distante. Ma una nave cardassiana occultata? Se non si ricordava male c'era stato solo un caso nella storia. Era possibile? Sì. Probabile? Ben poco.
Cardassiani o meno, se qualcuno stava puntando al suo microtape, allora l'azione più logica sarebbe stato di distruggerlo. Non per il bene dei passeggeri, ma solo per evitare che l'avanzata tecnologia tellarite finisse nelle mani di un probabile nemico della Federazione (o anche solo di una nave pirata). Naturalmente, la distruzione del microtape avrebbe significato il fallimento della sua missione, quindi era un'opzione da tenere per ultima.
Quanto manca a 36 Ursae Majoris? Chiese. Una parte di lui sperava che la Hari Seldon arrivasse a quei giganti gassosi prima di essere raggiunta dalla nave inseguitrice. Anche se, in effetti, non era sicuro che nascondersi nel campo magnetico di uno di quei pianeti sarebbe bastato per sfuggire al nemico. Ma magari avrebbe fatto loro guadagnare tempo.