08-05-2017, 09:05 AM
Rekon
Tellarite
Rekon guardò il Capitano negli occhi e, dallo sguardo, capì che in lui qualcosa si era rotto.
Non era riuscito a superare la paura e - ora - la sua inerzia poteva costare la vita a molta gente.
Il Tellarite non voleva assumersi la responsabilità di prendere il comando, ma era evidente che in quella plancia c'era bisogno di qualcuno che decidesse, tenendo conto che il secondo meno spaventato, dopo di lui, era un fo**uto antropologo in vacanza!
*Sono troppo vecchio per queste str*nzate, maledizione! Alla mia età dovrei portare un nipotino al parco, non far da balia a un branco di civili che giocano il bis delle Guerre Cardassisne!* si disse grugnendo.
Non gli sfuggì l'uscita in Cardassiano dell'umano ed ebbe un'idea. Per prendere il comando in maniera pulita doveva fare in modo di esautorare il risiano senza che sembrasse ritenerlo inidoneo.
Dopo l'ennesimo ringhio disse Capitano, con il dovuto rispetto ci troviamo a rischio di conflitto armato con un incrociatore da guerra di una potenza straniera. Sono costretto ad assumere il comando ai sensi del regolamento federale numero 47 Epsilon...
A quelle parole il volto del risiano si distese e le sue spale si alzarono, come se un gran peso gli fosse stato tolto dalla schiena. Rekon non sapeva se il ragazzo ignorasse il fatto che un regolamento del genere non esistesse - il regolamento 47 Epsilon riguardava in effetti le procedure di attracco ad una stazione spaziale - o se, più semplicemente, non gli importasse: gli aveva offerto una scappatoia facile e sembrava ben lieto di coglierla.
Molto...molto bene... rispose cercando di mostrarsi deciso e un po' deluso, ma riuscendo solo ad emettere un pigolio ben poco autoritario In tal caso a lei il....il comando. E che il Grande Spirito ci protegga! concluse, l'invocazione all'antica divinità risiana appena sussurrata.
Bene... brontolò Relon, ancora impegnato a fare le sue modifiche. Non era affatto bene, ma la situazione in sè era fuori dal loro controllo, quindi non potevano che adattarsi. Purtroppo lui aveva bisogno di tempo, tempo che non avevano *A meno che...*
Guardò per un istante l'antropologo e il capitano Risiano, poi prese la sua decisione e disse Adesso togliti di lì e vai a fare il tuo lavoro. Tra poco ci sarà uno scossone che impanicherà tutti. Vai in una stanza uffficiale, fatti un whisky e poi fai un videomessaggio tranquillizzante all'equipaggio: di che la tempesta è peggiorata e che chiudi gli oblò per sicurezza.
Quindi, non appena il capitano ebbe lasciato la plancia, disse Bene, adesso mi serve qualcuno che non sembri avere un attacco di colite seduto su quella poltrona a far perdere tempo a quei bastardi dal sangue freddo. Lingualunga... aggiunse lanciando un'occhiata rapida a Sai Posa le chiappe su quella sedia e inventati qualcosa. Raccontagli una barzelletta, minacciali di ritorsioni diplomatiche, digli che siamo un fo**uto Cubo Borg sotto mascheramento olografico, ma dammi un altro paio di minuti...
Non era riuscito a superare la paura e - ora - la sua inerzia poteva costare la vita a molta gente.
Il Tellarite non voleva assumersi la responsabilità di prendere il comando, ma era evidente che in quella plancia c'era bisogno di qualcuno che decidesse, tenendo conto che il secondo meno spaventato, dopo di lui, era un fo**uto antropologo in vacanza!
*Sono troppo vecchio per queste str*nzate, maledizione! Alla mia età dovrei portare un nipotino al parco, non far da balia a un branco di civili che giocano il bis delle Guerre Cardassisne!* si disse grugnendo.
Non gli sfuggì l'uscita in Cardassiano dell'umano ed ebbe un'idea. Per prendere il comando in maniera pulita doveva fare in modo di esautorare il risiano senza che sembrasse ritenerlo inidoneo.
Dopo l'ennesimo ringhio disse Capitano, con il dovuto rispetto ci troviamo a rischio di conflitto armato con un incrociatore da guerra di una potenza straniera. Sono costretto ad assumere il comando ai sensi del regolamento federale numero 47 Epsilon...
A quelle parole il volto del risiano si distese e le sue spale si alzarono, come se un gran peso gli fosse stato tolto dalla schiena. Rekon non sapeva se il ragazzo ignorasse il fatto che un regolamento del genere non esistesse - il regolamento 47 Epsilon riguardava in effetti le procedure di attracco ad una stazione spaziale - o se, più semplicemente, non gli importasse: gli aveva offerto una scappatoia facile e sembrava ben lieto di coglierla.
Molto...molto bene... rispose cercando di mostrarsi deciso e un po' deluso, ma riuscendo solo ad emettere un pigolio ben poco autoritario In tal caso a lei il....il comando. E che il Grande Spirito ci protegga! concluse, l'invocazione all'antica divinità risiana appena sussurrata.
Bene... brontolò Relon, ancora impegnato a fare le sue modifiche. Non era affatto bene, ma la situazione in sè era fuori dal loro controllo, quindi non potevano che adattarsi. Purtroppo lui aveva bisogno di tempo, tempo che non avevano *A meno che...*
Guardò per un istante l'antropologo e il capitano Risiano, poi prese la sua decisione e disse Adesso togliti di lì e vai a fare il tuo lavoro. Tra poco ci sarà uno scossone che impanicherà tutti. Vai in una stanza uffficiale, fatti un whisky e poi fai un videomessaggio tranquillizzante all'equipaggio: di che la tempesta è peggiorata e che chiudi gli oblò per sicurezza.
Quindi, non appena il capitano ebbe lasciato la plancia, disse Bene, adesso mi serve qualcuno che non sembri avere un attacco di colite seduto su quella poltrona a far perdere tempo a quei bastardi dal sangue freddo. Lingualunga... aggiunse lanciando un'occhiata rapida a Sai Posa le chiappe su quella sedia e inventati qualcosa. Raccontagli una barzelletta, minacciali di ritorsioni diplomatiche, digli che siamo un fo**uto Cubo Borg sotto mascheramento olografico, ma dammi un altro paio di minuti...