23-05-2017, 09:04 AM
Let's make a deal: I'll spare you the 'ends justify the means'-speech and you spare me the 'we must do what's right'-speech. You and I are not going to see eye to eye on this subject, so I suggest we stop discussing it.
Sai Fujiwara | Human
L'espressione del romulano, ancora convinto che il mascheramento olografico funzionasse perfettamente, era in un certo qual modo comica. Eppure Sai non si sentiva in vena di ridere, anzi era decisamente teso. Dalle prossime mosse di Rekon sarebbe dipesa la sopravvivenza di equipaggio e passeggeri, oltre che il successo o il fallimento della propria missione.
Così, quando i romulani chiusero il collegamento, Sai spostò la sua attenzione su quello che succedeva in plancia e sulla conversazione tra il navigatore e il tellarite. È il momento di vedere se il tuo piano avrà successo. Pensò, mentre il suo sguardo si soffermava per un attimo su Rekon.
Al primo avvertimento dell'ex ufficiale, Sai si tenne stretto alla poltrona del capitano, ma non poté salvarsi del tutto dal contraccolpo della fase tre. Diversi sovraccarichi si susseguirono nella plancia - come, probabilmente, nel resto della nave - provocando piccole esplosioni di sistemi che Sai sperava essere secondari, e lo sbalzo lo fece quasi cadere dalla poltrona. In qualche modo riuscì a non volare sul pavimento, per quanto la sua manovra non esattamente corretta gli avesse come minimo provocato una distorsione del polso sinistro, e si guardò attorno nella plancia piena di fumo.
La sua vista era offuscata dal fumo, che aveva anche iniziato a sollecitargli le vie respiratorie, tanto che Sai aveva cominciato a tossire. Si guardò intorno, cercando di comprendere la situazione dell'equipaggio di plancia, ma prima che potesse far qualcosa partì la fase quattro, e la nave fu scossa nuovamente mentre veniva spinta lontano dall'astronave nemica.
L'affermazione di Rekon gli fece comprendere che la manovra aveva avuto successo. In qualche modo non erano esplosi ed erano riusciti a provocare grossi danni alla nave di classe Galor. Non erano ancora fuori pericolo ma erano riusciti a sfuggire dalla tela del ragno. Se non fosse stato impegnato a tossire avrebbe tirato un sospiro di sollievo.
Coprendosi come meglio poteva la bocca col colletto della maglia, Sai borbottò: Ottima manovra, Rekon. Insomma, non ci capisco granché, ma se siamo ancora vivi direi che lo dobbiamo a te. Cosa facciamo adesso? Ci nascondiamo da qualche parte? O cerchiamo di raggiungere il porto più vicino?
Così, quando i romulani chiusero il collegamento, Sai spostò la sua attenzione su quello che succedeva in plancia e sulla conversazione tra il navigatore e il tellarite. È il momento di vedere se il tuo piano avrà successo. Pensò, mentre il suo sguardo si soffermava per un attimo su Rekon.
Al primo avvertimento dell'ex ufficiale, Sai si tenne stretto alla poltrona del capitano, ma non poté salvarsi del tutto dal contraccolpo della fase tre. Diversi sovraccarichi si susseguirono nella plancia - come, probabilmente, nel resto della nave - provocando piccole esplosioni di sistemi che Sai sperava essere secondari, e lo sbalzo lo fece quasi cadere dalla poltrona. In qualche modo riuscì a non volare sul pavimento, per quanto la sua manovra non esattamente corretta gli avesse come minimo provocato una distorsione del polso sinistro, e si guardò attorno nella plancia piena di fumo.
La sua vista era offuscata dal fumo, che aveva anche iniziato a sollecitargli le vie respiratorie, tanto che Sai aveva cominciato a tossire. Si guardò intorno, cercando di comprendere la situazione dell'equipaggio di plancia, ma prima che potesse far qualcosa partì la fase quattro, e la nave fu scossa nuovamente mentre veniva spinta lontano dall'astronave nemica.
L'affermazione di Rekon gli fece comprendere che la manovra aveva avuto successo. In qualche modo non erano esplosi ed erano riusciti a provocare grossi danni alla nave di classe Galor. Non erano ancora fuori pericolo ma erano riusciti a sfuggire dalla tela del ragno. Se non fosse stato impegnato a tossire avrebbe tirato un sospiro di sollievo.
Coprendosi come meglio poteva la bocca col colletto della maglia, Sai borbottò: Ottima manovra, Rekon. Insomma, non ci capisco granché, ma se siamo ancora vivi direi che lo dobbiamo a te. Cosa facciamo adesso? Ci nascondiamo da qualche parte? O cerchiamo di raggiungere il porto più vicino?