04-06-2017, 09:19 PM
Joanna McCoy
Human
Perfetto!
Alla conferma di Min iniziò a regolare la temperatura in modo da portarla a ventisette gradi, più sollevata di poter studiare al caldo piuttosto che tenere la giacca della divisa. Una cosa che amava era stare comoda mentre studiava, solitamente preferiva indossare una tuta o un pigiama quando si trovava nella sua stanza, ovviamente questo in biblioteca non era possibile.
Stava per domandarle se voleva modificare anche la luce, quando venne anticipata da Min che le chiese di suo padre. Non rispose subito, sentire quel nome aveva portato a galla tantissime emozioni.
Era fiera di suo padre e gli voleva bene, ma in quel momento era anche arrabbiata con lui per quello che le aveva detto l'ultima volta e perché ancora non l'aveva richiamata.
Certo aveva un ruolo importantissimo dentro l'Enterprise, non aveva però un attimino per chiarire con sua figlia?
Si morse leggermente il labbro cercando di non pensare nuovamente al litigio e a quanto sentisse la mancanza di suo padre.
Tentò di sorridere mentre si voltava a guardare la vulcaniana facendo un cenno con la testa, dai suoi occhi però si notava la nostalgia che provava solo a sentirne il nome.
Sì, sono sua figlia.
Non si aspettava una domanda del genere, si era perfino scordata di averle detto anche il cognome. Il discorso le aveva fatto dimenticare quello che aveva detto prima?
Nonostante la carica del padre, era raro che le ponessero quella domanda; i professori sapevano della sua parentela con ufficiale medico capo dell’Enterprise, mentre la maggior parte dei suoi compagni o non chiedeva o non era veramente interessato e per Joanna era un bene. Solitamente quando parlava dell’uomo mostrava una punta d’orgoglio, ma non voleva assolutamente che qualcuno la giudicasse come “la figlia di Leonard McCoy”.
Lei era semplicemente Joanna e così voleva essere considerata.
Distolse lo sguardo e l’attenzione dall’altra per voltarsi verso la porta dietro la quale si sentiva un forte vociare. Era vero che anche loro avevano parlato, ma il tono era sicuramente più basso di quello che stava sentendo ora.
Spero che le nostri voci non si sentivano o che veramente non c’era nessuno. Non vorrei che qualcuno avesse sentito il mio sfogo. Si trovò a pensare mentre fece una smorfia infastidita.
Mi auguro sia uno scambio di battute brevi, altrimenti sarà impossibile studiare.
È'questa la maledizione dell'essere me.Èe
Sapere che il libero arbitrio è una barzelletta e io sono la battuta finale. (Layla Rose Miller/X-Factor)