16-04-2018, 06:03 PM
For a joined Trill, nothing is more important than to protect the life of the symbiont. Nothing.
Elina Milayn Dax | Joined Trill
Elina… è la prima volta che sento di una trill chiamata così. Che origine ha il tuo nome? Sempre che non si tratti di qualcosa di troppo personale, ovviamente.
Alla domanda del cardassiano, un lieve sorriso spuntò sulle labbra di Leena. Era la prima volta che qualcuno che non fosse della sua specie le faceva quella domanda. La cosa un poco la disturbava… non per la domanda in sé ma per i ricordi che essa aveva riportato alla sua mente. Dopotutto, passare l’infanzia a Leran Manev e avere un nome alieno non era proprio raccomandabile. Si era sentita dire di tutto, battute che solo un bullo avrebbe trovato divertenti.
È un nome terrestre. Rispose, attenta a non esternare i suoi pensieri. È una variante di Helen. Ammetto di non sapere perché mia madre abbia deciso di chiamarmi così. Sia i miei fratelli che mia sorella hanno un nome trill. Sono l’unica eccezione in famiglia. Beh… il mio secondo nome è trill. Questo dovrebbe consolarmi.
Un nome straniero può risultare particolarmente interessante agli occhi di un genitore, Elina. Quando si vive in una società multiculturale come quella della Federazione, è abbastanza comune dare ai propri figli nomi provenienti da altri pianeti. Su Cardassia questo non succede, ma solo perché la nostra è una società piuttosto chiusa in sé stessa.
Per provenire da una società chiusa, quest’uomo è di certo parecchio aperto. Fu l’assurdo pensiero che attraversò la mente della ragazza.
Le parole di Elim l’avevano decisamente presa alla sprovvista. Era sconcertata dal fatto che un cardassiano fosse in grado di parlare in quel modo della sua società. Ok, non aveva detto nulla di male ma quell’affermazione avrebbe potuto essere considerata come una critica, per quanto leggera. In ogni caso, Leena fu ben attenta a non pronunciare a voce alta quelle sue considerazioni. Se lo avesse fatto, infatti, avrebbe rischiato di mettere a disagio l’uomo… se non involontariamente insultarlo.
Questo è vero. Si limitò quindi a considerare. Ma se avessi un figlio credo che gli darei un nome trill.
E perché non cardassiano… non sono mica male. Ailam sarebbe un nome perfetto per un maschio, mentre Nal sarebbe perfetto per una femmina.
Ah ah ah, vedrò di tenerli presenti… quando e se mai avrò un bambino. Commentò Leena, tra le risate.
Chi aveva detto che i cardassiani non erano divertenti? La trill doveva ammettere di non conoscere molto di quella specie, anche considerando le sparute informazioni provenienti dalle memorie di Lela, la prima ospite di Dax. Ma Lela era stata una politica, non una diplomatica: non aveva mai avuto la possibilità di relazionarsi con un cardassiano e, di conseguenza, i suoi ricordi non potevano aiutarla in quel momento. Leena poteva solo sperare che sarebbe stato sufficiente comportarsi normalmente. Non le sarebbe di certo piaciuto provocare involontariamente un incidente diplomatico.
Vado a cambiarmi, è meglio. Non possiamo certo entrare in un bar in tuta di volo.
Alla domanda del cardassiano, un lieve sorriso spuntò sulle labbra di Leena. Era la prima volta che qualcuno che non fosse della sua specie le faceva quella domanda. La cosa un poco la disturbava… non per la domanda in sé ma per i ricordi che essa aveva riportato alla sua mente. Dopotutto, passare l’infanzia a Leran Manev e avere un nome alieno non era proprio raccomandabile. Si era sentita dire di tutto, battute che solo un bullo avrebbe trovato divertenti.
È un nome terrestre. Rispose, attenta a non esternare i suoi pensieri. È una variante di Helen. Ammetto di non sapere perché mia madre abbia deciso di chiamarmi così. Sia i miei fratelli che mia sorella hanno un nome trill. Sono l’unica eccezione in famiglia. Beh… il mio secondo nome è trill. Questo dovrebbe consolarmi.
Un nome straniero può risultare particolarmente interessante agli occhi di un genitore, Elina. Quando si vive in una società multiculturale come quella della Federazione, è abbastanza comune dare ai propri figli nomi provenienti da altri pianeti. Su Cardassia questo non succede, ma solo perché la nostra è una società piuttosto chiusa in sé stessa.
Per provenire da una società chiusa, quest’uomo è di certo parecchio aperto. Fu l’assurdo pensiero che attraversò la mente della ragazza.
Le parole di Elim l’avevano decisamente presa alla sprovvista. Era sconcertata dal fatto che un cardassiano fosse in grado di parlare in quel modo della sua società. Ok, non aveva detto nulla di male ma quell’affermazione avrebbe potuto essere considerata come una critica, per quanto leggera. In ogni caso, Leena fu ben attenta a non pronunciare a voce alta quelle sue considerazioni. Se lo avesse fatto, infatti, avrebbe rischiato di mettere a disagio l’uomo… se non involontariamente insultarlo.
Questo è vero. Si limitò quindi a considerare. Ma se avessi un figlio credo che gli darei un nome trill.
E perché non cardassiano… non sono mica male. Ailam sarebbe un nome perfetto per un maschio, mentre Nal sarebbe perfetto per una femmina.
Ah ah ah, vedrò di tenerli presenti… quando e se mai avrò un bambino. Commentò Leena, tra le risate.
Chi aveva detto che i cardassiani non erano divertenti? La trill doveva ammettere di non conoscere molto di quella specie, anche considerando le sparute informazioni provenienti dalle memorie di Lela, la prima ospite di Dax. Ma Lela era stata una politica, non una diplomatica: non aveva mai avuto la possibilità di relazionarsi con un cardassiano e, di conseguenza, i suoi ricordi non potevano aiutarla in quel momento. Leena poteva solo sperare che sarebbe stato sufficiente comportarsi normalmente. Non le sarebbe di certo piaciuto provocare involontariamente un incidente diplomatico.
Vado a cambiarmi, è meglio. Non possiamo certo entrare in un bar in tuta di volo.