11-09-2010, 11:09 PM
Korinna Suder
Betazoid
La sala macchine è molto più attiva del solito, gente che va avanti e indietro, portando cartelle, controllando dati e inserendone altri nel computer. Gran parte dei sistemi sono in stand-by: abbiamo deciso di provare ad attivarli uno per volta, nel tentativo di capire cos'è che interferisce con l'occultamento, sempre che sia effettivamente questo il problema. Sono talmente concentrata a controllare le letture che nemmeno mi accorgo dell'arrivo di un nuovo ufficiale. "Mi scusi" commenta una voce pacata a pochi passi da me. Non ho bisogno di alzare lo sguardo dal computer per sapere che è un vulcaniano: quel tono di voce tranquillo, le sue emozioni limpide, controllate, parlano per lui. Fermo un attimo il computer rivolgendo un sorriso cordiale al tenente comandante.
"Korinna Suder" mi presento "Benvenuto a bordo della Constellation signor Surak... o meglio, di quello che rimane dopo il nostro breve viaggio inaugurale" scherzo, invitandolo con un cenno a seguirmi. Faccio pressione contro una delle paratie, fino a far scattare l'apertura; con un po' di fatica sollevo il pannello che la richiude e lo poggio pesantemente a terra, contro il muro: "le presento la matrice del nostro sistema di occultamento" lo informo, indicando un congegno che ha tutta l'aria di non essere mai passato attraverso un cantiere federale. "Ovviamente l'ammiraglio Sheppard ci tiene a non far sapere in giro del nostro 'dispositivo esterno' che chiaramente non è stato progettato per questa astronave. Stiamo ancora cercando di capire cosa non ha funzionato durante l'attivazione" spiego, riprendendo in mano il pannello e avviandomi a richiudere la paratia. "Occultamento illegale" non posso fare a meno di ripetermi, ricordando i pensieri dell'ammiraglio. Più lo guardo e più mi convinco che quel dispositivo non ha niente a vedere con la Federazione... eppure, se il Comando di Flotta lo vuole operativo che autorità ho per discutere?
Una voce conosciuta attira la mia attenzione, e subito il mio sguardo vaga in direzione della vulcaniana. "Salve, T'Dal. Guarda cosa ho trovato" commento poco entusiasta, posando di nuovo il pannello e togliendomi di mezzo per permetterle di vedere la matrice. "Vi avrei raggiunte al bar, ma l'ammiraglio è sparito e mi sembrava doveroso che qualcuno controllasse le riparazioni" mi giustifico. E' una mezza verità, in realtà non mi fido molto dell'ammiraglio, non ancora. Sento che c'è qualosa di strano, qualcosa che non mi ha rivelato e che è nascosto qui, da qualche parte, sulla Constellation. E' per questo che mi sono fermata? Penso davvero di trovare l'illuminazione, smontando la nave pezzo per pezzo? Forse sono io che ho bisogno di un medico.
Neanche a farlo apposta il nostro discorso viene interrotto dall'ufficiale medico, la saluto con un cenno d'assenso. "Scusatemi, vi raggiungerò tra un attimo" dico, congedandomi senza tante cerimonie da T'Dal e da Surak per raggiungere il medico. "Dottoressa Saavik, dico bene? Korinna Suder" mi presento, avviandomi verso l'uscita della sala macchine. Fuori potremo discutere con più tranquillità, senza tutta quella gente che corre avanti e indietro. "Vorrei parlarle dell'ammiraglio Sheppard: vi conoscete da molto tempo?" chiedo, senza perdermi in lunghi preamboli.
"Korinna Suder" mi presento "Benvenuto a bordo della Constellation signor Surak... o meglio, di quello che rimane dopo il nostro breve viaggio inaugurale" scherzo, invitandolo con un cenno a seguirmi. Faccio pressione contro una delle paratie, fino a far scattare l'apertura; con un po' di fatica sollevo il pannello che la richiude e lo poggio pesantemente a terra, contro il muro: "le presento la matrice del nostro sistema di occultamento" lo informo, indicando un congegno che ha tutta l'aria di non essere mai passato attraverso un cantiere federale. "Ovviamente l'ammiraglio Sheppard ci tiene a non far sapere in giro del nostro 'dispositivo esterno' che chiaramente non è stato progettato per questa astronave. Stiamo ancora cercando di capire cosa non ha funzionato durante l'attivazione" spiego, riprendendo in mano il pannello e avviandomi a richiudere la paratia. "Occultamento illegale" non posso fare a meno di ripetermi, ricordando i pensieri dell'ammiraglio. Più lo guardo e più mi convinco che quel dispositivo non ha niente a vedere con la Federazione... eppure, se il Comando di Flotta lo vuole operativo che autorità ho per discutere?
Una voce conosciuta attira la mia attenzione, e subito il mio sguardo vaga in direzione della vulcaniana. "Salve, T'Dal. Guarda cosa ho trovato" commento poco entusiasta, posando di nuovo il pannello e togliendomi di mezzo per permetterle di vedere la matrice. "Vi avrei raggiunte al bar, ma l'ammiraglio è sparito e mi sembrava doveroso che qualcuno controllasse le riparazioni" mi giustifico. E' una mezza verità, in realtà non mi fido molto dell'ammiraglio, non ancora. Sento che c'è qualosa di strano, qualcosa che non mi ha rivelato e che è nascosto qui, da qualche parte, sulla Constellation. E' per questo che mi sono fermata? Penso davvero di trovare l'illuminazione, smontando la nave pezzo per pezzo? Forse sono io che ho bisogno di un medico.
Neanche a farlo apposta il nostro discorso viene interrotto dall'ufficiale medico, la saluto con un cenno d'assenso. "Scusatemi, vi raggiungerò tra un attimo" dico, congedandomi senza tante cerimonie da T'Dal e da Surak per raggiungere il medico. "Dottoressa Saavik, dico bene? Korinna Suder" mi presento, avviandomi verso l'uscita della sala macchine. Fuori potremo discutere con più tranquillità, senza tutta quella gente che corre avanti e indietro. "Vorrei parlarle dell'ammiraglio Sheppard: vi conoscete da molto tempo?" chiedo, senza perdermi in lunghi preamboli.