29-10-2019, 08:32 AM
Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.
Seeth Lyrrin Rahnaz/Sef | Trill/Klingon
nuqneH. (Cosa vuoi?) Di fronte allo scrutare dei tre klingon, Seeth aveva esordito col tipico saluto klingon. Un saluto non del tutto cordiale, almeno agli occhi di buona parte delle altre specie, ma considerato la normalità nell'Impero. seeth 'oH pongwIj'e'. (Il mio nome è Seeth.) Aveva appena iniziato a presentarsi, pronta a spiegare ai suoi compatrioti il motivo della presenza sua e del vulcaniano in quello che evidentemente era un territorio ad accesso limitato, quando una voce aveva raggiunto improvvisamente la sua mente. Una voce che, per quanto non avesse sentito spesso, le era ormai familiare. La voce di Q.
Prima che potesse anche solo assimilare il contenuto del monologo di Q (Chi è Nil? La stessa Nilani che Sybok ha nominato?), un lampo di luce bianca l'accecò parzialmente. Dopo qualche attimo di panico e diverse maledizioni, gli occhi della klingon finalmente si ripresero dall'improvvisa ed imprevista luminosità. Quando il mondo si stagliò nuovamente chiaro davanti a lei, Seeth non si stupì più di tanto nel scoprirsi in un differente luogo. Una strada parzialmente innevata e in buona parte occupata da una slitta trainata da renne. Un slitta sulla quale era seduto proprio Q... oh, pardon... Babbo Natale.
Syb! Ascoltato, senza realmente ascoltare, l'ennesimo monologo di Q (monologo la cui unica parte interessante era quella riguardante il portale per tornare a casa), l'attenzione della klingon fu attirata da una vocetta allegra. Con sua gran sorpresa, infatti, una piccola figura, in precedenza nascosta dietro a Q, si era alzata in piedi sulla slitta. La bambina, le cui macchie cutanee erano solo parzialmente nascoste dal pesante abbigliamento da folletto che indossava, era saltata a terra e si era messa a correre verso di lei. No, non verso di lei: verso il vulcaniano appena al suo fianco.
Nilani, eh!? Mentre la osservava gettarsi letteralmente sul vulcaniano, un leggero sorriso comparve sulle sue labbra. Una bambina trill. Il solo vederla le ricordò in modo doloroso il suo desiderio - no, il desiderio di Sef - di tornare a casa, sul pianeta Trill. Ma sia lei che il suo simbionte erano ben consapevoli che, se avessero ceduto a quell'assurdo desiderio, lei sarebbe morta. La Commissione Simbiosi, infatti, non avrebbe mai accettato un ospite mezzo klingon.
Un sospiro sfuggì dalle sue labbra, mentre il suo sguardo si staccava dalla bambina e cominciava a vagare per il luogo, scoprendo un gruppo di klingon poco distante. Klingon che ben conosceva, in quanto come lei membri dell'equipaggio della IKS Kal'Ruq. Dopo aver fatto un cenno di saluto al vulcaniano, Seeth si incamminò con fare deciso verso di loro, sforzandosi di non lanciare una seconda occhiata alla piccola Nilani. Era ora di attraversare il portale e tornare sulla IKS Kal'Ruq.
Prima che potesse anche solo assimilare il contenuto del monologo di Q (Chi è Nil? La stessa Nilani che Sybok ha nominato?), un lampo di luce bianca l'accecò parzialmente. Dopo qualche attimo di panico e diverse maledizioni, gli occhi della klingon finalmente si ripresero dall'improvvisa ed imprevista luminosità. Quando il mondo si stagliò nuovamente chiaro davanti a lei, Seeth non si stupì più di tanto nel scoprirsi in un differente luogo. Una strada parzialmente innevata e in buona parte occupata da una slitta trainata da renne. Un slitta sulla quale era seduto proprio Q... oh, pardon... Babbo Natale.
Syb! Ascoltato, senza realmente ascoltare, l'ennesimo monologo di Q (monologo la cui unica parte interessante era quella riguardante il portale per tornare a casa), l'attenzione della klingon fu attirata da una vocetta allegra. Con sua gran sorpresa, infatti, una piccola figura, in precedenza nascosta dietro a Q, si era alzata in piedi sulla slitta. La bambina, le cui macchie cutanee erano solo parzialmente nascoste dal pesante abbigliamento da folletto che indossava, era saltata a terra e si era messa a correre verso di lei. No, non verso di lei: verso il vulcaniano appena al suo fianco.
Nilani, eh!? Mentre la osservava gettarsi letteralmente sul vulcaniano, un leggero sorriso comparve sulle sue labbra. Una bambina trill. Il solo vederla le ricordò in modo doloroso il suo desiderio - no, il desiderio di Sef - di tornare a casa, sul pianeta Trill. Ma sia lei che il suo simbionte erano ben consapevoli che, se avessero ceduto a quell'assurdo desiderio, lei sarebbe morta. La Commissione Simbiosi, infatti, non avrebbe mai accettato un ospite mezzo klingon.
Un sospiro sfuggì dalle sue labbra, mentre il suo sguardo si staccava dalla bambina e cominciava a vagare per il luogo, scoprendo un gruppo di klingon poco distante. Klingon che ben conosceva, in quanto come lei membri dell'equipaggio della IKS Kal'Ruq. Dopo aver fatto un cenno di saluto al vulcaniano, Seeth si incamminò con fare deciso verso di loro, sforzandosi di non lanciare una seconda occhiata alla piccola Nilani. Era ora di attraversare il portale e tornare sulla IKS Kal'Ruq.