26-04-2023, 05:52 PM
Causing people to suffer because you hate them... is terrible. But causing people to suffer because you have forgotten how to care... that's really hard to understand.
Dakona Raal Rigeliano
La risposta di T'Dal alla sua battuta fece sorgere in lui una certa emozione. Dakona non era rimasto sorpreso dalla serietà con cui la vulcaniana aveva pronunciato quelle parole, né dal loro lato intellettuale, ma il loro significato sottinteso gli aveva fatto provare una forte felicità e una certa speranza. Concordo con te, il concetto di bellezza è soggettivo e solitamente legato alla cultura e alla specie dell'individuo. Disse quindi. Per quanto quella di poco prima fosse solo una battuta, poteva immaginare che i loro ospiti klingon avessero un concetto di bellezza diverso da quello vulcanoide o, più in generale, federale. Difficilmente il suo aspetto fisico avrebbe influenzato negativamente l'eventuale collaborazione con la dottoressa klingon, ma certamente non l'avrebbe nemmeno facilitata. Sono dell'idea che la bellezza interiore sia più importante di quella esteriore, ma sono davvero felice di sapere che ci sono 'evidenze concrete' a supporto della mia affermazione. Proseguì, facendole un occhiolino. Avrebbe voluto dirle di più, sottolineare quanto stava provando al momento, ma era consapevole che quello non fosse né il luogo né il momento adatto a farlo.
Oh, solitamente sono decisamente più loquace. Un sorriso increspò le labbra di Dakona al commento che la betazoide fece mentre si dirigevano verso la sala ologrammi. Aveva parlato poco da quando la donna era arrivata a bordo, non poteva negarlo, in quanto da una parte non voleva interferire in quella riunione tra amiche, dall'altra era consapevole che non si trovavano lì per una rimpatriata. Il piacere è mio, Console Suder. O posso chiamarla Korinna? Proseguì, facendole anche lui un cenno del capo. Se fossero stati tra umani probabilmente si sarebbero stretti la mano ma il rigeliano era ben consapevole di come quel gesto avrebbe potuto apparire scortese ad un telepatico. Lo sapeva per esperienza, in quanto lui stesso era un telepate tattile. Una parte di lui avrebbe voluto proseguire, ringraziandola per il prezioso supporto che la sua amicizia aveva dato a T'Dal, ma si costrinse a rimandare quel ringraziamento ad una futura occasione. La betazoide aveva il ruolo più delicato nella loro piccola indagine, quindi non voleva rischiare di distrarla.
Parlando di ruoli, per Dakona era complesso stabilire il proprio. Da una parte voleva soltanto offrire il suo sostegno a T'Dal, dall'altra era sua deformazione professionale mantenersi pronto a qualsiasi emergenza medica. Quella in corso era un'operazione delicata, che avrebbe potuto mandare Erulen in shock se avessero toccato il nervo sbagliato.
La sua seconda proposta mi pare interessante, capitano. Non mi dispiacerebbe vedere la nostra cultura dai vostri occhi. La risposta di Rahnaz alla proposta fatta da T'Dal una volta arrivati nel ponte ologrammi lo portò a riportare la sua attenzione su Erulen. Stimolarlo con una scena della cultura klingon poteva essere una buona idea: rischiosa, forse, ma non avevano altra scelta che proseguire. La flotta voleva che la verità venisse a galla e, soprattutto, T'Dal aveva bisogno di sapere.
All'attivazione del programma, il ponte ologrammi si trasformò in una larga camera dall'aspetto decisamente alieno. Il centro della camera era occupato da due rialzamenti stretti e lunghi, uno parallelo all'altro. Su questi rialzamenti erano posizionati dei klingon, armati di quelli che sembravano bastoni elettrici. Erano girati verso lo spazio vuoto tra i due rialzamenti, come in attesa di chi l'avrebbe attraversato. Il secondo Rito di Ascensione, la cerimonia d'iniziazione finale di un guerriero. Una stringata spiegazione di quanto stavano vedendo arrivò da Rahnaz.
La cerimonia d'iniziazione? Ripeté Dakona tra sé e sé. Come possibile che...? No, non è poi così sorprendente: per quanto rari, ci sono klingon che vivono in territorio federale. Difficilmente vorrebbero far saltare ai figli una cerimonia così importante, anche a costo di riprodurla in una sala ologrammi. Mentre il rigeliano rifletteva sulla questione, il programma olografico era andato avanti senza necessitare un loro input, tanto da fargli teorizzare che fossero stati registrati come spettatori e non come partecipanti. L'ologramma di un klingon si era fatto avanti. Oggi sono un guerriero e devo mostrarvi il mio cuore. Oggi io attraverso il fiume di sangue. Pronunciate le parole rituali, aveva cominciato il suo cammino lungo la strada tra i due rialzamenti, raggiungendo il primo paio di guerrieri klingon. Quando i due guerrieri avvicinarono al suo corpo i bastoni del dolore, attivando la loro scarica elettrica, Dakona ebbe la forte tentazione di alzare gli occhi al cielo. Ok, puro masochismo klingon. Pensò, per poi spostare il suo sguardo su Erulen. Avrebbe funzionato?
Oh, solitamente sono decisamente più loquace. Un sorriso increspò le labbra di Dakona al commento che la betazoide fece mentre si dirigevano verso la sala ologrammi. Aveva parlato poco da quando la donna era arrivata a bordo, non poteva negarlo, in quanto da una parte non voleva interferire in quella riunione tra amiche, dall'altra era consapevole che non si trovavano lì per una rimpatriata. Il piacere è mio, Console Suder. O posso chiamarla Korinna? Proseguì, facendole anche lui un cenno del capo. Se fossero stati tra umani probabilmente si sarebbero stretti la mano ma il rigeliano era ben consapevole di come quel gesto avrebbe potuto apparire scortese ad un telepatico. Lo sapeva per esperienza, in quanto lui stesso era un telepate tattile. Una parte di lui avrebbe voluto proseguire, ringraziandola per il prezioso supporto che la sua amicizia aveva dato a T'Dal, ma si costrinse a rimandare quel ringraziamento ad una futura occasione. La betazoide aveva il ruolo più delicato nella loro piccola indagine, quindi non voleva rischiare di distrarla.
Parlando di ruoli, per Dakona era complesso stabilire il proprio. Da una parte voleva soltanto offrire il suo sostegno a T'Dal, dall'altra era sua deformazione professionale mantenersi pronto a qualsiasi emergenza medica. Quella in corso era un'operazione delicata, che avrebbe potuto mandare Erulen in shock se avessero toccato il nervo sbagliato.
La sua seconda proposta mi pare interessante, capitano. Non mi dispiacerebbe vedere la nostra cultura dai vostri occhi. La risposta di Rahnaz alla proposta fatta da T'Dal una volta arrivati nel ponte ologrammi lo portò a riportare la sua attenzione su Erulen. Stimolarlo con una scena della cultura klingon poteva essere una buona idea: rischiosa, forse, ma non avevano altra scelta che proseguire. La flotta voleva che la verità venisse a galla e, soprattutto, T'Dal aveva bisogno di sapere.
All'attivazione del programma, il ponte ologrammi si trasformò in una larga camera dall'aspetto decisamente alieno. Il centro della camera era occupato da due rialzamenti stretti e lunghi, uno parallelo all'altro. Su questi rialzamenti erano posizionati dei klingon, armati di quelli che sembravano bastoni elettrici. Erano girati verso lo spazio vuoto tra i due rialzamenti, come in attesa di chi l'avrebbe attraversato. Il secondo Rito di Ascensione, la cerimonia d'iniziazione finale di un guerriero. Una stringata spiegazione di quanto stavano vedendo arrivò da Rahnaz.
La cerimonia d'iniziazione? Ripeté Dakona tra sé e sé. Come possibile che...? No, non è poi così sorprendente: per quanto rari, ci sono klingon che vivono in territorio federale. Difficilmente vorrebbero far saltare ai figli una cerimonia così importante, anche a costo di riprodurla in una sala ologrammi. Mentre il rigeliano rifletteva sulla questione, il programma olografico era andato avanti senza necessitare un loro input, tanto da fargli teorizzare che fossero stati registrati come spettatori e non come partecipanti. L'ologramma di un klingon si era fatto avanti. Oggi sono un guerriero e devo mostrarvi il mio cuore. Oggi io attraverso il fiume di sangue. Pronunciate le parole rituali, aveva cominciato il suo cammino lungo la strada tra i due rialzamenti, raggiungendo il primo paio di guerrieri klingon. Quando i due guerrieri avvicinarono al suo corpo i bastoni del dolore, attivando la loro scarica elettrica, Dakona ebbe la forte tentazione di alzare gli occhi al cielo. Ok, puro masochismo klingon. Pensò, per poi spostare il suo sguardo su Erulen. Avrebbe funzionato?