27-05-2023, 05:50 PM
Causing people to suffer because you hate them... is terrible. But causing people to suffer because you have forgotten how to care... that's really hard to understand.
Dakona Raal Rigeliano
La comprensione reciproca si ottiene in battaglia, capitano. Fu la preoccupante, almeno alle orecchie di Dakona, risposta della dottoressa Roc alle parole di T'Dal. ...e anche durante le trattative, G'Vera. La correzione di Rahnaz arrivò immediata, il tono severo. Devo ricordarti che siamo in missione diplomatica? Roc le lanciò uno sguardo critico e quasi... preoccupato? Tu e la tua diplomazia. Non nego l'utilità del tuo lavoro, ma ricordati che solo una morte onorevole ti permetterà di accedere allo Sto-Vo-Kor. Non permettere che il tuo... sangue trill ti faccia finire nel Gret'hor. La preoccupazione sembrava reale e basata su qualche credenza religiosa. Dakona aveva anche l'impressione che, al posto di 'sangue trill', Roc inizialmente avesse voluto dire qualcosa di differente. Registrò però con interesse che la diplomatica sembrava avere qualche ascendenza trill.
Sì, direi proprio che non le piacciamo. Concordò con T'Dal, tramite il loro legame. Non posso dire di esserne entusiasta ma, fin tanto sarà disposta a collaborare, vedrò di soppor... no, sopportarlo non è l'opzione migliore. I klingon sono una specie guerriera. So ben poco della loro cultura ma, se sono minimamente simili ai romulani, ignorare la questione non è la risposta più adatta. Ne parlerò con lei, il peggio che potrebbe capitare è finire immischiato in un duello. La parte sul duello era scherzosa ma non del tutto. Se i vulcaniani avevano rifiutato le emozioni e i modi dell'antica società vulcaniana, i rigeliani li avevano parzialmente accettati e alterati. Dakona era un dottore non un guerriero, ma non si faceva spaventare dall'idea di un duello.
Ascoltò le parole di Korinna e dovette ammettere che la betazoide non aveva tutti i torti. Erano partiti dall'idea di scoprire la verità usando una miscela di telepatia e di scansioni mediche ma erano finiti per saperne esattamente come prima. I sospetti sull'identità di Erulen erano rimasti tali, dei sospetti. Nessuna prova, nessuna certezza. Per quanto ne sapevano, potevano starsi facendo trascinare dalla paranoia e vedere problemi dove in realtà non ce n'erano. Era possibile che le reazioni del loro collega fossero dovute a tutt'altro? Cosa se le sue conoscenze sui klingon avessero avuto una motivazione valida?
Mi volete dire che il paziente non è stato informato della sua situazione?
G'Vera, non ora.
Celare la verità in questo modo è assolutamente...
È uno di loro, è giusto che siano loro a prendere quel tipo di decisione. E non considero del tutto scorretto...
Ma potrebbe essere uno di noi!
Potrebbe è la parola chiave, G'Vera.
Rahnaz sembrava averla avuta vinta, almeno per ora, e la dottoressa Roc non disse altro durante il risveglio del primo ufficiale. Dakona era ancora lievemente preoccupato che la klingon potesse dire qualcosa che potesse turbare Erulen, ma la sua identità di medico probabilmente stava tenendo a bada la sua lingua. Roc doveva essere consapevole della necessità di avvicinare Erulen alla notizia con l'opportuna cautela, o almeno così il rigeliano voleva sperare. Quando Korinna fece la sua confessione - che, in effetti, poteva essere considerata una confessione collettiva - Dakona rimase in silenzio, attento a controllare la reazione del suo paziente (e un occhio, di tanto in tanto, ai dati del bioletto).
Sì, direi proprio che non le piacciamo. Concordò con T'Dal, tramite il loro legame. Non posso dire di esserne entusiasta ma, fin tanto sarà disposta a collaborare, vedrò di soppor... no, sopportarlo non è l'opzione migliore. I klingon sono una specie guerriera. So ben poco della loro cultura ma, se sono minimamente simili ai romulani, ignorare la questione non è la risposta più adatta. Ne parlerò con lei, il peggio che potrebbe capitare è finire immischiato in un duello. La parte sul duello era scherzosa ma non del tutto. Se i vulcaniani avevano rifiutato le emozioni e i modi dell'antica società vulcaniana, i rigeliani li avevano parzialmente accettati e alterati. Dakona era un dottore non un guerriero, ma non si faceva spaventare dall'idea di un duello.
Ascoltò le parole di Korinna e dovette ammettere che la betazoide non aveva tutti i torti. Erano partiti dall'idea di scoprire la verità usando una miscela di telepatia e di scansioni mediche ma erano finiti per saperne esattamente come prima. I sospetti sull'identità di Erulen erano rimasti tali, dei sospetti. Nessuna prova, nessuna certezza. Per quanto ne sapevano, potevano starsi facendo trascinare dalla paranoia e vedere problemi dove in realtà non ce n'erano. Era possibile che le reazioni del loro collega fossero dovute a tutt'altro? Cosa se le sue conoscenze sui klingon avessero avuto una motivazione valida?
Mi volete dire che il paziente non è stato informato della sua situazione?
G'Vera, non ora.
Celare la verità in questo modo è assolutamente...
È uno di loro, è giusto che siano loro a prendere quel tipo di decisione. E non considero del tutto scorretto...
Ma potrebbe essere uno di noi!
Potrebbe è la parola chiave, G'Vera.
Rahnaz sembrava averla avuta vinta, almeno per ora, e la dottoressa Roc non disse altro durante il risveglio del primo ufficiale. Dakona era ancora lievemente preoccupato che la klingon potesse dire qualcosa che potesse turbare Erulen, ma la sua identità di medico probabilmente stava tenendo a bada la sua lingua. Roc doveva essere consapevole della necessità di avvicinare Erulen alla notizia con l'opportuna cautela, o almeno così il rigeliano voleva sperare. Quando Korinna fece la sua confessione - che, in effetti, poteva essere considerata una confessione collettiva - Dakona rimase in silenzio, attento a controllare la reazione del suo paziente (e un occhio, di tanto in tanto, ai dati del bioletto).