02-06-2023, 02:28 PM
Korinna Suder
Betazoid
Korinna ascoltò non senza interesse il dialogo tra le due klingon: era stata lei a suggerire di tenere il Primo Ufficiale della Saratoga all'oscuro di quell'indagine sul suo conto, nel tentativo di tenere la Flotta fuori dall'intera questione... ma concordava con la dottoressa sul fatto che, per quanto quel modus operandi fosse indirizzato a limitare che il conflitto tra Betazed e l'Impero Klingon escalasse, non era affatto corretto nei confronti di Erulen. La Rahnaz parve riuscire a placare la collega almeno a parole, ma le emozioni della klingon raccontavano tutt'altro e le preoccupazioni del dottore non erano del tutto infondate.
Potrebbe capitare prima di quanto tu non creda avvertì T'Dal con un fare sibillino che di norma non le apparteneva... ma non era certo quello il momento migliore per spiegare nei dettagli cosa intendesse e allo stesso tempo le sarebbe sembrato un tradimento nei confronti dell'amica chiedere il suo aiuto, la sua disponibilità, e poi agire alle sue spalle contando sulla stima ed affetto reciproco per agire indisturbata contro gli interessi della Flotta.
Lo sguardo di Erulen passò sospettoso dalla betazoide al capitano, soffermandosi qualche istante sulle due klingon sono accusato di qualcosa? chiese, mentre il suo sguardo si faceva serio. Sospettato. Non ci sono accuse formali precisò Korinna con fare altrettanto serio. Nessuno sembrava intenzionato a prendersi l'onere di condurre quella discussione e la donna decise che, in fondo, era probabilmente la persona più qualificata per farlo... il che la diceva lunga sulle loro probabilità di risolvere quel conflitto prima che degenerasse.
Crediamo che lei possa non essere il comandante Erulen, ma un agente klingon, infiltrato da anni nella Flotta. rivelò senza mezzi termini. Il dottor Merzenich non riuscì a trattenersi dallo scuotere la testa: poteva capire le differenze culturali, ma tra quella klingon in vena di attaccar briga e la schiettezza della betazoide si chiedeva come avessero fatto ad arrivare tutti fino lì senza sparare un colpo. Per non parlare del fatto che dubitava seriamente che simili affermazioni avrebbero aiutato il suo paziente. Forse dovremmo lasciare qualche minuto al comandante... suggerì, lanciando un'occhiata al capitano perché facesse qualcosa. Ma è ridicolo! sbottò l'ufficiale.
Sentite... non so come posso dimostrarvi la mia innocenza, ma mi chiamo Jor Erulen, Primo Ufficiale della Saratoga e non ho mai avuto a che fare con i klingon... disse, ma le ultime sue parole suonarono poco convinte, a lui stesso per primo. All'improvviso gli erano tornati alla mente i sogni ricorrenti che spesso lo tenevano sveglio la notte. Sogni che coinvolgevano klingon e torture, sogni simili a ciò a cui aveva assistito sul ponte ologrammi, associati ad un dolore difficile da sopportare. Merzenich lanciò un'occhiata preoccupata ai dati riportati dal bioletto: quelle parole avevano certamente innervosito il comandante e se non si fosse calmato presto avrebbe dovuto intervenire.
Per quanto non fosse in grado di laggere i dati del bioletto, Korinna realizzò la stessa cosa. Le crediamo precisò sincera ma allo stesso tempo pensiamo che potrebbe non essere consapevole dell'accaduto. Forse esiste un modo per accertarcene e risolvere rapidamente questa questione: dottoressa Roc... il comandante è sincero quando dice di essere Jor Erulen, ma sappiamo che gli agenti sottoposti a ChoH'a' possono essere riattivati anche dopo anni. Con il permesso del Primo Ufficiale, c'è qualcosa che possiamo fare per accedere a questa eventuale personalità klingon?
Questa volta bastò semplicemente il nome della specie per scatenare quell'incubo ad occhi aperti. Erulen scosse la testa nervoso, cercando di allontanare quelle immagini che si facevano sempre più vivide nella sua mente, allontanare quelle voci che parlavano una lingua che non riconosceva come propria, ma che allo stesso tempo riusciva a comprendere. Senza perdere tempo Merzenich afferrò un sedativo, pronto ad intervenire se il betazoide avesse superato un livello di sofferenza accettabile.
Potrebbe capitare prima di quanto tu non creda avvertì T'Dal con un fare sibillino che di norma non le apparteneva... ma non era certo quello il momento migliore per spiegare nei dettagli cosa intendesse e allo stesso tempo le sarebbe sembrato un tradimento nei confronti dell'amica chiedere il suo aiuto, la sua disponibilità, e poi agire alle sue spalle contando sulla stima ed affetto reciproco per agire indisturbata contro gli interessi della Flotta.
Lo sguardo di Erulen passò sospettoso dalla betazoide al capitano, soffermandosi qualche istante sulle due klingon sono accusato di qualcosa? chiese, mentre il suo sguardo si faceva serio. Sospettato. Non ci sono accuse formali precisò Korinna con fare altrettanto serio. Nessuno sembrava intenzionato a prendersi l'onere di condurre quella discussione e la donna decise che, in fondo, era probabilmente la persona più qualificata per farlo... il che la diceva lunga sulle loro probabilità di risolvere quel conflitto prima che degenerasse.
Crediamo che lei possa non essere il comandante Erulen, ma un agente klingon, infiltrato da anni nella Flotta. rivelò senza mezzi termini. Il dottor Merzenich non riuscì a trattenersi dallo scuotere la testa: poteva capire le differenze culturali, ma tra quella klingon in vena di attaccar briga e la schiettezza della betazoide si chiedeva come avessero fatto ad arrivare tutti fino lì senza sparare un colpo. Per non parlare del fatto che dubitava seriamente che simili affermazioni avrebbero aiutato il suo paziente. Forse dovremmo lasciare qualche minuto al comandante... suggerì, lanciando un'occhiata al capitano perché facesse qualcosa. Ma è ridicolo! sbottò l'ufficiale.
Sentite... non so come posso dimostrarvi la mia innocenza, ma mi chiamo Jor Erulen, Primo Ufficiale della Saratoga e non ho mai avuto a che fare con i klingon... disse, ma le ultime sue parole suonarono poco convinte, a lui stesso per primo. All'improvviso gli erano tornati alla mente i sogni ricorrenti che spesso lo tenevano sveglio la notte. Sogni che coinvolgevano klingon e torture, sogni simili a ciò a cui aveva assistito sul ponte ologrammi, associati ad un dolore difficile da sopportare. Merzenich lanciò un'occhiata preoccupata ai dati riportati dal bioletto: quelle parole avevano certamente innervosito il comandante e se non si fosse calmato presto avrebbe dovuto intervenire.
Per quanto non fosse in grado di laggere i dati del bioletto, Korinna realizzò la stessa cosa. Le crediamo precisò sincera ma allo stesso tempo pensiamo che potrebbe non essere consapevole dell'accaduto. Forse esiste un modo per accertarcene e risolvere rapidamente questa questione: dottoressa Roc... il comandante è sincero quando dice di essere Jor Erulen, ma sappiamo che gli agenti sottoposti a ChoH'a' possono essere riattivati anche dopo anni. Con il permesso del Primo Ufficiale, c'è qualcosa che possiamo fare per accedere a questa eventuale personalità klingon?
Questa volta bastò semplicemente il nome della specie per scatenare quell'incubo ad occhi aperti. Erulen scosse la testa nervoso, cercando di allontanare quelle immagini che si facevano sempre più vivide nella sua mente, allontanare quelle voci che parlavano una lingua che non riconosceva come propria, ma che allo stesso tempo riusciva a comprendere. Senza perdere tempo Merzenich afferrò un sedativo, pronto ad intervenire se il betazoide avesse superato un livello di sofferenza accettabile.