21-08-2023, 09:58 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-08-2023, 10:08 PM da T'Dal.)
It's nice to have a family.
Carol Marcus Umana
Guardai Jim lavorare e mi voltai a guardarlo quando mi disse "forse" alla mia domanda sulla gelosia. Sorrisi tristemente, guardandolo, per poi rivolgere lo sguardo verso l'esterno della navetta.
«In realtà» iniziai con sincerità «per me, è stata una situazione complicata fin dall'inizio. Da quando ci siamo conosciuti, sono sempre stata innamorata di te, anche se credevo di non avere alcuna possibilità, così tempo fa decisi di mettere da parte quei sentimenti. Ho pensato che fosse meglio così, che fossimo più forti come amici e collaboratori. Il lavoro mi aiutò.» ammisi.
Mi sentii vulnerabile a dirlo ad alta voce, ma sapevo che era giunto il momento di essere sincera con lui, così mi voltai verso di lui, cercando di esprimere quanto stavo vivendo interiormente. «Ho cercato di ignorare quei sentimenti, Jim. E ho cercato di non farti sapere quanto mi stesse influenzando. Prima della missione con i Romulani, pensavo di aver finalmente messo da parte i sentimenti che provavo per te. Credevo di essere riuscita ad andare avanti, a ricominciare da un punto diverso, pensavo di essere tornata a essere l'amica che eri abituato a vedere, senza sentimenti romantici in gioco; ma ora... ora sembra che tutto sia tornato più forte di prima, e non so cosa fare. L'unica soluzione era dedicarmi al lavoro più duramente, esattamente come la prima volta; ma questa volta il progetto Genesis è diventato non solo il mio lavoro, ma anche un modo per distogliere la mia mente da ciò che provavo.»
Le sue parole sulla ricerca scientifica e sulla determinazione mi colpirono profondamente. Era così tipico di Jim, cercare una soluzione in mezzo a tutti i dilemmi.
«Apprezzo la tua determinazione. Sono sicura che troverai una soluzione, come hai sempre fatto.» dissi con un sorriso, per poi ascoltare attentamente le sue riflessioni sulla prospettiva e sul futuro. Aveva ragione, il futuro non era scritto e potevamo influenzarlo con le nostre scelte.
«Un bel punto di vista, non dobbiamo vivere nell'ombra di ciò che il futuro sembra indicare. Dobbiamo trovare la nostra strada e scoprire cosa ci rende davvero felici, indipendentemente da quello che sembra predestinato; ma non è facile e comunque quel progetto per me è vitale. Ci sto lavorando da troppo tempo per lasciarlo andare» ammisi.
Risi leggermente, ritrovando una certa leggerezza quando mi chiese del protetto. «Sto lavorando al progetto Genesis» risposi, cercando di spiegargli senza addentrarmi troppo nei dettagli scientifici. «Il progetto Genesis è il mio sogno, Jim. Sto cercando di creare un dispositivo in grado di generare vita su pianeti inospitali, riportando l'equilibrio ecologico su pianeti devastati da catastrofi o carenze ambientali; così da renderli vivibili per le specie umanoidi; ma ho bisogno di trovare il modo di farlo funzionare senza creare instabilità o danni. È una sfida complessa, ma credo che sia possibile. Non so come, ma... è qualcosa che mi dà uno scopo.»
L'idea di una cena tranquilla in riva al mare mi fece sorridere.
«Sembra quasi troppo bello per essere vero e spero che gli animali selvatici non siano troppo curiosi e vogliano unirsi a noi per cena. O che decidano che siamo noi la loro portata principale» dissi divertita, per poi rimanere in silenzio.
«In realtà» iniziai con sincerità «per me, è stata una situazione complicata fin dall'inizio. Da quando ci siamo conosciuti, sono sempre stata innamorata di te, anche se credevo di non avere alcuna possibilità, così tempo fa decisi di mettere da parte quei sentimenti. Ho pensato che fosse meglio così, che fossimo più forti come amici e collaboratori. Il lavoro mi aiutò.» ammisi.
Mi sentii vulnerabile a dirlo ad alta voce, ma sapevo che era giunto il momento di essere sincera con lui, così mi voltai verso di lui, cercando di esprimere quanto stavo vivendo interiormente. «Ho cercato di ignorare quei sentimenti, Jim. E ho cercato di non farti sapere quanto mi stesse influenzando. Prima della missione con i Romulani, pensavo di aver finalmente messo da parte i sentimenti che provavo per te. Credevo di essere riuscita ad andare avanti, a ricominciare da un punto diverso, pensavo di essere tornata a essere l'amica che eri abituato a vedere, senza sentimenti romantici in gioco; ma ora... ora sembra che tutto sia tornato più forte di prima, e non so cosa fare. L'unica soluzione era dedicarmi al lavoro più duramente, esattamente come la prima volta; ma questa volta il progetto Genesis è diventato non solo il mio lavoro, ma anche un modo per distogliere la mia mente da ciò che provavo.»
Le sue parole sulla ricerca scientifica e sulla determinazione mi colpirono profondamente. Era così tipico di Jim, cercare una soluzione in mezzo a tutti i dilemmi.
«Apprezzo la tua determinazione. Sono sicura che troverai una soluzione, come hai sempre fatto.» dissi con un sorriso, per poi ascoltare attentamente le sue riflessioni sulla prospettiva e sul futuro. Aveva ragione, il futuro non era scritto e potevamo influenzarlo con le nostre scelte.
«Un bel punto di vista, non dobbiamo vivere nell'ombra di ciò che il futuro sembra indicare. Dobbiamo trovare la nostra strada e scoprire cosa ci rende davvero felici, indipendentemente da quello che sembra predestinato; ma non è facile e comunque quel progetto per me è vitale. Ci sto lavorando da troppo tempo per lasciarlo andare» ammisi.
Risi leggermente, ritrovando una certa leggerezza quando mi chiese del protetto. «Sto lavorando al progetto Genesis» risposi, cercando di spiegargli senza addentrarmi troppo nei dettagli scientifici. «Il progetto Genesis è il mio sogno, Jim. Sto cercando di creare un dispositivo in grado di generare vita su pianeti inospitali, riportando l'equilibrio ecologico su pianeti devastati da catastrofi o carenze ambientali; così da renderli vivibili per le specie umanoidi; ma ho bisogno di trovare il modo di farlo funzionare senza creare instabilità o danni. È una sfida complessa, ma credo che sia possibile. Non so come, ma... è qualcosa che mi dà uno scopo.»
L'idea di una cena tranquilla in riva al mare mi fece sorridere.
«Sembra quasi troppo bello per essere vero e spero che gli animali selvatici non siano troppo curiosi e vogliano unirsi a noi per cena. O che decidano che siamo noi la loro portata principale» dissi divertita, per poi rimanere in silenzio.