05-09-2023, 12:44 PM
Sarah Mendel
Augmented Human
Gli scudi e la posizione defilata del Flyer furono sufficienti a proteggere la piccola astronave dal primo assalto Borg, ma mandarono completamente in frantumi il planetoide dietro al quale si erano nascosti trasformandolo in un cumulo di detriti spaziali.
Il Comandante Paris fu estremamente lesto nell’inserire una manovra evasiva che consentì loro di evitare gli impatti con le rocce più grosse ma – anche allo sguardo non certo esperto di Sarah – risultava evidente che l’ammasso di materiale di risulta era troppo denso per potervi navigare incolumi all’interno.
Quando il Primo Ufficiale le domandò una rotta per uscire da quell’inferno, la ragazza si era già messa all’opera e stava calcolando manualmente la rotta dei duecentotrentacinque frammenti rocciosi di maggiori dimensioni, al fine di estrapolare un percorso che consentisse loro di evitarne il maggior numero.
”Non potremo evitare tutti i frammenti…” informò Paris, trasmettendo al Timone una telemetria parziale che avrebbe consentito di evitare loro i quarantasette più vicini, prima di trovarsi in un punto dal quale sarebbe stato impossibile evitare un impatto ”Energizzo i banchi phaser per disgregare il frammento che ci impedisce la fuga, ma dovrò attendere di vedere il suo schema di dispersione per poter elaborare la seconda parte del percorso. ”
Era un salto alla cieca, ma che alternative avevano? Mentre il Flyer si muoveva agilmente in una sorta di percorso ad ostacoli che – se fosse stato una simulazione – di certo sarebbe stato all’altezza dei più difficili tra gli esami dell’Accademia (quelli studiati per individuare i veri assi tra la mole di cadetti che sognavano di pilotare un’astronave), la rossa puntò i banchi frontali del Phaser verso una grossa roccia che si stagliava cupa davanti a loro, cominciando a centrarla al centro con un raggio continuo che la rese rapidamente incandescente come un piccolo sole.
La navetta federale ruotò attorno ad una grande conformazione rocciosa simile ad una arachide senza smettere di sparare ed il Tenente Philips, mentre vedeva il loro bersaglio avvicinarsi a velocità spaventosa, disse alla collega ”Hem…Sarah…se non ti sbrighi ci schianteremo come un insetto su un parabrezza in una olosimulazione della Terra anni ’90 del ventesimo secolo…”
Senza smettere di effettuare calcoli, la ragazza modificò l’emissione phaser causando una singola pulsazione lungo il raggio poi - mentre la roccia di fronte a loro esplodeva violentemente per l’improvviso sbalzo termico dovuto al repentino cambio di temperatura quando l’informatica spense il raggio – chiese ”Insetti spiaccicati su un parabrezza? Succedeva davvero?”
Il Flyer passò attraverso i frammenti in espansione della roccia, subendo alcuni impatti minori sugli scudi che, per un secondo, fecero oscillare le luci. Mentre l’energia si stabilizzava, comunque, Sarah completò i calcoli di cui aveva bisogno e trasmise la seconda parte di rotta al Timone, spiegando a Paris ”Ecco una rotta di allontanamento, signore…ma la avviso che ci porterà in una zona a bassa densità di materiale residuo entro ventisette secondi…saremo vulnerabili ad un eventuale attacco Borg…”
Per il momento i sensori non rilevavano attività dal Cubo e, anzi, sembrava che i livelli energetici dell’intera città lunare fossero drasticamente diminuiti, come se il precedente attacco avesse comportato l’impiego di molte delle risorse energetiche disponibili. Per contro, però, numerosi piccoli oggetti spaziali grandi poco più della navetta su cui stavano viaggiando sembravano essere stati messi in allarme dall’attacco appena avvenuto e stavano decollando sia dalla Luna che dalle Colonie più vicine, apparentemente in rotta di intercettazione.